Miciolidia
Utente di lunga data
Non si può costruire la propria felicità sull'infelicità altrui.
Spesso è proprio il ravvisare infelicità in chi è dentro a quel rapporto (non avendo ovviamente il contraltare della versione dell'altro/a componente della coppia) ad indurci a credere che il nostro rapportarci con quella persona possa essere "salvifico", possa portare felicità e non dolore laddove si riscontra (o si vuole credere o ci viene fatto credere) che felicità non vi sia.
Credo che finchè si è in un certo sentire è ben difficile credere altrimenti, porsi anche solo la domanda o la problematica di cosa provoca la nostra presenza in quel rapporto.
Da lì progetti su come potrebbero star meglio con noi anche i figli dell'altro/a, valutazioni sulla "vita nuova" che si darebbe al nostro amante/amato/a, non disgiunti spesso da un certo spirito da crocerossina/infermieredell'anima (il maschile di crocerossina...è ostico!!).
Solo quando si esce da quello stato si vede anche il male che si può arrecare, ma ormai il danno è fatto.
Stasera mio figlio, 12 anni, febbricitante e mi ha chiesto " mamma, quale è il senso della Vita?"
- e mo' mi sono detta, che rispondo ?!!..e allora solite storie sull'amore..e bla..bla..-
-Piantala di dire fesserie mamma!, nella vita bisogna cavarsela da soli , ci si deve arrangiare con le proprie forze, nessuno ti puo' aiutare se non ci aiutiamo da soli-
e alè signori cari.
E' gia' un nuovo giorno.
Serena notte a tutti.