"che non sono la più giovane e figa aborro"

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sienne

lucida-confusa
Ciao Mary,

un tuo post mi ha fatto riflettere (forse ne avete già parlato, non ho seguito la lettura).
A volte non ci rendiamo conto, quanto incide l'esteriore nella percezione di una persona. Anche se non lo ammettiamo. Anche se crediamo che sia altro che incide ecc. Sono stata per molti anni in conflitto con il mio aspetto. Un aspetto che ha attirato l'attenzione del mio aggressore, secondo me. Così ho passato anni a trasformarmi. A nasconderlo. A passare da uno stile estremo all'altro. Sono sempre stata convinta che l'esteriorità non conta. Non è importante. Affinché non mi sono ritrovata anni fa in uno stanzino di un centro per ustioni a Zurigo. Mi spiegarono, che probabilmente il volto e parti del corpo rimarranno con cicatrici. Per un attimo, ho provato una profonda verità: il mio esteriore ha contribuito alla simpatia nei contatti sociali. Me lo ero ammesso. E non lo volevo perdere. Ho subito pensato, se dovessi rimanere sfregiata, allora mi rivolgerò alla chirurgia plastica. È un mio intimo segreto.

Tutto andò bene. Ho ricevuto ottime cure e oltre a qualche sfumatura di colore, non c'è traccia di quell'esperienza. E sono ritornata a vivere con lo stesso credo di prima. Quanto sono ingrata. Facile, se non si è un carciofo. Bene, mi hai portata ad accettare quei pensieri che ho avuto allora a Zurigo e ho preso un'appuntamento presso l'estetista. Bene. È ora che inizi a curarmi ... per quella che sono. E vado persino dal parrucchiere. Cose, che non ho praticamente mai fatto.


sienne
 

Fantastica

Utente di lunga data
Ciao Mary,

un tuo post mi ha fatto riflettere (forse ne avete già parlato, non ho seguito la lettura).
A volte non ci rendiamo conto, quanto incide l'esteriore nella percezione di una persona. Anche se non lo ammettiamo. Anche se crediamo che sia altro che incide ecc. Sono stata per molti anni in conflitto con il mio aspetto. Un aspetto che ha attirato l'attenzione del mio aggressore, secondo me. Così ho passato anni a trasformarmi. A nasconderlo. A passare da uno stile estremo all'altro. Sono sempre stata convinta che l'esteriorità non conta. Non è importante. Affinché non mi sono ritrovata anni fa in uno stanzino di un centro per ustioni a Zurigo. Mi spiegarono, che probabilmente il volto e parti del corpo rimarranno con cicatrici. Per un attimo, ho provato una profonda verità: il mio esteriore ha contribuito alla simpatia nei contatti sociali. Me lo ero ammesso. E non lo volevo perdere. Ho subito pensato, se dovessi rimanere sfregiata, allora mi rivolgerò alla chirurgia plastica. È un mio intimo segreto.

Tutto andò bene. Ho ricevuto ottime cure e oltre a qualche sfumatura di colore, non c'è traccia di quell'esperienza. E sono ritornata a vivere con lo stesso credo di prima. Quanto sono ingrata. Facile, se non si è un carciofo. Bene, mi hai portata ad accettare quei pensieri che ho avuto allora a Zurigo e ho preso un'appuntamento presso l'estetista. Bene. È ora che inizi a curarmi ... per quella che sono. E vado persino dal parrucchiere. Cose, che non ho praticamente mai fatto.


sienne
Ciao:)
Sono sempre stata convinta che un viso non necessariamente bello, ma piacevole, rasserenante, sorridente, un po' luminoso (una bella pelle), aiuta moltissimo nei rapporti sociali. Comprendo bene la tua reazione dinanzi alla prospettiva di uno sfiguramento; io ho il terrore di qualsiasi cosa possa deturparmi il viso. Poco mi importa del resto del corpo.
Io credo, per esperienza, che l'aspetto di fuori corrisponda completamente all'aspetto di dentro: non parlo ovviamente di misure, parlo di benessere.
Per quanto riguarda il corpo, anche quello parla di come siamo dentro, in tanti modi e anche quello fa la sua parte nella vita sociale, eccome. Il mio psico diceva che sia chi è molto magro, sia chi è molto grasso mette in atto strategie di difesa dagli altri e comunica con al sola presenza dei messaggi inconsci, che "funzionano": chi è molto magro dice "stammi lontano, potresti infrangermi...sono molto piccolo, sono fragile, non posso darti niente"; chi è grasso dice "stammi lontano, potrei spaccarti... sono molto grosso, ti posso schiacciare, posso occupare tutto il tuo spazio"
 

sienne

lucida-confusa
Ciao:)
Sono sempre stata convinta che un viso non necessariamente bello, ma piacevole, rasserenante, sorridente, un po' luminoso (una bella pelle), aiuta moltissimo nei rapporti sociali. Comprendo bene la tua reazione dinanzi alla prospettiva di uno sfiguramento; io ho il terrore di qualsiasi cosa possa deturparmi il viso. Poco mi importa del resto del corpo.
Io credo, per esperienza, che l'aspetto di fuori corrisponda completamente all'aspetto di dentro: non parlo ovviamente di misure, parlo di benessere.
Per quanto riguarda il corpo, anche quello parla di come siamo dentro, in tanti modi e anche quello fa la sua parte nella vita sociale, eccome. Il mio psico diceva che sia chi è molto magro, sia chi è molto grasso mette in atto strategie di difesa dagli altri e comunica con al sola presenza dei messaggi inconsci, che "funzionano": chi è molto magro dice "stammi lontano, potresti infrangermi...sono molto piccolo, sono fragile, non posso darti niente"; chi è grasso dice "stammi lontano, potrei spaccarti... sono molto grosso, ti posso schiacciare, posso occupare tutto il tuo spazio"

Ciao

infatti, è il benessere che si percepisce. Un'armonia tra le linee e la persona che si è. Quando c'è questa armonia, la percezione è piacevole e l'emozione che ne consegue è di carattere positivo, come un tipo di appagamento. Motivo per qui ci curiamo e ci teniamo ad essere il più piacevoli possibile. E la percezione di bellezza si conferma o meglio si afferma, quando ad esempio dopo un'oretta di chiacchiera, la si considera ancora più bella di prima quella persona.

Interessante le considerazioni sul magro e sul essere in sovrappeso. Ci devo pensare.

PS: Ho disdetto l'appuntamento dall'estetista. Mi sono chiesta, cosa ci vado a fare? Tanto lo so, come devo curare la pelle del viso. Mentre dal parrucchiere ci vado. Poiché dopo un giorno i capelli se ne vanno come vogliono loro. Non rischio tanto.


sienne
 
Ciao Mary,

un tuo post mi ha fatto riflettere (forse ne avete già parlato, non ho seguito la lettura).
A volte non ci rendiamo conto, quanto incide l'esteriore nella percezione di una persona. Anche se non lo ammettiamo. Anche se crediamo che sia altro che incide ecc. Sono stata per molti anni in conflitto con il mio aspetto. Un aspetto che ha attirato l'attenzione del mio aggressore, secondo me. Così ho passato anni a trasformarmi. A nasconderlo. A passare da uno stile estremo all'altro. Sono sempre stata convinta che l'esteriorità non conta. Non è importante. Affinché non mi sono ritrovata anni fa in uno stanzino di un centro per ustioni a Zurigo. Mi spiegarono, che probabilmente il volto e parti del corpo rimarranno con cicatrici. Per un attimo, ho provato una profonda verità: il mio esteriore ha contribuito alla simpatia nei contatti sociali. Me lo ero ammesso. E non lo volevo perdere. Ho subito pensato, se dovessi rimanere sfregiata, allora mi rivolgerò alla chirurgia plastica. È un mio intimo segreto.

Tutto andò bene. Ho ricevuto ottime cure e oltre a qualche sfumatura di colore, non c'è traccia di quell'esperienza. E sono ritornata a vivere con lo stesso credo di prima. Quanto sono ingrata. Facile, se non si è un carciofo. Bene, mi hai portata ad accettare quei pensieri che ho avuto allora a Zurigo e ho preso un'appuntamento presso l'estetista. Bene. È ora che inizi a curarmi ... per quella che sono. E vado persino dal parrucchiere. Cose, che non ho praticamente mai fatto.


sienne
insomma ti vuoi bene e ti accudisci , penso che sia un nostre dovere e pure un diritto
 

sienne

lucida-confusa
insomma ti vuoi bene e ti accudisci , penso che sia un nostre dovere e pure un diritto

Ciao

certo. Ma se l'accudire include anche il proteggersi, perché si è fatto un'attribuzione di colpevolezza, il tutto si distorce. Nel senso che non si seguono certi canoni, come evidenziare un punto forte.


sienne
 

Spot

utente in roaming.
Ciao:)
Io credo, per esperienza, che l'aspetto di fuori corrisponda completamente all'aspetto di dentro: non parlo ovviamente di misure, parlo di benessere.
Per quanto riguarda il corpo, anche quello parla di come siamo dentro, in tanti modi e anche quello fa la sua parte nella vita sociale, eccome. Il mio psico diceva che sia chi è molto magro, sia chi è molto grasso mette in atto strategie di difesa dagli altri e comunica con al sola presenza dei messaggi inconsci, che "funzionano": chi è molto magro dice "stammi lontano, potresti infrangermi...sono molto piccolo, sono fragile, non posso darti niente"; chi è grasso dice "stammi lontano, potrei spaccarti... sono molto grosso, ti posso schiacciare, posso occupare tutto il tuo spazio"
Eppure ci sono persone enormi e fragilissime e persone piccole che ti schiacciano come un niente. E semplicemente c'è chi ha un corpo che funziona in maniera diversa.
 

sienne

lucida-confusa
Eppure ci sono persone enormi e fragilissime e persone piccole che ti schiacciano come un niente. E semplicemente c'è chi ha un corpo che funziona in maniera diversa.

Ciao

Fantastica parla di dimensioni, non rivolti alla grandezza, ma in proporzione alla grandezza.
È diverso.


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Penso che già non abbiamo chiaro il rapporto con nei stessi e quindi faremmo bene a non cercare di costruire teorie generali sulle quali si arrabattano gli specialisti.
E' da Catalano die che si sta meglio se si è giovani, belli e in ottima forma, piuttosto che vecchi brutti e con un corpo che non risponde ai bisogni e desideri.
Diamoci una calmata.

C'è un gioco mentale facile facile: chiudiamo gli occhi e immaginiamo di riaprirli e guadarci allo specchio e di vederci come la persona più bella che riusciamo a immaginare.
Che orrore!
Vero?
Allora se CI piacciamo abbastanza da non voler essere altro che noi stessi, vogliamoci bene e trattiamo con amore quell'immagine lì.
 

sienne

lucida-confusa
NMmm.. mi sa che non ho capito proprio. Mi puoi spiegare?

Ciao

ho capito che l'essere troppo magri o troppo in sovrappeso (non dovuto a malattie, medicinali ecc.) può essere interpretato come una forma di comunicazione. Non intendeva l'essere piccoli o grandi.


sienne
 

sienne

lucida-confusa
Penso che già non abbiamo chiaro il rapporto con nei stessi e quindi faremmo bene a non cercare di costruire teorie generali sulle quali si arrabattano gli specialisti.
E' da Catalano die che si sta meglio se si è giovani, belli e in ottima forma, piuttosto che vecchi brutti e con un corpo che non risponde ai bisogni e desideri.
Diamoci una calmata.

C'è un gioco mentale facile facile: chiudiamo gli occhi e immaginiamo di riaprirli e guadarci allo specchio e di vederci come la persona più bella che riusciamo a immaginare.
Che orrore!
Vero?
Allora se CI piacciamo abbastanza da non voler essere altro che noi stessi, vogliamoci bene e trattiamo con amore quell'immagine lì.

Ciao

ci vuole anche una buona dose di auto-sicurezza, che non è per nulla così scontato.
Io posso ritenermi alla fine quello che voglio, dipende anche di come vengo percepita.
E ritrovarsi in accordo tra queste due percezioni con piacere ... è una bella cosa.
Ma per nulla scontato ...


sienne
 

Spot

utente in roaming.
Ciao

ho capito che l'essere troppo magri o troppo in sovrappeso (non dovuto a malattie, medicinali ecc.) può essere interpretato come una forma di comunicazione. Non intendeva l'essere piccoli o grandi.


sienne
Questo l'ho capito, ed è un concetto interessante. Quello che intendevo dire è che tuttavia, pensando praticamente alle persone troppo magre o troppo grasse che conosco, questa corrispondenza così stretta non la trovo. Anzi.
 

Fantastica

Utente di lunga data
Questo l'ho capito, ed è un concetto interessante. Quello che intendevo dire è che tuttavia, pensando praticamente alle persone troppo magre o troppo grasse che conosco, questa corrispondenza così stretta non la trovo. Anzi.
Non so... il mio psico era molto quotato:D. Ero all'epoca cotta di uno molto molto magro. E lui mi disse di lasciarlo stare, in base a questa sua magrezza e a un sogno che feci. Poi su mia perplessità sul suo considerare la magrezza del corpo come un segnale, lui mi diede quella spiegazione lì. Poi boh...
Certo è che il corpo comunica, che lo vogliamo o no. E le comunicazioni che passa involontariamente sono esattamente quelle che percepiscono gli altri; quelle che trasmettiamo volontariamente, invece, cioè che derivano da una volontà (come mettersi i tacchi alti, oppure truccarsi, cambiare colore dei capelli, oppure indossare un certo abito, o mostrare i muscoli scolpiti, insomma manipolarsi), queste sono forme di comunicazione che arrivano meno delle altre, sebbene siano appariscenti.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Non so... il mio psico era molto quotato:D. Ero all'epoca cotta di uno molto molto magro. E lui mi disse di lasciarlo stare, in base a questa sua magrezza e a un sogno che feci. Poi su mia perplessità sul suo considerare la magrezza del corpo come un segnale, lui mi diede quella spiegazione lì. Poi boh...
Certo è che il corpo comunica, che lo vogliamo o no. E le comunicazioni che passa involontariamente sono esattamente quelle che percepiscono gli altri; quelle che trasmettiamo volontariamente, invece, cioè che derivano da una volontà (come mettersi i tacchi alti, oppure truccarsi, cambiare colore dei capelli, oppure indossare un certo abito, o mostrare i muscoli scolpiti, insomma manipolarsi), queste sono forme di comunicazione che arrivano meno delle altre, sebbene siano appariscenti.
Ma l'aveva detto a te in riferimento a quell'uomo e a quella relazione.

Non può essere una regola rigida trasferibile.
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
sienne ha detto:
Ciao
ci vuole anche una buona dose di auto-sicurezza, che non è per nulla così scontato.
Io posso ritenermi alla fine quello che voglio, dipende anche di come vengo percepita.
E ritrovarsi in accordo tra queste due percezioni con piacere ... è una bella cosa.
Ma per nulla scontato ...


sienne
Cara Sienne,
per me il corpo e' il musicista ma anche la sinfonia, non uno strumento ne' solo un mezzo. E anche un bel dettaglio o un'anomalia sono solo una riga dello spartito, che pari pari in un altro sistema avrebbero tutt'altro suono. Non si puo' oggettivarlo come "fuori" semplicemente perche' anima-to, e la gestualita', i modi e il come occupa lo spazio sono essi stessi elementi riconosciuti e parlanti, per ognuno in maniera diversa, e per ogni occhio che guarda in modo ancora diverso, attraverso il proprio filtro personale. Forse tutti spazzoliamo e lucidiamo il dritto del tappeto mentre in cuor nostro vorremmo essere amati per la trama invisibile ai piu' del rovescio, vorremmo che la mano che accarezza il disegno del verso giusto fosse capace con la stessa intensita' di scorrere sui nodi del sotto, e che amasse/apprezzasse proprio quelli, piu' del resto.

Non so se si e' capito qualcosa ma giuro che ho delle attenuanti per tal delirio :D
 
Ultima modifica da un moderatore:

LTD

Utente di lunga data
Mary The Phillips ha detto:
Cara Sienne,
per me il corpo e' il musicista ma anche la sinfonia, non uno strumento ne' solo un mezzo. E anche un bel dettaglio o un'anomalia sono solo una riga dello spartito, che pari pari in un altro sistema avrebbero tutt'altro suono. Non si puo' oggettivarlo come "fuori" semplicemente perche' anima-to, e la gestualita', i modi e il come occupa lo spazio sono essi stessi elementi riconosciuti e parlanti, per ognuno in maniera diversa, e per ogni occhio che guarda in modo ancora diverso, attraverso il proprio filtro personale. Forse tutti spazzoliamo e lucidiamo il dritto del tappeto mentre in cuor nostro vorremmo essere amati per la trama invisibile ai piu' del rovescio, vorremmo che la mano che accarezza il disegno del verso giusto fosse capace con la stessa intensita' di scorrere sui nodi del sotto, e che amasse/apprezzasse proprio quelli, piu' del resto.

Non so se si e' capito qualcosa ma giuro che ho delle attenuanti per tal delirio :D


beh, se è un delirio, è stupendo... l'ho capito e lo condivido :)
 
Ultima modifica da un moderatore:

brenin

Utente
Staff Forum
Non so... il mio psico era molto quotato:D. Ero all'epoca cotta di uno molto molto magro. E lui mi disse di lasciarlo stare, in base a questa sua magrezza e a un sogno che feci. Poi su mia perplessità sul suo considerare la magrezza del corpo come un segnale, lui mi diede quella spiegazione lì. Poi boh...
Certo è che il corpo comunica, che lo vogliamo o no. E le comunicazioni che passa involontariamente sono esattamente quelle che percepiscono gli altri; quelle che trasmettiamo volontariamente, invece, cioè che derivano da una volontà (come mettersi i tacchi alti, oppure truccarsi, cambiare colore dei capelli, oppure indossare un certo abito, o mostrare i muscoli scolpiti, insomma manipolarsi), queste sono forme di comunicazione che arrivano meno delle altre, sebbene siano appariscenti.
Condivido pienamente quando scrivi che il corpo comunica; non condivido invece quando dici che le comunicazioni "involontarie" sono quelle che percepiscono gli altri: per me è esattamente il contrario. Provo a spiegarmi meglio: secondo me il "look" ( soprattutto femminile in questo caso ) è la prima cosa che si nota ( trucco,minigonna,tacchi alti,taglio capelli ),trattandosi di "comunicazione" che noi esterniamo e che molte volte può essere clamorosamente fraintesa ( banalizzo: minigonna o fuseau,,o qualsiasi "richiamo" e sottolineatura dell'aspetto fisico - purchè non volgare - non sottointendono per antonomasia la "disponibilità" della donna) da parte dell'uomo. Diverso sono i segnali "involontari" che ognuno di noi,magari inconsapevolemte, "invia" all'altra persona ( siano essi segnali positivi o negativi ); ed in quest'ultimo caso se l'altra persona è un fine osservatore può percepire se nella donna c'è interesse od addirittura l'esatto contrario. Ed è proprio quest'ultimo aspetto la parte affascinante,secondo me,della cinesica o del linguaggio del corpo ( sono convinto che la donna mandi intenzionalmente segnali,di qualsiasi natura essi siano, sta a noi "uomini" prestare la dovuta attanzione e regolarci di conseguenza ).
 

brenin

Utente
Staff Forum
Fuseau. Hai scritto fuseau.

Non sentivo nè leggevo questo termine dagli anni '80, e non so perchè mi ha fatto morire dal ridere:rotfl::rotfl::rotfl:
Oooops.... vecchie reminiscenze,non essendo più "giovanissimo".... Rispetto ai leggings di oggi non c'è paragone....
Sono contento che ti abbia fatto ridere !!!
 
Stato
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