Quindi non vedo soluzioni neanche io tranne che limitare/ridurre assembramenti, ridurre il numero delle persone con cui si ha contatto, chiudere o limitare le attività che favoriscono i contagi. Le attività che chiudono possono reinventarsi, tipo ristoranti che aumentano l’asporto. Un po’ come nella guerra dove ci si adattava. Non mi risulta che nella guerra tutti chiedevano contributi a fondo perso allo stato e ci si faceva la guerra tra i poveri, al contrario c’era più collaborazione credo fra le persone.
Insomma imaginate il calzolaio che durante la guerra è costretto a chiudere e si lamenta che non riceve i 600 euri dallo stato.
Per le quote chiedo scusa anche io ho fatto casini e ne faccio
E che cazzo, si moriva di fame durante la guerra.
Mia zia faceva la fila a 11 anni per avere qualcosa da mangiare per mio padre e non sempre c'è n'era.
Abbiamo avuto baracche per decenni, vicino a casa.
Miracolo a Milano è fin troppo ottimista, priva a vivere in una cazzo di baracca per anni senza manco le fognature.
E se non c'era il piano Marshall ti scordavi pure il boom degli anni '60, Cinecitta' e la ripresa economica.
Per non parlare di quanto le mafie siano cresciute nel dopoguerra e del clima politico che ci fu per decenni.
La stiamo pagando ancora adesso, quella guerra.
Ti faccio un esempio.
Amica di mia figlia, in 5 in casa, un solo reddito, lui barista, ora in Cig.
Per mantenere tutti secondo te che fa?
Spaccia.
Qui da me chi va in difficoltà quello trova da fare, finché non va in carcere.
Sai quanti ne conosce mia figlia?
Sai quanto può diventare di merda vivere in aree così, al limite della disperazione?
Poi non lamentatevi della crescita della criminalità.
La camorra già affila i denti per comprare e ripulire quel che le conviene dai fallimenti lombardi.
Zona rossa, eh.