Ieri sono stata al colloquio con le insegnanti di mia figlia, seconda elementare. I voti sono buoni ma non alti come dovrebbero essere (secondo loro). Si concentra poco durante le lezioni, sembra persa nel suo mondo. Mi hanno segnalato la sua amicizia con una bambina che ha difficoltà, quasi sconcertate da questo rapporto. Secondo loro dovrebbe mettersi in competizione con le bambine più brave, ma (sempre secondo loro) si sa che la competizione è faticosa... Alla fine, forse per darmi lo zuccherino, mi hanno detto, eh ma si vede che sua figlia è una creativa, è sempre così originale... Insomma le solite storie, è intelligente ma non si applica abbastanza. Me ne sono tornata a casa un po' sconcertata, e con l'idea che forse la scuola non aiuta a sviluppare i talenti ma ad uniformare... Lei intanto continua a dirmi che a scuola si annoia.
Io dei miei primi 4 anni i scuola mi ricordo solo due o tre episodi. Tutto il resto del tempo passavo a non imparare nulla, perché era semplicemente un incubo.
Nella 5. e 6. classe avevamo una maestra piuttosto originale. Mi ricordo di alcuni episodi, ma soprattutto il problema di non saper dividere. Ho quindi imparato a memoria i risultati per parzialmente soddisfare maestra e mia madre.
A metà della 6. classe poi ho capito come si divide, il che ha incoraggiato miei genitori di iscrivermi al liceo medio. Ci sono stato per 6 mesi, ed ero ricaduto nella trance più assoluta, non capendo come funziona il sistema binario, esadecimale, la trigonometria e tante altre cose, come ad esempio la lingua inglese.
Preso dalla disperazione, i miei genitori mi hanno "ritirato" e lasciato fare per il resto del tempo, fino alla fine del 9. anno. Senza la pressione dei genitori, ho recuperato tutto e sono diventato talmente bravo, che come "premio" sono stato iscritto un'altra volta al liceo medio.
In un anno dunque ho fatto tutto quello che si fa normalmente in quattro. Era uno sperimento, che per me funzionava bene.
Dopo la scuola di 10 anni mi sono giurato di non visitare mai più la scuola come allievo, e così è stato.
Invece mi sono trovato ad insegnare come supplente, con grande successo, sottraendo allievi anche dai corsi paralleli. Non ho mai preparato una lezione, ma ho potuto stupire comunque.
Conclusione.
Fregatene degli altri, lascia crescere i tuoi figli come vogliono. Se hanno la stoffa (e tutti l'hanno) e patti chiari (a 18 anni fuori di casa senza pietà) ti troverai con figli creativi, indipendenti e intelligentissimi, senza i vincoli della società.
Saranno svitati, inconsueti, ma chi se ne frega ... no?