Intanto ci aiuti dicendo quanti anni ha tuo marito?
Tu pensi (ora, perché quando avete, in due, deciso di venire in Italia, non li consideravate problemi gravi) alle difficoltà di adattamento dei tuoi figli. Fidati che, come dice Ipazia parlando di plasticità, i bambini non avranno problemi per adattarsi in Italia. Il piccoli per ora ha te come riferimento e la casa è dove c’è la mamma, il grande (

grande) non ha ancora creato legami sociali, le educatrici del nido o i compagni sono solo un inizio di socialità.
Posso raccontarti un aneddoto personale per rassicurarti. Mia figlia compie gli anni all’inizio di gennaio. Andava al nido con educatrici molto brave. Quando ha compiuto i tre anni il comune la espulsa dal nido, per farle frequentare la scuola materna (non si chiamava ancora scuola dell’infanzia) io ho fatto il diavolo a quattro per evitarlo, inutilmente, e ho pianto tanto.
Il primo giorno mia figlia avrebbe dovuto frequentare solo due ore, per i protocolli di inserimento. Te la faccio breve. È rimasta fino alle 18. Era contentissima di essere in un posto nuovo con giochi nuovi. È diventata la mascotte dei bimbi più grandi, tanto che è stata invitata a un paio di compleanni.
È ovvio che tu possa pensare alle difficoltà di lingua. Ma ti garantisco, da maestra che ha avuto bambini di tutto il mondo, che imparano in pochi mesi, un tempo più breve, più sono piccoli.
Un bambino non conosce la geografia. Essere a Londra o Roma è lo stesso.
Poi parliamo di tuo marito.