Vabbè ma la state facendo un po' troppo grossa su questa questione dell'oratorio.
Mi sono limitato ad osservare l'incongruenza del posto con la situazione...
Insomma, fai frequentare ai tuoi figli l'oratorio, magari la domenica vai pure a messa e poi agisci in tutt'altro modo.
Non ho fatto nessuna morale e nessun moralismo, ognuno vive la religione come vuole, ci mancherebbe.
Io non vorrei che lei poi rinfacci al marito (Dave) che lui (l'amante) è stato talmente carino coi suoi figli, giusto perché ha dato quattro calci al pallone.
Poi Farfalla si risente tanto perché si sente toccata, probabilmente anche lei si è trovata in situazioni simili con il suo amante e perciò tende a giustificare.
Io ne ho fatte di cose di cui vergognarmi, non per questo tendo a sminuirle.
Ciao Alfeo e ciao a tutti. Mi intrometto velocemente per chiarire la situazione.
E' vero, non posso mettere la mano sul fuoco per mia moglie, anche perché non sai mai come potrebbe agire/pensare in futuro chi ha tradito e a che cosa pensa in realtà.
E' chiaro che, se è la madre che conosco, credo che agirà affinché i bimbi non risentano in nessun modo della situazione. IN pratica, da buona madre, agirebbe come agirei io.
La verità è che vorrei fare in modo di non sapere nulla dell'altro (e non voglio onestamente saperlo), così che il mio comportarmi da padre sia scevro da qualsiasi condizionamento dovuto ad un altra persona che, seppur solo in teoria, potrebbe anche sostituirmi. Con questo voglio dire che devo concentrarmi sul benessere loro lavorando il più serenamente possibile.
Per il resto, è vero quanto dice senzasperanze: dovrei dire qualcosa a mia moglie, soprattutto per quanto riguarda il rispetto reciproco che ci dovrebbe essere indistintamente tra noi in ogni caso, separazione o no.
Non credo lui sia un orco, sia chiaro. Se ha avuto tre bambini e, da quanto posso intuire, non vedono il padre come un orco, non credo siano messi in "cattive mani". Dal punto di vista della sicurezza, sono (quasi) sicuro; è dal punto di vista affettivo che mi dispiace, ovviamente.
Ma comunque, come dice alce veloce, voglio evitare qualsiasi atteggiamento che possa essere interpretato come gelosia, mia nei loro confronti. Questo è ragionevole. Non posso proibire loro di andare in oratorio a giocare: con che scusa? Non capirebbero. Non è mia moglie che gli dice "andiamo in oratorio perché c'è il lui"; glie lo chiede perché sa che i bambini apprezzano andare a giocare lì, e, a volte, trovandosi anche con i loro amichetti di scuola, è per loro sicuramente un divertimento. L'unica mia (...) sfortuna è che lui abita vicino a noi. Non posso farci nulla. Se non abitasse vicino, forse le cose sarebbero state leggermente diverse, ma non so fino a quanto.
Ripeto, lo dico un po' a tutti (familiari innanzitutto): abbiate pazienza. Veniamo al mondo per congiungerci, non per disgiungerci. Per quest'ultimo ognuno ha un suo proprio manuale che scrive strada facendo...