Non faccio processi e tantomeno alle intenzioni. Leggo quello che è stato scritto.
Se si parte da premesse sbagliate si arriva a conclusioni sbagliate.
Ma la premessa, ovvero che la menzogna e la dissimulazione possano essere un bene, non mi impegno neppure a contestarla.
Quando si esprime in quasi ogni post l'insicurezza passata e presente di non essere gradevoli o amati, il timore di perdere sicurezze affettive ed economiche e la graticazione di conferme di sè trovate nel sesso nell'illusione o nella complicità di altri con gli stessi bisogni, vissute come imprescindibili per la propria serenità ...non c'è nulla da commentare, è già tutto evidente per chi legge e non può esserlo per chi ha la necessità di tutto ciò e ...se la racconta.
Ma se c'è la necessità di raccontarsela, altrimenti, crollerebbe tutta la costruzione e la stima di sè ...volerla fare crollare è crudele.
Non insisto.
Gli umani sono fatti in un certo modo.
Senza tot liquidi, proteine, carboidrati e grassi, muoiono.
Tutto qui il succo della questione.
Anche tu (IMHO) usi premesse non false o vere: non esistono, ma usi premesse che non sei disposta ad ammettere perchè non le vedi. Se le vedessi, significherebbe ammettere, che il tuo modo di porti è estremamente limitato, e non sei disposta ad accettarlo perchè vedresti messo in crisi tutto il tuo sistema di certezze acquisite nell'esperienza.
Invece Chiara, fornisce le sue premesse.
Premettendo che io Chiara sono una libertina e ho fatto e faccio certe cose, vi dico che.
Tu invece poni le tue asserzioni come dati naturali ed evidenti.
Allora: dal tuo punto di vista quello che tu hai fatto con tuo marito era la cosa "doverosa" da fare.
Dal nostro punto di vista ( mio e di Chiara, dato che è identico), la vediamo come un glorioso non-sense.