Dolore

Andromeda4

Utente di lunga data
Avevo intuito, perché avevi detto che è molto ansiosa.
So che chi è ansioso sente il bisogno di sentirsi sempre attivo, per il terrore del vuoto.
Non è neanche una questione di età. Me la ricordo sempre così, quindi non è che è peggiorata col tempo. È sempre alle prese con qualcosa da fare a casa, e va oltre il normale "programma" casalingo. Se si ferma, non si siede a guardare qualcosa in tv, peggio ancora leggere. Non legge libri, non credo abbia la soglia dell'attenzione particolarmente alta, perché anche quando guardiamo la tv a tavola si distrae facilmente. Come dice la mia amica storica, il da fare "se lo trova". Come già ho scritto, non accetta aiuti, salvo lamentarsi dopo.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Però ricordo il mio medico di famiglia, ora in pensione, il quale a chiunque andasse da lui lamentando questo e quello (solitamente problemi che sarebbero stati di competenza di uno psicologo o uno psichiatra) finiva sempre per dare una ricetta con o un ansiolitico o un antidepressivo o entrambi, dicendo "preferisci continuare a stare male o prendere una pillola?". Non so se questo dipendesse dal suo livello di stress, aveva 3500/4000 mutuati, per andare da lui si doveva prende appuntamento almeno 2 settimane prima e almeno 1 o 2 volte la settimana dovevano intervenire i caramba a sedare risse fra pazienti in sala d'attesa per liti su appuntamenti e precedenze... Magari negli anni aveva sviluppato questa "reazione" di prescrivere un po' troppo facilmente psicofarmaci, per levarsi velocemente dalle scatole dei rompicoglioni.
Forse le risse c'erano anche per colpa delle terapie che gli venivano date... :rolleyes:
 

white74

Utente di lunga data
Il Contramal mi è stato dato come terapia quando mi sono operata alla lombosacrale. Era fantastico perché mi faceva passare tutto, ma mi lasciava intontita. Dopo i primi giorni ridussero il dosaggio e stavo meglio.
Con i problemi cervicali, se andavo in pronto soccorso (quando ancora era accettabile l'attesa) mi davano Toradol o Muscoril. Poi ho scoperto Sirdalud, ma ora non lo posso più prendere.
Trovo sciocco non prendere niente quando si è piegati in due dal dolore.
A me hanno dato contramal dopo gli interventi.
Per fortuna il toradol è risultato sufficiente. Avevo preso in passato cose più corte tipo contramal e sono stata malissimo.
Con il toradol non ho problemi, mi capita di prenderlo una o due volte al mese per problemi di emicrania e cefalea, accertati e sotto controllo del centro cefalee a cui mi sono rivolta.
 

white74

Utente di lunga data
La morte fa paura perché non sappiamo cosa ci aspetta.
Potrebbe anche essere solo un sonno profondo senza sogni, come disse non mi ricordo chi.
Quindi senza nulla da temere.
Credo che sapere di aver vissuto una vita degna aiuta a sentirsi più sereni.
Quando ci sentiamo soddisfatti della nostra vita, abbiamo meno paura della fine.
Credo.
Ma guarda, sai che no?!
Io sto bene al mondo, e proprio perché sto bene al mondo mi fa profondamente incazzare il fatto che si debba morire.
Poi io mi immagino la morte come puro pensiero nel nulla, per cui l’idea della stessa mi risulta parecchio angosciante.
Ma anche a pensare che sia davvero un’assenza di coscienza mi girano vorticosamente i coglioni, perché vivere mi piace assai.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
A me hanno dato contramal dopo gli interventi.
Per fortuna il toradol è risultato sufficiente. Avevo preso in passato cose più corte tipo contramal e sono stata malissimo.
Con il toradol non ho problemi, mi capita di prenderlo una o due volte al mese per problemi di emicrania e cefalea, accertati e sotto controllo del centro cefalee a cui mi sono rivolta.
Una volta chiesi alla dottoressa che ci assisteva per i servizi sportivi se potesse darmi un Contramal, ero sempre in preda alla cervicale. Mi guardò stranita, e mi indirizzò su Toradol. Mi sentii meglio quasi subito, via anche la contrattura che aveva causato i dolori. Non è che fossi dipendente, solo la sensazione di liberazione me lo faceva chiedere.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ma guarda, sai che no?!
Io sto bene al mondo, e proprio perché sto bene al mondo mi fa profondamente incazzare il fatto che si debba morire.
Poi io mi immagino la morte come puro pensiero nel nulla, per cui l’idea della stessa mi risulta parecchio angosciante.
Ma anche a pensare che sia davvero un’assenza di coscienza mi girano vorticosamente i coglioni, perché vivere mi piace assai.
Quando mi sono ripresa dalla caduta con svenimento per l'attacco epilettico, mi sono resa conto che ero stata nel buio totale senza coscienza, anche se per pochi minuti. Non so quanti, non me li hanno saputi quantificare. Ma la sola consapevolezza mi ha spaventata, insieme all'attacco in sé, di cui non ho memoria.
 

white74

Utente di lunga data
Quando mi sono ripresa dalla caduta con svenimento per l'attacco epilettico, mi sono resa conto che ero stata nel buio totale senza coscienza, anche se per pochi minuti. Non so quanti, non me li hanno saputi quantificare. Ma la sola consapevolezza mi ha spaventata, insieme all'attacco in sé, di cui non ho memoria.
È tutta la vita che guardo con invidia chi riesce a credere in qualcosa di diverso rispetto al nulla.
Io proprio non ci riesco. 😢
 

hammer

Utente di lunga data
Ma guarda, sai che no?!
Io sto bene al mondo, e proprio perché sto bene al mondo mi fa profondamente incazzare il fatto che si debba morire.
Poi io mi immagino la morte come puro pensiero nel nulla, per cui l’idea della stessa mi risulta parecchio angosciante.
Ma anche a pensare che sia davvero un’assenza di coscienza mi girano vorticosamente i coglioni, perché vivere mi piace assai.
La morte è, indubbiamente, una gran rottura di palle.
Tuttavia, se mi venisse offerta l'immortalità, rinuncerei senza esitazione.
L'idea di dover assistere alla scomparsa delle persone che amo, per le quali sarei disposto a dare la vita oggi stesso, è per me semplicemente inconcepibile.
Possiamo imparare ad accettare la morte attraverso la filosofia e la scienza.
La morte non è in contrapposizione alla vita, ma ne è parte integrante: la vita stessa non potrebbe esistere senza la morte.
Tutto nell'universo si basa su un ciclo continuo di fine e rinascita.
Le stelle muoiono, e dalla polvere cosmica che lasciano dietro di sé nascono nuove stelle.
Nulla nell'universo è eterno o immutabile, ad eccezione, forse, dell'ego di @Gaia.
Personalmente, trovo conforto nel sapere che lascio una traccia di me stesso attraverso il DNA che rimane su questo pianeta,
in una vita vissuta con serenità e negli obiettivi (non materiali) che sono riuscito a raggiungere.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Vuoi trovare fini che non ho.
Trump all’interno dei suoi discorsi deliranti in cui dice di tutto, dal cambiare le denominazioni geografiche al desiderio di annettere la Groenlandia ecc, cose alcune inquietanti, altre forse per sollevare polvere, ha parlato di invasione di farmaci oppiodi e ha parlato proprio del Fentanyl.
(Non sono medico e fortunatamente per ora non ho mai avuto dolore cronico. Per male a una spalla ho preso solo Brufen (ibuprofene) che, grazie a te, ho scoperto che non è un antidolorifico leggero come credevo.
Fortunatamente non dà dipendenza. Infatti l’ho preso solo per qualche settimana, mi pare senza conseguenze. )
Allora mi sono venute in mente le due mini serie in proposito di dipendenza da oppiodi di nati e diffusi come farmaci. Da questi film ho ricavato notizie inquietanti. Infatti sono le conseguenze del Fantanyl che hanno portato Trump a esprimersi in modo minaccioso.
È questo il punto.
Ma poi, come sempre succede, i discorsi si ampliano e prendono strade inaspettate.
Proprio recentemente ho saputo che è stato prescritto alla nonna di mia nuora che, benché abbia 96 anni, vive con la figlia e non è in fase terminale, se non come età. Non so che malattie abbia, ma ha dolori cronici. Ho così appreso che viene prescritto da noi e non per le fasi terminali di cancro, come supponevo, ma anche per altre patologie. Ho supposto che non venga considerato un pericolo la dipendenza, per l’età avanzata.
Nicky ha accennato al dolore della vita e ho osservato che è vero che c’è la tendenza a non accettarlo. E quando la vita ci mette alla prova, tendiamo a spaventarci per il dolore e cercare sollievo negli psicofarmaci. Non io, che nel momento più buio non ho preso nemmeno un‘aspirina.
Non critico chi prende psicofarmaci. Ognuno fa come crede e come i medici prescrivono.
Ma vedo che ci si spaventa di soffrire.
Non volevo arrivare da nessuna parte.
Solo comunicare da dove è nato il discorso di Trump.
Ho capito dalle risposte a questo thread che non è una cosa nota. Forse ho fatto bene a dare i titoli delle mini serie che spiegano quanto è avvenuto con l’oxidone, oppiode ci cui avevano già parlato nella sceneggiatura di E.R. perché uno dei protagonisti sviluppava una grave dipendenza.
Non ho capito la tua reazione.
Sono anni che è noto l’uso di farmaci, tra cui oppioidi in America, e rispettive dipendenze.
Solo che è un attimo diverso da come scrivi, e sono informazioni anche riportate da nostri connazionali che per lavoro sono in America da anni, che magari si sono recati dal dentista, come avrebbero fatto se erano in Italia, e senza tanti lamenti si sono semplicemente trovati in mano prescrizioni mediche per oppioidi. Avendo un confronto con una gestione diversa di post interventi a livello odontoiatrico, gli si sono alzate le antenne e hanno trovato la cosa anomala.
Avevo già scritto in passato che anche io ho preso oppiacei, prescritti dal medico di base, ed ero ancora nella fascia 30-40 anni. Non ricordo la composizione (anche se avevo letto il bugiardino), erano in gocce. Il dolore venire alleviato, e dopo poco mi veniva sonno, ma non mi hanno creato dipendenze anzi... perchè a seguire mi veniva un senso di nausea fortissimo, tipo quella nausea che viene prima del vomito (se ti è mai capitato), solo che non vomiti. Ricordo che non ho terminato il flacone che mi era stato prescritto, che era tanto a mio parere. Ma in generale da che sono nata, credo che i farmaci prescritti e poi scaduti, sono una delle cose che maggiormente ho visto finire nel cestino (le confezioni contenevano sempre dosi maggiori rispetto all’uso). Ad ogni modo non sono arrivata a possedere oppiacei perchè mi lamentavo, ma perchè ero andata dal medico di base chiedendo mi aiutasse a identificare la causa di dolori che avevo. Lei, era una donna, gestiva i suoi pazienti facendo muro, quindi non mandando le persone a fare esami in ospedale, ma cercando di far lei. E guarda che gestione non è un termine casuale.
Anche il tema causa di un male rispetto al gestire un sintomo, è vecchio ormai. Dovresti ben conoscerlo vista la tua età, senza venga presentato attraverso report o serie televisive.

Quando si parla di masse si parla di gestire milioni di persone. Comunque gli oppioidi li danno per dolore fisico, non psicologico.
Psicofarmaci è un altro discorso. Già questo argomento è uno, mischiarlo con psicofarmaci crea solo confusione.


Penso che non vi sia alcun motivo di provare dolore. Fisico o mentale.
Grazie a Dio non conosco il dolore di vivere, per tutto il resto c’è un brufen o un toradol.
Nel mio armadietto c’è anche il contramal, che ho lasciato chiuso, avendo visto numerose serie tv americane.
Non è che il toradol sia acqua di rose eh...
Il neretto è preoccupante.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Il Toradol non dà dipendenza. E non se ne prendono due a settimana.
Neretto preoccupante perché?
Perchè hai avuto bisogno di una serie televisiva per prendere cognizione di un farmaco, che hai capito di guardare solo con nesso di dipendenza.
Non a caso ho scritto che il Toradol non è acqua di rose, non che da dipendenza.
Ma tu hai avuto un tumore se non erro. Ciò che ti è stato prescritto è relativo al tuo percorso medico.
Mia madre ha fatto radioterapia per un tumore al seno, ed è stata operata, non ha avuto alcun problema dopo, ne dolori ne cicatrice. Neppure ha usato con attenzione la crema che avrebbe dovuto applicare (ai tempi aveva anche già la demenza, anche se non era ancora certificata su un pezzo di carta). La mamma di una mia amica ha avuto lo stesso percorso clinico di mia mamma, eppure lei ha avuto dei dolori fortissimi dopo.
Percui un decorso può essere diverso da persona a persona.

Tutti fanno conto che dei farmaci o delle terapie prescritte non lo siano alla cazzo di cane, e che quindi un medico prescriva anche oppiacei a chi veramente potrebbe averne bisogno, a monte ci sono scelte su come gestire masse di persone.

Nella fascia della popolazione adulta il dolore fisico va levato perchè possano andare a lavorare, e per un contesto sociale in cui non vedi dolore e non si parli di dolore.
Se vai in India e ti trovi qualcuno delle caste basse, puoi vederti una persona che muore per strada, e stare a guardarla, e vedere persone che le passano vicine facendo i cazzi propri, senza nessuno faccia niente.
 
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