Per me bisogna stare attenti ad alcuni punti.
La donna a non farsi assorbire totalmente dal ruolo di madre, ma ricordandosi che il proprio compagno ha bisogno di avere comunque delle attenzioni, dalla quella parte che deve rimanere femmina.
L'uomo deve accompagnare la donna in questo, aiutandola sostenendola nelle incombenze non lasciandola mai sola, ma ricordandole appunto che non è solo madre.
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Le tre parole che ho evidenziato mi danno l’orticaria.
Ma non dubito che sia un problema mio di interpretazione.
La parola
attenzioni mi sembra che si riferisca a coccole dovute, studiate per far contento e non come moti spontanei che, mi sembrava fosse evidente dalla mia premessa, dovrebbero scaturire spontaneamente dalla gioia di quello che si vive.
Femmina lo uso per cani, gatti, leoni. Per gli esseri umani lo trovo limitante, come quando nasce e un neonato e dicono che è una femmina o un maschio, poi si è bambine e bambini e in seguito donne e uomini.
Aiutandola pure mi irrita grandemente perché sembra che ci siano compiti da femmina e compiti da maschio, appunto, e lui sarà premuroso se guarderà i figli suoi o se laverà i piatti che anche lui ha sporcato.
Ovviamente la famiglia è una scelta di entrambi, gioie e fatiche, e dovrebbe nascere dal desiderio di crearla.
Non dubito che i fastidi possano essere solo miei.