come può essere possibile?

Andromeda4

Utente di lunga data
Il mio dentista, cioè medico chirurgo con specializzazione in odontostomatologia, come cita la targa appesa in studio ha studiato da Geometra alle superiori.
Ma ci sono, non dico di no. È solo un percorso, quello liceale, che agevola l'apprendimento. La pazienza di studiare interi tomi, per dirne una, purtroppo poche scuole la insegnano.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ma ci sono, non dico di no. È solo un percorso, quello liceale, che agevola l'apprendimento. La pazienza di studiare interi tomi, per dirne una, purtroppo poche scuole la insegnano.
Lui era figlio di architetti e quindi ha studiato da geometra con l’idea di proseguire con architettura.
Poi ha avuto questa ispirazione, si è iscritto a medicina superando il test di ingresso al primo colpo specializzandosi poi come ho scritto.
Ora è milionario e molto più ricco dei suoi genitori architetti.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Lui era figlio di architetti e quindi ha studiato da geometra con l’idea di proseguire con architettura.
Poi ha avuto questa ispirazione, si è iscritto a medicina superando il test di ingresso al primo colpo specializzandosi poi come ho scritto.
Ora è milionario e molto più ricco dei suoi genitori architetti.
Il fratello di una mia amica è diplomato in ragioneria e ha cominciato medicina dopo aver lasciato economia e commercio. Non dico che non si possa diventare medico dopo una scuola tecnica, è solo che si ha più dimestichezza con il lessico e con lo studio metodico.
 

gvl

Utente di lunga data
Da quello che vedo qua c è una predominanza di forumini che ha studiato al liceo...
Tutto finiti qua per problemi di corna (fatte o ricevute)
Sarà il tipo di formazione che porta a tradire?🤣🤣🤣
Io non faccio testo
Perché non ho fatto il liceo ma avrei potuto farlo benissimo solo che non avevo voglia di studiare...e al liceo se non studi...non passi...
😁😁🤣🤣🤣😬😬😬
Le corna fatte o subite dai liceali sono corna studiate, di un livello superiore.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Da quello che vedo qua c è una predominanza di forumini che ha studiato al liceo...
Tutto finiti qua per problemi di corna (fatte o ricevute)
Sarà il tipo di formazione che porta a tradire?🤣🤣🤣
Io non faccio testo
Perché non ho fatto il liceo ma avrei potuto farlo benissimo solo che non avevo voglia di studiare...e al liceo se non studi...non passi...
😁😁🤣🤣🤣😬😬😬
La Lex Iulia de Adulteriis Coercendis prevedeva che, nel caso di adulterio o stuprum, fosse istituito un processo contro la moglie infedele e il complice. La legge punisce la donna adultera "con la confisca della metà della dote, la confisca della terza parte dei beni e con la relegazione in un'isola", l'uomo adultero con la confisca della "metà del patrimonio con uguale relegazione in un'isola, purché siano relegati in isole diverse"[4]. Il padre della donna aveva il diritto di uccidere immediatamente la figlia e l'adultero, se colti in flagrante nella propria casa o in quella del genero tradito (non poteva risparmiare l'uno o l'altro, ma doveva necessariamente ucciderli ambedue per non incorrere nell'accusa di omicidio)[5], mentre il marito aveva il diritto di uccidere l'amante, solo in determinate circostanze, come ad esempio la sua appartenenza ad un basso rango sociale (se l'amante era di alto lignaggio allora si aveva la possibilità di catturarlo e tenerlo segregato per un massimo di 20 ore consecutive, in modo da radunare i testimoni necessari)[6], e di ripudiare la consorte, ma non di ucciderla[7]. Se il marito non denunciava l'adulterio della moglie, non cacciava la consorte e lasciava andar via l'amante colto in flagrante, oppure sfruttava la cosa economicamente, veniva accusato di lenocinio e punito come adultero.[8]
 
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gvl

Utente di lunga data
La Lex Iulia de Adulteriis Coercendis prevedeva che, nel caso di adulterio o stuprum, fosse istituito un processo contro la moglie infedele e il complice. La legge punisce la donna adultera "con la confisca della metà della dote, la confisca della terza parte dei beni e con la relegazione in un'isola", l'uomo adultero con la confisca della "metà del patrimonio con uguale relegazione in un'isola, purché siano relegati in isole diverse"[4]. Il padre della donna aveva il diritto di uccidere immediatamente la figlia e l'adultero, se colti in flagrante nella propria casa o in quella del genero tradito (non poteva risparmiare l'uno o l'altro, ma doveva necessariamente ucciderli ambedue per non incorrere nell'accusa di omicidio)[5], mentre il marito aveva il diritto di uccidere l'amante, solo in determinate circostanze, come ad esempio la sua appartenenza ad un basso rango sociale (se l'amante era di alto lignaggio allora si aveva la possibilità di catturarlo e tenerlo segregato per un massimo di 20 ore consecutive, in modo da radunare i testimoni necessari)[6], e di ripudiare la consorte, ma non di ucciderla[7]. Se il marito non denunciava l'adulterio della moglie, non cacciava la consorte e lasciava andar via l'amante colto in flagrante, oppure sfruttava la cosa economicamente, veniva accusato di lenocinio e punito come adultero.[8]
Il punto 8 credo sia stato riassunto in : Incestum et Percussum (Cornuto e Mazziato)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti giuro. La prenderei a pizze.
Inizia mille cose e poi non e conclude una. Poi da quando ha sto problema di salute e’ tutto un ‘non posso, non riesco’.
Mancano di determinazione. E alcuni genitori sono stati e sono complici di questo.
Lo sai che è un tipo di funzionamento e non una colpa morale?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Avete detto cose giuste, cose incaute e fatto un po’ di confusione.
La nostra scuola ha ancora l’impianto gentiliano, che a noi sembra sensata, ma non è diffusa altrove.
Come ha accennato @poppy (devo sempre tradurre da caciotta, caciottina 🤦🏻‍♀️) il sistema britannico è molto diverso.
La nostra scuola ha un impianto di classe e selettivo (anche altrove, ma in modo diverso) e il liceo classico era per la formazione della classe dirigente, il liceo delle professioni “tecniche” come medici o ingegneri e il resto per “la vile plebaglia.”
La scuola era fin dalle elementari selettiva, più che a individuare i più dotati, a eliminare chi aveva difficoltà. Da qui il famoso modo di dire “braccia rubate all’agricoltura” per chi aveva difficoltà si riferiva alla occupazione della maggioranza della popolazione, poi trasferita nell’industria.
Sia per cambiamenti economici, sia del lavoro, sia di pensiero si è resa necessaria una maggiore preparazione dei lavoratori.
Non sto a fare esempi, lo sapete tutti.
Quindi la selezione che espelleva dal percorso scolastico chi aveva difficoltà, non è stato più conveniente per il mercato del lavoro e per la gestione di masse non collocabili. Quindi l’impegno di riforme è stato indirizzato a evitare la dispersione.
Persone non preparate e non in grado di inserirsi lavorativamente, sono un peso da sostenere con varie forme di sussidi o diventano manovalanza criminale.
Però moltissimi, come si evince dalla discussione, ritengono che le difficoltà che alcune persone incontrano non siano superabili attraverso attenzione alle diversità, ma solo con l’impegno degli studenti o degli insegnanti e se vengono predisposti percorsi adeguati lo interpretate (come fa Galimberti o Crepet o altri dinosauri che vogliono sentirsi la crème de la crème emersa dalla selezione) come scorciatoie per dare a tutti un titolo di studio che invece bisogna sudarsi.
Inoltre avete fatto confusione tra riconoscimento di disabilità, la 104 che dà diritto al sostegno (alla classe dove è inserito il bambino) e bes per ragioni diverse, o i dsa, come la dislessia.
Ma anche avete una idea dell’insegnamento da studenti. Cosa che sarebbe come criticare un ospedale perché avete subito una appendicectomia.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ma ci sono, non dico di no. È solo un percorso, quello liceale, che agevola l'apprendimento. La pazienza di studiare interi tomi, per dirne una, purtroppo poche scuole la insegnano.
Però non bisogna confondere le competenze richieste da un tipo di scuola, come la perseveranza nella applicazione o il metodo di studio individuale, con la specificità di una scuola che è finalizzata alla selezione, non alla costruzione di un metodo.
 
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Andromeda4

Utente di lunga data
Però non bisogna confondere le competenze richieste da un tipo di scuola, come la perseveranza nella applicazione o il metodo di studio individuale, con la specificità di una scuola che è finalizzata alla selezione, non alla costruzione di un metodo.
Credo di aver detto questo. Ripeto per la nesima volta di avere un grande rispetto per nozioni che io non ho, per cui non sono portata. Chiedo lo stesso rispetto per gli studi che ho fatto io.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Credo di aver detto questo. Ripeto per la nesima volta di avere un grande rispetto per nozioni che io non ho, per cui non sono portata. Chiedo lo stesso rispetto per gli studi che ho fatto io.
Forse non mi sono spiegata bene.
Ho detto che tu hai delle competenze che ti hanno consentito di frequentare con profitto una scuola a te affine.
Ma non è stata quella scuola a darti le competenze, perché è strutturalmente una scuola che seleziona i base a quelle competenze e proprio non considera la possibilità di costruirle.
Non è una critica al “tuo” liceo, ma una osservazione sul sistema.
E il sistema della riforma Gentile era stato costruito proprio per selezionare.
Gli insegnanti stessi spesso non ne sono consapevoli.
Ma questo non è positivo per la società, perché gli studenti espulsi dal sistema, anche dai professionali, non sono “braccia restituite all’agricoltura”, ma emarginati.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Dal mio punto di vista è stupido osannare un percorso di studi rispetto ad un altro. Ogni percorso ha proprie caratteristiche e vanno accettate per quello che sono. Alla fine ognuno prosegue con la preparazione acquisita e le proprie capacità. Ci sono ottimi professionisti e pessimi professionisti provenienti da tutti i percorsi di studio.
Ripeto che le criticità degli studenti derivano da carenze della scuola che non ha fatto abbastanza per farle superare.
La scuola dell’obbligo è una struttura che obbliga lo Stato a fornirla. Se è obbligatoria per tutti, deve essere adatta per tutti e non deve individuare disadattati alla scuola.
Poi è ovvio che ogni persona cercherà di fare del suo meglio nella vita con le risorse che ha. Ma questo non deve esimere la scuola dal proprio compito.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Forse non mi sono spiegata bene.
Ho detto che tu hai delle competenze che ti hanno consentito di frequentare con profitto una scuola a te affine.
Ma non è stata quella scuola a darti le competenze, perché è strutturalmente una scuola che seleziona i base a quelle competenze e proprio non considera la possibilità di costruirle.
Non è una critica al “tuo” liceo, ma una osservazione sul sistema.
E il sistema della riforma Gentile era stato costruito proprio per selezionare.
Gli insegnanti stessi spesso non ne sono consapevoli.
Ma questo non è positivo per la società, perché gli studenti espulsi dal sistema, anche dai professionali, non sono “braccia restituite all’agricoltura”, ma emarginati.
Io non ho mai considerato "emarginato" nessuno. Lo dico perché spesso siamo stati noi, gli emarginati, perché considerati chissà perché figli di papà e fregnettoni che non avevano un cazzo da fare se non studiare ore e ore. E grazie a Dio, rispondo, che qualcuno lo fa.
Per il resto, sono tutt'ora la prima a dire che, insieme al metodo e all'apertura a molte possibilità post superiori, il "sistema" avrebbe potuto provvedere ad aggiungere qualcosa di pratico. Perché in effetti questo è sempre stato uno svantaggio, anche per me che già non sono proprio portatissima al pratico.
Per la tua ultima frase: il mio fidanzato ha studiato all'agrario e il padre è coltivatore diretto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non ho mai considerato "emarginato" nessuno. Lo dico perché spesso siamo stati noi, gli emarginati, perché considerati chissà perché figli di papà e fregnettoni che non avevano un cazzo da fare se non studiare ore e ore. E grazie a Dio, rispondo, che qualcuno lo fa.
Per il resto, sono tutt'ora la prima a dire che, insieme al metodo e all'apertura a molte possibilità post superiori, il "sistema" avrebbe potuto provvedere ad aggiungere qualcosa di pratico. Perché in effetti questo è sempre stato uno svantaggio, anche per me che già non sono proprio portatissima al pratico.
Per la tua ultima frase: il mio fidanzato ha studiato all'agrario e il padre è coltivatore diretto.
Devo proprio non aver raggiunto la competenza della scrittura chiara, in tanti anni di studio, se ho fatto capire che potessi essere tu a emarginare.
È la struttura del sistema scolastico che emargina parte della popolazione.
L’essere poco considerati in base al proprio percorso di studi è un altro discorso che riguarda l’ambiente sociale che cerca in vari modi di difendersi dalla classificazione insita nella struttura gentiliana.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' anche un'idea anacronistica, perché anche l'agricoltura oggi richiede competenze tutt'altro che banali.
Ma è irrilevante l’agricoltura nel modo di dire.
Il modo di dire è una modalità per svilire chi ha difficoltà di astrazione e di elaborazione linguistica.
La manovalanza nell’agricoltura è comunque ancora necessaria. Ma viene svolta dai braccianti immigrati, senza diritti, tenuti in condizioni di semi schiavitù, senza le garanzie che avevano gli schiavi che erano considerati un investimento.
Certamente gli imprenditori agricoli ora sono prevalentemente diplomati o laureati, anche se non altro per sapere usare gli anticrittogamici ecc.
 
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