E
elena_
Guest
Estrapolo questo post di Stellina da un altro 3D e lo metto qui, significativamente, come in una cornice, perché mi ha colpito tantissimo.ciao ferita, mi spiace moltissimo. sai anche mio marito sta con una sua collega e io lo so da più di un anno. all'inizio il dolore è stato totale...un lutto, un fallimento ma poi ho fatto un'analisi sul perchè eravamo arrivati lì e su me stessa. ho sublimato il problema perchè alla fine per me la mia famiglia è più importante della sua amante. l'importante è che lui non manchi verso me e la prole!
l'idea di farla pagare a lei mai mi ha sfiorato anche perchè se lui non avesse voluto non sarebbe successo (non mi piace dare la colpa all'altra)...è lui che ha deciso di fare una determinata cosa.
ho scelto di trattare la relazione di mio marito come un suo spazio, tipo il calcetto con gli amici!!! mi sono distaccata emotivamente fino al punto che ho incontrato io qualcuno.
ad oggi io e mio marito siamo dei buoni genitori e siamo ancora insieme, ognuno con i suoi spazi.
credo che prima di pensare a lui o all'altra tu ti debba interrogare su di te.
ti sono vicina
In realtà sono parole che cercavo, qui, da tanto tempo e che mi sono trovata davanti all'improvviso, quando meno me l'aspettavo, chiare e semplici.
Non so quanto dolore abbia passato Stellina per arrivare a quel distacco emotivo che le ha permesso di incontrare qualcun altro e mi sono sempre stupita di situazioni come quella descritta da Stellina, eppure è grossomodo la situazione in cui si trova anche il mio compagno, ma ho sempre pensato che io, in una situazione analoga, non riuscirei a resistere a lungo.
Stellina ha avuto la strabiliante capacità di cambiare prospettiva e ha concluso che la propria famiglia è più importante dell'amante di lui e che lui non manchi verso lei e la prole. Evidentemente anche lui deve avere avuto le stesse priorità, infatti ad oggi entrambi sono buoni genitori e sono ancora insieme. Il dovere verso la famiglia prima di tutto. Ma ognuno con i suoi spazi. E dentro quest'ultima frase c'è tutto un mondo.
Quando si dice "essere separati in casa" o "rimanere insieme per i figli" ci si immagina una realtà conflittuale, in cui i figli si trovano in mezzo loro malgrado. Invece, leggendo Stellina, ci si immagina una famiglia serena. E lei, non senza una punta d'orgoglio, scrive: siamo buoni genitori e siamo ancora insieme. Hic et nunc.
Resta il fatto che quei figli percepiranno l'amore dei genitori verso di loro, ma non percepiranno amore reciproco fra i loro genitori. E io mio chiedo, e mi piacerebbe trovare risposta, quanto ciò possa influire sulla loro capacità di instaurare relazioni d'amore positive e funzionali in futuro.
Perché il futuro nebuloso è.