Dai, Sara, come sei cattivella...lo aveva scritto nei primi post, ma lo sai anche tu che è umano per chi non si accetta, cominciare col calarsi gli anni!beh scusa ... ma tu non ne hai 37/38? e allora??
Eh! eh! eh! mica si fanno queste cose!!
Dai, Sara, come sei cattivella...lo aveva scritto nei primi post, ma lo sai anche tu che è umano per chi non si accetta, cominciare col calarsi gli anni!beh scusa ... ma tu non ne hai 37/38? e allora??
Ehm...per rispetto ho aspettato prima una sessantina di risposte..però mi scappavaCiao a tutti del forum. Vi leggo da molto, anche in cerca di spunti di riflessione per la mia storia, e per la prima volta mi decido ad intervenire per raccontarmi.
La mia storia è lunga e complessa, o almeno così la sto vivendo io da un anno e mezzo. Spero vivamente che qualcuno avrà la pazienza di leggere e di dirmi la sua, perchè ho davvero bisogno di un confronto.
Sono stata sposata undici anni, abbiamo un bambino di nove che entrambi adoriamo.
Il legame con mio marito è sempre stato molto forte, insieme abbiamo affrontato gioie e difficoltà sostenendoci a vicenda, ho sempre messo lui e nostro figlio davanti a tutto il resto, c'erano un grande affetto, comprensione, rispetto. Sempre poca passione però. Infatti, se non abbiamo mai posseduto un'intimità troppo "calda", negli ultimi anni il nostro era diventato praticamente un "matrimonio bianco". In quattro anni avremmo fatto l'amore si e no dieci volte! Rimanevano però il rispetto, la fiducia, e un affetto che vi assicuro immenso. Così andavamo avanti.
Poi, poco più di un anno e mezzo fa, ho conosciuto l'uomo della mia vita, più giovane di me di parecchi anni. Che era un grande amore l'ho capito da subito, ma ora ritengo di poterlo affermare con cognizione di causa.
Ne è seguito un periodo talmente difficile che ora, se mi guardo indietro, non so nemmeno io come ho fatto ad affrontarlo.
All'inizio ho fatto di tutto per non cedere ai miei sentimenti, poi, inevitabilmente, mi ci sono abbandonata. Per un brevissimo periodo ho vissuto di sotterfugi, poi ho raccontato tutto a mio marito. Abbiamo parlato, litigato furentemente, provato ad affrontare la questione insieme e di nuovo litigato. So di avergli fatto molto male, perchè per lui la nostra famiglia era tutto, e ancora adesso soffro molto per questo.
Poi, lentamente, la cosa è stata assimilata. Mio marito, che è un uomo molto forte e anche un pò freddo, ha superato la fase di sbandamento iniziale ed è stato il primo a dirmi che dovevamo separarci.
Stabilito questo però, entrambi non sapevamo che pesci pigliare, nè come affrontare la questione con nostro figlio, che è legatissimo ad entrambi e che ha sempre vissuto in una specie di "famiglia cuore".
Così abbiamo deciso per una sorta di momentanea "separazione in casa". Nel senso che manteniamo comunque una casa comune in cui viviamo con nostro figlio, poi fuori da lì ognuno cerca di farsi la sua vita come meglio può. Sarà sbagliato, ma vi assicuro che non siamo riusciti a trovare di meglio. Nostro figlio è molto sensibile e legatissimo a entrambi i genitori, e non osiamo nemmeno pensare al male che gli faremmo se uno dei due se ne andasse definitivamente, per poi passare con lui, chessò, solo i week-end e qualche serata!
E qui il problema maggiore è ovviamente più mio, avendo un nuovo e amato compagno con cui vorrei condividere tutto.
Con lui infatti la storia nel frattempo è andata avanti, siamo sempre più legati ed innamorati.
Nel maggio scorso abbiamo deciso di prendere una casa per noi, in cui lui vive stabilmente, mentre io mi barcameno fra quella e la casa che condivido con il mio ormai ex marito e mio figlio.
Fra l'altro lavoriamo anche insieme, così usiamo quella casa anche come studio. Paradossalmente, il progetto di lavoro coinvolge in parte anche il mio ex marito. Non so se questo sia stato e sia un bene o un male, ma fatto sta che la situazione ha portato i due ad avvicinarsi un pò e, dopo le più che ovvie difficoltà iniziali, ora il mio ex marito ha in qualche modo "accettato" il mio compagno, perlomeno riconoscendogli la serietà e il buon cuore che gli sono propri.
So che può sembrare una situazione assurda, ma è così. Io non ho ancora capito (e vi assicuro che spesso nn ci dormo la notte!) quanto mio marito sia già riuscito ad assimilare il tutto e quanto invece continui a soffrirci.
Nel frattempo il nostro bambino ha conosciuto il mio compagno, lo conosce solo come mio collega però. E io, che sono sempre stata convinta che con i figli la sincerità sia tutto, non so come affrontare la questione. Non so come spiegargli tutto, non so se sia giusto spiegargli tutto o se continuare così. E' ancora così piccolo, come potrebbe capire? Allo stesso tempo però, ho il terrore che quando, da più grandicello, saprà, perderà per sempre la fiducia in me. Che odierà me, il mio compagno e forse anche suo padre. MA CHE COSA FARE?!?
Inutile dire che la situazione è allucinante, o almeno io non posso fare a meno di vivermela così.
Non ci dormo la notte, ora mi sono un pò calmata, ma quest'estate credo di aver veramente rischiato l'esaurimento nervoso.
Mi sembra di avere due vite a metà, mi barcameno come posso, avanti e indietro come una pazza, sempre nel timore di non fare bene da nessuna delle due parti, di trascurare sia mio figlio sia il mio compagno, di far vivere una situazione difficile al mio ex marito a cui voglio bene, di non riuscire mai più ad avere una vera vita, piena e appagante.
Inutile dire che anche le altre persone coinvolte vivono inevitabilmente in uno stato di difficoltà, e io mi sento ovviamente responsabile e soffro sensi di colpa allucinanti.
Da un lato il mio ex marito che, come dicevo, non ho ancora capito come se la stia vivendo davvero (è persona molto chiusa di carattere), dall'altro il mio compagno che soffre questa "dualità", perchè nonostante sia comprensivo oltre ogni limite e voglia il bene di mio figlio (a cui si è molto affezionato), inevitabilmente ci soffre quando io non sono con lui e dormo nella casa che condivido con il mio ex marito e mio figlio. E sopra a tutto il mio bambino, con cui sto mancando in onestà.
Ho tanta paura che mi ritroverò senza nulla, avendo solo sparso tanto dolore in giro. Ma non so più come muovermi e, se faccio del mio meglio per affrontare il tutto con lucidità, a volte mi sento davvero disperata.
Vi prego di dirmi la vostra, ditemi pure che sto sbagliando tutto o quello che volete, sono convinta che anche la critica più dura potrà aiutarmi a vedere un pò di luce in questo tunnel.
Vi ho aperto il mio cuore, e vi ringrazio fin da ora per la vostra comprensione e la vostra pazienza.
Aspetto con ansia di leggervi...
Martina
Carlotta, che tipo di impatto emotivo pensi possa avere sul bambino se a scuola i compagni (che a quell'età son davvero fetenti!) iniziassero a prenderlo in giro per la situazione che ha a casa?Andrò fuori dal coro, pur riconoscendo la sensatezza delle vostre perplessità.
A me rimane un dubbio: ma siamo proprio sicuri che ciò che tocca al piccolo sia la farsa che tutti voialtri avete condannato?
Mi spiego: dallo scritto di Martina mi pare di aver capito che fra questi due genitori -impegnati in un'impresa sicuramente ardua e discutibile ma che io sento sinceri nel ritenerla il danno minore per il bambino- sussistano comunque affetto, rispetto e comprensione, nonchè l'ovvio amore nei confronti dei figlio, a cui sono determinati a non fare mancare nulla nonostante le difficoltà personali che si ritrovano ad affrontare..
O non è così?
Perchè se è così, se tutto questo è vero, se non è che invece i due aspettano solo che il piccolo sia andato a dormire per tirarsi i piatti in testa, se non fanno gravare su quella casa rancore, musi lunghi e scarsa attenzione per le sue esigenze, beh, ecco, io credo che al bambino non serva altro.
Credo che non gli interessi nè gli si debba far interessare se mamma e papà fanno l'amore o meno, o se invece la loro vita sentimentale coinvolge altre persone.
Sbaglio?
Può darsi.
Ma io vedo quella casa come un piccolo nido che loro vogliono continuare a mantenere per il loro piccolo, un nido in cui loro sono soltanto mamma e papà e lui il figlio. Il resto, almeno per il momento, se lo vivranno fuori da lì, compatibilmente con il loro impegno nei confronti del bambino, e ripeto che al bambino non dovrebbe interessare.
Che cosa c'è di falso in questo?
Pongo un altro dubbio: siamo sicuri che invece non sarebbe il contrario di quanto voi rilevate?
Ovvero, siamo sicuri che invece l'egoismo maggiore non sarebbe proprio sarebbe spiattellare tutto per permettere alla madre di vivere la sua nuova vita col nuovo compagno in modo più completo e alla luce del sole, in barba alla sofferenza che ciò comporterebbe per il bambino?
Davvero non so, e non sono affatto certa di essere nel giusto, ma quello che io vedo in questa storia è più sacrificio che egoismo..
Martina, perchè non provi a parlarne con uno psicologo dell'età evolutiva?
Magari lui invece ti conferma corrette le perplessità dei nostri amici, e in questo caso ritiro tutto...
Dai, Sara, come sei cattivella...lo aveva scritto nei primi post, ma lo sai anche tu che è umano per chi non si accetta, cominciare col calarsi gli anni!![]()
Eh! eh! eh! mica si fanno queste cose!!![]()
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Che sono quelle faccine? Ti sei calata gli anni pure tu???![]()
buongiorno ....![]()
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Buongiorno, ma la vuoi smettere di impicciarti degli anni delle signore del forum???Che sono quelle faccine? Ti sei calata gli anni pure tu???![]()
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Ti sei scordata "bmt":Buongiorno, ma la vuoi smettere di impicciarti degli anni delle signore del forum???
Guarda che ti catalogo fra gli ometti formato "ddasos" da leggere come la triade delle domande da chat:
da dove?
anni?
single o sposata?
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Bruja
Ti sei scordata "bmt":
Bionda o mora?
Taglia?
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... suvvia carlottina... ma sei sicura di saper quel che dici?... insomma, mamma e papà "recitano" la farsa della bella famigliuola e tutto questo non deve interessare al figlio?... interessare, intendo, sul piano emotivo, naturalmente... insomma, dai carlottina... rifletti un momento... questo povero fanciullo non ne sa un cazzo, crede nelle figurine famigliari e un bel giorno, magari, scopre tutta la questione... prova ad immaginarti la situazione: "ma come, ma voi vi volete bene come fratello e sorella?"... "ma come, non eravamo una bella famigliuola?"... "... e chi cazzo è questo qui?"... o madonna... preso per il culo... hi, hi, hi... seriamente: leggiti G. Bateson e guarda cosa succede ai figli che vivono nelle famiglie "fasulle"... poi ne parliamo...Andrò fuori dal coro, pur riconoscendo la sensatezza delle vostre perplessità.
A me rimane un dubbio: ma siamo proprio sicuri che ciò che tocca al piccolo sia la farsa che tutti voialtri avete condannato?
Mi spiego: dallo scritto di Martina mi pare di aver capito che fra questi due genitori -impegnati in un'impresa sicuramente ardua e discutibile ma che io sento sinceri nel ritenerla il danno minore per il bambino- sussistano comunque affetto, rispetto e comprensione, nonchè l'ovvio amore nei confronti dei figlio, a cui sono determinati a non fare mancare nulla nonostante le difficoltà personali che si ritrovano ad affrontare..
O non è così?
Perchè se è così, se tutto questo è vero, se non è che invece i due aspettano solo che il piccolo sia andato a dormire per tirarsi i piatti in testa, se non fanno gravare su quella casa rancore, musi lunghi e scarsa attenzione per le sue esigenze, beh, ecco, io credo che al bambino non serva altro.
Credo che non gli interessi nè gli si debba far interessare se mamma e papà fanno l'amore o meno, o se invece la loro vita sentimentale coinvolge altre persone.
Sbaglio?
Può darsi.
Ma io vedo quella casa come un piccolo nido che loro vogliono continuare a mantenere per il loro piccolo, un nido in cui loro sono soltanto mamma e papà e lui il figlio. Il resto, almeno per il momento, se lo vivranno fuori da lì, compatibilmente con il loro impegno nei confronti del bambino, e ripeto che al bambino non dovrebbe interessare.
Che cosa c'è di falso in questo?
Pongo un altro dubbio: siamo sicuri che invece non sarebbe il contrario di quanto voi rilevate?
Ovvero, siamo sicuri che invece l'egoismo maggiore non sarebbe proprio sarebbe spiattellare tutto per permettere alla madre di vivere la sua nuova vita col nuovo compagno in modo più completo e alla luce del sole, in barba alla sofferenza che ciò comporterebbe per il bambino?
Davvero non so, e non sono affatto certa di essere nel giusto, ma quello che io vedo in questa storia è più sacrificio che egoismo..
Martina, perchè non provi a parlarne con uno psicologo dell'età evolutiva?
Magari lui invece ti conferma corrette le perplessità dei nostri amici, e in questo caso ritiro tutto...
...non capisco pero' coerente con cosa...come dice Feddy, con chi sta?!Capisco benissimo quel che vuoi dire Verena, ma mi pare che quella che ci hai raccontato sia una situazione forse analoga per intenti inizali, ma sicuramente portata avanti nel peggiore dei modi!
Voglio dire: le cose o le fai o non le fai, giuste o sbagliate che poi possano rivelarsi. Quindi, ammesso che l'intento di questi tuoi conoscenti fosse simile a quello di Martina e del suo ex-marito, che cosa mi rappresenta che poi lei dorme in casa col nuovo compagno, senza prima aver spiegato nulla alla figlia???
In un caso del genere sicuramente vengo al vostro discorso, ma dallo scritto di Martina mi sembrava che la situazione fosse portata avanti in modo un pò più coerente.. Poi posso sbagliare eh!
..
C'è una coerenza delinquenziale infatti. Tutti compatti e coerenti a prendere i fondelli quella povera creatura. Lo trovo personalmente disgustso e dannoso.Capisco benissimo quel che vuoi dire Verena, ma mi pare che quella che ci hai raccontato sia una situazione forse analoga per intenti inizali, ma sicuramente portata avanti nel peggiore dei modi!
Voglio dire: le cose o le fai o non le fai, giuste o sbagliate che poi possano rivelarsi. Quindi, ammesso che l'intento di questi tuoi conoscenti fosse simile a quello di Martina e del suo ex-marito, che cosa mi rappresenta che poi lei dorme in casa col nuovo compagno, senza prima aver spiegato nulla alla figlia???
In un caso del genere sicuramente vengo al vostro discorso, ma dallo scritto di Martina mi sembrava che la situazione fosse portata avanti in modo un pò più coerente.. Poi posso sbagliare eh!
Capisco anche i tuoi timori Fedigrafo, ma anche cui ritorniamo alle considerazioni su come viene gestita la situazione. Una situazione che sicuramente non è semplice ed è piena di controindicazioni, su questo non ci piove.
Ribadisco che bisognerebbe riflettere su ciò che deve o meno riguardare la sfera del piccolo.
E le vicissitudini intime e sentimentali di mamma e papà, quando questi rimangono una buona mamma e un buon papà, siamo sicuri che lo debbano riguardare?
Solo questo.
Rinnovo inoltre a Martina il consiglio di chiedere il consulto di uno specialista..
... la nostra amica ha capito... è una persona intelligente... ha capito l'errore... è una brava ragazza... saprà rimediare...E soprattutto...credete che i bambini siano degli idioti? Capiscono molto di più di quanto i loro genitori cacasotto possano anche lontanamente immaginare.
Io sono una madre, e mi ripugna offendere l'intelligenza dei miei bimbiinscenando una farsa.
Se non si ha il coraggio di spezzare l'equilibrio familiare del bambino, sarebbe opportuno rimanere con il proprio consorte. Insomma: o dentro o fuori. Se non si può rinunciare a quello che si considera il grande amore..beh allora che se ne assumano le conseguenze e si dica la verità.
hai ragione, non bisogna giudicare.Bah. Io dico solo che a giudicare le persone e le situazioni bisognerebbe andarci un pò più con i piedi di piombo. Soprattutto quando si parla di figli, perchè a essere genitore come fai fai sbagli, ma a chi non crede che siano sbagli dettati comunque da un grande amore, vuol dire che forse ha qualche sua coda di paglia.