Dopo una telefonata "tra sordi", eccomi qua. Come al solito, sto molto male, ma tant'è. E' il mio destino e l'aver scelto di starmene da solo lo conferma.
Per riassumere:
1) sto perdendo i figli, e ne sono consapevole. Se siamo destinati a separarci, i figli dovranno stare con qualcuno no? E chi se non con la madre? Presto si dimenticheranno di me, e non potrò farci nulla.
2) La convinzione che siamo caratterialmente diversi in tutto e per tutto è radicata.
3) Quando parliamo, oramai, è per scontrarci. Che senso avrebbe se uno "cala le braghe"? Che effetto farebbe sull'altro? Indifferenza? Quindi, perché calarle?
3) Era stata chiara: non mi ha mai amato. E non ha mai provato attrazione per me. Ok, dato di fatto e mettiamoci sopra una pietra.
4) Detto questo, è logico che si possa essere innamorata di un altro. Fosse tutto successo tempo addietro, cosa sarebbe cambiato?
5) Ho bisogno totale di psicoterapia. Non so più cosa pensare, sono totalmente stordito. Sono avvilito e totalmente svuotato da ogni singolo sentimento.
Vi chiedo, però, una cosa. Anzi, vi prego e vi scongiuro: NON PARLATE MALE DI LEI né come donna, né come madre. Vi assicuro, è una donna molto forte, sicura, determinata, che si è sempre fatta in quattro per tutti e per tutto. Era sempre presente se necessario, sempre presente per i bimbi ed anche per me quando ne avevo bisogno. E' certo che io non abbia capito lei, e che non ci fossi quando lei aveva evidentemente bisogno di me: non avendole mai chiesto, oppure, non avendo mai chiesto le cose giuste, ecco che la situazione s'è degenerata.
Mi sento un verme - tra l'altro, solitario, va che paragone...
Mi sento molto, ma molto male. Ho solo desiderio di piangere, di esternare questo mio profondo malessere, questa mia radicata convinzione che qualcosa in me non vada, che possa io cambiare perché, altrimenti, c'è il rischio di autoannientamento. E' come se fossi arrivato a quel punto nel quale qualsiasi consiglio è inutile e non aiuterebbe il ritornare insieme.
Ho anche desiderato farla finita, sparire per davvero, ma comunque non risolverei il problema, sarebbe un palliativo.
L'avvocato è solo una facciata, e non risolverà il problema vero, che è in me.
Scusatemi, sono a pezzi, è già tanto che tolleriate queste mie parole, a volte mi chiedo "ma chi ve lo fa fare di stare a sentire una mezza calzetta che non fa altro che commiserarsi?".
Forse la verità è che ne sono ancora innamorato, ed il fatto che 1) non mi abbia mai amato e 2) possa amare qualcun altro, non riesco ancora a comprenderlo bene e, quando riesco a focalizzare, purtroppo mi crolla il mondo addosso.
Forse è solo gelosia - il che è peggio, ed è da curare (ma è curabile?).
Che impasse...
Che serata...