E' l'inizio o la fine?

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Dalida

Utente di lunga data
Ho letto tutti gli interventi con attenzione.
Perdonatemi ma scrivete tantissimo, e, forse a causa della ma confusione, mi ritrovo nelle parole di tutti e di nessuno.

Vincent Vega mi fa riflettere, come Divina, che ha avuto una situazione simile alla mia.
Ma tutte le vostre parole in qualche modo colpiscono nel segno.

Ho pensato quasi tutte le cose che ho letto qui, in un delirio di considerazioni, perplessità, riflessioni.

Parto dall'inizio. E' vero, l'ho sposato che era un appassionato di videogiochi, tutti hanno un hobby no? Anche a me hanno divertito parecchio i videogiochi. Ci sta una serata infrasettimanale che vuoi giocare, pure una domenica pomeriggio uggiosa che non hai voglia di uscire, ci sta che uno si legge un libro e l'altro videogioca.
Ma si usciva con gli amici, oppure un cinema ogni tanto, qualche programma in tv che interessava entrambi.

Avrei fiumi di cose da scrivere, ma mi limito a dire che il suo attaccamento esagerato c'è sempre stato, io non lo consideravo un problema insormontabile. Insomma sono dell'idea che si sposa una persona per pregi e difetti e non la si cambia per il proprio piacere.
Io sono sempre stata una di poche parole ma di fatti.
Io gestivo la vita pratica, io ho gestito i conti, le bollette, il ricordarsi le scadenze dei pagamenti, il bollo auto, fare questo, fare quello, prendere appuntamento, gli animali, e dagli il cibo, veterinario, vacanze, organizzare le cene con gli amici, le visite ai suoi parenti, i rapporti coi suoi fratelli, i suoi genitori.

Mi chiederete ti andava bene? Fino ad un certo punto.
E' come un piccolo male che si insinua poco alla volta, inizialmente con piccole discussioni, rimproveri, da parte mia, musi lunghi e nessuna risposta, e soprattutto nessun cambiamento da parte sua.
Vogliamo parlare anche del sesso? Non so più quante volte gli ho chiesto con tutto il tatto possibile e dolcezza, e sensualità, e chi più ne ha più ne metta, che avrei voluto sentirmi desiderata più spesso, amarci più spesso, nonostante all'epoca prendessi l'iniziativa quando mi andava.
Niente, mi sono detta, ognuno ha le sue necessità, facciamo che nella coppia sono io che scendo a compromessi e ci veniamo incontro a mezza strada.
Poi decidiamo di avere un bambino. O meglio, mannaggia a me e al momento che il mio orologio biologico ha preso il sopravvento. Credevo avrebbe deciso di dedicare del tempo al frutto del nostro amore, come avrebbe potuto un padre così tenero non rinunciare ad un pò del suo tempo per un bimbo?
Ero innamorata, cieca, sorda, mettetela come volete. Avrei dovuto capire, aprire gli occhi, eppure io sapevo che mi amava.
Continuava a videogiocare, lavorare, e stop. Le uscite andavano a periodi, e sempre, SEMPRE perchè ne sentivo il bisogno io. Non mi ha mai detto, andiamo a cena fuori stasera, che si fa cinema? Gelato? Invitiamo gli amici? Sempre io.
Così, andiamo avanti. Gravidanza, appuntamenti dal ginecologo, lavoro, uscite, per me era una gioia andare a cercare le cose per il bimbo, lui lo dovevo tirare a forza lontano dal pc, ovvio, poi quando eravamo fuori si interessava, ma delegava sempre a me le decisioni, scegli tu, come vuoi tu, come preferisci tu.

Io pensavo, si, mi ama, guarda come tiene in considerazione quello che voglio io, la mia felicità. Ma non me ne fregavo no, domandavo cosa voleva lui, cosa preferiva, chiedevo di mostrare un pò più di decisione, mica mi offendevo se una volta diceva facciamo così invece che cosà. Niente, io potevo decidere quello che volevo.

Qualcuno protebbe obiettare che me ne sono biecamente approfittata, e l'ho schiacciato nella morsa del mio egoismo, che adesso lui fa il sordo, cieco e muto davanti al pc perchè io gli ho tarpato le ali.
Invece è il contrario, gli ho sempre chiesto opinioni su tutto, sempre coinvolto, nonostante un orecchio e un occhio fossero sempre lì, rivolti al pc. Nonostante ogni volta era un agonia dovergli ripetere cento volte che era ora di uscire.

Nasce il bimbo. Siamo soli, non abbiamo parenti vicini, e d'accordo, depressione post parto. Il Baby Blues mi mette proprio k.o.
Non ce la faccio a gestire bimbo e marito, mi sento soffocare, ogni problema di ordine pratico diventa insormontabile, eppure devo andare avanti. Bimbo, casa, marito, animali. Bimbo, casa, marito, animali.
Quando senti che un marito non è più di sostegno, ma parte del problema, quanto può diventare difficile andare avanti?
E metto l'accento sul fatto che io non ero consapevole di essere sull'orlo di una crisi profonda, sentivo che così non sarei potuta andare avanti per molto, ma non riuscivo a gridare aiuto.

Non sono uscita di casa per tre mesi tranne che per le visite mediche di prassi.
Mi sembrava che la difficoltà di preparare tutto l'occorrente per uscire, doversi preoccupare del piccolo, l'orario dell'allattamento etc. etc. non valessero la pena di uscire fuori di casa. Lui aveva quasi sempre le coliche, piangeva e non dormiva.
Mio marito fino a che c'era un pò lo cullava il piccolo, ma a mezzanotte mi diceva, io devo lavorare domani, vado a dormire, e ciao.
Nemmeno lui è uscito per tre mesi, anzi, forse si sarà sentito sollevato che non lo istigavo ad uscire, che non organizzavo uscite. Una volta, me lo ricordo come fosse ieri, mi ha visto per l'ennesima volta irritata col piccolo senza motivo. Ha capito qualcosa, un barlume di luce, mi ha detto che non avrei dovuto innervosirmi contro il bimbo, ma gioire della sua presenza. Al che gli ho detto che non ce la facevo, che mi sembrava un peso.
Lui ha scrollato le spalle e si è andato ad accendere il pc.

Ah basta basta, tutto questo rivangare mi fa male.

Potrei scrivere molto sui motivi per cui sono rimasta con lui, e ci rimango tutt'ora, affettivi, economici, e si, ci metto in mezzo pure un pò di vigliaccheria da parte mia.
Nel tempo l'amore che c'era non so dov'è finito. E' stato un processo lungo, imparare a vederlo per com'è, un lento stillicidio di piccole azioni, parole negate, scrollate di spalle e segnali ignorati.
Gli ho dato tutte le giustificazioni di questo mondo in tutti questi anni, tutte quelle che avete scritto e anche di più.

Scusate il papiro, forse solleverà altre cento domande e probabilmente non c'entra nulla coi tradimenti.

Ho bisogno di una scrollata, di una spinta, di essere convinta con argomentazioni valide, convinta di che poi? Non lo so in questo momento.
siccome in molti hanno sollevato la questione, tu pensi che una relazione extra coniugale possa farti stare meglio oppure far trasformare di nuovo tuo marito, che è diventato praticamente uno zaino?
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Perchè banalizzato? Se la Biri dice che ha in casa una situazione che le ricorda in qualche modo l'autrice del thread sarà anche normale che possa dare un giudizio "sporcato" da quella che è la sua esperienza...come credo chiunque parli per il proprio sentire...
Qui come sempre arriva una persona e racconta la sua storia, ma non sappiamo mai la controparte cosa fa e cosa pensa...e anche in quel caso non avremmo mai una giusta visione di insieme, perchè le persone spesso tendono a mentire...in primis a se stesse, figuriamoci con gli altri!
Cerchiamo di prendere in considerazione tanti fattori, che sicuramente esistono...poi lui magari sarà il peggio stronzo ludodipendente sulla faccia della terra, ma non è detto...

Ps: ohhhhh Biri, ben ritrovata!
Anch'io ho la visione sporcata dal fatto che ho vissuto dei momenti come quelli di Anto. Infatti ho sottolineato la mia reazione a caldo. Ciononostante comprendo anche il punto do vista del marito pur non avendo un marito così E allora? Cosa c'entra l'originalità?
Fra l'altro il discorso che lei non dovrebbe fare certe cose perché mantenuta é una cazzata poco originale davvero.
 

Homer

Utente con ittero
Non ci posso credere che esistano questo genere di mariti. Non lo dico per incentivarti, perchè tradire è una brutta cosa, detta da un tradito, ma si meritano un cesto di lumache in testa.......
Mi dispiace tanto per te, questo attaccamento morboso al PC fino a "dimenticarsi" del filgio è gravissimo.
 

Nicka

Capra Espiatrice
Anch'io ho la visione sporcata dal fatto che ho vissuto dei momenti come quelli di Anto. Infatti ho sottolineato la mia reazione a caldo. Ciononostante comprendo anche il punto do vista del marito pur non avendo un marito così E allora? Cosa c'entra l'originalità?
Fra l'altro il discorso che lei non dovrebbe fare certe cose perché mantenuta é una cazzata poco originale davvero.
Io cercavo di mediare le visioni...:D non parlavo di originalità!
 

Nicka

Capra Espiatrice
Non ci posso credere che esistano questo genere di mariti. Non lo dico per incentivarti, perchè tradire è una brutta cosa, detta da un tradito, ma si meritano un cesto di lumache in testa.......
Mi dispiace tanto per te, questo attaccamento morboso al PC fino a "dimenticarsi" del filgio è gravissimo.
No no, purtroppo sta gente esiste e non è nemmeno così rara...
 

Anto_75

Utente
Non vi sto più dietro coi post, scusatemi...

A chi dice che sta sentendo una sola campana e venite a sapere di quello che percepisco io, dico, è vero.
Io la vedo così come ve la descrivo la situazione, ma sono consapevole che potrebbe essere falsata da come mi sento.

Però dico anche che ne ho parlato e la situazione è rimasta uguale, ergo non sono completamente pazza.

A chi dice, chissà se al marito gli ha detto tutto quello che ha detto a noi, dico si, tutto quello che potevo dire senza rivangare passato, cose vecchie, senza recriminare. Gli ho detto come mi sento e gli ho spiegato cosa mi fa sentire che siamo più distaccati che mai, la sua risposta è stata, sei depressa, vedi tu tutto nero.

A chi dice che lui si rifugia nel pc perchè è tutta la situazione in famiglia che lo fa fuggire io dico, va bene, ci sta, l'ho pensato anche io, essere preoccupati di non poter mantenere moglie e figlio è pesante, ed è per questo che prima di arrivare a parlarci ho tentato approcci diversi, più soft e coinvolgenti ma la situazione non è migliorata.

A chi dice che devo rivolgermi ad un dottore che la dipendenza è una brutta bestia e non va affrontata da soli, dico ok. Devo partire però da molto lontano, e fargli rendere conto di com'è messo.

E via di questo passo... Ho bisogno di recuperare un pò prima di ripartire.

L'altro è un avatar, per quanto possa dire di conoscerlo è sempre un incognita, è molto più facile scrivere belle parole che dirle faccia a faccia, sono consapevole, ma il trasporto che provo nei suoi confronti è una delle poche cose che mi ha dato inizialmente la spinta di risolvere parlando.
Non è sposato, non è divorziato, non ha figli, ha un lavoro indipendente e mi ha dimostrato un sostegno e una comprensione che avevo dimenticato fosse possibile.

Lo devo cancellare, e lo so che la crisi scatta per colpa di entrambe le parti, so che se la mia testa è da un'altra parte vedrò sempre peggio la situazione reale.
Parlare di separazione è come dare inizio alla strada del fallimento, ma non è forse peggio far finta di niente, che vada tutto bene?

Mi scoppia la testa...
 

Nausicaa

sfdcef
Anto,

quando non sai da che parte andare, le cose appaiono e si sentono infinitamente più gravose di quello che sono, perchè le vedi irrisolvibili.

ma se pensi che una cosa da fare ce l'hai, ovvero andare da un dottore, anche uno di base, per farti dare indicazioni di come e dove informarti sulle dipendenze da gioco..

Avere un obiettivo in mente, anche piccolo, aiuta. Aiuta perchè prima hai una confusione in testa che ti fa girare come una mosca impazzita, mentre con una cosa da fare, metti il resto in pausa e guardi solo una cosa per volta.
 

Anto_75

Utente
siccome in molti hanno sollevato la questione, tu pensi che una relazione extra coniugale possa farti stare meglio oppure far trasformare di nuovo tuo marito, che è diventato praticamente uno zaino?
No, non penso assolutamente che possa farmi stare meglio una relazione extraconiugale. E' il desiderio di evasione da questa situazione che mi ha portato a pensare certe cose.
Ma vorrei tanto chiarire nella mia testa se questo rendermi conto è l'inizio di un processo di recupero di un matrimonio, oppure la prova che è crollato tutto e di amore non ce n'è più.

Come si capisce quando non si ama più? Quando la separazione è meglio per il proprio figlio, piuttosto che vedere due genitori spenti che non si amano più ma fingono il contrario?
 

eagle

Utente di lunga data
Non vi sto più dietro coi post, scusatemi...

A chi dice che sta sentendo una sola campana e venite a sapere di quello che percepisco io, dico, è vero.
Io la vedo così come ve la descrivo la situazione, ma sono consapevole che potrebbe essere falsata da come mi sento.

Però dico anche che ne ho parlato e la situazione è rimasta uguale, ergo non sono completamente pazza.

A chi dice, chissà se al marito gli ha detto tutto quello che ha detto a noi, dico si, tutto quello che potevo dire senza rivangare passato, cose vecchie, senza recriminare. Gli ho detto come mi sento e gli ho spiegato cosa mi fa sentire che siamo più distaccati che mai, la sua risposta è stata, sei depressa, vedi tu tutto nero.

A chi dice che lui si rifugia nel pc perchè è tutta la situazione in famiglia che lo fa fuggire io dico, va bene, ci sta, l'ho pensato anche io, essere preoccupati di non poter mantenere moglie e figlio è pesante, ed è per questo che prima di arrivare a parlarci ho tentato approcci diversi, più soft e coinvolgenti ma la situazione non è migliorata.

A chi dice che devo rivolgermi ad un dottore che la dipendenza è una brutta bestia e non va affrontata da soli, dico ok. Devo partire però da molto lontano, e fargli rendere conto di com'è messo.

E via di questo passo... Ho bisogno di recuperare un pò prima di ripartire.

L'altro è un avatar, per quanto possa dire di conoscerlo è sempre un incognita, è molto più facile scrivere belle parole che dirle faccia a faccia, sono consapevole, ma il trasporto che provo nei suoi confronti è una delle poche cose che mi ha dato inizialmente la spinta di risolvere parlando.
Non è sposato, non è divorziato, non ha figli, ha un lavoro indipendente e mi ha dimostrato un sostegno e una comprensione che avevo dimenticato fosse possibile.

Lo devo cancellare, e lo so che la crisi scatta per colpa di entrambe le parti, so che se la mia testa è da un'altra parte vedrò sempre peggio la situazione reale.
Parlare di separazione è come dare inizio alla strada del fallimento, ma non è forse peggio far finta di niente, che vada tutto bene?

Mi scoppia la testa...
Questo te lo ha detto l'avatar. Fai molta attenzione, in questo momento sei fragile, non ti imbarcare adesso, ma questo mi sembra di capire che lo sai già da sola, in un'altra storia che ti procurerebbe ulteriore confusione.
Per il resto, come hanno suggerito altri, con tutti i limiti di un consiglio dato da lontano senza una conoscenza approfondita dei fatti, ti suggerisco una terapia d'urto. Lascia stare il PC, probabilmente lo irriteresti ancora di più, anche se da come la descrivi sembra essere una vera e propria dipendenza patologica. Digli in faccia, senza mezzi termini, che stai pensando seriamente alla separazione. Questo forse potrebbe svegliarlo dal torpore.
Un grosso in bocca al lupo.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ho letto i due tuoi post lunghissimi ed esaustivi :) la cosa che mi balza agli occhi e' che tuo marito da subito ha assecondato così tanto le tue iniziative che ha velocemente affidato a te l'intera gestione familiare, dalla A alla Z, a mio avviso lo ha fatto troppo velocemente e questa cosa più che convincermi che tu sia stata un'egoista ( per aver tenuto tutto sotto controllo e fatto tutto di testa tua ) mi convince che il vero egoista sia stato lui. Lui da quello che scrivi sembra solo una comparsa consenziente un po' poco per qualsiasi marito. ora recuperare e stimolare una vita familiare condivisa non sarà facile anni di abitudini da sradicare, rimango quindi con il mio consiglio iniziale un consulente familiare che sappia farvi capire che i ruoli devono essere rivisti, ognuno attore della famiglia nessuna comparsa, tutto questo e' possibile se entrambi prima possibile abbandonate le vostre attuali passioni: i suoi videogiochi e il tuo amico in chat, è recuperate insieme un po' di intimità sotto o sopra le coperte, in bocca al lupo
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Questo te lo ha detto l'avatar. Fai molta attenzione, in questo momento sei fragile, non ti imbarcare adesso, ma questo mi sembra di capire che lo sai già da sola, in un'altra storia che ti procurerebbe ulteriore confusione.
Per il resto, come hanno suggerito altri, con tutti i limiti di un consiglio dato da lontano senza una conoscenza approfondita dei fatti, ti suggerisco una terapia d'urto. Lascia stare il PC, probabilmente lo irriteresti ancora di più, anche se da come la descrivi sembra essere una vera e propria dipendenza patologica. Digli in faccia, senza mezzi termini, che stai pensando seriamente alla separazione. Questo forse potrebbe svegliarlo dal torpore.
Un grosso in bocca al lupo.
Ciaooooo :ballo::ballo::ballo::bacissimo: Come va ragazzo ? :)
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

Vincent Vega

Utente armato
Ho letto tutti gli interventi con attenzione.
Perdonatemi ma scrivete tantissimo, e, forse a causa della ma confusione, mi ritrovo nelle parole di tutti e di nessuno.

Vincent Vega mi fa riflettere, come Divina, che ha avuto una situazione simile alla mia.
Ma tutte le vostre parole in qualche modo colpiscono nel segno.

Ho pensato quasi tutte le cose che ho letto qui, in un delirio di considerazioni, perplessità, riflessioni.

Parto dall'inizio. E' vero, l'ho sposato che era un appassionato di videogiochi, tutti hanno un hobby no? Anche a me hanno divertito parecchio i videogiochi. Ci sta una serata infrasettimanale che vuoi giocare, pure una domenica pomeriggio uggiosa che non hai voglia di uscire, ci sta che uno si legge un libro e l'altro videogioca.
Ma si usciva con gli amici, oppure un cinema ogni tanto, qualche programma in tv che interessava entrambi.

Avrei fiumi di cose da scrivere, ma mi limito a dire che il suo attaccamento esagerato c'è sempre stato, io non lo consideravo un problema insormontabile. Insomma sono dell'idea che si sposa una persona per pregi e difetti e non la si cambia per il proprio piacere.
Io sono sempre stata una di poche parole ma di fatti.
Io gestivo la vita pratica, io ho gestito i conti, le bollette, il ricordarsi le scadenze dei pagamenti, il bollo auto, fare questo, fare quello, prendere appuntamento, gli animali, e dagli il cibo, veterinario, vacanze, organizzare le cene con gli amici, le visite ai suoi parenti, i rapporti coi suoi fratelli, i suoi genitori.

Mi chiederete ti andava bene? Fino ad un certo punto.
E' come un piccolo male che si insinua poco alla volta, inizialmente con piccole discussioni, rimproveri, da parte mia, musi lunghi e nessuna risposta, e soprattutto nessun cambiamento da parte sua.
Vogliamo parlare anche del sesso? Non so più quante volte gli ho chiesto con tutto il tatto possibile e dolcezza, e sensualità, e chi più ne ha più ne metta, che avrei voluto sentirmi desiderata più spesso, amarci più spesso, nonostante all'epoca prendessi l'iniziativa quando mi andava.
Niente, mi sono detta, ognuno ha le sue necessità, facciamo che nella coppia sono io che scendo a compromessi e ci veniamo incontro a mezza strada.
Poi decidiamo di avere un bambino. O meglio, mannaggia a me e al momento che il mio orologio biologico ha preso il sopravvento. Credevo avrebbe deciso di dedicare del tempo al frutto del nostro amore, come avrebbe potuto un padre così tenero non rinunciare ad un pò del suo tempo per un bimbo?
Ero innamorata, cieca, sorda, mettetela come volete. Avrei dovuto capire, aprire gli occhi, eppure io sapevo che mi amava.
Continuava a videogiocare, lavorare, e stop. Le uscite andavano a periodi, e sempre, SEMPRE perchè ne sentivo il bisogno io. Non mi ha mai detto, andiamo a cena fuori stasera, che si fa cinema? Gelato? Invitiamo gli amici? Sempre io.
Così, andiamo avanti. Gravidanza, appuntamenti dal ginecologo, lavoro, uscite, per me era una gioia andare a cercare le cose per il bimbo, lui lo dovevo tirare a forza lontano dal pc, ovvio, poi quando eravamo fuori si interessava, ma delegava sempre a me le decisioni, scegli tu, come vuoi tu, come preferisci tu.

Io pensavo, si, mi ama, guarda come tiene in considerazione quello che voglio io, la mia felicità. Ma non me ne fregavo no, domandavo cosa voleva lui, cosa preferiva, chiedevo di mostrare un pò più di decisione, mica mi offendevo se una volta diceva facciamo così invece che cosà. Niente, io potevo decidere quello che volevo.

Qualcuno protebbe obiettare che me ne sono biecamente approfittata, e l'ho schiacciato nella morsa del mio egoismo, che adesso lui fa il sordo, cieco e muto davanti al pc perchè io gli ho tarpato le ali.
Invece è il contrario, gli ho sempre chiesto opinioni su tutto, sempre coinvolto, nonostante un orecchio e un occhio fossero sempre lì, rivolti al pc. Nonostante ogni volta era un agonia dovergli ripetere cento volte che era ora di uscire.

Nasce il bimbo. Siamo soli, non abbiamo parenti vicini, e d'accordo, depressione post parto. Il Baby Blues mi mette proprio k.o.
Non ce la faccio a gestire bimbo e marito, mi sento soffocare, ogni problema di ordine pratico diventa insormontabile, eppure devo andare avanti. Bimbo, casa, marito, animali. Bimbo, casa, marito, animali.
Quando senti che un marito non è più di sostegno, ma parte del problema, quanto può diventare difficile andare avanti?
E metto l'accento sul fatto che io non ero consapevole di essere sull'orlo di una crisi profonda, sentivo che così non sarei potuta andare avanti per molto, ma non riuscivo a gridare aiuto.

Non sono uscita di casa per tre mesi tranne che per le visite mediche di prassi.
Mi sembrava che la difficoltà di preparare tutto l'occorrente per uscire, doversi preoccupare del piccolo, l'orario dell'allattamento etc. etc. non valessero la pena di uscire fuori di casa. Lui aveva quasi sempre le coliche, piangeva e non dormiva.
Mio marito fino a che c'era un pò lo cullava il piccolo, ma a mezzanotte mi diceva, io devo lavorare domani, vado a dormire, e ciao.
Nemmeno lui è uscito per tre mesi, anzi, forse si sarà sentito sollevato che non lo istigavo ad uscire, che non organizzavo uscite. Una volta, me lo ricordo come fosse ieri, mi ha visto per l'ennesima volta irritata col piccolo senza motivo. Ha capito qualcosa, un barlume di luce, mi ha detto che non avrei dovuto innervosirmi contro il bimbo, ma gioire della sua presenza. Al che gli ho detto che non ce la facevo, che mi sembrava un peso.
Lui ha scrollato le spalle e si è andato ad accendere il pc.

Ah basta basta, tutto questo rivangare mi fa male.

Potrei scrivere molto sui motivi per cui sono rimasta con lui, e ci rimango tutt'ora, affettivi, economici, e si, ci metto in mezzo pure un pò di vigliaccheria da parte mia.
Nel tempo l'amore che c'era non so dov'è finito. E' stato un processo lungo, imparare a vederlo per com'è, un lento stillicidio di piccole azioni, parole negate, scrollate di spalle e segnali ignorati.
Gli ho dato tutte le giustificazioni di questo mondo in tutti questi anni, tutte quelle che avete scritto e anche di più.

Scusate il papiro, forse solleverà altre cento domande e probabilmente non c'entra nulla coi tradimenti.

Ho bisogno di una scrollata, di una spinta, di essere convinta con argomentazioni valide, convinta di che poi? Non lo so in questo momento.
Non vi sto più dietro coi post, scusatemi...

A chi dice che sta sentendo una sola campana e venite a sapere di quello che percepisco io, dico, è vero.
Io la vedo così come ve la descrivo la situazione, ma sono consapevole che potrebbe essere falsata da come mi sento.

Però dico anche che ne ho parlato e la situazione è rimasta uguale, ergo non sono completamente pazza.

A chi dice, chissà se al marito gli ha detto tutto quello che ha detto a noi, dico si, tutto quello che potevo dire senza rivangare passato, cose vecchie, senza recriminare. Gli ho detto come mi sento e gli ho spiegato cosa mi fa sentire che siamo più distaccati che mai, la sua risposta è stata, sei depressa, vedi tu tutto nero.

A chi dice che lui si rifugia nel pc perchè è tutta la situazione in famiglia che lo fa fuggire io dico, va bene, ci sta, l'ho pensato anche io, essere preoccupati di non poter mantenere moglie e figlio è pesante, ed è per questo che prima di arrivare a parlarci ho tentato approcci diversi, più soft e coinvolgenti ma la situazione non è migliorata.

A chi dice che devo rivolgermi ad un dottore che la dipendenza è una brutta bestia e non va affrontata da soli, dico ok. Devo partire però da molto lontano, e fargli rendere conto di com'è messo.

E via di questo passo... Ho bisogno di recuperare un pò prima di ripartire.

L'altro è un avatar, per quanto possa dire di conoscerlo è sempre un incognita, è molto più facile scrivere belle parole che dirle faccia a faccia, sono consapevole, ma il trasporto che provo nei suoi confronti è una delle poche cose che mi ha dato inizialmente la spinta di risolvere parlando.
Non è sposato, non è divorziato, non ha figli, ha un lavoro indipendente e mi ha dimostrato un sostegno e una comprensione che avevo dimenticato fosse possibile.

Lo devo cancellare, e lo so che la crisi scatta per colpa di entrambe le parti, so che se la mia testa è da un'altra parte vedrò sempre peggio la situazione reale.
Parlare di separazione è come dare inizio alla strada del fallimento, ma non è forse peggio far finta di niente, che vada tutto bene?

Mi scoppia la testa...
Ciao Anto.
Ti leggo, e penso che sei una donna in gamba, che si è già analizzata e non si nasconde dietro un dito. Non tralasci che ci siano state pecche - anche tue - nel portare avanti un matrimonio con un uomo - bambino, mai cresciuto perchè tanto chi glielo faceva fare?
Ci hai provato nel modo peggio ("facciamo un figlio"), perchè i partner non crescono così, se immaturi erano. Ma adesso questo piccolo principe esiste, e sai anche tu che non sarà uno gettare la spugna a rendervi entrambi più sereni.
Vuoi riannodare i fili, non escludi niente, e questo può soltanto salvarti.
Lo so che sono ripetitivo, ma l'unica tua "immaturità" è nel credere all'avatar...Tutta la tua analisi, così completa, casca se mi descrivi lo pseudo-principe..e sai perchè te lo dico? perchè in passato ho giocato anche io a fare il principe virtuale. Non ero in malafede: io davvero credevo di salvare qualcuna di quelle donne, ma mai avrei investito la mia vita per quelle che restano delle sconosciute.
Una volta, in uno di questi giochi, una ragazza che era sull'orlo del matrimonio mi chiamò e mi disse: faccio saltare tutto. Io ebbi, dopo la lusinga, una crisi di panico. Acuita dal fatto che ad un certo punto mi chiamò la mamma di lei, supplicandomi di far tornare la figlia sulla terra. Inutile dirti che loro avevano ragione, ed io ero una merda.
Lo so che penserai: ma mica il mio principe è come te....Ma sei una donna che ha fotografato la sua vita e ha i mezzi per tentare di risalire la china. Nessuno si è ancora messo tra voi: e quelle sì che sono le situazioni che è difficile recuperare...Ascolta Divina..ne ha di cose da raccontare...
Ti abbraccio
 

birba

Utente di lunga data
Anch'io ho la visione sporcata dal fatto che ho vissuto dei momenti come quelli di Anto. Infatti ho sottolineato la mia reazione a caldo. Ciononostante comprendo anche il punto do vista del marito pur non avendo un marito così E allora? Cosa c'entra l'originalità?
Fra l'altro il discorso che lei non dovrebbe fare certe cose perché mantenuta é una cazzata poco originale davvero.
sì insomma, di quello che scrivo hai capito solo che è mantenuta
e tutto il resto lo tralasci
pari quasi quasi in mala fede :rotfl:
 

Dalida

Utente di lunga data
No, non penso assolutamente che possa farmi stare meglio una relazione extraconiugale. E' il desiderio di evasione da questa situazione che mi ha portato a pensare certe cose.
Ma vorrei tanto chiarire nella mia testa se questo rendermi conto è l'inizio di un processo di recupero di un matrimonio, oppure la prova che è crollato tutto e di amore non ce n'è più.

Come si capisce quando non si ama più? Quando la separazione è meglio per il proprio figlio, piuttosto che vedere due genitori spenti che non si amano più ma fingono il contrario?
non saprei proprio anto, questo lo puoi sapere solo tu. anche io ho vissuto con un uomo che passava le sue giornate ad ignorarmi, anche io ho provato a parlargli senza ottenere nulla e alla fine decisi che bastava così. c'è da dire che tu hai un figlio e dei problemi economici che rendono tutto più difficile. se pensi che abbia una internet addiction e non se ne rende conto devi essere lucida per due e pensare anche a rimedi drastici, magari come ti hanno detto in tanti dirgli chiaramente che stai pensando alla separazione e che così non se ne può più.
vedi come reagisce [se reagisce].
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
sì insomma, di quello che scrivo hai capito solo che è mantenuta
e tutto il resto lo tralasci
pari quasi quasi in mala fede :rotfl:

Invece no.
Ho capito benissimo anche il resto che hai scritto. E l'ho condiviso più di una volta dicendomi d'accordo.
Su cosa sarei in malafede, se é lecito?
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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