drogatevi di meno che fa male

iosolo

Utente di lunga data
Saremo strani io e @danny...
Io li ho frequentati per un po' i tossici...ero lì nello stesso parchetto...
Non hanno mai avuto atteggiamenti particolari...
Erano tutti più grandi di me (tranne una ragazza che aveva solo qualche anno più di me ..lei ..quando è morta ho pianto ..mi è dispiaciuto...una vita buttata anzi 2 perché è morto pure il suo moroso...e hanno lasciato un bimbo di pochi anni che è stato messo in una casa famiglia...)
Cmq sono morti tutti...tutti ....
Uno dopo l altro...
UN po' in contraddizione non credi come affermazione.
Come trovavano i soldi per una dose? Li hai mai visti strafatti? Io ne ho visti un paio che sono riusciti ad andare in comunità, ma anche una volta usciti, avevano uno sguardo talmente perso, sembravano spenti, indifferenti ad ogni emozione.
Purtroppo anche chi è andato in comunità è morto giovane, qualcosa si era probabilmente bruciato dentro.
 

danny

Utente di lunga data
ogni ragazzo che si sente un fallito. Anche io abitavo in una zona poco raccomndabile, avevo visto il film e avevo visto nella realtà tutti quelli che uno ad uno morivano per overdose. Gente che con cucchiaino ed accendino si nascondevano nei parcheggi all'interno dei cortili e la mattina li trovavi stramazzati in fin di vita.
Sarà ma quel film mi aveva disgustato proprio perchè sapevo che nela realtà quei ragazzi non facevano niente per avere uno scopo, se non farsi notare ed acettare da qualcuno che non avesse alcun obiettivo.
Andavi in disco da ragazzina?
I tuoi ti facevano uscire?
 

danny

Utente di lunga data
Racconto spesso ai figli di quella strage insensata.
Io non ho mai amato le compagnie. Quindi non ho mai frequentato più di due persone alla volta. Paradossalmente frequento più gruppi ora.
Invece io mio ex aveva frequentato un gruppo, in un luogo di vacanza, non turisti, nel giro di due anni non c’era più nessuno.
Certo, ha salvato chi ha vissuto più da solo.
Volente o nolente.
Come me.
 

danny

Utente di lunga data
UN po' in contraddizione non credi come affermazione.
Come trovavano i soldi per una dose? Li hai mai visti strafatti? Io ne ho visti un paio che sono riusciti ad andare in comunità, ma anche una volta usciti, avevano uno sguardo talmente perso, sembravano spenti, indifferenti ad ogni emozione.
Purtroppo anche chi è andato in comunità è morto giovane, qualcosa si era probabilmente bruciato dentro.
Le comunità sono venute dopo.
All'inizio non c'erano.
I soldi: furti, anche in casa, prostituzione, spaccio.
 

danny

Utente di lunga data
no, non ci andavo.
Ma abitavano tutti nel mio palazzo e in quelli vicini e neanche oro andavano in disco, era tutto alla luce del sole nei cortili e nelle cantine
Ecco, già non andandoci sei rimasta lontana.
Lo so che era alla luce del sole.
Per strada, altri che cantine.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo, ha salvato chi ha vissuto più da solo.
Volente o nolente.
Come me.
Ma io non ho nemmeno mai acceso una sigaretta. Avevo proprio un profondo desiderio di non omologazione.
 

iosolo

Utente di lunga data
Certo, infatti per questo ho detto che il film era migliore della realtà.
Che da me faceva schifo.
Quasi tutto i bambini con cui giocavo da piccolo sono morti di ero.
Avevo gli spacciatori sotto casa e dentro casa (vicini).
Io ero adolescente, ma quando ho visto il film e letto il libro ho visto qualcosa che era migliore di ciò che vivevo.
Per questo il film era attraente.
Guarda il trailer... È la vita di un'adolescente qualunque: amici, amore, concerti, discoteca, trasgressione come sogna un adolescente.
È un tempo delle mele un po' più vero.
Ma mica era cosìlla realtà.
La realtà faceva schifo.
Per me.
I tossici infatti mica facevano gruppo.
Sì restava più spesso soli in quei quartieri lì.
E le persone mica erano così belle come nel film.
Io ho letto anche il libro. La solitudine della ragazza nel libro è evidente. Le scelte difficili, la mancanza di sogni e speranze. Non lo so, ripeto letto il libro e visto il film, ma la sensazione di malinconia forte era predominante. Il gruppo anche era funzionale non vero.
Cercavo solo di dirti che nonostante abbia vissuto la stessa situazione di degrado, io non ho avuto il tuo stesso sentito. Il film e la realtà, erano uno specchio, e quello che non vedevo nel film, sapevo che in realtà c'era.
Anch'io avevo uno spacciatore nel palazzo, molte volte infatti li incontravi per le scale. Per una adolescente, non era una cosa facile, ripeto sentivi paura, repulsione e non certo empatia.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Un'infanzia fascista ha i suoi vantaggi. Per noi i tossici erano indistintamente tutti la stessa merda: dell'eroina alla marijuana, dall'uso personale allo spaccio.
Ora dopo 20 anni a combattere con tutto lo spaccare il capello della nostra giurisprudenza e le millemila sfumature della galassia degli stupefacenti, la penso così più di prima. Gratteri ha perfettamente ragione.
E quando eravamo piccoli la cosa che ci ha impedito di drogarci, oltre alla quantità industriale di mazzate che avremmo preso da papà e mamma, era anche il fatto di avere la certezza che saremmo stati isolati e difficilmente avremmo trovato comprensione. La prospettiva chiara e telefonatissima di guadagnarsi il disprezzo dei genitori era un deterrente pazzesco.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ecco, già non andandoci sei rimasta lontana.
Lo so che era alla luce del sole.
Per strada, altri che cantine.
comunque erano ragazzi che non riconoscevano nessuna autorità, non avevano voglia di imparare, loro stavano bene e si sentivano forti in quel degrado.
Sono morti tutti, tranne 2 ancora vivi, ma fuori di testa. Una ragiona ancora ma spaccia, ruba, pur avendo ancora un appartamento sempra di essere in una discarica.
Da ragazzi questi avevano tentato di avere una fita normale ad una certa, ma non sono riusciti
 

iosolo

Utente di lunga data
Le comunità sono venute dopo.
All'inizio non c'erano.
I soldi: furti, anche in casa, prostituzione, spaccio.
Le comunità c'erano negli anni 90, nel pieno della mia di adolescenza.
 

danny

Utente di lunga data
Io ho letto anche il libro. La solitudine della ragazza nel libro è evidente. Le scelte difficili, la mancanza di sogni e speranze. Non lo so, ripeto letto il libro e visto il film, ma la sensazione di malinconia forte era predominante. Il gruppo anche era funzionale non vero.
Cercavo solo di dirti che nonostante abbia vissuto la stessa situazione di degrado, io non ho avuto il tuo stesso sentito. Il film e la realtà, erano uno specchio, e quello che non vedevo nel film, sapevo che in realtà c'era.
Anch'io avevo uno spacciatore nel palazzo, molte volte infatti li incontravi per le scale. Per una adolescente, non era una cosa facile, ripeto sentivi paura, repulsione e non certo empatia.
Il libro rappresentava al meglio i turbamenti di un adolescente.
Mi ci ritrovavo molto, anche se non mi drogavo.
Era una specie di denuncia, una confessione di un adolescente.
Ti ci ritrovavi in tutti i pensieri di Christiane.
 

danny

Utente di lunga data
comunque erano ragazzi che non riconoscevano nessuna autorità, non avevano voglia di imparare, loro stavano bene e si sentivano forti in quel degrado.
Sono morti tutti, tranne 2 ancora vivi, ma fuori di testa. Una ragiona ancora ma spaccia, ruba, pur avendo ancora un appartamento sempra di essere in una discarica.
Da ragazzi questi avevano tentato di avere una fita normale ad una certa, ma non sono riusciti
Boh, ma in che film?
Forse da te.
Da me erano ragazzi normali che senza capire un cazzo sono finiti nella tossicodipendenza, di cui all'epoca non si parlava.9

La frase del libro più forte è quella in cui lei dice che è più forte e non finirà come gli altri.
Era un pensiero diffuso, tipicamente adolescenziale.
Era facilissimo accedere alla droga e soprattutto veniva venduto come figo.
Parlo degli anni 80.
Nei decenni successivi sono cambiate le droghe e gli adolescenti hanno cominciato a schifare i relitti degli eroinomani dandosi alle pasticche.
Quante ne giravano in disco.
Chi è nato dopo ha un'altra percezione.
 

iosolo

Utente di lunga data
Il libro rappresentava al meglio i turbamenti di un adolescente.
Mi ci ritrovavo molto, anche se non mi drogavo.
Era una specie di denuncia, una confessione di un adolescente.
Ti ci ritrovavi in tutti i pensieri di Christiane.
Forse all'inizio, con i suoi turbamenti, ma poi con la discesa verso le droghe, ti rendi conto piano piano della devastazione mentale dove va che si allontana sempre di più da quello che può essere il sentire di me adolescente.
 

danny

Utente di lunga data
Forse all'inizio, con i suoi turbamenti, ma poi con la discesa verso le droghe, ti rendi conto piano piano della devastazione mentale dove va che si allontana sempre di più da quello che può essere il sentire di me adolescente.
La discesa agli inferi.
Secondo me però quel libro fa forse paura per chi non ha vissuto direttamente quegli anni.
Da quel degrado lei ne sembrava uscita.
Il libro era ottimista, ti dava sempre una speranza.
La realtà no.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tu sei tendenzialmente portata a stare da sola.
Gli adolescenti medi tendono ad omologarsi e a stare in gruppo.
Nemmeno io ho mai acceso una sigaretta, non ne ero attratto.
Non so perché, mi sembrava una roba da vecchi.
Ho sempre odiato tutto quello che mi sembrava che potesse schiavizzare, creare dipendenza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
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