Divorzio, arriva in Senato la proposta che cancella l'assegno di mantenimento

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Che vuoi sapere Perply? Opinione giuridica o opinione umana?
 

Mariben

Utente di lunga data
Che vuoi sapere Perply? Opinione giuridica o opinione umana?

Giuridicamente ho le competenze di un'ameba in un bosco,umanamente posso dire che la proposta è sensata ma che andrebbe tarata caso per caso e qui viene il bello ! Ho fatto volontariato in un centro ALFID e vi assicuro che la mediazione è , solitamente, benvista dal membro della coppia che ha preso la decisione; l'altro si aggrappa a qualunque appiglio ( figli in primis) per farla pagare a chi ha rotto il patto e in questi casi l'affidamento al mediatore era su base volontaria ( e gratuita ). L'assegno di mantenimento, a differenza della storia del "tenore di vita" è in alcuni casi giusto.
Spesso è la donna a farsi da parte per agevolare la carriera al marito e occuparsi dei figli; riconoscerle il minimo sindacale quando il reintegro nel mondo del lavoro è piuttosto difficoltoso lo trovo giusto.
L'affido condiviso è sempre auspicabile ma non sempre, nell'immediato, fattibilie Economicamente parlando.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Giuridicamente ho le competenze di un'ameba in un bosco,umanamente posso dire che la proposta è sensata ma che andrebbe tarata caso per caso e qui viene il bello ! Ho fatto volontariato in un centro ALFID e vi assicuro che la mediazione è , solitamente, benvista dal membro della coppia che ha preso la decisione; l'altro si aggrappa a qualunque appiglio ( figli in primis) per farla pagare a chi ha rotto il patto e in questi casi l'affidamento al mediatore era su base volontaria ( e gratuita ). L'assegno di mantenimento, a differenza della storia del "tenore di vita" è in alcuni casi giusto.
Spesso è la donna a farsi da parte per agevolare la carriera al marito e occuparsi dei figli; riconoscerle il minimo sindacale quando il reintegro nel mondo del lavoro è piuttosto difficoltoso lo trovo giusto.
L'affido condiviso è sempre auspicabile ma non sempre, nell'immediato, fattibilie Economicamente parlando.
Io da come l'ho letta, prevede una serie di automatismi piuttosto stringenti ma a cui è possibile derogare. Per capirci, io il casino lo vedo in tutte quelle situazioni in cui i coniugi non si mettono d'accordo e alla fine decide il giudice. Nel matrimoniale, come in buona parte del diritto civile, grossomodo ci si può mettere d'accordo su tutto. Fintantoché a mettersi d'accordo sono i coniugi. Il giudice invece non può decidere in deroga alla legge. Per cui nel momento in cui tu fissi dei criteri per legge in base ai quali il giudice deve statuire una sentenza il giudice molto semplicemente andrà ad applicare degli automatismi previsti.
Quindi lo scenario sara. Tu e tuo marito litigate, mi volete separare, arrivate in mediazione obbligatoria prima del giudizio in cui il mediatore mi consiglia un accordo, se non sottoscrive d'accordo andate dal giudice che tanto giudicherà tipo robottino sulla base di una tabella in cui gli viene detto di fissare di tutto e di più. Quindi chiunque tranne quelli più incarogniti sceglieranno la mediazione invece del giudizio. Soluzione che a me, nonostante il lavoro che faccio, non piace.
Comunque la normativa nel dettaglio al momento è stato appena proposta e non me la sono studiata. Quando passerà mi porrò il problema. Per ora è solo fuffa giornalistica. Senza contare il fatto che non è nel contratto di governo per cui secondo me se ne farà lettera morta. Per chi vuole speculare ho trovato un bell'articolo del Fatto Quotidiano che spiega molto bene anche ai non addetti ai lavori.
Unica annotazione, la norma in base alla quale il genitore affidatario della casa familiare pagherà l'affitto all'altro se è proprietario che mi sembra una cazzata sesquipedale.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/10/affido-il-ddl-dellorganizzatore-dei-family-day-basta-assegno-di-mantenimento-chi-resta-nella-casa-familiare-paghi-affitto/4615898/
 

Mariben

Utente di lunga data
Io da come l'ho letta, prevede una serie di automatismi piuttosto stringenti ma a cui è possibile derogare. Per capirci, io il casino lo vedo in tutte quelle situazioni in cui i coniugi non si mettono d'accordo e alla fine decide il giudice. Nel matrimoniale, come in buona parte del diritto civile, grossomodo ci si può mettere d'accordo su tutto. Fintantoché a mettersi d'accordo sono i coniugi. Il giudice invece non può decidere in deroga alla legge. Per cui nel momento in cui tu fissi dei criteri per legge in base ai quali il giudice deve statuire una sentenza il giudice molto semplicemente andrà ad applicare degli automatismi previsti.
Quindi lo scenario sara. Tu e tuo marito litigate, mi volete separare, arrivate in mediazione obbligatoria prima del giudizio in cui il mediatore mi consiglia un accordo, se non sottoscrive d'accordo andate dal giudice che tanto giudicherà tipo robottino sulla base di una tabella in cui gli viene detto di fissare di tutto e di più. Quindi chiunque tranne quelli più incarogniti sceglieranno la mediazione invece del giudizio. Soluzione che a me, nonostante il lavoro che faccio, non piace.
Comunque la normativa nel dettaglio al momento è stato appena proposta e non me la sono studiata. Quando passerà mi porrò il problema. Per ora è solo fuffa giornalistica. Senza contare il fatto che non è nel contratto di governo per cui secondo me se ne farà lettera morta. Per chi vuole speculare ho trovato un bell'articolo del Fatto Quotidiano che spiega molto bene anche ai non addetti ai lavori.
Unica annotazione, la norma in base alla quale il genitore affidatario della casa familiare pagherà l'affitto all'altro se è proprietario che mi sembra una cazzata sesquipedale.
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...a-nella-casa-familiare-paghi-affitto/4615898/
e se la casa è di entrambi ?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
essenzialmente volevo sapere se l'articolo è veritiero oppure se si sono inventati qualcosa
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
essenzialmente volevo sapere se l'articolo è veritiero oppure se si sono inventati qualcosa
È una proposta di legge. Come tutte le proposte di legge da quando escono sui giornali a quando diventano legge effettiva, ammesso che ci arrivino, passano un miliardo di passaggi e modifiche. Da quello che ho letto per ora il cuore sta in queste nuove rifinizioni dei criteri di giudizio da parte del giudice. Vattelappesca quando uscirà. Fino a quel momento non mi pongo il problema.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
ad occhio servirà almeno un anno prima di arrivare ad un voto in aula. chissà se la legislatura arriva al prossimo autunno.

di sicuro è un buon tema per questo forum
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Chissà se la legislatura arriva al prossimo autunno.
Sicuramente sì. È un treno che nessuno ha interesse a perdere. Dalle zecche al Vaticano che con sta storia della chiusura domenicale i preti stanno tutti col cazzo in mano.
 

danny

Utente di lunga data
Personalmente una riforma in tal senso è auspicabile.
Non posso giudicare questa proposta, però trovo che l'attuale situazione risulti in alcuni casi penalizzante per chi non ha buone capacità reddituali.
Separarsi dovrebbe assicurare ad entrambi i coniugi le medesime possibilità per poter ricominciare un'altra vita.
Al di sotto di un certo reddito dei soggetti coinvolti questo non accade: a far da discrimine l'assegnazione della casa di proprietà e l'assegno di mantenimento.
A essere penalizzati sono statisticamente gli uomini, in quanto di default la madre diventa genitore prevalente e come tale può continuare a risiedere nella ex casa coniugale.
Se vi è su di essa ancora un mutuo, il coniuge che è uscito di casa continua a pagare la sua quota, contribuendo anche per le spese condominiali straordinarie.
Se lo stipendio non è sufficiente, già questo può mettere in crisi il coniuge uscente, a cui spesso non rimane come scelta che il ritorno alla casa parentale.
Anche la possibilità attuale di fare guerra in una giudiziale per arrivare a strappare più soldi possibili al coniuge è esecrabile, soprattutto quando ci sono di mezzo dei figli.
Qualche giorno fa ho ascoltato alcuni consigli femminili in cui si ricordava a una giovane che "Quel che è tuo è tuo. Quel che è suo è tuo.", che è un invito ad approfittare delle possibilità offerte dall'attuale situazione.
I problemi mi sembra nascano anche quando la separazione è conflittuale e si attuano meccanismi per danneggiare quello che è divenuto un semplice avversario. Si dovrebbe agire per limitare il più possibile questo comportamento.
 
Ultima modifica:

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Personalmente una riforma in tal senso è auspicabile.
Non posso giudicare questa proposta, però trovo che l'attuale situazione risulti in alcuni casi penalizzante per chi non ha buone capacità reddituali.
Separarsi dovrebbe assicurare ad entrambi i coniugi le medesime possibilità per poter ricominciare un'altra vita.
Al di sotto di un certo reddito dei soggetti coinvolti questo non accade: a far da discrimine l'assegnazione della casa di proprietà e l'assegno di mantenimento.
A essere penalizzati sono statisticamente gli uomini, in quanto di default la madre diventa genitore prevalente e come tale può continuare a risiedere nella ex casa coniugale.
Se vi è su di essa ancora un mutuo, il coniuge che è uscito di casa continua a pagare la sua quota, contribuendo anche per le spese condominiali straordinarie.
Se lo stipendio non è sufficiente, già questo può mettere in crisi il coniuge uscente, a cui spesso non rimane come scelta che il ritorno alla casa parentale.
Anche la possibilità attuale di fare guerra in una giudiziale per arrivare a strappare più soldi possibili al coniuge è esecrabile, soprattutto quando ci sono di mezzo dei figli.
Qualche giorno fa ho ascoltato alcuni consigli femminili in cui si ricordava a una giovane che "Quel che è tuo è tuo. Quel che è suo è tuo.", che è un invito ad approfittare delle possibilità offerte dall'attuale situazione.
I problemi mi sembra nascano anche quando la separazione è conflittuale e si attuano meccanismi per danneggiare quello che è divenuto un semplice avversario. Si dovrebbe agire per limitare il più possibile questo comportamento.
Rileggi l'articolo se ti va. Ti ripeto non è da fare speculazione Ma la norma andrebbe a penalizzare esattamente le fasce a basso reddito. Io e mia moglie per esempio potremmo tranquillamente andare a vivere a 200 m l'uno dall'altro senza sconvolgere la vita della figlia perché le case sono le nostre. Una situazione abbastanza comune ad esempio per chi vive in piccoli centri. Adesso immagina questa cosa scalata in qualcuno che abita in periferia in grandi città.
Magari una situazione in cui lui lavora con uno stipendio normale e un affitto normale, e lei sta a casa con paio di figli piccoli.
 

danny

Utente di lunga data
Rileggi l'articolo se ti va. Ti ripeto non è da fare speculazione Ma la norma andrebbe a penalizzare esattamente le fasce a basso reddito. Io e mia moglie per esempio potremmo tranquillamente andare a vivere a 200 m l'uno dall'altro senza sconvolgere la vita della figlia perché le case sono le nostre. Una situazione abbastanza comune ad esempio per chi vive in piccoli centri. Adesso immagina questa cosa scalata in qualcuno che abita in periferia in grandi città.
Magari una situazione in cui lui lavora con uno stipendio normale e un affitto normale, e lei sta a casa con paio di figli piccoli.
Dall'articolo si comprende poco, a dire il vero: non ho capito quanto la proposta possa mutare positivamente la situazione attuale riducendo le conflittualità e le sperequazioni, per cui non posso fare alcuna valutazione.
Allo stato attuale per i redditi più bassi il problema più importante in caso di divorzio nelle grandi città resta quello dell'assegnazione della casa.
L'assegno di mantenimento di per sé dovrebbe avere un carattere temporaneo: serve ad aiutare il coniuge in difficoltà per un periodo di tempo utile a rifarsi una vita, a trovare un lavoro, a fare scelte che lo rendano economicamente indipendente.
Un reddito da impiegato, diciamo sulle 1500/1800 euro max al mese, in una grande città, non può bastare per affrontare un divorzio e riprendersi sul lungo periodo.
 

Lara3

Utente di lunga data
Personalmente una riforma in tal senso è auspicabile.
Non posso giudicare questa proposta, però trovo che l'attuale situazione risulti in alcuni casi penalizzante per chi non ha buone capacità reddituali.
Separarsi dovrebbe assicurare ad entrambi i coniugi le medesime possibilità per poter ricominciare un'altra vita.
Al di sotto di un certo reddito dei soggetti coinvolti questo non accade: a far da discrimine l'assegnazione della casa di proprietà e l'assegno di mantenimento.
A essere penalizzati sono statisticamente gli uomini, in quanto di default la madre diventa genitore prevalente e come tale può continuare a risiedere nella ex casa coniugale.
Se vi è su di essa ancora un mutuo, il coniuge che è uscito di casa continua a pagare la sua quota, contribuendo anche per le spese condominiali straordinarie.
Se lo stipendio non è sufficiente, già questo può mettere in crisi il coniuge uscente, a cui spesso non rimane come scelta che il ritorno alla casa parentale.
Anche la possibilità attuale di fare guerra in una giudiziale per arrivare a strappare più soldi possibili al coniuge è esecrabile, soprattutto quando ci sono di mezzo dei figli.
Qualche giorno fa ho ascoltato alcuni consigli femminili in cui si ricordava a una giovane che "Quel che è tuo è tuo. Quel che è suo è tuo.", che è un invito ad approfittare delle possibilità offerte dall'attuale situazione.
I problemi mi sembra nascano anche quando la separazione è conflittuale e si attuano meccanismi per danneggiare quello che è divenuto un semplice avversario. Si dovrebbe agire per limitare il più possibile questo comportamento.
Capisco il tuo punto di vista. Hai ragione. Ma non è sempre così. La difficoltà di applicare una regola che va bene per tutti è grande. Dipende molto da caso a caso. Un’amico di famiglia si è separato ( traditore seriale), adesso ha due amanti che lui stesso si “vanta” che “costano “ e lui raccontava dei consigli che riceve dal suo avvocato per pagare meno possibile alla moglie. La moglie è rimasta con i figli, ha rinunciato alla sua professione per crescere i figli. Lui stimato professionista che dopo il divorzio non fa altro che lamentarsi che la ex moglie “ costa “ e vantarsi che le sue amanti sono economicamente esigenti .
 

danny

Utente di lunga data
Capisco il tuo punto di vista. Hai ragione. Ma non è sempre così. La difficoltà di applicare una regola che va bene per tutti è grande. Dipende molto da caso a caso. Un’amico di famiglia si è separato ( traditore seriale), adesso ha due amanti che lui stesso si “vanta” che “costano “ e lui raccontava dei consigli che riceve dal suo avvocato per pagare meno possibile alla moglie. La moglie è rimasta con i figli, ha rinunciato alla sua professione per crescere i figli. Lui stimato professionista che dopo il divorzio non fa altro che lamentarsi che la ex moglie “ costa “ e vantarsi che le sue amanti sono economicamente esigenti .
Infatti questo è un caso in cui entrano in gioco redditi più che discreti che alimentano "consumi" voluttuari.
 

danny

Utente di lunga data
Diciamo che oggi si dovrebbe prendere atto che:
1) la maggioranza delle coppie è proprietaria di casa
2) i mutui si stipulano dai 15 ai 30 anni+
3) i redditi da lavoro dipendente sono bassi e precari
4) Spesso uno dei due coniugi lavora in nero
5) gli affitti delle case nelle città sono elevati e vicini come cifra agli stipendi base a tempo pieno
6) ci si separa spesso a 40 anni e più e si va in pensione a quasi 70

Ai tempi di mia madre (che divorzio negli anni '70)
1) vivevano in affitto, la casa rimase a mia madre che pagò affitti e spese
2) Nessun mutuo
3) Erano almeno redditi sicuri, c'era molta più facilità a trovare e cambiare lavoro
4) Mia madre ebbe la sua prima assunzione a 16 anni
5) L'affitto era un quarto del reddito da impiegata di mia madre
6) Si separò poco più che ventenne e andò in pensione a poco più della mia attuale età

Formalmente poco è cambiato dall'epoca di mia madre in caso di divorzio, però.
Non conta più il tradimento, o conta in maniera ridotta (in caso di giudiziale con addebito) e le donne tradiscono quanto gli uomini (un tempo erano più gli uomini a tradire). C'è l'affido condiviso in cui però il genitore prevalente è sempre la madre, che al 90% dei casi resta assegnataria della casa. Assegno di mantenimento e familiare, tutto in pratica come negli anni '70. Ma il mondo è cambiato da quegli anni...
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Dall'articolo si comprende poco, a dire il vero: non ho capito quanto la proposta possa mutare positivamente la situazione attuale riducendo le conflittualità e le sperequazioni, per cui non posso fare alcuna valutazione.
Allo stato attuale per i redditi più bassi il problema più importante in caso di divorzio nelle grandi città resta quello dell'assegnazione della casa.
L'assegno di mantenimento di per sé dovrebbe avere un carattere temporaneo: serve ad aiutare il coniuge in difficoltà per un periodo di tempo utile a rifarsi una vita, a trovare un lavoro, a fare scelte che lo rendano economicamente indipendente.
Un reddito da impiegato, diciamo sulle 1500/1800 euro max al mese, in una grande città, non può bastare per affrontare un divorzio e riprendersi sul lungo periodo.
Con l'affido esclusivo Paradossalmente sì. Hai un sacco più di tempo per produrre invece di stare a casa a deprimerti. Non sai quanti padri conosco che, liberatisi dal fardello mentale della famiglia hanno ricominciato a macinare come mulini a vento.
 

danny

Utente di lunga data
Con l'affido esclusivo Paradossalmente sì. Hai un sacco più di tempo per produrre invece di stare a casa a deprimerti. Non sai quanti padri conosco che, liberatisi dal fardello mentale della famiglia hanno ricominciato a macinare come mulini a vento.
Mio padre, per esempio.:)
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
. chissà se la legislatura arriva al prossimo autunno.
Purtroppo arriverà a conclusione. I 5stelle, in tutto o in parte, molleranno Salvini quando il gioco si farà pesante.
E allora un bel "governo del Presidente" sostenuto da PD, Forza Italia e 5 stelle (tutti o in parte) che finirà di rovinare l'Italia.
 
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