Non credo che si possa mettere in dubbio l'opportunità di investire le risorse, anche formative, nell'innovazione e nella tecnologia.
Io ho contatti molto stretti con alcune società che operano in ambiti ipertecnologici e hanno programmi di incentivi anche per le donne, vanno all'università e cercano fisici e matematici per la ricerca.
Però la formazione di base, quella per i ragazzi sotto i diciotto anni, deve essere per me una formazione culturale ampia.
Per me non va bene vivere in una nazione in cui ci sono eccellenze, laureati e dottorati si altissimo livello, come nei paesi anglosassoni, e una base che non sa dove sono intere nazioni europee (vi assicuro che mi è capitato), che non conosce la storia, le basi fondamentali. Non c'è nessun lavoro che non sia possibile imparare esercitandosi, facendo esperienza, ma se non hai le basi culturali fatichi enormemente a recuperarle dopo.