Chiedo il vostro parere!

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Era questo, @Outdider e chi vuole rispondere
Sai quale è il bello di una storia?

Che solo chi la Vive sa cosa c'è dentro.

Tu puoi raccontare, in millemila modi, tradurre, spiegare ma...per quanto tu possa provare, non è possibile rendere l'interezza di un vissuto senza averlo vissuto in prima persona.

Questo per dire che Tu non puoi sapere chi è lui con sua moglie. Per quanto lui possa raccontarti, tu conosci solo quello che puoi direttamente sperimentare di lui. E se anche vivessi nella stessa casa con lui e sua moglie non potresti penetrare il loro Noi.

Quindi, lascia stare il chiederti come può o non può fare. Parli di te, quando parli di sua moglie. Ragionaci.

Fra l'altro..tu l'hai sentito con le tue orecchie dire alla moglie che ha desiderato lasciarla?

Se no, ti basi semplicemente su un sentito dire.

Io, al tuo posto, non ci farei troppo conto sui sentito dire.
(di mio, ai sentito dire non credo semplicemente. Credo ai fatti. Se non ci sono i fatti, il dire ha scarso se non nullo valore).

In sintesi: tu sai che lui TI HA DETTO che ha parlato con la moglie.

Io a questo mi fermerei.

I fatti, della loro relazione, semplicemente non li puoi sapere.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
@twinpeaks ma secondo te la moglie che se lo è ripreso (tra l'altro per tre volte) dopo che lui stava per lasciarla per un'altra, adesso, cosa pensa e come se la vive?
Nel senso: probabilmente lo conosce bene e sapeva che sarebbe tornato all'ovile, ma adesso? Sarei molto curiosa di vedere la loro quotidianità e ascoltare i loro discorsi...
Cara Ciliegia,
per risponderti ci vorrebbe la palla di cristallo, e di recente mi si è rotta. Sarei curioso anche io di vedere la loro quotidianità e ascoltare i loro discorsi (a distanza di sicurezza). Non dev'essere un gran bell'andare, per lei ma anche, forse soprattutto, per lui. Se devo immaginare la situazione sulla base del niente che so, mi vengono in mente cose tipo reclusione in cella 3x2mt, ambiente saturo di gas venefici, e così via; anche le motivazioni per il ripescaggio che vengono alla mente per prime - soldi, figli, attività in comune - paiono un po' esili per sopportare. Ma a volte, i matrimoni sono misteri senza fondo.
Se riesci a pensarci un po' meno, è meglio. Ma capisco che non è facile. Ciao, in bocca al lupo.
 

Outdider

Utente di lunga data
Sai quale è il bello di una storia?

Che solo chi la Vive sa cosa c'è dentro.

Tu puoi raccontare, in millemila modi, tradurre, spiegare ma...per quanto tu possa provare, non è possibile rendere l'interezza di un vissuto senza averlo vissuto in prima persona.

Questo per dire che Tu non puoi sapere chi è lui con sua moglie. Per quanto lui possa raccontarti, tu conosci solo quello che puoi direttamente sperimentare di lui. E se anche vivessi nella stessa casa con lui e sua moglie non potresti penetrare il loro Noi.

Quindi, lascia stare il chiederti come può o non può fare. Parli di te, quando parli di sua moglie. Ragionaci.

Fra l'altro..tu l'hai sentito con le tue orecchie dire alla moglie che ha desiderato lasciarla?

Se no, ti basi semplicemente su un sentito dire.

Io, al tuo posto, non ci farei troppo conto sui sentito dire.
(di mio, ai sentito dire non credo semplicemente. Credo ai fatti. Se non ci sono i fatti, il dire ha scarso se non nullo valore).

In sintesi: tu sai che lui TI HA DETTO che ha parlato con la moglie.

Io a questo mi fermerei.

I fatti, della loro relazione, semplicemente non li puoi sapere.
:rotfl: Ma perchè ti devo quotare sempre? Ma perchè hai quasi sempre ragione? Ma chi diamine seiiiiiii????? :rotfl:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
:rotfl: Ma perchè ti devo quotare sempre? Ma perchè hai quasi sempre ragione? Ma chi diamine seiiiiiii????? :rotfl:
Ma io non lo so se ho ragione o meno. :)

Faccio ipotesi che mi sembrano sensate.

Ma ho avuto tanti amici con amante, che mi raccontano dei vari tira e molla...e il copione è un po' sempre quello...fondamentalmente.

E in ogni caso, parlando con le mogli, la storia che raccontano le mogli è sempre più o meno diversa da quello che raccontano i mariti :D

E spesso neanche per malizia, ma semplicemente perchè ognuno si fa il "suo" racconto.

Non è scontato, in una coppia, raccontare la stessa storia di coppia.
E' un "lavoro" intenzionale e complice di tessitura appartenere alla stessa storia.
Non è un qualcosa che cresce solo con la spontaneità, che è pur sempre un elemento di base e di nutrimento....ma da solo, non basta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No ma io la pietra ce l'ho messa... parlavo della loro quotidianità. A me sembra inverosimile che dopo una tempesta del genere sti due si diano una pettinata e continuino come nulla fosse... ma probabilmente è proprio così che funziona.
Sei nel forum giusto per leggere altre storie e vedere come ci siano moltissimi tipi diversi di relazione.
Ci sono anche quelle che contemplano indulgenza per le ragazzate.

Ma tu sei certa che gli annunci fatti a te fossero stati fatti anche a lei?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, e lo capisco. Quello che però comprendo meno è come si faccia a rinunciare alla propria vita. E dico aldilà di me... il loro matrimonio è finito con o senza di me, io non ci sono più ma il loro problema sì. E pensare di trascinarsi questa infelicità in nome dei figli per il resto dei tuoi giorni lo capisco ed allo stesso tempo non lo capisco.
[video]https://www.google.it/search?client=safari&hl=it-it&ei=TQpiWbKcM9DHwQLQ9pCQCg&q=pino+la+lavatrice+fidati+gif&oq=pino+la+lavatrice+fidati+gif&gs_l=mobile-gws-serp.3...10787.13144.0.14022.4.4.0.0.0.0 .208.518.2j1j1.4.0....0...1.1.64.mobile-gws-serp..0.1.208...0i22i30k1.4YBNjM-nTLs#imgrc=RupAw0MtplDiVM:[/video]
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
La responsabilità dei figli esiste, anche se a te non fa piacere.
La responsabilità non comporta automaticamente restare in un matrimonio che non funziona tradendo il coniuge. Anzi fa piuttosto schifo.
Ma questo non implica decidere delle relazioni degli altri.
Tu giudica te stessa e come vivi tu la relazione.
 

ciliegia

Utente di lunga data
La responsabilità dei figli esiste, anche se a te non fa piacere.
La responsabilità non comporta automaticamente restare in un matrimonio che non funziona tradendo il coniuge. Anzi fa piuttosto schifo.
Ma questo non implica decidere delle relazioni degli altri.
Tu giudica te stessa e come vivi tu la relazione.
Io non ho mai detto che non esiste e che non mi fa piacere. Inoltre non decido delle relazioni degli altri ma vivendole e subendole posso giudicarmi e giudicarle.
E, per favore, smettiamola con questa ipocrisia: se fossero tutti bravi padri coscienziosi non andrebbero nemmeno a cercarsi altro in giro, siamo esseri umani non macchine, sappiamo benissimo che non basta sempre spingere il bottone per eliminare sentimenti e complicazioni.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Che si assumono,o che impongono all'atro,la responsabilità dei figli?
Ma...che impongono?

Cosa significa imporre la responsabilità dei figli?

A me sembra che un figlio sia uno di quegli impegni con relative responsabilità che si assumono prima di tutto. Nel senso che non è quando hai un figlio che ti assumi la responsabilità di averlo.

Ma quando decidi e progetti di averne uno o più ti assumi tutto il carico di responsabilità, anche impreviste e imprevedibili, che l'arrischio di un figlio comporta.

E' una delle scommesse più azzardate possano esistere. E una di quelle con più implicazioni nascoste che possano esistere.

Se decidi di avere figli, nessuno può imporre responsabilità che già sono lì, prima ancora che il figlio sia in utero.

Qualcuno può ricordarti che se ti assumi certe responsabilità e poi provi a svicolare, col cazzo che lo fai come se nulla fosse successo.
E mi sembra pure giusto. E lo vedo valido per entrambi i generi.

Ci sono conseguenze quando in una relazione a due si decide di passare a tre.

Il valore di una persona, secondo me, sta anche in come affronta gli imprevisti di quell'essere passati a tre.

E ognuno trova una sua personale formula.

Restare in modo soddisfacente.
Restare trovando fuori compensazioni che mettano equilibrio.
Restare fisicamente scomparendo di fatto.
Andare lasciando un cumulo di macerie che chi resta si dovrà ciucciare (prendendosi le responsabilità di chi è andato in quel modo)
Andare provando a ri-costruire un altro equilibrio
etc etc

Non riesco proprio a vedere come si possa imporre la responsabilità di un figlio.

Semmai si mette l'altro di fronte alle conseguenze di azioni che possono incidere su quell'assunzione di responsabilità.

Anche alle volte finendo non per ricattare l'altro. Ma per usare i figli come terreno di battaglia per la guerra fra gli adulti.

E questo, secondo me, è segnale del fatto che quei due non hanno fatto un buon lavoro. Come adulti. Intendo.

E' roba veramente delicata...in cui l'imposizione per me non ha il minimo spazio.

Non perchè non possa essere fatta, ripeto, ma perchè non si può imporre una responsabilità che si è già presa a priori.

Ed in particolare un terzo non può, se non per brevi periodi di vita, imporre responsabilità verso qualcun altro.

Nel senso che se un padre, o una madre, si assumono la responsabilità di un figlio è poi ai figli che risponderanno del loro operato.
Non al coniuge.

E questo ha un peso specifico ben preciso. La relazione che ogni coniuge costruisce con ogni figlio è una relazione a sè.
L'altro coniuge è semmai "alleato", componente di una equipe...ma ogni relazione segue un suo filo specifico. Ed è unica.
 
Ultima modifica:

trilobita

Utente di lunga data
Ma...che impongono?

Cosa significa imporre la responsabilità dei figli?

A me sembra che un figlio sia uno di quegli impegni con relative responsabilità che si assumono prima di tutto. Nel senso che non è quando hai un figlio che ti assumi la responsabilità di averlo.

Ma quando decidi e progetti di averne uno o più ti assumi tutto il carico di responsabilità, anche impreviste e imprevedibili, che l'arrischio di un figlio comporta.

E' una delle scommesse più azzardate possano esistere. E una di quelle con più implicazioni nascoste che possano esistere.

Se decidi di avere figli, nessuno può imporre responsabilità che già sono lì, prima ancora che il figlio sia in utero.

Qualcuno può ricordarti che se ti assumi certe responsabilità e poi provi a svicolare, col cazzo che lo fai come se nulla fosse successo.
E mi sembra pure giusto. E lo vedo valido per entrambi i generi.

Ci sono conseguenze quando in una relazione a due si decide di passare a tre.

Il valore di una persona, secondo me, sta anche in come affronta gli imprevisti di quell'essere passati a tre.

E ognuno trova una sua personale formula.

Restare in modo soddisfacente.
Restare trovando fuori compensazioni che mettano equilibrio.
Restare fisicamente scomparendo di fatto.
Andare lasciando un cumulo di macerie che chi resta si dovrà ciucciare (prendendosi le responsabilità di chi è andato in quel modo)
Andare provando a ri-costruire un altro equilibrio
etc etc

Non riesco proprio a vedere come si possa imporre la responsabilità di un figlio.

Semmai si mette l'altro di fronte alle conseguenze di azioni che possono incidere su quell'assunzione di responsabilità.

Anche alle volte finendo non per ricattare l'altro. Ma per usare i figli come terreno di battaglia per la guerra fra gli adulti.

E questo, secondo me, è segnale del fatto che quei due non hanno fatto un buon lavoro. Come adulti. Intendo.

E' roba veramente delicata...in cui l'imposizione per me non ha il minimo spazio.

Non perchè non possa essere fatta, ripeto, ma perchè non si può imporre una responsabilità che si è già presa a priori.

Ed in particolare un terzo non può, se non per brevi periodi di vita, imporre responsabilità verso qualcun altro.

Nel senso che se un padre, o una madre, si assumono la responsabilità di un figlio è poi ai figli che risponderanno del loro operato.
Non al coniuge.

E questo ha un peso specifico ben preciso. La relazione che ogni coniuge costruisce con ogni figlio è una relazione a sè.
L'altro coniuge è semmai "alleato", componente di una equipe...ma ogni relazione segue un suo filo specifico. Ed è unica.
Miiiiii
"L'arrischio"....
Ipa,oggi stai sfoggiando......🙌
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io non ho mai detto che non esiste e che non mi fa piacere. Inoltre non decido delle relazioni degli altri ma vivendole e subendole posso giudicarmi e giudicarle.
E, per favore, smettiamola con questa ipocrisia: se fossero tutti bravi padri coscienziosi non andrebbero nemmeno a cercarsi altro in giro, siamo esseri umani non macchine, sappiamo benissimo che non basta sempre spingere il bottone per eliminare sentimenti e complicazioni.
Essere bravi padri o brave madri non c'entra con il resto.
Cercare altro fa al massimo non essere bravi marito o brave mogli,
I figli vengono comunque sempre prima di tutto anche se tradisci
Io non vorrei un uomo ne come amante ne come compagno che non mette i propri figli e quello che pensa sia il meglio per loro prima di tutto
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io non ho mai detto che non esiste e che non mi fa piacere. Inoltre non decido delle relazioni degli altri ma vivendole e subendole posso giudicarmi e giudicarle.
E, per favore, smettiamola con questa ipocrisia: se fossero tutti bravi padri coscienziosi non andrebbero nemmeno a cercarsi altro in giro, siamo esseri umani non macchine, sappiamo benissimo che non basta sempre spingere il bottone per eliminare sentimenti e complicazioni.

Guarda che essere un padre coscienzioso (o una madre coscienziosa) non equivale al non avere desideri, anche esterni alla coppia. E non equivale nemmeno al realizzarli.

Essere un padre/madre coscienziosa significa ricordare che in ogni caso anche ai figli si risponde delle proprie scelte. Che con i propri figli è in atto una relazione. E che quella relazione pure si desidera fortemente.

Tanto, a volte, da fare anche rinunce significative per se stessi, o fare scelte di compromesso in cui si smolla un po' di qua e un po' di là. Fin tanto che si regge.

E, e io non ho figli quindi scrivo per sentito dire, madri e padri, quando si tratta di scegliere fra figli e l'ammore, scelgono i figli.

E penso che sia perchè i figli, in modo molto concreto, risistemano alcune illusioni dell'ammore dei sensi. E lo ricollocano nella concretezza della realizzabilità di un progetto tenendo conto di limiti e risorse. E anche delle paure. Perchè no. Ci sono anche le paure. Ed è bene tenerne conto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non ho mai detto che non esiste e che non mi fa piacere. Inoltre non decido delle relazioni degli altri ma vivendole e subendole posso giudicarmi e giudicarle.
E, per favore, smettiamola con questa ipocrisia: se fossero tutti bravi padri coscienziosi non andrebbero nemmeno a cercarsi altro in giro, siamo esseri umani non macchine, sappiamo benissimo che non basta sempre spingere il bottone per eliminare sentimenti e complicazioni.
Appunto...
L'hai detto tu.
 
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