Scrivo prima di aver letto gli altri.
Immagino il dolore....
Sei stato molto forte a tornare indietro. Come sempre. Dio che bella persona sei...
Prima o poi, dopo la separazione, sarà normale che i vostri figli frequentino il compagno di mamma, o la compagna di papà.
Ma adesso, in questo momento di transizione, anche se i vostri figli trovano lui simpatico, trovo che sia molto, molto superficiale e irrispettoso da parte di tua moglie farli frequentare.
Soprattutto, soprattutto quando tu puoi arrivare in ogni momento.
Il dolore viene dall'esserti sentito escluso dalla loro vita, anche se non è così. Hai visto lui al posto tuo. Questo non sarà mai, lui non sarà mai il padre dei tuoi figli, nessuno ti toglierà il tuo ruolo, ma il dolore viene da questo secondo me.
parla seriamente con tua moglie. Non le puoi proibire di frequentare lui, e forse -per quanto sia doloroso dirlo- non sarebbe bene per i figli sapere o sentire che disapprovi e soffri per la presenza di lui (potrebbe metterli contro la madre, situazione non auspicabile) MA farle presente con forza che fino a che le cose non saranno ben delineate e con un minimo di stabilità, l'altro dovrebbe essere tenuto lontano dalla famiglia. Ovvero dai figli.
Cavolo, un pò di rispetto per te!
Non credo che ci sia cattiveria in quello che ha fatto tua moglie, ma superficialità sì. Probabilmente, vederti così "tranquillo", vedere che hai preso il tutto con tanta serenità, le ha fatto sottostimare la tua profonda desolazione. Sei un grande anche per questo, per non averle fatto pesare la tua sofferenza. Ripeto, probabilmente tua moglie non pensava che ti saresti sentito così ferito.
Ma devi farglielo presente.
Hai diritto al rispetto, cazzarola!
Un abbraccio...
Ciao senzasperanze. Rispondo a te, ma l'intenzione è quella di cercare di rispondere a tutti. Se non ci riesco, abbiate pazienza.
Il sentimento che provo è contrastante, è vero. Ma credo che sia parte del gioco e che, quindi, me lo devo portare appresso finché qualcosa non cambi davvero nel rapporto con mia moglie.
Come dite un po' tutti: non posso proibire nulla a mia moglie. Posso solo avvisarla e/o metterla davanti alle sue responsabilità.
Non posso nemmeno dire se lui è meglio o peggio di me: non lo conosco!
L'unica cosa che ho detto a chiare lettere a mia moglie, ma senza nemmeno un tentennamento è che lui in casa mia non ci entra né ci entrerà. Mai. Poi chiaro, occhio non vede, cuore non duole; non posso fare il cane da guardia!
Per quanto riguarda il rapporto con i figli, è vero, sono sempre e rimarrò sempre il papà. Sta a me essere sempre me stesso e fare in modo che i miei figli abbiano sempre "bisogno" di me, nel bene e nel male. Come dice il Conte, averli contro è la cosa peggiore che può capitare. E' per questo che qualsiasi mia mossa, pensiero, desiderio, parola, dovrà fare in modo che in ogni momento percepiscano quanto sia importante la figura del papà, e che è importante tanto quanto quella della mamma. Le altre (ed intendo tutte le altre, quindi anche evnetuali compagni) devono rimanere in secondo piano.
Sul fatto della superficialità di mia moglie, oserei dire che è piuttosto "ingenuità". Di questo ne avevo già parlato in passato.
Ora non è in grado di... intendere né volere. O meglio: forse sa che cosa vuole, ma è come se avesse dei paraocchi. Quando li toglierà, oltre a "volere" sarà in grado di ragionare e capire cosa ha fatto, e cosa è successo. Non è il momento giusto per affrontare questa questione. Se dovessi affrontarla ora, ripeto, non capirebbe, ergerebbe un muro nei miei confronti e le cose peggiorerebbero. Quindi, lasciamo che l'acqua scorra, che il tempo passi. Qualcosa capiterà di sicuro. Che cosa? Non lo so. Ma so con certezza - quasi matematica - che si renderà conto da sola di ciò che è successo e ci penserà, rimuginerà, ci starà forse male. E io sarò lì, pronto ad ascoltarla. Ma nulla più.