Ho avuto ancora qualche flirt, ma niente di più. Poi, nel 1982, ho conosciuto la mia futura moglie. L'ho incontrata proprio sul posto di lavoro. Lei, tre anni più giovane di me, proveniva dalla provincia ed era pendolare come me, ma su un'altra tratta. Mi è piaciuta subito. Era diversa dalle altre ragazze che avevo frequentato: non appariscente, acqua e sapone, un po' hippie. Ci siamo innamorati subito e ci siamo messi insieme.
Lei, venendo da una famiglia molto rigida, aveva avuto poche esperienze sessuali, solo petting. La sua prima volta è stata con me. A causa della sua famiglia, che non le faceva passare la notte fuori, facevamo sesso in auto, altre volte addirittura sul treno. Dopo che mi sono presentato ai suoi genitori, le cose sono un po' cambiate: gli orari sono diventati più elastici, anche se non se ne parlava di farlo in un letto. Abitavamo a 120 chilometri di distanza e la cosa si faceva stancante.
Così abbiamo deciso di sposarci e di abitare a Milano. I primi sei o sette anni di matrimonio sono stati fantastici. Oltre a viaggiare in posti splendidi, la nostra intesa sessuale era profonda, e insieme esploravamo ogni nostra fantasia, anche le più spinte.
Poi, durante una di queste lunghe vacanze al mare in campeggio, abbiamo conosciuto un ragazzo dello staff di animazione, di circa 22 o 23 anni, e siamo diventati amici. Mi accorsi subito che mia moglie era attratta da lui, mentre io ero attratto da una ragazza di circa 20 anni in vacanza coi genitori con cui giocavo a tennis.
Una sera, mia moglie mi ha detto che le sarebbe piaciuto fare l'amore con il ragazzo. Dopo averci riflettuto un po', le ho proposto di mettere in pratica le nostre fantasie facendolo in tre. Lei ha accettato e poi lo ha chiesto al ragazzo, che ha rifiutato per non mettersi in mezzo a una coppia sposata. Io non ho fatto nulla con la ragazza, e le vacanze sono finite.
Ci siamo tenuti in contatto sia con il ragazzo che con la ragazza. Lo abbiamo rivisto due volte: una volta al lago e un'altra lo abbiamo ospitato a Milano una notte. Mi ricordo che quella volta, mentre lui si faceva la doccia, io sono uscito per circa mezz'ora per andare al supermercato. Se lei non ne ha approfittato, è stata "fessa". Una volta ritornato a casa, comunque, non ho notato nessun particolare imbarazzo.
C'è stato poi ancora un incontro mesi dopo: il ragazzo aveva fatto causa per essersi fatto male durante la vacanza. Io e la ragazza eravamo stati testimoni e ci ha chiesto di testimoniare. Così, io e la ragazza siamo stati ospitati in Abruzzo e quella notte ho dormito nella stessa stanza con lei. Lei nel frattempo si era fidanzata e ho capito che non era il caso, perciò non è successo niente.
Continua...