Desiderare di essere desiderati

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lolapal

Utente reloaded
Ciao

però, più ci penso, e più mi convinco, che questo desiderio,
di essere desiderati, non è amore. L'amore non chiede,
non richiama, non si nutre dell'altro ...
L'amore e un sentimento talmente forte, che riempie tutto.

Quel desiderio, lo vedo più come necessità di essere visti,
di essere percepiti, di trovare valore nell'altro ... che spesso,
viene anche scambiato con l'erotismo ... cioè, troviamo lì,
il riscatto di questa necessità ...


sienne
Sì, sono d'accordo. Credo che questa sia un'ottima sintesi anche del mio pensiero. :smile:
 

lolapal

Utente reloaded
ahahahah bella metafora :) si, sono d'accordo! C'è un bel libro degli anni '70 che parla fondamentalmente proprio di questo, probabilmente lo conoscerai... lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta.
Bellissimo! :up:
 

lolapal

Utente reloaded

Brunetta

Utente di lunga data
Feather

Pensavo che a molti sembri un novantenne perché vivi il momento contingente come immutabile. In realtà questo è un atteggiamento adolescenziale. E' in quel periodo che un'amicizia, un amore, uno stato emotivo viene percepito eterno e immutabile.
Puoi ben sapere alla tua età che quel che ieri appariva così invece è cambiato.
Solo tu devi sentirti di poter cambiare e provare emozioni e sentimenti diversi per persone diverse.
 

feather

Utente tardo
Pensavo che a molti sembri un novantenne perché vivi il momento contingente come immutabile. In realtà questo è un atteggiamento adolescenziale. E' in quel periodo che un'amicizia, un amore, uno stato emotivo viene percepito eterno e immutabile.
Puoi ben sapere alla tua età che quel che ieri appariva così invece è cambiato.
Solo tu devi sentirti di poter cambiare e provare emozioni e sentimenti diversi per persone diverse.
In parte è vero. Ma più precisamente: so che le emozioni non sono immutabili; vivo il momento contingente come eterno perché non scorgo una via d'uscita da esso.
Io non vedo persone diverse...
Non so come spiegartelo.
Io vado a pranzo da solo. Vado al lavoro la mattina e a casa la sera. Dormo da solo. In ufficio non parlo con nessuno di me. Fuori dall'ufficio conosco pochissime persone e non parlo di me con loro.
Non è tanto l'infatilismo che mi frega, quanto la mancanza di una via d'uscita. Il deserto in cui sono si perde fino all'orizzonte in tutte le direzioni.
Non so se sono riuscito a esprimere come lo vivo.

Scrivo come un cane dislessico e questo non aiuta. Ma se riesci a decifrare rosa forse puoi interpretare anche me.

E poi mettiti d'accordo, prima mi dai del novantenne e una riga sotto dell'adolescente :D
 
Ultima modifica:

Sbriciolata

Escluso
In parte è vero. Ma più precisamente: so che le emozioni non sono immutabili; vivo il momento contingente come eterno perché non scorgo una via d'uscita da esso.
Io non vedo persone diverse...
Non so come spiegartelo.
Io vado a pranzo da solo. Vado al lavoro la mattina e a casa la sera. Dormo da solo. In ufficio non parlo con nessuno di me. Fuori dall'ufficio conosco pochissime persone e non parlo di me con loro.
Non è tanto l'infatilismo che mi frega, quanto la mancanza di una via d'uscita. Il deserto in cui sono si perde fino all'orizzonte in tutte le direzioni.
Non so se sono riuscito a esprimere come lo vivo.

Scrivo come un cane dislessico e questo non aiuta. Ma se riesci a decifrare rosa forse puoi interpretare anche me.

E poi mettiti d'accordo, prima mi dai del novantenne e una riga sotto dell'adolescente :D
io te l'ho detto che a te è la solitudine che ti frega. ti te ti.
Secondo me se riuscissi a distrarti/divagarti/cazzeggiare un po' riusciresti a prendere un attimo le distanze dalla tua situazione e a viverla... meglio. Ma anche banalmente un'amicizia maschile, uscire fuori e andare a pescare, a passeggio, parlare di donne e motori, gioie e dolori, robe così. Un po' di leggerezza, mon ami, quella ti serve, secondo me.
 

feather

Utente tardo
io te l'ho detto che a te è la solitudine che ti frega. ti te ti.
Secondo me se riuscissi a distrarti/divagarti/cazzeggiare un po' riusciresti a prendere un attimo le distanze dalla tua situazione e a viverla... meglio. Ma anche banalmente un'amicizia maschile, uscire fuori e andare a pescare, a passeggio, parlare di donne e motori, gioie e dolori, robe così. Un po' di leggerezza, mon ami, quella ti serve, secondo me.
Mmmm, again, si e no.
Come immaginavo non sono riuscito a spiegare bene il mio punto di vista.
Io a cazzeggiare cazzeggio e vado a passeggiare e anche a bermi le birre (di solito da solo).
Sono appena tornato da una settimana di ferie all'estero, mi sono fatto il brevetto per le immersioni.
Ma di amicizie, maschili o femminili che siano... come dire..? A me di parlare del tempo e del mal governo mi rompo i coglioni, non me ne frega nulla. Se devo passare del tempo con uno o una con cui posso parlare solo dell'ultimo modello della FIAT o di donne (che comunque non posso avere, ne la macchina ne la donna) che mi frega? Sto meglio a bermi una birra da solo a quel punto. A gustarmi la luce del tramonto in riva al fiume.
Ogni tanto lo faccio, ma non troppo perché poi mi sento in colpa perché non sono a casa a spendere tempo con mio figlio.

Non so se mi sono spiegato un po' meglio.
Non confondere la leggerezza con la banalità.
La leggerezza mi piace, la banalità mi annoia.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Mmmm, again, si e no.
Come immaginavo non sono riuscito a spiegare bene il mio punto di vista.
Io a cazzeggiare cazzeggio e vado a passeggiare e anche a bermi le birre (di solito da solo).
Sono appena tornato da una settimana di ferie all'estero, mi sono fatto il brevetto per le immersioni.
Ma di amicizie, maschili o femminili che siano... come dire..? A me di parlare del tempo e del mal governo mi rompo i coglioni, non me ne frega nulla. Se devo passare del tempo con uno o una con cui posso parlare solo dell'ultimo modello della FIAT o di donne (che comunque non posso avere, ne la macchina ne la donna) che mi frega? Sto meglio a bermi una birra da solo a quel punto. A gustarmi la luce del tramonto in riva al fiume.
Ogni tanto lo faccio, ma non troppo perché poi mi sento in colpa perché non sono a casa a spendere tempo con mio figlio.

Non so se mi sono spiegato un po' meglio.
Non confondere la leggerezza con la banalità.
La leggerezza mi piace, la banalità mi annoia.
Ho scritto che altri ti danno del novantenne ma che per me l'idea che uno stato sia immutabile è adolescenziale.
Per un uomo non si fa mai riferimento alo stato ormonale perché le fasi ormonali maschili sono più semplici di quelle femminili ma non contano solo gli ormoni sessuali.
Tu sei in uno stato che ti fa vivere e vedere in questo modo cose che non sono oggettivamente così.
Tempo fa io scrissi che anche nella disperazione apprezzo la dolcezza del vento e tu mi rispondesti che è così anche per te.
Non è vero.
Io intendevo che ogni afflato di vita mi fa percepire lo scorrere della Vita.
Tu non percepisci il divenire se non come una sequenza priva di significato e cambiamenti.
Per me questo non è sano. Nel senso che ci deve essere uno squilibrio, ormonale, elettrolitico, o non so cosa possa essere (chissà se Chedire/Eretò può venirmi in soccorso) che influenza questo tua visione statica di te e della realtà in un tempo che scorre e muta tutto.
 

Sbriciolata

Escluso
Mmmm, again, si e no.
Come immaginavo non sono riuscito a spiegare bene il mio punto di vista.
Io a cazzeggiare cazzeggio e vado a passeggiare e anche a bermi le birre (di solito da solo).
Sono appena tornato da una settimana di ferie all'estero, mi sono fatto il brevetto per le immersioni.
Ma di amicizie, maschili o femminili che siano... come dire..? A me di parlare del tempo e del mal governo mi rompo i coglioni, non me ne frega nulla. Se devo passare del tempo con uno o una con cui posso parlare solo dell'ultimo modello della FIAT o di donne (che comunque non posso avere, ne la macchina ne la donna) che mi frega? Sto meglio a bermi una birra da solo a quel punto. A gustarmi la luce del tramonto in riva al fiume.
Ogni tanto lo faccio, ma non troppo perché poi mi sento in colpa perché non sono a casa a spendere tempo con mio figlio.

Non so se mi sono spiegato un po' meglio.
Non confondere la leggerezza con la banalità.
La leggerezza mi piace, la banalità mi annoia.
:sbatti::sbatti::sbatti:ma ... io ho fatto un esempio. Con gli amici si parla delle passioni in comune, degli interessi in comune e poi si scherza. Hai presente? quella roba che quando bevi la birra e non sei da solo e si ride e ci si racconta e a volte si piange pure assieme. L'amicizia non è banale, è una delle cose meno banali che ci siano, ed è scambio, confronto, consiglio, una pacca sulla spalla, un rimprovero detto col cuore, un incoraggiamento sincero, non sentirsi soli. Il contrario della malinconia o della melancolìa:)
 

Brunetta

Utente di lunga data

feather

Utente tardo
:sbatti::sbatti::sbatti:ma ... io ho fatto un esempio. Con gli amici si parla delle passioni in comune, degli interessi in comune e poi si scherza. Hai presente? quella roba che quando bevi la birra e non sei da solo e si ride e ci si racconta e a volte si piange pure assieme. L'amicizia non è banale, è una delle cose meno banali che ci siano, ed è scambio, confronto, consiglio, una pacca sulla spalla, un rimprovero detto col cuore, un incoraggiamento sincero, non sentirsi soli. Il contrario della malinconia o della melancolìa:)
Ah, ora ho capito.
No, quella roba lì non ce l'ho.
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Se Feather mi somiglia almeno un po', è un introverso D.O.C. e in quel caso non gliene può fregar di meno di avere intorno gente con cui dedicarsi allo small talk.
Se però mi somigli almeno un po', Fitér, allora individua almeno un paio di persone che ti facciano ridere ed esci con loro; puoi lasciare pure che siano loro a gestire e monopolizzare la conversazione. Obbligati ad un'estroversione inizialmente forzata e poi, altrettanto forzatamente, butta fuori le cose che ti piacciono e ti interessano.
Se i due ti seguono, sei a cavallo.
Sennò ripeti la procedura con altre persone finché non ti dice bene.
Funziona.
Giurin giuretta :p
 

Sbriciolata

Escluso
Se Feather mi somiglia almeno un po', è un introverso D.O.C. e in quel caso non gliene può fregar di meno di avere intorno gente con cui dedicarsi allo small talk.
Se però mi somigli almeno un po', Fitér, allora individua almeno un paio di persone che ti facciano ridere ed esci con loro; puoi lasciare pure che siano loro a gestire e monopolizzare la conversazione. Obbligati ad un'estroversione inizialmente forzata e poi, altrettanto forzatamente, butta fuori le cose che ti piacciono e ti interessano.
Se i due ti seguono, sei a cavallo.
Sennò ripeti la procedura con altre persone finché non ti dice bene.
Funziona.
Giurin giuretta :p
altro che bere birra da soli...:)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Feather, io credo di capire dove sei...sei in equilibrio. E l'equilibrio è per forza di cose statico.
Nell'equilibrio non avvengono cambiamenti, e il tempo scorre e non scorre. Come se la cosa non avesse alcun significato.

Ma l'equilibrio è morte. Un organismo in equilibrio è un organismo morto.

Squilibrati, sbilanciati. Gli altri sono esattamente questo. Forze sbilancianti.

E questo è uno dei motivi, io credo, per cui è vitale entrare in relazione. In un modo o nell'altro.

Lasciati sbilanciare, non per amore, non per desiderio, non per sesso..ma semplicemente per vicinanza.

E se la vicinanza può ferire, guarda che può anche risanare. O anche entrambe le cose. L'importante è lasciarsi squilibrare.

E non sei obbligato a farlo. Puoi anche scegliere di stare dove stai.
Ma quel tarlo che ti lavora dentro...quel tarlo ti sta dicendo altro.

Poi le cose prendono la loro posizione, e ci scopre a meravigliarsi di come avvenga senza sforzo.

L'ossessione di accomodare ogni cosa...blocca, e fa permanere in quel luogo senza spazio e senza tempo di cui mi sembra tu stia parlando.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sbriciolata, Leda, Brunetta non quoto..ma condivido ogni cosa avete scritto. :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Feather, io credo di capire dove sei...sei in equilibrio. E l'equilibrio è per forza di cose statico.
Nell'equilibrio non avvengono cambiamenti, e il tempo scorre e non scorre. Come se la cosa non avesse alcun significato.

Ma l'equilibrio è morte. Un organismo in equilibrio è un organismo morto.

Squilibrati, sbilanciati. Gli altri sono esattamente questo. Forze sbilancianti.

E questo è uno dei motivi, io credo, per cui è vitale entrare in relazione. In un modo o nell'altro.

Lasciati sbilanciare, non per amore, non per desiderio, non per sesso..ma semplicemente per vicinanza.

E se la vicinanza può ferire, guarda che può anche risanare. O anche entrambe le cose. L'importante è lasciarsi squilibrare.

E non sei obbligato a farlo. Puoi anche scegliere di stare dove stai.
Ma quel tarlo che ti lavora dentro...quel tarlo ti sta dicendo altro.

Poi le cose prendono la loro posizione, e ci scopre a meravigliarsi di come avvenga senza sforzo.

L'ossessione di accomodare ogni cosa...blocca, e fa permanere in quel luogo senza spazio e senza tempo di cui mi sembra tu stia parlando.
Osanna!
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Sbriciolata, Leda, Brunetta non quoto..ma condivido ogni cosa avete scritto. :)
Ho appena letto il tuo intervento e ho pensato la stessa cosa.
Magari me lo scrivo in firma, così da non doverlo ripetere ogni volta: "Qualunque cosa scriva Ipazia, sono d'accordo con lei." :rotfl::singleeye:
 
Stato
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