Competizione e creatività

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aristocat

Utente iperlogica
Ieri sono stata al colloquio con le insegnanti di mia figlia, seconda elementare. I voti sono buoni ma non alti come dovrebbero essere (secondo loro). Si concentra poco durante le lezioni, sembra persa nel suo mondo. Mi hanno segnalato la sua amicizia con una bambina che ha difficoltà, quasi sconcertate da questo rapporto. Secondo loro dovrebbe mettersi in competizione con le bambine più brave, ma (sempre secondo loro) si sa che la competizione è faticosa... Alla fine, forse per darmi lo zuccherino, mi hanno detto, eh ma si vede che sua figlia è una creativa, è sempre così originale... Insomma le solite storie, è intelligente ma non si applica abbastanza. Me ne sono tornata a casa un po' sconcertata, e con l'idea che forse la scuola non aiuta a sviluppare i talenti ma ad uniformare... Lei intanto continua a dirmi che a scuola si annoia.
Stessa tiritera che hanno tirato fuori le mie maestre (e prof, successivamente) su di me.
Ricordo in particolare una prof delle medie, che mi consigliò la frequentazione di una mia compagna di classe con ottimi voti (antipatica, snob e molto "pilotata" dai genitori arrivisti), al posto delle mie amichette di allora (è vero, non amanti dello studio), "non degne del mio livello".
Insomma, per lei si trattava di "alzare il tiro"..
Erano gli anni '90, ma speravo che 20 anni dopo il quadro fosse cambiato, che la società in generale avesse superato certe logiche che neanche nel cenozoico. Evidentemente mi sbagliavo... miiiii

 

ranatan

Utente di lunga data
Voleva sapere se tu accetteresti la manifestazione della sua aggressività che ...ehm ...dubito che in questo periodo sia nei confronti di un robusto bambino, ma più verso una piccola... ;)
Leggi "Un genitore quasi perfetto" di B, Bettelheim
Sai che non ci avevo proprio pensato? Dici?
Cavolo...può essere. In effetti la prima cosa che mi ha colpito è stato il fatto che ha detto di aver "colpito il bambino più alto e grosso della classe (dimostra almeno 2 anni in più)", la cosa deve avere un significato.
Come mi dovrei comportarev a riguardo secondo te? Premesso che lei non ha mai alzato le mani sulla sorellina...i primi tempi si "limitava" a crisi quasi isteriche di gelosia.
Leggerò il libro. Grazie Persa!
 
Sai che non ci avevo proprio pensato? Dici?
Cavolo...può essere. In effetti la prima cosa che mi ha colpito è stato il fatto che ha detto di aver "colpito il bambino più alto e grosso della classe (dimostra almeno 2 anni in più)", la cosa deve avere un significato.
Come mi dovrei comportarev a riguardo secondo te? Premesso che lei non ha mai alzato le mani sulla sorellina...i primi tempi si "limitava" a crisi quasi isteriche di gelosia.
Leggerò il libro. Grazie Persa!
non ho competenze in materia ma direi che forse lei vuole essere semplicemente al centro delle tue attenzioni e ,credo che qualche bell'abbraccio e paroline che le confermino quanto è importante per te siano rassicuranti:)
 

ranatan

Utente di lunga data
non ho competenze in materia ma direi che forse lei vuole essere semplicemente al centro delle tue attenzioni e ,credo che qualche bell'abbraccio e paroline che le confermino quanto è importante per te siano rassicuranti:)
Che voglia essere al centro delle mie attenzioni è certo. Appena può mi salta in braccio e diventa una mia appendice.
Ti assicuro che la sto rimpinzando di coccole e attenzioni, soprattutto in questo periodo che è sempre influenzata (e io con lei) e le comunico anche a parole il mondo di bene che io, il suo papà e i suoi nonni le vogliono e le vorranno sempre. Cerco di farle capire che è fortunata ad essere circondata da tanto amore e sicurezze (il che è la pura realtà).
Infatti mi sembra che stia accettando la nuova situazione, anzi sempre più speso va ad abbracciare la sorellina dicendole che ci pensa lei a proteggerla :)
 
Che voglia essere al centro delle mie attenzioni è certo. Appena può mi salta in braccio e diventa una mia appendice.
Ti assicuro che la sto rimpinzando di coccole e attenzioni, soprattutto in questo periodo che è sempre influenzata (e io con lei) e le comunico anche a parole il mondo di bene che io, il suo papà e i suoi nonni le vogliono e le vorranno sempre. Cerco di farle capire che è fortunata ad essere circondata datanto amore e icurezze (il che è la pura realtà).
Infatti mi sembra che stia accettando la nuova situazione, anzi sempre più speso va ad abbracciare la sorellina dicendole che ci pensa lei a proteggerla :)
forse è per questo che vuol dimostrare di saperci fare anche con quelli grossi:rotfl:
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Sai che non ci avevo proprio pensato? Dici?
Cavolo...può essere. In effetti la prima cosa che mi ha colpito è stato il fatto che ha detto di aver "colpito il bambino più alto e grosso della classe (dimostra almeno 2 anni in più)", la cosa deve avere un significato.
Come mi dovrei comportarev a riguardo secondo te? Premesso che lei non ha mai alzato le mani sulla sorellina...i primi tempi si "limitava" a crisi quasi isteriche di gelosia.
Leggerò il libro. Grazie Persa!
Verbalizzare tu che qualche volta la piccola "rompe" e che capisci che a lei dia fastidio, poi segui dicendo le belle cose che sa fare lei e che tu e lei fate insieme e che la piccola non può fare.
So che sei stanca morta, ma se riesci a fare una cosa "da grandi", anche solo bere il tè, con lei mentre la piccola dorme o sta col papà può aiutare tantissimo.
Non credo dirà più che ha picchiato qualcuno. Se dovesse accadere (vero o ...no, devi prenderla sul serio perché è un pensiero vero) puoi dire che può succedere di arrabbiarsi tanto e falla spiegare cosa l'ha fatta arrabbiare e comprenderla e poi, naturalmente, aggiungere che non è giusto picchiare e si possono trovare altre soluzioni e trovarle insieme.
 
Verbalizzare tu che qualche volta la piccola "rompe" e che capisci che a lei dia fastidio, poi segui dicendo le belle cose che sa fare lei e che tu e lei fate insieme e che la piccola non può fare.
So che sei stanca morta, ma se riesci a fare una cosa "da grandi", anche solo bere il tè, con lei mentre la piccola dorme o sta col papà può aiutare tantissimo.
Non credo dirà più che ha picchiato qualcuno. Se dovesse accadere (vero o ...no, devi prenderla sul serio perché è un pensiero vero) puoi dire che può succedere di arrabbiarsi tanto e di spiagare cosa l'ha fatta arrabbiare e comprenderla e poi, naturalmente, aggiungere che non è giusto picchiare e si possono trovare altre soluzioni e trovarle insieme.
a questo proposito ho sempre trovato scorretto l'atteggiamento di quei genitori che, di fronte "al bambino che spinge" ,affermano che in risposta va dato uno spintone maggiore:eek:
invece di insegnare all'altro l'educazione,...ho riscontrato che è un modo di pensare ricorrente
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Francamente non ci vedo niente di male "pilotare" i figli verso lo studio, anzi.
Assolutamente no.
Del resto i figli vogliono sempre far contenti i genitori.
Però tra la soddisfazione di imparare e migliorare i propri risultati e mettersi in competizione con altre bambini secondo parametri sempre opinabili c'è una bella differenza.
Non tutti i bambini sono uguali e c'è che viene stimolato da un po' di competitività, ma c'è chi si sente (vero o no) inadeguato e può reagire con il rifiuto.
Del resto, credo, che l'accettazione della diversità passi per l'accettazione della personale diversità con i propri punti di forza e limiti.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
a questo proposito ho sempre trovato scorretto l'atteggiamento di quei genitori che, di fronte "al bambino che spinge" ,affermano che in risposta va dato uno spintone maggiore:eek:
invece di insegnare all'altro l'educazione,...ho riscontrato che è un modo di pensare ricorrente
Ma i genitori proiettano se stessi su i propri figli e che dice così non vuole che il figlio subisca. Ovvio che non si rende conto che otterrà l'effetto contrario.
 

ranatan

Utente di lunga data
Verbalizzare tu che qualche volta la piccola "rompe" e che capisci che a lei dia fastidio, poi segui dicendo le belle cose che sa fare lei e che tu e lei fate insieme e che la piccola non può fare.
So che sei stanca morta, ma se riesci a fare una cosa "da grandi", anche solo bere il tè, con lei mentre la piccola dorme o sta col papà può aiutare tantissimo.
Non credo dirà più che ha picchiato qualcuno. Se dovesse accadere (vero o ...no, devi prenderla sul serio perché è un pensiero vero) puoi dire che può succedere di arrabbiarsi tanto e di spiagare cosa l'ha fatta arrabbiare e comprenderla e poi, naturalmente, aggiungere che non è giusto picchiare e si possono trovare altre soluzioni e trovarle insieme.
Persa, ti giuro che non lo dico tanto per dire ma le cose che dici le ho fatte dall'inizio e onestamente passo molto più tempo con lei che con la piccola. Per non parlare delle coccole...adoro fargliene, anche perchè ammetto di stravedere per lei.
Credo che la piccola c'entri in effetti ma le maestre mi hanno anche detto che lei è una bambina fin troppo pacifica e che vedendo le altre bimbe che ogni tanto si azzuffanno è tutta interessata...a volte si avvicina come se avesse voglia di partecipare alla "lotta" ma poi si tira indietro.
In effetti quando è a casa da qualche tempo simula di litigare con i suoi animaletti di peluche, facendo finta di essere in classe, e poi dice "c'è una lotta in corso..." e mi chiede di fare la maestra che interviene a placarli.
Poi mi racconta sempre di una bimba (reale!) che a scuola combina i disastri e che viene sempre punita...e ne parla quasi con ammirazione...
Non so...a volte credo che anche lei vorrebbe fare certe bambinate ma che sia troppo ben educata e timorosa. Un pò c'entra il fatto che mio marito le ha sempre detto, fin da piccolissima, che gli scontri vanno evitati e che piuttosto di litigare è meglio cedere!
Io non sono mai stata d'accordo...ma il massimo che le dico è che se un bambino le ruba un giocattolo si può ribellare...
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Persa, ti giuro che non lo dico tanto per dire ma le cose che dici le ho fatte dall'inizio e onestamente passo molto più tempo con lei che con la piccola. Per non parlare delle coccole...adoro fargliene, anche perchè ammetto di stravedere per lei.
Credo che la piccola c'entri in effetti ma le maestre mi hanno anche detto che lei è una bambina fin troppo pacifica e che vedendo le altre bimbe che ogni tanto si azzuffanno è tutta interessata...a volte si avvicina come se avesse voglia di partecipare alla "lotta" ma poi si tira indietro.
In effetti quando è a casa da qualche tempo simula di litigare con i suoi animaletti di peluche, facendo finta di essere in classe, e poi dice "c'è una lotta in corso..." e mi chiede di fare la maestra che interviene a placarli.
Poi mi racconta sempre di una bimba (reale!) che a scuola combina i disastri e che viene sempre punita...e ne parla quasi con ammirazione...
Non so...a volte credo che anche lei vorrebbe fare certe bambinate ma che sia troppo ben educata e timorosa. Un pò c'entra il fatto che mio marito le ha sempre detto, fin da piccolissima, che gli scontri vanno evitati e che piuttosto di litigare è meglio cedere!
Io non sono mai stata d'accordo...ma il massimo che le dico è che se un bambino le ruba un giocattolo si può ribellare...
Non mi ricordo se è alle elementari o ancora alla materna.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Al primo anno della materna. Mai andata al nido. Prima esperienza con altri suoi simili
Ahhhhhh allora capisco...
Beh, ma una spinta la può dare... ;)
Non dico che voi dobbiate insegnare la violenza, ma a quell'età è gioco da cuccioli che imparano a gestire il territorio e lo spazio personale.
Comunque potete giocare un po' alla lotta, per rassicurarla che può essere un gioco e insegnarle a esprimere la sua aggressività, con voi senza timori. Potete insegnarle a dire di no con forza: è la cosa più importante. Un bel "no!" autorevole fa miracoli nei rapporti tra bambini. Fatelo anche nel gioco della lotta o giocando a non cedere il giocattolo che si ha in mano.
Comunque lei ti ha già suggerito il modo di aiutarla a capire, quando fa litigare i pupazzi. Per farle capire che sì è giusto il suo metodo di chiedere l'intervento dell'autorità, l'adulto, la maestra, ma che bisogna imparare a vivevere con gli altri, interpreta un pupazzo che si arrabbia per la violenza e per i torti subiti e che trova diverse soluzioni alternative non violente: dal offrire il gioco, al trovarsene un altro altrettanto divertente ecc..
 

ranatan

Utente di lunga data
Ahhhhhh allora capisco...
Beh, ma una spinta la può dare... ;)
Non dico che voi dobbiate insegnare la violenza, ma a quell'età è gioco da cuccioli che imparano a gestire il territorio e lo spazio personale.
Comunque potete giocare un po' alla lotta, per rassicurarla che può essere un gioco e insegnarle a esprimere la sua aggressività, con voi senza timori. Potete insegnarle a dire di no con forza: è la cosa più importante. Un bel "no!" autorevole fa miracoli nei rapporti tra bambini. Fatelo anche nel gioco della lotta o giocando a non cedere il giocattolo che si ha in mano.
Comunque lei ti ha già suggerito il modo di aiutarla a capire, quando fa litigare i pupazzi. Per farle capire che sì è giusto il suo metodo di chiedere l'intervento dell'autorità, l'adulto, la maestra, ma che bisogna imparare a vivevere con gli altri, interpreta un pupazzo che si arrabbia per la violenza e per i torti subiti e che trova diverse soluzioni alternative non violente: dal offrire il gioco, al trovarsene un altro altrettanto divertente ecc..
Grazie per i suggerimenti ;)
Finora era cresciuta nell'ambiente rassicurante della sua casetta con i suoi genitori e gli affettuosissimi nonni. Non aveva ancora dovuto confrontarsi con bimbi della sua età e mai diviso un gioco con altri. E' giusto che si faccia le ossa sul campo!
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Grazie per i suggerimenti ;)
Finora era cresciuta nell'ambiente rassicurante della sua casetta con i suoi genitori e gli affettuosissimi nonni. Non aveva ancora dovuto confrontarsi con bimbi della sua età e mai diviso un gioco con altri. E' giusto che si faccia le ossa sul campo!
Guarda che nonostante letture ed esperienza poi se sei genitore e vuoi dei figli miti fai come me che rifuti ogni manifestazione di violenza e poi ...i figli ubbidiscono.
La prima volta che mia figlia al nido non si è fatta togliere un giocattolo è stata applaudita dalle educatrici.:rotfl:
Ora è una ragazza...una donna mite, ma decisamente determinata e assertiva.
 

ranatan

Utente di lunga data
Guarda che nonostante letture ed esperienza poi se sei genitore e vuoi dei figli miti fai come me che rifuti ogni manifestazione di violenza e poi ...i figli ubbidiscono.
La prima volta che mia figlia al nido non si è fatta togliere un giocattolo è stata applaudita dalle educatrici.:rotfl:
Ora è una ragazza...una donna mite, ma decisamente determinata e assertiva.
Mio marito la pensa come te. Lui per primo rifiuta qualsiasi manifestazione di violenza (anche piccola), fisica e verbale.
Io sono meno mite ma ammetto che mi fa piacere avere una figlia non scalmanata anche se a volte non mi dispiacerebbe vederla un pò più coraggiosa, soprattutto sportivamente parlando.
L'ho scritto prima cosa hanno detto le maestre quando ho chiesto loro se effettivamente avesse spinto il bimbo grande e grosso. Hanno detto che quando lo farà (probabilmente mai) esulteranno e faranno festa :mexican:
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Mio marito la pensa come te. Lui per primo rifiuta qualsiasi manifestazione di violenza (anche piccola), fisica e verbale.
Io sono meno mite ma ammetto che mi fa piacere avere una figlia non scalmanata anche se a volte non mi dispiacerebbe vederla un pò più coraggiosa, soprattutto sportivamente parlando.
L'ho scritto prima cosa hanno detto le maestre quando ho chiesto loro se effettivamente avesse spinto il bimbo grande e grosso. Hanno detto che quando lo farà (probabilmente mai) esulteranno e faranno festa :mexican:
Potrei raccontartene di mia figlia da scompisciarsi dal ridere per come era mite, riservata e non competitiva... ma sono aspetti del carattere che evolvono... :up:
 

Anna A

Utente di lunga data
La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l'ho imparata all'asilo. La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino dell'infanzia. Queste sono le cose che ho appreso:
Dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare male alla gente.
Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po' e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
Fare un riposino ogni pomeriggio.
Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri.
Essere consapevole del meraviglioso: ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così.
I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure.
Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: guardare.
Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l'amore, l'igiene alimentare, l'ecologia, la politica e il vivere assennatamente.

Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile. Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti, l'intera umanità, prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l'hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.

Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
:up:
 
Stato
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