Come mi comporto ?

Andromeda4

Utente di lunga data
E' un errore diffuso perché nei dialetti meridionali spesso si utilizza questo raddoppio fonosintattico.
Così accade spesso che nelle conversazione scritta su piattaforme on line, social e forum, si noti spesso l'utilizzo di questo termine "apposto", nel significato che si dà nella conversazione orale.
La scrittura anche della componente fonetica modifica anche la proprietà di quello che viene espresso.
La forma corretta e quella errata comportano un atteggiamento differente nel porsi con l'interlocutore, che potremmo definire utilizzando un altro termine in voga oggi "sciallo". Si usa per conversazioni più leggere.
Potremmo aprire una lunga conversazione anche sulla caduta in disuso delle consuetudini nello scrivere lettere formali di un tempo a causa dell'utilizzo della posta elettronica, ma è profondamente OT.
Basti dire solo che se si usano intenzionalmente certi termini, si vuole dare una certa enfasi alla conversazione, dandole un tono più colloquiale.
D'altronde, come avrai notato, mi piace utilizzare anche l'intercalare, il tutto col medesimo scopo, dare un andamento più affine al linguaggio parlato che a quello scritto ai post.
Non stiamo, a mio parere, facendo pagine letterarie, ma conversazione.
Quindi se scrivo "Maddai, che sta di'?", evito di usare lo sterile emoticon per simulare l'espressività di una conversazione reale.
D'altronde, è una parte del mio lavoro.
Pensavo che si capisse, ma qui si dà tutto troppo per scontato.
Se voglio usare espressioni colloquiali, le uso, ma non faccio errori. Mi dispiace, continui a pensare che "frequente" sia "giusto".
Quindi "apposto" non è colloquiale, è un errore grammaticale con tutti i crismi, perché esiste la stessa espressione, corretta, che vuol dire tutt'altro. Esattamente come il "piuttosto che" o "solo che", altra formula che mi fa venire l'orticaria, usati male. Avrà iniziato il primo cretino, e tutti dietro.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Certo. Danny lo sa benissimo.
L’ha detto come “scendo il cane“.
Questo si usa tanto soprattutto in Puglia, quando ci vivevo era di uso comune. Così come "esco la macchina dal garage". Ma la nostra maestra, barese doc, col cavolo che ce la faceva passare come "uso colloquiale". È sbagliato, punto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questo si usa tanto soprattutto in Puglia, quando ci vivevo era di uso comune. Così come "esco la macchina dal garage". Ma la nostra maestra, barese doc, col cavolo che ce la faceva passare come "uso colloquiale". È sbagliato, punto.
Ma non è uso colloquiale, è sbagliato.
Viene usato al nord per prendere in giro gli errori meridionali.
Danny ha tanti difetti, ma non è ignorante.
Ma è una presa in giro affettuosa, come Abatantuono.
 

danny

Utente di lunga data
Se voglio usare espressioni colloquiali, le uso, ma non faccio errori. Mi dispiace, continui a pensare che "frequente" sia "giusto".
Quindi "apposto" non è colloquiale, è un errore grammaticale con tutti i crismi, perché esiste la stessa espressione, corretta, che vuol dire tutt'altro. Esattamente come il "piuttosto che" o "solo che", altra formula che mi fa venire l'orticaria, usati male. Avrà iniziato il primo cretino, e tutti dietro.
Se mi posso permettere, esprimo un mio pensiero.
Sono approdato su queste pagine dieci anni fa.
All'epoca c'erano persone che utilizzavano con disinvoltura insulti e disprezzo.
Se sono rimasto è perché insieme a loro ho trovato apprezzabili persone che hanno saputo trasmettermi informazioni essenziali per la mia vita.
Non ho mai guardato al linguaggio, ma a quanto veniva da loro espresso, cercando di andare oltre la forma, sempre, cogliendo quello che poteva essermi utile, gratificato dalla loro esperienza.
Non è mai stato un forum perfetto, lo so benissimo.
Ha avuto crisi, momenti bui, nulla da dire.
Ma ho avuto in ogni caso la mia contropartita. Ho apprezzato traditi e traditori, aiutato quando potevo, capito quando era necessario.
Ora, l'argomento essenziale del forum per me restano sempre le esperienza di vita vissuta, di corna soprattutto, sviscerate senza pietà, senza falsi moralismi e senza eccesso di giudizi negativi.
Ultimamente mi sembra si dia troppa enfasi ad argomenti da posta di Cioè e divagazioni grammaticali e di costume, da spaccare il capello in due, che non portano a niente. Però, ognuno faccia quello che crede, sono opinioni. Questa è solo la mia, vale per quello che vale.
Cercherò d'ora in poi di utilizzare un linguaggio più attento alle regole grammaticali della parola scritta per non suscitare divagazioni inutili.
Perché a me invece danno fastidio queste continue puntualizzazioni puntigliose sui significati, sia dei termini, che delle consuetudini, noti ai più.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se mi posso permettere, esprimo un mio pensiero.
Sono approdato su queste pagine dieci anni fa.
All'epoca c'erano persone che utilizzavano con disinvoltura insulti e disprezzo.
Se sono rimasto è perché insieme a loro ho trovato apprezzabili persone che hanno saputo trasmettermi informazioni essenziali per la mia vita.
Non ho mai guardato al linguaggio, ma a quanto veniva da loro espresso, cercando di andare oltre la forma, sempre, cogliendo quello che poteva essermi utile, gratificato dalla loro esperienza.
Non è mai stato un forum perfetto, lo so benissimo.
Ha avuto crisi, momenti bui, nulla da dire.
Ma ho avuto in ogni caso la mia contropartita. Ho apprezzato traditi e traditori, aiutato quando potevo, capito quando era necessario.
Ora, l'argomento essenziale del forum per me restano sempre le esperienza di vita vissuta, di corna soprattutto, sviscerate senza pietà, senza falsi moralismi e senza eccesso di giudizi negativi.
Ultimamente mi sembra si dia troppa enfasi ad argomenti da posta di Cioè e divagazioni grammaticali e di costume, da spaccare il capello in due, che non portano a niente. Però, ognuno faccia quello che crede, sono opinioni. Questa è solo la mia, vale per quello che vale.
Cercherò d'ora in poi di utilizzare un linguaggio più attento alle regole grammaticali della parola scritta per non suscitare divagazioni inutili.
Perché a me invece danno fastidio queste continue puntualizzazioni puntigliose sui significati, sia dei termini, che delle consuetudini, noti ai più.
Io mi irrita principalmente l’uso del pronome maschile per le donne, perché non si capisce niente.
Tipo “Ho incontrato mio marito con la sua amante e gli ho detto…” al marito o all’amante?
Per il resto sono tollerante.
Ma ogni tanto si scade davvero troppo a birre e caffè e cappuccini.
Anche in discussioni che potrebbero essere interessanti.
Ogni tanto ci cadiamo tutti.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Ma non è uso colloquiale, è sbagliato.
Viene usato al nord per prendere in giro gli errori meridionali.
Danny ha tanti difetti, ma non è ignorante.
Ma è una presa in giro affettuosa, come Abatantuono.
scusa? tanti difetti? ha detto che mi somiglia, indipercui, rasenta la perfezione :cool:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma è lui che ha parlato di uso colloquiale. Non io.
Ha detto colloquiale per non dire scherzoso.
Sono certa che un certo modo di dialogare sia ancora molto diversificato nelle diverse zone.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Se mi posso permettere, esprimo un mio pensiero.
Sono approdato su queste pagine dieci anni fa.
All'epoca c'erano persone che utilizzavano con disinvoltura insulti e disprezzo.
Se sono rimasto è perché insieme a loro ho trovato apprezzabili persone che hanno saputo trasmettermi informazioni essenziali per la mia vita.
Non ho mai guardato al linguaggio, ma a quanto veniva da loro espresso, cercando di andare oltre la forma, sempre, cogliendo quello che poteva essermi utile, gratificato dalla loro esperienza.
Non è mai stato un forum perfetto, lo so benissimo.
Ha avuto crisi, momenti bui, nulla da dire.
Ma ho avuto in ogni caso la mia contropartita. Ho apprezzato traditi e traditori, aiutato quando potevo, capito quando era necessario.
Ora, l'argomento essenziale del forum per me restano sempre le esperienza di vita vissuta, di corna soprattutto, sviscerate senza pietà, senza falsi moralismi e senza eccesso di giudizi negativi.
Ultimamente mi sembra si dia troppa enfasi ad argomenti da posta di Cioè e divagazioni grammaticali e di costume, da spaccare il capello in due, che non portano a niente. Però, ognuno faccia quello che crede, sono opinioni. Questa è solo la mia, vale per quello che vale.
Cercherò d'ora in poi di utilizzare un linguaggio più attento alle regole grammaticali della parola scritta per non suscitare divagazioni inutili.
Perché a me invece danno fastidio queste continue puntualizzazioni puntigliose sui significati, sia dei termini, che delle consuetudini, noti ai più.
Guarda che passo sopra a tanti svarioni, anche se non ti sembra. Accusi il colpo ora perché mi sono rivolta a te. E visto che citi la posta di Cioè, io lo compravo negli anni 80 e ti assicuro che le lettere che arrivavano erano molto curate nella forma. Meno nei contenuti, ma sfido ogni adolescente di allora a dire che non ha mai posto domande che ora farebbero sorridere. Comunque non si commettevano errori nello scrivere e le rubriche erano curate da esperti molto puntuali nelle risposte.
Anche per me contano eccome le storie qui sopra, l'ho sempre scritto. Ma dico anche che, non solo qui, ma anche nelle testate online, c'è una sciatteria e trascuratezza nello scrivere che davvero cadono le braccia. Non è solo la cura della forma. È più che altro conseguenza del "ma cosa vuoi che sia, o SONO caduto, o HO caduto, sempre per terra sto".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Guarda che passo sopra a tanti svarioni, anche se non ti sembra. Accusi il colpo ora perché mi sono rivolta a te. E visto che citi la posta di Cioè, io lo compravo negli anni 80 e ti assicuro che le lettere che arrivavano erano molto curate nella forma. Meno nei contenuti, ma sfido ogni adolescente di allora a dire che non ha mai posto domande che ora farebbero sorridere. Comunque non si commettevano errori nello scrivere e le rubriche erano curate da esperti molto puntuali nelle risposte.
Anche per me contano eccome le storie qui sopra, l'ho sempre scritto. Ma dico anche che, non solo qui, ma anche nelle testate online, c'è una sciatteria e trascuratezza nello scrivere che davvero cadono le braccia. Non è solo la cura della forma. È più che altro conseguenza del "ma cosa vuoi che sia, o SONO caduto, o HO caduto, sempre per terra sto".
Ma non c’entra niente la presunta decadenza della lingua che rilevi.
Se un’amica di mia figlia dice “Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ’o nuost” non sta nemmeno parlando napoletano e non è camorrista. Scherza.
 

Etta

Utente di lunga data
Semplicemente perché non puoi mandare a quel paese un matrimonio e dei figli perché pensi sia un deficiente. Sta aspettando la prova "provata". Non mi pare comunque una che farà finta di nulla quando avrà appunto qualcosa di certo.
No ma almeno digliene 4 santoddio. La moglie dico.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ma non c’entra niente la presunta decadenza della lingua che rilevi.
Se un’amica di mia figlia dice “Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ’o nuost” non sta nemmeno parlando napoletano e non è camorrista. Scherza.
È DIALETTO.
"Apposto" come sinonimo di "A POSTO" è sbagliato.
Cavolo, Brune', due pesi e due misure tu li prendi proprio di tacco.
 

danny

Utente di lunga data
Guarda che passo sopra a tanti svarioni, anche se non ti sembra. Accusi il colpo ora perché mi sono rivolta a te. E visto che citi la posta di Cioè, io lo compravo negli anni 80 e ti assicuro che le lettere che arrivavano erano molto curate nella forma. Meno nei contenuti, ma sfido ogni adolescente di allora a dire che non ha mai posto domande che ora farebbero sorridere. Comunque non si commettevano errori nello scrivere e le rubriche erano curate da esperti molto puntuali nelle risposte.
Anche per me contano eccome le storie qui sopra, l'ho sempre scritto. Ma dico anche che, non solo qui, ma anche nelle testate online, c'è una sciatteria e trascuratezza nello scrivere che davvero cadono le braccia. Non è solo la cura della forma. È più che altro conseguenza del "ma cosa vuoi che sia, o SONO caduto, o HO caduto, sempre per terra sto".
La posta di Cioè è redatta da professionisti.
Quando non sono inventate, sono comunque vagliate e riscritte in redazione.
Mia moglie curava la rubrica di un noto periodico per ragazzine dell'epoca.
Lettere e risposte.
Le testate on line non sono curate dalla stessa redazione che cura quelle cartacee, ma affidate a collaboratori che hanno diverse competenze avendo il prodotto differente finalità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ok.
Difendi il milanès.
Anche tu hai ragione.
Non difendo, spiego.
A Milano ci sono immigrati da tutte le regioni italiane e da quasi tutto il mondo, mancano giusto Inuit e Aborigeni australiani.
E la bonaria presa in giro (residuo di quando non era bonaria) è una forma di integrazione.
Tra gli immigrati di seconda di generazione è frequente la presa in giro degli errori di pronuncia italiana, tipici delle famiglie di origine. Sdrammatizza una differenza che è anche emarginazione.
Mentre le vecchie generazioni, soprattutto degli immigrati dal sud, si può vedere un rifiuto rabbioso dei nuovi migranti,
Se sei in una zona diversa non percepisci questo.
 
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