Se esiste una corrispondenza tra i cosiddetti “Maranza” e le tribù semi-mitologiche dei “Mammoriani”, “Zavuddi” e “Mao Mao” delle mie zone, allora il disprezzo non è solo legittimo: è doveroso.
Costoro non manifestano alcuna strategia evolutiva di adattamento o mimetismo. Al contrario, si distinguono per un’esibizione quasi rituale della propria marginalità estetica e comportamentale: il transito in scooter, naturalmente senza casco, ne costituisce il tratto distintivo, quasi fosse un simbolo totemico di appartenenza.
La selezione naturale, benché operi con impegno e dedizione, appare impotente di fronte a simili dinamiche.
L’ambiente, in questo caso, non seleziona: tollera.
Dal punto di vista demografico, si osserva un’accelerazione riproduttiva paragonabile a quella delle specie infestanti.
L’attività procreativa inizia in età prepuberale o poco oltre, e il fenomeno delle nonne trentenni non rappresenta un’anomalia statistica, ma una costante ricorrente. Un dato strutturale, non episodico.
In un simile scenario, la biologia si arrende, la sociologia osserva, la civiltà retrocede.