Hai mai provato a cercare di capire quale fosse la valenza di quella storiella?
Lei, col senno del poi, e al netto della paraculaggine post smascheramento, si è mai espressa sull'importanza della storiella?
Essere coinvolti emotivamente in una storia relegata ad un substrato fittizio della vita non credo abbia un peso così rilevante nella realtà, però è pur vero che implica una certa passione a consumo strettamente personale. Poi, certo, in quel contesto tu risultavi essere piuttosto un fastidioso coinquilino e, se è per questo, anche le figlie in quel frangente risultavano di intralcio.
Dal mio punto di vista, quello che più ti sconquassa è, o dovrebbe essere, la scarsa consapevolezza, altrimenti detta superficialità, con la quale lei ha mosso i suoi passi. Tanto che tu e le bambine passavate in secondo piano al personaggio principale che altri non è che l'incredibile fidanzatino delle medie. Questo si che è difficile da accettare.
Abbi pazienza, e con tutto il rispetto della tua sofferenza anche perché comprendo cosa ti passi per la testa, ma tu ancora chiameresti tutto questo "coinvolgimento emotivo"? Tutto questo ha un'importanza che, al momento e per quanto se ne sappia, è determinata principalmente dal turbinio martellante dei tuoi pensieri.
Ti auguro che lei si ravveda seriamente, in modo che tu possa recuperare l'unica cosa di cui hai bisogno e che al momento rappresenta il tuo problema principale, la fiducia.