Essere dei buoni genitori

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T

Tebe

Guest
quando sono adulti, può darsi...da bambini preferirebbero averli accanto sempre
No Minerva. Eravamo piccoli e capivamo benissimo cosa stava succedendo.
Tanto che il nostro mondo era fuori casa. Perchè in casa era una finzione. Perfetta certo. Sorrisi. Genitori stratosfericamente giusti e buoni.
Ma falsi.
Poi non credo ci sia una regola. Ogni bimbo è diverso.
Per noi è stato così. Poi ci sono figli che invece egoisticamente gli va bene così.
 
J

JON

Guest
un dovere ignorato dai più che solitamente calpestano queste priorità privilegiando i loro impulsi; il famoso "devo stare bene con me stesso"
la fragilità umana, la debolezza della carne...
Spesso certi errori si compiono anche incoscientemente o nella più completa ignoranza.

In ogni caso quella sensazione di benessere è nulla rispetto a quello che si potrebbe fare ed ottenere realmente.
 
No Minerva. Eravamo piccoli e capivamo benissimo cosa stava succedendo.
Tanto che il nostro mondo era fuori casa. Perchè in casa era una finzione. Perfetta certo. Sorrisi. Genitori stratosfericamente giusti e buoni.
Ma falsi.
Poi non credo ci sia una regola. Ogni bimbo è diverso.
Per noi è stato così. Poi ci sono figli che invece egoisticamente gli va bene così.
su questo hai ragione, come sono diverse le situazioni ed è evidente che i tuoi non sono riusciti a trasmettervi quella sicurezza che avrebbero voluto
 

stellina

Utente di lunga data
non nego che all'inizio siano stati momenti durissimi ma forse la mia fortuna è che la prole era piccolissima e veramente non capiva. non nego in quel periodo di aver preso in considerazione la separazione...nè io nè il marito...
però alla fine in quel momento abbiamo scelto di costruire altro e ci siamo dati delle regole. all'inizio è stata dura ma poi ci si abitua e tutto scorre sereno.
la prole si abitua a quello in cui cresce e vede due genitori alleati, sereni, che fanno attività singole con i figli ma che ne fanno anche insieme con i figli...
noi non esistiamo come coppia ma come coppia genitoriale.
questa differenza mi ha portato ha far incontrare un altro, mio marito ha un'altra ma questa è un'altra storia e noi siamo adulti. i bimbi vanno tutelati da tutto e se mio marito per vivere bene invece del calcetto ha bisogno di lei...ok! mi sono distaccata emotivamente è ovvio!

non so se è la scelta giusta, so solo che ci sto provando con tutta me stessa e per quello che mi diranno i figli...mi giudicheranno ugualmente: se separati perchè ci avete tolto l'unità siete egoisti, se non separati perchè ci avete fatto vivere una finzione. e allora mi assumo le mie responsabilità e decido di provare a fare una cosa difficile per cui sarò giudicata sperando che dopo i giudizi i figli capiscano anche cosa ho voluto donare loro...poi però ripeto sono opinioni...
 

oceansize

Utente di lunga data
capisco quanto sia difficile la tua situazione. Certo per loro è meglio avervi sempre tutti e 2 chissà... Però non vedere mai un gesto d'amore, una carezza, un abbraccio, un bacio tra i propri genitori fa un male cane...
 

Sole

Escluso
pur pensando che per i figli possa essere questa la soluzione migliore (se i genitori riescono ad avere un rapporto civile , senza tensioni per loro averli entrambi vicini è rassicurante )...sono portata a pensare che si riesca ad arrivarci soltanto quando anche chi viene tradito non ama più.
Io penso che l'amore abbia molte forme, invece. Che dipenda molto da come le due persone che formano una coppia sanno amare e dalle esperienze che hanno vissuto.
Due persone che si concedono altre relazioni possono amarsi a modo loro, mentre non è detto che si amino due persone fedelissime l'una all'altra.

L'amore e la fedeltà, in molte coppie, non vanno di pari passo. E misurare l'amore tra due persone col metro della fedeltà è un errore, per me.

Per tornare all'argomento introdotto da Elena, io ritengo che per i figli sia molto importante percepire l'intesa, l'affetto e la stima reciproca tra i due genitori, certo. Ma che sia necessaria comunque una forma d'amore. Amore inteso come benessere familiare, come condivisione profonda e rispetto reciproco. Le vicende sessuali/sentimentali dei genitori interessano ben poco ai figli.

Però è evidente che quando gli spazi privati dei genitori cominciano ad assorbire molte energie e molto tempo, di qualunque genere siano, difficilmente possono conciliarsi con la vita familiare. Le relazioni extraconiugali, oltre ad essere spazi privati, sono spesso fonte di ansia, paura, tensione, sospetto, allontanamento, dolore, senso di colpa. E bisogna essere molto equilibrati, credo, per far sì che tutto questo non condizioni negativamente la vita dei figli.
 

Sole

Escluso
capisco quanto sia difficile la tua situazione. Certo per loro è meglio avervi sempre tutti e 2 chissà... Però non vedere mai un gesto d'amore, una carezza, un abbraccio, un bacio tra i propri genitori fa un male cane...
Hai centrato il punto. La convivenza civile tra i due genitori in vista del bene dei figli non basta. Nella coppia genitoriale i bambini devono riconoscere affetto profondo, un sentimento che deve prendere forma anche attraverso gesti visibili e concreti di attenzione e cura nei confronti dell'altro.
 

geko

Utente di lunga data
Per tornare all'argomento introdotto da Elena, io ritengo che per i figli sia molto importante percepire l'intesa, l'affetto e la stima reciproca tra i due genitori, certo. Ma che sia necessaria comunque una forma d'amore. Amore inteso come benessere familiare, come condivisione profonda e rispetto reciproco. Le vicende sessuali/sentimentali dei genitori interessano ben poco ai figli.

Però è evidente che quando gli spazi privati dei genitori cominciano ad assorbire molte energie e molto tempo, di qualunque genere siano, difficilmente possono conciliarsi con la vita familiare. Le relazioni extraconiugali, oltre ad essere spazi privati, sono spesso fonte di ansia, paura, tensione, sospetto, allontanamento, dolore, senso di colpa. E bisogna essere molto equilibrati, credo, per far sì che tutto questo non condizioni negativamente la vita dei figli.
Tutto verissimo.

Io parlo da figlio. Ho avuto un'infanzia felice e se pensavo a due persone che si amavano, nel mio immaginario di bambino c'erano i miei genitori che si abbracciavano e si baciavano e poi forse qualche scena che avevo visto in qualche film o in qualche cartone in tv.

Concordo infatti con chi dice che se i due non si amano, per i figli sarebbe meglio che non vivessero sotto lo stesso tetto. Ed io infatti non vorrei che mio figlio crescesse con un'idea sbagliata di relazione e di coppia... Insomma, a questa cosa dei genitori che "lavorano insieme" perché i figli crescano bene etc., io non ci credo. Che cos'è? Una società? Una famiglia è un'altra cosa, è molto di più.

Poi, quand'ero già adolescente, la relazione tra i miei era cambiata, ed io lo captavo eccome. Quando mio padre se n'è andato di casa, dopo i vari tradimenti, le tensioni, le liti e i distacchi, io ero più felice così. Quando ha finalmente seguito la sua strada si respirava un'aria più pulita e leggera.

La falsità e l'ipocrisia o peggio l'ostilità tra i genitori i bambini la percepiscono, e loro elaborano il tutto in modo ben diverso dagli adulti, a volte si credono perfino responsabili e se ne assumono tutte le colpe inconsciamente... Questo non è un buon modo per crescere, ma questa è solo la mia opinione.




Ps: Ciao Elena. :)

Pps: Pure la citazione!

Perché il futuro nebuloso è.
 
Ultima modifica:
Io penso che l'amore abbia molte forme, invece. Che dipenda molto da come le due persone che formano una coppia sanno amare e dalle esperienze che hanno vissuto.
Due persone che si concedono altre relazioni possono amarsi a modo loro, mentre non è detto che si amino due persone fedelissime l'una all'altra.

L'amore e la fedeltà, in molte coppie, non vanno di pari passo. E misurare l'amore tra due persone col metro della fedeltà è un errore, per me.

Per tornare all'argomento introdotto da Elena, io ritengo che per i figli sia molto importante percepire l'intesa, l'affetto e la stima reciproca tra i due genitori, certo. Ma che sia necessaria comunque una forma d'amore. Amore inteso come benessere familiare, come condivisione profonda e rispetto reciproco. Le vicende sessuali/sentimentali dei genitori interessano ben poco ai figli.

Però è evidente che quando gli spazi privati dei genitori cominciano ad assorbire molte energie e molto tempo, di qualunque genere siano, difficilmente possono conciliarsi con la vita familiare. Le relazioni extraconiugali, oltre ad essere spazi privati, sono spesso fonte di ansia, paura, tensione, sospetto, allontanamento, dolore, senso di colpa. E bisogna essere molto equilibrati, credo, per far sì che tutto questo non condizioni negativamente la vita dei figli.
penso anch'io, non comprendo l'invece.
il riferimento era al caso in cui si debba accettare nostro malgrado una situazione imposta dall'altro...e questo non è un equilibrio


anzi, pensandoci lo comprendo: due persone che si concedono altre avventure hanno un tipo di rapporto che va oltre il mio concetto di famiglia .
senza figli posso anche capirlo
 
Ultima modifica:

Sole

Escluso
pur pensando che per i figli possa essere questa la soluzione migliore (se i genitori riescono ad avere un rapporto civile , senza tensioni per loro averli entrambi vicini è rassicurante )...sono portata a pensare che si riesca ad arrivarci soltanto quando anche chi viene tradito non ama più.
perché la sofferenza soffocata genera comunque tensioni e prima o poi esplode.il distacco emotivo arriva quando il rapporto è già in una fase di reciproca indifferenza .
questa è la mia opinione
Non capisci l'invece perchè probabimente ho sbagliato io la citazione :)

In realtà volevo dire che, mentre tu ritieni che l'accettazione della possibilità del tradimento sia indice di indifferenza reciproca, io penso che per alcuni le avventure extraconiugali non compromettano la capacità di amare e non comportino alcuna sofferenza. E' un amore particolare, forse incomprensibile per molti, magari più vivace e tormentato o forse più superficiale, non lo so, ma penso che possa essere definito comunque amore.

Si tratta senz'altro di un amore meno tradizionale ma che, in alcuni casi, può essere più autentico di quella 'civile convivenza' che fa di molte famiglie delle piccole società, come diceva Geko, piuttosto che un punto di riferimento affettivo per i figli.

Alla fine io credo che ogni coppia sia un caso a sè, che abbia regole proprie difficilmente comprensibili per chi sta al di fuori.

Nel caso di stellina, il punto non è quanti e quali amanti abbiano lei e il marito, ma il tipo di rapporto che c'è tra di loro, a prescindere dal fatto che si tradiscano. E' questo, per me, che fa la differenza. Gli amanti, infatti, sono solo una conseguenza di questo tipo di rapporto.
 
Non capisci l'invece perchè probabimente ho sbagliato io la citazione :)

In realtà volevo dire che, mentre tu ritieni che l'accettazione della possibilità del tradimento sia indice di indifferenza reciproca, io penso che per alcuni le avventure extraconiugali non compromettano la capacità di amare e non comportino alcuna sofferenza. E' un amore particolare, forse incomprensibile per molti, magari più vivace e tormentato o forse più superficiale, non lo so, ma penso che possa essere definito comunque amore.

Si tratta senz'altro di un amore meno tradizionale ma che, in alcuni casi, può essere più autentico di quella 'civile convivenza' che fa di molte famiglie delle piccole società, come diceva Geko, piuttosto che un punto di riferimento affettivo per i figli.

Alla fine io credo che ogni coppia sia un caso a sè, che abbia regole proprie difficilmente comprensibili per chi sta al di fuori.

Nel caso di stellina, il punto non è quanti e quali amanti abbiano lei e il marito, ma il tipo di rapporto che c'è tra di loro, a prescindere dal fatto che si tradiscano. E' questo, per me, che fa la differenza. Gli amanti, infatti, sono solo una conseguenza di questo tipo di rapporto.
hai ragione quando dici che ogni coppia è un caso a sé e sul fatto che alcuni possano tradire pur amando...
quello che , per mia idea, è difficile, direi impossibile...è che chi riceve il tradimento non accusi il contraccolpo.
e comunque ci sarà sempre qualcosa che andrà "oltre i patti" diventando anche per loro tradimento.
cerco di spiegarmi: il patto prevede che si accettino solo storie di sesso senza coinvolgimento...incontrato un uomo o una donna dei quali ci si dimostra più presi...ecco che si ritorna a soffrire.
in fondo la differenza è solo una soglia più ampia
 

Sole

Escluso
hai ragione quando dici che ogni coppia è un caso a sé e sul fatto che alcuni possano tradire pur amando...
quello che , per mia idea, è difficile, direi impossibile...è che chi riceve il tradimento non accusi il contraccolpo.
e comunque ci sarà sempre qualcosa che andrà "oltre i patti" diventando anche per loro tradimento.
cerco di spiegarmi: il patto prevede che si accettino solo storie di sesso senza coinvolgimento...incontrato un uomo o una donna dei quali ci si dimostra più presi...ecco che si ritorna a soffrire.
in fondo la differenza è solo una soglia più ampia

E' vero. E' per questo che io nutro forti dubbi sul fatto che la coppia aperta possa funzionare davvero.
Forse ci sono persone che si costringono ad accettare certe realtà senza nemmeno rendersene conto.
Ma forse non è neanche detto che questa sofferenza venga compressa fino ad esplodere avvelenando il rapporto. Può essere che questa sofferenza possa essere educata, accettata o compensata in altri modi... non lo so, ipotizzo eh.

In fondo ogni sensazione, bella o brutta che sia, in una persona matura ed equilibrata diventa materiale su cui lavorare. E forse anche affrontare un dolore può essere un'occasione per misurarsi con se stessi.
 

stellina

Utente di lunga data
ogni coppia è un microcosmo con le sue gravità e i suoi equilibri. difficile spiegare, motivare. ci sono coppie aperte, coppie che si amano, coppie "normali" in cui uno tradisce, coppie scoppiate, coppie che non si amano, coppie senza dialogo, coppie senza rispetto, coppie di soci, coppie con 1000 problemi,...e ogni coppia reagisce in base ai caratteri dei due componenti. ci sono cose che accadono tra le mura domestiche che mettono in moto degli ingranaggi che non si pensava nemmeno di avere...
 
E

elena_

Guest
non nego che all'inizio siano stati momenti durissimi ma forse la mia fortuna è che la prole era piccolissima e veramente non capiva. non nego in quel periodo di aver preso in considerazione la separazione...nè io nè il marito...
però alla fine in quel momento abbiamo scelto di costruire altro e ci siamo dati delle regole. all'inizio è stata dura ma poi ci si abitua e tutto scorre sereno.
la prole si abitua a quello in cui cresce e vede due genitori alleati, sereni, che fanno attività singole con i figli ma che ne fanno anche insieme con i figli...
noi non esistiamo come coppia ma come coppia genitoriale.
questa differenza mi ha portato ha far incontrare un altro, mio marito ha un'altra ma questa è un'altra storia e noi siamo adulti. i bimbi vanno tutelati da tutto e se mio marito per vivere bene invece del calcetto ha bisogno di lei...ok! mi sono distaccata emotivamente è ovvio!

non so se è la scelta giusta, so solo che ci sto provando con tutta me stessa e per quello che mi diranno i figli...mi giudicheranno ugualmente: se separati perchè ci avete tolto l'unità siete egoisti, se non separati perchè ci avete fatto vivere una finzione. e allora mi assumo le mie responsabilità e decido di provare a fare una cosa difficile per cui sarò giudicata sperando che dopo i giudizi i figli capiscano anche cosa ho voluto donare loro...poi però ripeto sono opinioni...
hai detto una cosa che a mio avviso è giustissima:
non esistere più come coppia, ma esistere come coppia genitoriale

i figli non vi percepiranno come coppia, ma semplicemente come coppia genitoriale
 
E

elena_

Guest
capisco quanto sia difficile la tua situazione. Certo per loro è meglio avervi sempre tutti e 2 chissà... Però non vedere mai un gesto d'amore, una carezza, un abbraccio, un bacio tra i propri genitori fa un male cane...
però queste parole bruciano


@ Tebe: grazie.
@ Geko: ciao e grazie anche a te. :)
 
E

elena_

Guest
E' vero. E' per questo che io nutro forti dubbi sul fatto che la coppia aperta possa funzionare davvero.
Forse ci sono persone che si costringono ad accettare certe realtà senza nemmeno rendersene conto.
Ma forse non è neanche detto che questa sofferenza venga compressa fino ad esplodere avvelenando il rapporto. Può essere che questa sofferenza possa essere educata, accettata o compensata in altri modi... non lo so, ipotizzo eh.

In fondo ogni sensazione, bella o brutta che sia, in una persona matura ed equilibrata diventa materiale su cui lavorare. E forse anche affrontare un dolore può essere un'occasione per misurarsi con se stessi.
aspetta Sole
la coppia aperta non mi sembra il caso di Stellina
lei ha detto che con suo marito non è più coppia, ma solo coppia genitoriale
ha detto si essersi emotivamente allontanata da lui
si presuppone quindi che tra lei e suo marito non ci sia più intimità, non ci sia più amore
una situazione più simile a quella di due separati in casa piuttosto che a una coppia aperta
 

stellina

Utente di lunga data
curiosità: voi che tipo di coppia avete? come l'avete costruita e impostata? cosa provate tra di voi?
 
E

elena_

Guest
Sul “Venerdì” di Repubblica c'è la rubrica di Natalia Aspesi e sul numero di oggi c'è una lettera di un padre.
Sembra scritta apposta per questo 3D, sentite qua:

“...ho tradito mia moglie più e più volte, in alcune lei ha capito cosa stava accadendo, e ha affrontato la cosa, in altre non ha «visto». Mi ha perdonato, ha retto il timore della nostra famiglia.
Oggi non mi ama più. Succede. Per noia, consunzione, logoramento, o forse perché l'ho tradita, ma abbiamo tre figli meravigliosi, di 12, 10 e 8 anni, che sono la nostra gioia più grande. Noi due non ci amiamo più, a volte ci sopportiamo, di sicuro ci evitiamo, ci stiamo accuratamente lontani e cerchiamo di litigare il meno possibile, perché, quando accade, entrambi vediamo il dolore e lo sgomento negli occhi dei nostri figli. Allora le chiedo: è davvero la separazione la soluzione meno dannosa? Ma per chi? Forse per noi? E quando la smetteremo con questo dannato egoismo per cui esiste solo l'io? Guardo i miei bambini e penso che piuttosto che farli crescere senza di me e senza una famiglia, accetto una vita monca e detestabile, ma che sia migliore per loro. Sono stato un grandissimo egoista, non voglio esserlo ancora a scapito dei miei bambini. Lotterò per tenere unita questa famiglia ferita e lo farò per loro, non per me. Bisogna lottare, tener duro. Perché i miei figli hanno più diritti di me, i diritti dell'innocenza”.

Il punto di vista di questo padre è comprensibile e umano, anzi umanissimo. Impossibile biasimarlo, si può solo comprenderlo.
La Aspesi gli risponde impietosa ma illuminante come sempre. Leggete cosa dice, ecco il testo integrale:

“Lei è sicuro che i suoi figli si trovino bene in una famiglia che lei definisce «ferita»? E' certo che non si accorgano dell'assenza di amore tra i loro genitori che a malapena si sopportano? Quale idea si faranno del matrimonio, dell'amore, di una famiglia che sta insieme solo con l'ipocrisia? E se mai un giorno i vostri figli vi chiederanno perché avete scelto di essere infelici e voi gli risponderete «per voi», non li caricherete di una responsabilità che potrebbe ferirli molto? I vostri figli conosceranno certamente altri bambini figli di separati, che se la passano benissimo, anche perché non devono, come i vostri, assistere ogni tanto agli amari litigi tra genitori. Mi perdoni se sono dura: ma se teneva tanto alla famiglia, perché ha tradito sua moglie «più e più volte»? Perché non ha pensato, «più e più volte» che sua moglie poteva mandarla a quel paese, pretendendo la separazione? Oltretutto lei mi sembra troppo sicuro di sé: chi non le dice che sua moglie, che non l'ama più, si innamori di qualcuno e capisca che anche i vostri figli hanno il diritto di vedere almeno un genitore, se non tutti e due, assolutamente felice?”

Mi sembrava un contributo degno di essere letto qui.
 
E

elena_

Guest
E comunque credo sia importante soprattutto l'onestà di sentimenti e la sincerità nei confronti dei figli, perché se è vero che i figli non possono scegliere, che almeno davanti ai loro occhi sia ben chiaro che quella è una coppia genitoriale e nient'altro, e che una coppia che si ama invece è ben altro. Altrimenti c'è il rischio che crescano davvero con un concetto distorto di quello che è una coppia o una famiglia.

Tutto questo sempre secondo me (come diceva sempre Amoremio la cui voce, sì, mi manca...).
 
Sul “Venerdì” di Repubblica c'è la rubrica di Natalia Aspesi e sul numero di oggi c'è una lettera di un padre.
Sembra scritta apposta per questo 3D, sentite qua:

“...ho tradito mia moglie più e più volte, in alcune lei ha capito cosa stava accadendo, e ha affrontato la cosa, in altre non ha «visto». Mi ha perdonato, ha retto il timore della nostra famiglia.
Oggi non mi ama più. Succede. Per noia, consunzione, logoramento, o forse perché l'ho tradita, ma abbiamo tre figli meravigliosi, di 12, 10 e 8 anni, che sono la nostra gioia più grande. Noi due non ci amiamo più, a volte ci sopportiamo, di sicuro ci evitiamo, ci stiamo accuratamente lontani e cerchiamo di litigare il meno possibile, perché, quando accade, entrambi vediamo il dolore e lo sgomento negli occhi dei nostri figli. Allora le chiedo: è davvero la separazione la soluzione meno dannosa? Ma per chi? Forse per noi? E quando la smetteremo con questo dannato egoismo per cui esiste solo l'io? Guardo i miei bambini e penso che piuttosto che farli crescere senza di me e senza una famiglia, accetto una vita monca e detestabile, ma che sia migliore per loro. Sono stato un grandissimo egoista, non voglio esserlo ancora a scapito dei miei bambini. Lotterò per tenere unita questa famiglia ferita e lo farò per loro, non per me. Bisogna lottare, tener duro. Perché i miei figli hanno più diritti di me, i diritti dell'innocenza”.

Il punto di vista di questo padre è comprensibile e umano, anzi umanissimo. Impossibile biasimarlo, si può solo comprenderlo.
La Aspesi gli risponde impietosa ma illuminante come sempre. Leggete cosa dice, ecco il testo integrale:

“Lei è sicuro che i suoi figli si trovino bene in una famiglia che lei definisce «ferita»? E' certo che non si accorgano dell'assenza di amore tra i loro genitori che a malapena si sopportano? Quale idea si faranno del matrimonio, dell'amore, di una famiglia che sta insieme solo con l'ipocrisia? E se mai un giorno i vostri figli vi chiederanno perché avete scelto di essere infelici e voi gli risponderete «per voi», non li caricherete di una responsabilità che potrebbe ferirli molto? I vostri figli conosceranno certamente altri bambini figli di separati, che se la passano benissimo, anche perché non devono, come i vostri, assistere ogni tanto agli amari litigi tra genitori. Mi perdoni se sono dura: ma se teneva tanto alla famiglia, perché ha tradito sua moglie «più e più volte»? Perché non ha pensato, «più e più volte» che sua moglie poteva mandarla a quel paese, pretendendo la separazione? Oltretutto lei mi sembra troppo sicuro di sé: chi non le dice che sua moglie, che non l'ama più, si innamori di qualcuno e capisca che anche i vostri figli hanno il diritto di vedere almeno un genitore, se non tutti e due, assolutamente felice?”

Mi sembrava un contributo degno di essere letto qui.
penso che comunque non esista il metodo infallibile per crescere i figli nemmeno in condizioni ottimali di amore e armonia.da parte mia l'impegno è quello di essere onesta nel dare il giusto esempio a mia figlia, insieme con suo padre, in modo che lei possa avere un punto di riferimento valido dal quale partire per essere veramente autonoma e indipendente in questa vita che l'attende ...particolarmente difficile come per tutta questa nuova generazione
 
Stato
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