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Nausicaa

sfdcef
Ho delle impressioni molto simili alle tue.

E per ritornare a quell'immagine del mendicante, mi sembra di vedere Rosa tendere una mano per chiedere ora... cosa?
Suo marito offre quello che può offrire, e mi pare sia ora lo stesso cibo che ha offerto in passato. Quello che POTEVA offrire, oggi continua a offrirlo.
E che continui a farlo, dopo la conoscenza della relazione di lei, mi sembra comunque una cosa rilevante.

Credo che Rosa cada sempre e ancora nell'errore che tutti noi facciamo o abbiamo fatto: chiedere all'altro quello che l'altro non vuole o più spesso non PUO' (per sua natura) dare
Forse il suo rancore potrebbe un po' alla volta svanire, se lei pensasse che quel POCO cibo che lei dice di aver ricevuto, è stato comunque buono.
(E' molto più difficile risolvere il rancore quando in una coppia si riceve poco nutrimento e tanto veleno).

Penso che lei debba chiedersi cosa LEI ora PUO' e VUOLE mettere nella mano di suo marito (che peraltro, da come che lei descrive, non mi sembra affatto mendicare)
Ma'.

Io (credo) di perdonare molto, ma alla fine quando il negozio chiude, chiude per sempre e non riapre piu'.
Non so come e' Rosa.
Il passato il marito non lo puo' cambiare.
Non riuscirei mai a dirmi che quegli anni di rabbia, di solitudine, anche se il cibo era poco era buono. Se sono arrivata ad essere cosi' incazzata, i miei buoni motivi li ho.
Chissa', posso pero' pensare di non pensarci, di metterci una pietra sopra, di guardare le cose da un altro punto di vista, se proprio voglio vivere meglio in una situazione che mi ha fatto venire travasi di bile, e se mio marito mi aiutasse.

Ripeto, scusate la poca chiarezza.
 

Duchessa

Utente di lunga data
Ma'.

Io (credo) di perdonare molto, ma alla fine quando il negozio chiude, chiude per sempre e non riapre piu'.
Non so come e' Rosa.
Il passato il marito non lo puo' cambiare.
Non riuscirei mai a dirmi che quegli anni di rabbia, di solitudine, anche se il cibo era poco era buono. Se sono arrivata ad essere cosi' incazzata, i miei buoni motivi li ho.
Chissa', posso pero' pensare di non pensarci, di metterci una pietra sopra, di guardare le cose da un altro punto di vista, se proprio voglio vivere meglio in una situazione che mi ha fatto venire travasi di bile, e se mio marito mi aiutasse.

Ripeto, scusate la poca chiarezza.
Il caso di Rosa e il tuo sono estremamente diversi.
Lei non ha avuto ciò che desiderava.
Tu hai avuto ciò che detestavi.

Come metaforicamente si dice, lei è vissuta in un orto ricco di piante, e il suo albero di pere le ha dato pere. Le sono piaciute ma non l'hanno saziata. Tu hai vissuto mangiando controvoglia un frutto indigesto.
(Non so, mi arriva questo leggendo quel poco che leggo qui dentro. Ma magari so troppo poco..)
 

Nausicaa

sfdcef
Il caso di Rosa e il tuo sono estremamente diversi.
Lei non ha avuto ciò che desiderava.
Tu hai avuto ciò che detestavi.

Come metaforicamente si dice, lei è vissuta in un orto ricco di piante, e il suo albero di pere le ha dato pere. Le sono piaciute ma non l'hanno saziata. Tu hai vissuto mangiando controvoglia un frutto indigesto.
(Non so, mi arriva questo leggendo quel poco che leggo qui dentro. Ma magari so troppo poco..)

Puo' essere.
Dico, la differenza tra me e lei (eppero', cmq, il campetto me lo sono comprato io come se lo e' comprato lei). Poi pero', io e lei raccontiamo dal nostro punto di vista. Chissa' come e' stato per lei, chissa' come avrebbe vissuto con mio marito, chissa' cosa avresti pensato tu a vivere al posto mio, o suo.
Dicevo solo che, quando ormai arrivi a quel punto di incazzatura, e' difficile tornare indietro, sia che tu abbia avuto ottimi motivi sia che tu stia "esagerando".
Cosa succede dopo, non e' scritto, ma se -e ripeto se- una parte del problema e' la rabbia accumulata, e' importante riconoscerlo, per smuoversi in un verso o nell'altro.
Se il problema e' che sono incazzata come una biscia, non va bene pensare che il problema sia "solo" il sentimento d'amore un po' svampito.
Se il problema e' la rabbia, non e' un mazzo di fiori tardivo o due coccole a migliorare la situazione.
 

Duchessa

Utente di lunga data
Puo' essere.
Dico, la differenza tra me e lei (eppero', cmq, il campetto me lo sono comprato io come se lo e' comprato lei). Poi pero', io e lei raccontiamo dal nostro punto di vista. Chissa' come e' stato per lei, chissa' come avrebbe vissuto con mio marito, chissa' cosa avresti pensato tu a vivere al posto mio, o suo.
Dicevo solo che, quando ormai arrivi a quel punto di incazzatura, e' difficile tornare indietro, sia che tu abbia avuto ottimi motivi sia che tu stia "esagerando".
Cosa succede dopo, non e' scritto, ma se -e ripeto se- una parte del problema e' la rabbia accumulata, e' importante riconoscerlo, per smuoversi in un verso o nell'altro.
Se il problema e' che sono incazzata come una biscia, non va bene pensare che il problema sia "solo" il sentimento d'amore un po' svampito.
Se il problema e' la rabbia, non e' un mazzo di fiori tardivo o due coccole a migliorare la situazione.
Per mia esperienza..
Il rancore chiude dei canali di scambio tra 2 persone.
Ma non si arriva da nessuna parte se la nostra rabbia la consideriamo in partenza solo verso l'altro, o a causa dell'altro.
Teniamo presente che nasce da noi, o perchè non accettiamo l'altro come è, o perchè non accettiamo.. noi stessi!

Io penso che potrai arrivare al punto di accettare il fatto che TU ti sei scelta il tuo campetto, e che VA BENE COSI, perchè l'esperienza è SERVITA a farti comprendere qualcosa di te, a conoscerti meglio, a cambiarti, a prendere nuove vie più felici.
A quel punto tutto il male che un uomo può averti fatto sbiadirà.
E magari vedrai con altri occhi quell'essere umano col suo modo di essere e di vivere.
 

Nausicaa

sfdcef
Per mia esperienza..
Il rancore chiude dei canali di scambio tra 2 persone.
Ma non si arriva da nessuna parte se la nostra rabbia la consideriamo in partenza solo verso l'altro, o a causa dell'altro.
Teniamo presente che nasce da noi, o perchè non accettiamo l'altro come è, o perchè non accettiamo.. noi stessi!

Io penso che potrai arrivare al punto di accettare il fatto che TU ti sei scelta il tuo campetto, e che VA BENE COSI, perchè l'esperienza è SERVITA a farti comprendere qualcosa di te, a conoscerti meglio, a cambiarti, a prendere nuove vie più felici.
A quel punto tutto il male che un uomo può averti fatto sbiadirà.
E magari vedrai con altri occhi quell'essere umano col suo modo di essere e di vivere.
Ma', accettare, per forza. Cambiare il passato ancora non ci sono riusciti con nessuna macchina.
Poi, le esperienze si pagano tutte, e dice mia madre che e' giusto cosi'. Ma no, non credo che tutte le esperienze servano, non credo che tutte le esperienze valgano il prezzo pagato.
Lo dico senza amarezza ne' lacrimoni, e' una considerazione e basta, sapendo che e' ancora vicina alla mia vicenda, e che chissa' he cosa ne pensere' tra 10 anni o quel che e'.

ma al momento, no, non penso che ogni esperienza serva e vada bene. Le conseguenze, talvolta, vanno ben al di la' della presunta utilta'.

E non so, davve4ro non so, neppure in generale, se dopo tanti anni un certo tipo di male sbiadisce. Forse si'. Tendo a dimenticare. Ma solo se quel male si interrompe. Non so che cosa succeder' visto che il male continuera', in un certo senso.

Poi, lo so, io ho tirato fuori il peggio di lui. Non so come potrei guardarlo, che comprensione ulteriore potrei dargli. Che peso ancora potrei cercare di caricarmi.

Ma sinceramente, sono domande oziose, che al momento importano pochissimo nella mia scala delle priorita'. Scusa se sembro acida, non lo sono , sono solo molto molto assonnata.
 

sienne

lucida-confusa
Però tocchi un certo tasto...
Per me un pugno sul naso resta un pugno sul naso.
Arriccio il naso se vuoi farmi passare un pugno sul naso come una violenza.

Allora tu mi dirai che cosa è per te violenza?

E lì mi infrango nel delirio platonico del mondo delle idee.

Noi possiamo rispondere a cosa è UNA violenza...
Ma non a cosa è la violenza.

Ma possediamo comunque in noi l'idea "soggettiva" di violenza.

Ecco perchè p difficilissimo dare il nome alle cose...

Ti amo.
Ah mi ami allora sogni di sposarmi.

No ehm...in realtà volevo solo fare all'amore con te...


Ecco perchè per molti è difficle dire Ti amo...
Le persone che hanno questa difficoltà si dicono

Se le dico così
Chissà quanti nomi raduna sotto quest'espressione.

Pensiamo a certe frasi.
La morte è una tragedia.
No.

La morte è solo la conseguenza naturale di una vita.

Ecco la lungimiranza
Saper leggere i segni del tempo.

Ed ecco spiegato anche perchè gridare allo scandalo non serve a niente.

Ciao Conte,

beh, uno che dice, ti amo, ma intende fare l'amore ...
sinceramente, colpa sua, se l'altra parte fraintende.
sono due cose ben diverse ...
i termini, stanno a indicare qualcosa. che poi vi è quel
margine grigio, siamo d'accordo tutti. ma dire ti amo,
è un sentimento ... che non si conclude con l'atto di fusione.

La lungimiranza non esiste, secondo me. Quello che conta
è chiedere cosa s'intende, quando non è chiaro. Inoltre,
più chiare sono le proprie idee, più chiaro è cosa si vuole.
Quando sai cosa vuoi, dire si o no ... diviene un gioco ...


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma', accettare, per forza. Cambiare il passato ancora non ci sono riusciti con nessuna macchina.
Poi, le esperienze si pagano tutte, e dice mia madre che e' giusto cosi'. Ma no, non credo che tutte le esperienze servano, non credo che tutte le esperienze valgano il prezzo pagato.
Lo dico senza amarezza ne' lacrimoni, e' una considerazione e basta, sapendo che e' ancora vicina alla mia vicenda, e che chissa' he cosa ne pensere' tra 10 anni o quel che e'.

ma al momento, no, non penso che ogni esperienza serva e vada bene. Le conseguenze, talvolta, vanno ben al di la' della presunta utilta'.

E non so, davve4ro non so, neppure in generale, se dopo tanti anni un certo tipo di male sbiadisce. Forse si'. Tendo a dimenticare. Ma solo se quel male si interrompe. Non so che cosa succeder' visto che il male continuera', in un certo senso.

Poi, lo so, io ho tirato fuori il peggio di lui. Non so come potrei guardarlo, che comprensione ulteriore potrei dargli. Che peso ancora potrei cercare di caricarmi.

Ma sinceramente, sono domande oziose, che al momento importano pochissimo nella mia scala delle priorita'. Scusa se sembro acida, non lo sono , sono solo molto molto assonnata.
Cito questo post per un commento a tutto il confronto con Duchessa e le riflessioni su Rosa.
Prima di tutto bisogno stabilire se una persona fa rientrare nelle possibilità della sua vita separarsi e per quali ragioni.
C'è chi si tiene partner con i quali condivide giusto il tetto e il mantenimento, non l'educazione, dei figli.
C'è chi per un episodico tradimento non vedrebbe ragioni per restare insieme.
Ognuno sta in una relazione con proprie aspettative.
Ciò che, credo, non voglia nessuno è sentirsi rifiutato e negato nel proprio essere.
Questa sensazione spiega quasi tutte le separazioni e anche gran parte dei tradimenti.
Leggiamo qui di traditori che si sentono traditi, come Feather e Rosa (ma anche molti altri che non lo ammetterebbero neppure sotto tortura) e traditi che sentono corresponsabilità.
In pratica non esiste neppure più la separazione per colpa ma solo con addebito http://www.causadiseparazione.it/separazione/separazione_con_addebito.html
perché la legislazione ha scelto solo di constatare l'impossibilità, dichiarata dagli interessati consensualmente, di proseguire la convivenza.
Quindi la legge è molto più avanzata di noi che cerchiamo i perché e le ragioni e le colpe.
Noi vogliamo chiudere sentendo di avere delle giustificazioni.
Alcuni tradiscono per potersi addossare le colpe e sentirsi dire dall'altro che non li vuole più o anche per sentirsi dire che li vuole ancora.
E' evidente che ognuno può dare quello che può ma se una persona si sente considerata solo per aspetti che non comprendono il suo essere accolta (come ben dice la formula religiosa) si domanda che senso abbia la sua vita con quella persona che ha sposato proprio per avere qualcuno dal quale sentirsi accolta.
Quando leggo "è una brava persona che lavora per la famiglia" penso sempre che anche da single avrebbe lavorato e che mantenere i figli è un dovere o che "è una madre che si occupa che i figli siano nutriti, puliti e accuditi" penso che lo fanno anche le gatte.
Oppure dobbiamo restare a quella concezione del matrimonio come luogo per l'allevamento della prole e della conservazione (o accrescimento) del patrimonio?
 
Ultima modifica:

Leda

utente Olimpi(c)a
Cito questo post per un commento a tutto il confronto con Duchessa e le riflessioni su Rosa.
Prima di tutto bisogno stabilire se una persona fa rientrare nelle possibilità della sua vita separarsi e per quali ragioni.
C'è chi si tiene partner con i quali condivide giusto il tetto e il mantenimento, non l'educazione, dei figli.
C'è chi per un episodico tradimento non vedrebbe ragioni per restare insieme.
Ognuno sta in una relazione con proprie aspettative.
Ciò che, credo, non voglia nessuno è sentirsi rifiutato e negato nel proprio essere.
Questa sensazione spiega quasi tutte le separazioni e anche gran parte dei tradimenti.
Leggiamo qui di traditori che si sentono traditi, come Feather e Rosa (ma anche molti altri che non lo ammetterebbero neppure sotto tortura) e traditi che sentono corresponsabilità.
In pratica non esiste neppure più la separazione per colpa ma solo con addebito http://www.causadiseparazione.it/separazione/separazione_con_addebito.html
perché la legislazione ha scelto solo di constatare l'impossibilità, dichiarata dagli interessati consensualmente, di proseguire la convivenza.
Quindi la legge è molto più avanzata di noi che cerchiamo i perché e le ragioni e le colpe.
Noi vogliamo chiudere sentendo di avere delle giustificazioni.
Alcuni tradiscono per potersi addossare le colpe e sentirsi dire dall'altro che non li vuole più o anche per sentirsi dire che li vuole ancora.
E' evidente che ognuno può dare quello che può ma se una persona si sente considerata solo per aspetti che non comprendono il suo essere accolta (come ben dice la formula religiosa) si domanda che senso abbia la sua vita con quella persona che ha sposato proprio per avere qualcuno dal quale sentirsi accolta.
Quando leggo "è una brava persona che lavora per la famiglia" penso sempre che anche da single avrebbe lavorato e che mantenere i figli è un dovere o che "è una madre che si occupa che i figli siano nutriti, puliti e accuditi" penso che lo fanno anche le gatte.
Oppure dobbiamo restare a quella concezione del matrimonio come luogo per l'allevamento della prole e della conservazione (o accrescimento) del patrimonio?
Evvai col verde, cazzarola. Finalmente.
 

Duchessa

Utente di lunga data
Ma', accettare, per forza. Cambiare il passato ancora non ci sono riusciti con nessuna macchina.
Poi, le esperienze si pagano tutte, e dice mia madre che e' giusto cosi'. Ma no, non credo che tutte le esperienze servano, non credo che tutte le esperienze valgano il prezzo pagato.
Lo dico senza amarezza ne' lacrimoni, e' una considerazione e basta, sapendo che e' ancora vicina alla mia vicenda, e che chissa' he cosa ne pensere' tra 10 anni o quel che e'.

ma al momento, no, non penso che ogni esperienza serva e vada bene. Le conseguenze, talvolta, vanno ben al di la' della presunta utilta'.

E non so, davve4ro non so, neppure in generale, se dopo tanti anni un certo tipo di male sbiadisce. Forse si'. Tendo a dimenticare. Ma solo se quel male si interrompe. Non so che cosa succeder' visto che il male continuera', in un certo senso.

Poi, lo so, io ho tirato fuori il peggio di lui. Non so come potrei guardarlo, che comprensione ulteriore potrei dargli. Che peso ancora potrei cercare di caricarmi.

Ma sinceramente, sono domande oziose, che al momento importano pochissimo nella mia scala delle priorita'. Scusa se sembro acida, non lo sono , sono solo molto molto assonnata.
Sul rosso: sei sicura?

Parti da quello che hai scritto all'inizio e alla fine.

Magari valuta la possibilità di non classificare tutto secondo il criterio drastico: colpe e meriti, giusto e ingiusto. Non è tutto così distinto e separato nella vita..

Poi valuta la possibilità di non dare sempre e ancora tutto questo peso alle parole di chicchessia, a cominciare da quelle di tua madre.

Smetto dai :)
Buona domenica
 

feather

Utente tardo
Magari agisce cosi' con estrema sofferenza cercando di darti un ambiente sereno in cui tu possa ritrovare quel senso di famiglia e di coppia, in modo che tu ti trovi bene con lui.
Premetto che non conosco ne lei ne suo marito ma, "a naso", non credo.
Non credo che suo marito sia in estrema sofferenza. Se dovessi tirare a indovinare direi che a lui, la situazione così com'è va bene, potrebbe essere migliore se il vaso di Pandora non veniva scoperchiato ma può andare anche così.
Ha la sua famiglia, i suoi bambini, una parvenza di moglie, magari anche buona da presentare ad amici e colleghi perché di bel aspetto.. Insomma, ho l'idea che anche lui tenga di più alla situazione che a lei come persona.
E lui fa quello che può per tenere insieme la situazione. Che gli piace tanto.
Se fosse in pena per lei, si sarebbero e continuerebbero a massacrarsi le palle a vicenda parlandone. Mi pare chiaro che l' "incidente" sia tutt'altro che chiuso per rosa.
E mi aspetterei che i dialoghi rifletteressero questo. Invece sembra che lui abbia steso un velo sopra. E tra le righe non leggo tutta questa sofferenza.
Ne da parte di lui ne da parte di lei. Anche se con sfumature molto diverse.
Lei vorrebbe capra e cavoli, a lui basta la capra (Rabarbaro non me ne voglia). O i cavoli se li mangia altrove senza tanta pubblicità.
In ogni caso mi pare vogliano due cose diverse. Hanno idee e aspettative diverse da un matrimonio. Ed è difficile che un contratto vada a buon termine se entrambi i contraenti non hanno chiaro quello che ci si aspetta da loro.

Non sono sicuro che tutto questo sia rilevante, ho appena ricevuto una mail dalla mia ex amante che ha messo anche me in modalità fuzzy..
Ma perché quando una donna non vuole più un uomo nella sua vita non si leva semplicemente e rapidamente dal cazzo?

Scusate anche il francesismo...
 

Leda

utente Olimpi(c)a
OT

@Feather
Ma mandala a stendere, la tua ex-amante.
Anzi: che si stenda con suo marito e si levi dalle balle.

/OT
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Leda,...proprio a stendere???

Io lo capisco, fino a quando non gli uscirà dalla testa è proprio stesa che la vorrebbe, corpo e mente.
:rotfl:

Mah, se è disposto a lasciarsi far su come un mollusco dai suoi giochetti di potere pur di averla stesa... :rolleyes:
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Premetto che non conosco ne lei ne suo marito ma, "a naso", non credo.
Non credo che suo marito sia in estrema sofferenza. Se dovessi tirare a indovinare direi che a lui, la situazione così com'è va bene, potrebbe essere migliore se il vaso di Pandora non veniva scoperchiato ma può andare anche così.
Ha la sua famiglia, i suoi bambini, una parvenza di moglie, magari anche buona da presentare ad amici e colleghi perché di bel aspetto.. Insomma, ho l'idea che anche lui tenga di più alla situazione che a lei come persona.
E lui fa quello che può per tenere insieme la situazione. Che gli piace tanto.
Se fosse in pena per lei, si sarebbero e continuerebbero a massacrarsi le palle a vicenda parlandone. Mi pare chiaro che l' "incidente" sia tutt'altro che chiuso per rosa.
E mi aspetterei che i dialoghi rifletteressero questo. Invece sembra che lui abbia steso un velo sopra. E tra le righe non leggo tutta questa sofferenza.
Ne da parte di lui ne da parte di lei. Anche se con sfumature molto diverse.
Lei vorrebbe capra e cavoli, a lui basta la capra (Rabarbaro non me ne voglia). O i cavoli se li mangia altrove senza tanta pubblicità.
In ogni caso mi pare vogliano due cose diverse. Hanno idee e aspettative diverse da un matrimonio. Ed è difficile che un contratto vada a buon termine se entrambi i contraenti non hanno chiaro quello che ci si aspetta da loro.

Non sono sicuro che tutto questo sia rilevante, ho appena ricevuto una mail dalla mia ex amante che ha messo anche me in modalità fuzzy..
Ma perché quando una donna non vuole più un uomo nella sua vita non si leva semplicemente e rapidamente dal cazzo?

Scusate anche il francesismo...
di primo acchitto ti direi fregatene, in seconda battuta chiedilo a lei, in effetti se si esce dalla vita di una persona si fa definitivamente ... Altrimenti, ma tu continui a cercarla?
 

Duchessa

Utente di lunga data
Cito questo post per un commento a tutto il confronto con Duchessa e le riflessioni su Rosa.
Prima di tutto bisogno stabilire se una persona fa rientrare nelle possibilità della sua vita separarsi e per quali ragioni.
C'è chi si tiene partner con i quali condivide giusto il tetto e il mantenimento, non l'educazione, dei figli.
C'è chi per un episodico tradimento non vedrebbe ragioni per restare insieme.
Ognuno sta in una relazione con proprie aspettative.
Ciò che, credo, non voglia nessuno è sentirsi rifiutato e negato nel proprio essere.
Questa sensazione spiega quasi tutte le separazioni e anche gran parte dei tradimenti.
Leggiamo qui di traditori che si sentono traditi, come Feather e Rosa (ma anche molti altri che non lo ammetterebbero neppure sotto tortura) e traditi che sentono corresponsabilità.
In pratica non esiste neppure più la separazione per colpa ma solo con addebito http://www.causadiseparazione.it/separazione/separazione_con_addebito.html
perché la legislazione ha scelto solo di constatare l'impossibilità, dichiarata dagli interessati consensualmente, di proseguire la convivenza.
Quindi la legge è molto più avanzata di noi che cerchiamo i perché e le ragioni e le colpe.
Noi vogliamo chiudere sentendo di avere delle giustificazioni.
Alcuni tradiscono per potersi addossare le colpe e sentirsi dire dall'altro che non li vuole più o anche per sentirsi dire che li vuole ancora.
E' evidente che ognuno può dare quello che può ma se una persona si sente considerata solo per aspetti che non comprendono il suo essere accolta (come ben dice la formula religiosa) si domanda che senso abbia la sua vita con quella persona che ha sposato proprio per avere qualcuno dal quale sentirsi accolta.
Quando leggo "è una brava persona che lavora per la famiglia" penso sempre che anche da single avrebbe lavorato e che mantenere i figli è un dovere o che "è una madre che si occupa che i figli siano nutriti, puliti e accuditi" penso che lo fanno anche le gatte.
Oppure dobbiamo restare a quella concezione del matrimonio come luogo per l'allevamento della prole e della conservazione (o accrescimento) del patrimonio?
Buono spunto per chiedere a Rosa se si è sentita rifiutata e negata nel suo essere.

Teniamo presente che si tratta sempre di come "si sente" lei (cosa che non è detto corrisponda dall'altra parte. E di questo mi pare lei abbai scritto)

Certo sentirsi rifiutati è un buon motivo per allontanarsi.
Anche l'assenza di sessualità è buon motivo per allontanarsi.
Anche altri minori motivi sono sufficienti per allontanarsi.

Oppure no.

Giustamente, come scrivi, ognuno sta nella propria relazione " a modo suo" (e vorrei ricordare che questo modo, con relative esigenze, cambia nel tempo..)

Rosa ha molto:
bella età
bell'aspetto
bei figli
salute
disponibilità economica
un marito buon padre di famiglia, che la accetta anche con la testa "altrove"
un amante che soddisfa i suoi bisogni di intimità

Cosa manca?

Mi sembra lei cerchi tutto questo, ma in un bel mix diverso, in una forma "ideale"

Ma è possibile trovare una forma "ideale", nella quale si ha tutto senza rinunciare a niente?

Beh... ho scritto queste cose e ho trovato poi il post di Feather che...più o meno corrisponde.. capra e cavoli...
 

devastata

Utente di lunga data
:rotfl:

Mah, se è disposto a lasciarsi far su come un mollusco dai suoi giochetti di potere pur di averla stesa... :rolleyes:

Il problema è che quando qualcuno ti entra 'nelle vene' non è semplice dimenticartene, e non è questione di solo sesso, anzi, diventa la cosa meno importante, vorresti sempre sapere tutto di quella persona, come sta, dov'è, cosa fa, cosa pensa, perchè non ti chiama.....mannaggia, l'unica sarebbe trovarne una che ti da le stesse sensazioni e che desidera altrettanto dalla vita.

E' troppo facile per chi non vive la situazione dare consigli, e lo faccio pure io con mia figlia più grande che da almeno dieci anni rincorre una storia impossibile e deludente.
 

Duchessa

Utente di lunga data
Premetto che non conosco ne lei ne suo marito ma, "a naso", non credo.
Non credo che suo marito sia in estrema sofferenza. Se dovessi tirare a indovinare direi che a lui, la situazione così com'è va bene, potrebbe essere migliore se il vaso di Pandora non veniva scoperchiato ma può andare anche così.
Ha la sua famiglia, i suoi bambini, una parvenza di moglie, magari anche buona da presentare ad amici e colleghi perché di bel aspetto.. Insomma, ho l'idea che anche lui tenga di più alla situazione che a lei come persona.
E lui fa quello che può per tenere insieme la situazione. Che gli piace tanto.
Se fosse in pena per lei, si sarebbero e continuerebbero a massacrarsi le palle a vicenda parlandone. Mi pare chiaro che l' "incidente" sia tutt'altro che chiuso per rosa.
E mi aspetterei che i dialoghi rifletteressero questo. Invece sembra che lui abbia steso un velo sopra. E tra le righe non leggo tutta questa sofferenza.
Ne da parte di lui ne da parte di lei. Anche se con sfumature molto diverse.
Lei vorrebbe capra e cavoli, a lui basta la capra (Rabarbaro non me ne voglia). O i cavoli se li mangia altrove senza tanta pubblicità.
In ogni caso mi pare vogliano due cose diverse. Hanno idee e aspettative diverse da un matrimonio. Ed è difficile che un contratto vada a buon termine se entrambi i contraenti non hanno chiaro quello che ci si aspetta da loro.

Non sono sicuro che tutto questo sia rilevante, ho appena ricevuto una mail dalla mia ex amante che ha messo anche me in modalità fuzzy..
Ma perché quando una donna non vuole più un uomo nella sua vita non si leva semplicemente e rapidamente dal cazzo?

Scusate anche il francesismo...
Sai feather... cadi anche tu nel tranello... quello che ci fa guardare sempre cosa dicono e fanno gli altri. Dimenticando che la vita degli altri NON è la nostra.
E se le loro scelte non ci piacciono,
come scrivi tu
(e ti rigiro affettuosamente le tue stesse parole)
"perché quando una persona non ci vuole più .. non ci leviamo noi semplicemente e rapidamente dal cazzo?"
 

Brunetta

Utente di lunga data
Buono spunto per chiedere a Rosa se si è sentita rifiutata e negata nel suo essere.

Teniamo presente che si tratta sempre di come "si sente" lei (cosa che non è detto corrisponda dall'altra parte. E di questo mi pare lei abbai scritto)

Certo sentirsi rifiutati è un buon motivo per allontanarsi.
Anche l'assenza di sessualità è buon motivo per allontanarsi.
Anche altri minori motivi sono sufficienti per allontanarsi.

Oppure no.

Giustamente, come scrivi, ognuno sta nella propria relazione " a modo suo" (e vorrei ricordare che questo modo, con relative esigenze, cambia nel tempo..)

Rosa ha molto:
bella età
bell'aspetto
bei figli
salute
disponibilità economica
un marito buon padre di famiglia, che la accetta anche con la testa "altrove"
un amante che soddisfa i suoi bisogni di intimità

Cosa manca?

Mi sembra lei cerchi tutto questo, ma in un bel mix diverso, in una forma "ideale"

Ma è possibile trovare una forma "ideale", nella quale si ha tutto senza rinunciare a niente?

Beh... ho scritto queste cose e ho trovato poi il post di Feather che...più o meno corrisponde.. capra e cavoli...
Lo stallo di Rosa dipende proprio dal fatto che lei non riesce a considerare l'amante una compensazione, come è per molti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Buono spunto per chiedere a Rosa se si è sentita rifiutata e negata nel suo essere.

Teniamo presente che si tratta sempre di come "si sente" lei (cosa che non è detto corrisponda dall'altra parte. E di questo mi pare lei abbai scritto)

Certo sentirsi rifiutati è un buon motivo per allontanarsi.
Anche l'assenza di sessualità è buon motivo per allontanarsi.
Anche altri minori motivi sono sufficienti per allontanarsi.

Oppure no.

Giustamente, come scrivi, ognuno sta nella propria relazione " a modo suo" (e vorrei ricordare che questo modo, con relative esigenze, cambia nel tempo..)

Rosa ha molto:
bella età
bell'aspetto
bei figli
salute
disponibilità economica
un marito buon padre di famiglia, che la accetta anche con la testa "altrove"
un amante che soddisfa i suoi bisogni di intimità

Cosa manca?

Mi sembra lei cerchi tutto questo, ma in un bel mix diverso, in una forma "ideale"

Ma è possibile trovare una forma "ideale", nella quale si ha tutto senza rinunciare a niente?

Beh... ho scritto queste cose e ho trovato poi il post di Feather che...più o meno corrisponde.. capra e cavoli...
Io non ho parlato di forma ideale e completa, io ho parlato di individualità che trova accoglienza e dà accoglienza all'altra individualità: accoglienza reciproca.
Nulla a che vedere con la ricerca di soddisfacimento di bisogni quasi che l'altro sia un erogatore servizi a richiesta. Accogliere è un verbo importante e complesso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il problema è che quando qualcuno ti entra 'nelle vene' non è semplice dimenticartene, e non è questione di solo sesso, anzi, diventa la cosa meno importante, vorresti sempre sapere tutto di quella persona, come sta, dov'è, cosa fa, cosa pensa, perchè non ti chiama.....mannaggia, l'unica sarebbe trovarne una che ti da le stesse sensazioni e che desidera altrettanto dalla vita.

E' troppo facile per chi non vive la situazione dare consigli, e lo faccio pure io con mia figlia più grande che da almeno dieci anni rincorre una storia impossibile e deludente.
Però è anche facile (non nel senso che sia comodo ma che è un rischio per tutti) cadere nella dipendenza affettiva.
La vita è sempre per qualche verso deludente e un amore o anche solo il pensiero di un amore può riuscire a darle un senso.
E' anche funzionale al mantenimento delle situazioni sociali e politiche negative che le persone cerchino la felicità egoistica e individuale attraverso il successo individuale, il possesso di oggetti, o le relazioni interpersonali.
Sembra quasi che ci sia un malinteso diritto della ricerca della felicità che per alcuni si riduce alla propria soddisfazione emotiva-sessuale.
Qui trovano terreno fertile le dipendenze affettive.
Senza almeno un tormento, un sogno, una conferma di capacità seduttive ci si sente insopportabilmente poveri.
 
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