Alla fine degli anni Duemila, con un computer autocostruito, mi sono collegato a Internet e ho iniziato, tramite le mailing list, a frequentare gruppi di discussione su sesso e incontri. Poi è arrivata C6, una delle prime chat room italiane, un ambiente dove si poteva interagire con sconosciuti e scambiare messaggi in tempo reale.
In una di queste chat ho conosciuto una donna sposata, credo di sette-otto anni più grande di me, anche lei in cerca di sesso. Era insoddisfatta del marito, troppo tradizionalista e non interessato a esplorare fantasie sessuali diverse. Le nostre chat erano del tipo: 'Io ti farei questo, e tu cosa mi faresti?', 'Cosa indossi?', 'Togliti gli slip!', 'Toccati che mi tocco anch'io!'. Dopo qualche tempo, abbiamo deciso di incontrarci.
La domenica, con i figli, andavamo spesso a pranzo dai suoi genitori in provincia e ci fermavamo fino a cena. In uno di questi pomeriggi, con la scusa di dover andare al Brico, la incontrai per un'oretta. Era una donna piacente, ricca, proprietaria di un'azienda dei dintorni, che quella volta si è limitata al petting in auto, ma che avrebbe preferito farlo in un letto.
L'unica soluzione era un motel, ma le feci presente che non potevo permettermelo, né giustificare la spesa. Lei mi disse di non preoccuparmi: avrebbe pensato a tutto lei, persino a trovare il motel, dato che io non ero del posto.
Così, sempre tenendoci in contatto tramite C6, ci siamo accordati per la domenica dopo, dato che saremmo tornati dai suoceri. Con la scusa di un centro commerciale, ci siamo incontrati in un parcheggio e, con la sua auto, siamo andati in un motel di cui non ho mai capito l'esatta posizione.
Lei era la classica cougar e, quel pomeriggio, credo di aver soddisfatto le sue aspettative. Mi resi conto, però, che il sesso senza coinvolgimento sentimentale non faceva per me. Dato che mia moglie e i miei figli sarebbero andati al mare, avrei potuto continuare la relazione, ma decisi di troncare subito.