Etichette

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
È evidente che la professione o un comportamento non definisce totalmente una persona, ma solo un aspetto. Ma allora non potrei nemmeno dire che tu non sei alta, mentre Lostris lo è ( scusa @Lostris :mexican: ) perché siete anche molto altro.
Ma è semplicemente quello che sto continuamente scrivendo.

Ossia:
le etichette hanno una funzione generalizzante che però non è riassuntiva di alcunchè se non di un accordo sociale riguardo un senso generale.
L'altra funzione è semplificare la comunicazione.
L'altra funzione è intendersi tutti sul fatto che se indico un oggetto che tutti chiamano tavolo non vorrò farci dentro il bagno.

Giochetto: se fra dieci persone decidiamo che tavolo è la vasca da bagno, allora fra noi dieci sarà evidentemente possibile andare nel tavolo e farci un bagno e il resto del mondo penserà che siamo fuori di testa. :carneval:
Ma noi il bagno lo facciamo lo stesso :)
Ed esattamente nello stesso modo del resto del mondo che ritiene che noi che ci facciamo un bagno nel tavolo siamo fuori di testa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E questa è la funzione che ho ripetutamente scritto riguardante l'etichetta.

Attribuzione generica.



Ma, poi nei fatti, andar da un medico competente o da uno incompetente, medici entrambi, fa una gran bella differenza.
E l'etichetta, per questo approfondimento di significato, non è sufficiente.

Tutti medici sull'etichetta.
E l'etichetta, come giustamente sottolinei, mi serve solo per distinguere un medico da un panettiere.

Ma l'etichetta a volte mi fa confondere un medico con un cane. :D
Però non è che chi, sposato o convivente o fidanzato (varie etichette per definire chi è impegnato... oh poi c’è pure chi si sposa, ma senza impegno eh) conosce una persona con la quale fa sesso e discutendo qui (non con il partner) la si definisce come amante, si deve inalberare, può tranquillamente dire che è un amante saltuario o come preferisce. Invece sembrava che si offendessero.
È una reazione paradossale, come è risultata surreale questa discussione.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Questa è un'altra differenza. Fra oggettivo e soggettivo.

Ma è dentro nel contenitore della funzione di etichetta.

Non pensi?

E, torno all'esempio degli spacciatori che mi accompagnavano a casa di notte.
Per me non erano semplicemente spacciatori.

Perchè mi ero spostata dall'etichetta all'individuo.

Poi il fatto che spacciassero era un qualcosa do oggettivo. Ovviamente.
Ma definiva un qualcosa che non aveva per esempio a che vedere nulla con la mia relazione con loro.

Con me, mi proteggevano di notte.
Ad altri davano la roba.
Io non mi facevo. Quindi l'etichetta di spacciatore non mi interessava.
Mi interessava l'altro aspetto. Ossia che potevo tornarmene a casa facendo quattro chiacchiere tranquilla e in compagnia.

E pensa, quando ne parlavo e usavo il loro nome, invece del'etichetta, le persone che ritenevano in esseri spregevoli gli spacciatori, togliendo l'etichetta spacciatore e mettendoci un altro aspetto, consideravano quella persona una brava persona.
Sono cose molto simpatiche degli effetti delle etichette :)
Embè... Scusa ma non ci vedo nulla di strano. Se levo spacciatore e uso "persona di cuore" di sicuro levo un elemento che identifica un certo modo di stare nella società in favore della (vera) etichetta che gli appiccico. Mica il contrario.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Embè... Scusa ma non ci vedo nulla di strano. Se levo spacciatore e uso "persona di cuore" di sicuro levo un elemento che identifica un certo modo di stare nella società in favore della (vera) etichetta che gli appiccico. Mica il contrario.
Perdonami, ma persona di cuore io non lo uso!! Mai. :carneval:

Non ci vedo nulla di strano neppure io. Motivo per cui voler sovrapporre la funzione generalizzante dell'etichette a descrittore di percezioni mi sembra una questione di lana caprina, a dire il vero.

Nel caso, basta descrivere un fare - luigi mi accompagna di notte e mi fa sentire tranquilla - senza mettere l'etichetta - luigi, lo spacciatore della stazione, mi accompagna di notte e mi fa sentire tranquilla.
E...ta dam!!! luigi, il temibile e pericoloso spacciatore della stazione, diventa luigi, persona di buon cuore che protegge indifese donzelle nelle ombre della notte. :D

Le etichette sono tutte vere e al contempo tutte false, nel senso di incomplete e riduttive e riducente ad un unico aspetto.

E basta pochissimo, appoggiandosi solo all'etichetta, per prendere craniate madornali.

Un po' il discorso che per essere un medico non basta avere l'etichetta sulla porta dello studio.
 
Ultima modifica:

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Con amante intendo qualcuno con cui in futuro voglio costruire quello che in passato ho costruito con moglie/compagna ufficiale, moglie/compagna ufficiale con la quale ora, per mille e un motivo, ho rotto quel tipo di rapporto... ma come capita spesso si resta al proprio posto per mille motivi. Motivi condivisibili o meno ma non è questo l'argomento.

Ed è per questo che io dico di NON AVERE AMANTI perché con mia moglie/compagna ufficiale non ho rotto quel tipo di rapporto.

L'amica non è quella con cui "scopo extra" e basta..."ehi che fai oggi? hai qualche ora libera? ci vediamo per una "bombata"?"... no non funziona cosi

Ho un'amica con cui mi trovo benissimo a parlare a raccontare dei miei problemi quotidiani, a prenderci in giro anche "pesantemente". Con lei spesso non serve parlare perché abbiamo una forte intesa. A lei non ho paura di "confessare" nulla perché so che ascolta e non giudica, ma se secondo lei c'è qualcosa che non va me lo dice senza tanti giri di parole. Ci raccontiamo anche quelle fantasie che tutti e due sappiamo probabilmente resteranno solo fantasie... e la cosa è reciproca... ed oltre a stare bene nel conversare capita che stiamo bene anche a letto.

Ho un'amica con cui vado in montagna... escursioni anche di un certo impegno. E' una passione che abbiamo in comune. Ci piace andare insieme in montagna perché tutti e due non siamo "fanatici della vetta", l'uscita è sempre per scoprire qualcosa di nuovo e per ricaricarci. Oltre a questo capita che stiamo bene non solo in montagna ma anche a letto.

Cattivik.
Il rapporto che hai con la prima prevede che sappia dell’esistenza della seconda?
Puoi non rispondere eh
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Però non è che chi, sposato o convivente o fidanzato (varie etichette per definire chi è impegnato... oh poi c’è pure chi si sposa, ma senza impegno eh) conosce una persona con la quale fa sesso e discutendo qui (non con il partner) la si definisce come amante, si deve inalberare, può tranquillamente dire che è un amante saltuario o come preferisce. Invece sembrava che si offendessero.
È una reazione paradossale, come è risultata surreale questa discussione.
Leggendo ho avuto la sensazione che la discussione si stesse svolgendo su due piani diversi.

Da un lato chi ci teneva ad aprirsi su un aspetto - la sua concezione del significato interno ad un etichetta - e che per farlo si è esposta raccontando di sè.

Dall'altro lato chi, a prescindere dall'esposizione di una percezione regalata, rispondeva che erano fondamentalmente giri di parole, arizgogolamenti riportando la percezione individuale a percezione generale.

E l'assurdo della discussione io l'ho trovato qui dentro. Per dirti la verità.

Cosa che succede spesso, fra l'altro.
Uno parla di sè, poi gli si dice che pur avendo detto X di sè, quell'X non è vero perchè si capisce invece che.
E poi girano i coglioni, ovviamente.

perchè non si può dire a qualcuno che sta parlando di sè che quello che dice di sè non è aderente alla percezione di sè, e deve invece essere aderente alla percezione altrui.

Mi spiego?

Si può discutere, aprtendo da un significato condiviso sui diversi significati che ognuno da, a mio parere.

Si possono confrontare i significati.

Ma se diventa una specie di..X vs Y..dopo un po' è pesante.

O perlomeno a me diventa pesante.

ho scritto almeno cinque volte che l'etichetta è utile nella sua funzione.
Oh. l'ho dovuto ripetere cinque volte perchè mi si ripondeva come se avessi scritto che l'etichetta è una stronzata.

Se si ha tempo ok, ma non sempre si ha voglia di essere capiti a modo dell'altro.
E passa anche la voglia di esporre parti di sè. Ad un certo punto.

Serenamente eh.

E' una mia percezione.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Per questo sottolineavo la funzione dell'etichetta.

Ossia semplificazione generalizzante. Che per certi versi mette tutti d'accordo sulla "superficie" (non superficiale, mi riferisco proprio alla scorza della cipolla che può essere un individuo).

Ma è una funzione.
E la posso usare perchè non ho voglia di dirti di me.

Quindi io dico che G. è compagno perchè non ritengo di avere il desiderio di condividere con te chi è G. per me o chi sono io per lui.
Per X, Y, Z, motivi.

Oppure posso usare l'etichetta perchè non so farne a meno.
Sto sulla semplificazione, credendo di intendersi e poi rimandendoci di merda (e vedendo il mondo pieno di stronz*) perchè non mi capiscono.

Se io decido di risponderti "ma cosa dici???" è per sottolinearti che non stai ascoltando qualcosa che ti ho già detto o anticipato.
Se semplicemente ti spiego che uso compagno in generale, ma poi nella nostra relazione blablablero blà blà, mi sto aprendo con te.

Se accetto compagno, parlando di me, ho semplicemente deciso che non ho voglia, tempo, energia per portarti un po' più dentro nella mia cerchia.

Ed è simpatico, perchè in questo caso l'accettazione e la condivisione (che arriva a te) ed è apparente è un rifiuto. (ed è quello che è per me) :)

Io non funziono così.
Ti dico cosa vedo dalla mia parte.

Tu mi puoi spiegare perché chiami G "amante", quando all'esterno e' un compagno.

Se parlandone mi esce comunque "compagno" (ripeto: la mia testa è limitata e comunque si "centra", per quel poco che riesce su di me, malgrado poi la comprensione), dicevo, mi "sfugge" compagno... Io credo che sia TU (che hai chiara la tua visione) a capire che posso non avere capito. Ma non mi aspetto comunque la reazione di chi ha davanti un marziano. Non so come dire. Posso non avere colto il tuo alfabeto emotivo, rimane che non sto dicendo che G. e' un paracarro.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Cattivik

Utente di lunga data
Il rapporto che hai con la prima prevede che sappia dell’esistenza della seconda?
Puoi non rispondere eh
Si ambedue sanno dell'esistenza dell'altra senza però sapere chi è anche perché non si conoscono.

Cattivik

P.S. Però a sto punto chiedo di spostare il post nel Confessionale perché mi pare d'essere l'unico che ha raccontato molto per non dire tutto di se...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Leggendo ho avuto la sensazione che la discussione si stesse svolgendo su due piani diversi.

Da un lato chi ci teneva ad aprirsi su un aspetto - la sua concezione del significato interno ad un etichetta - e che per farlo si è esposta raccontando di sè.

Dall'altro lato chi, a prescindere dall'esposizione di una percezione regalata, rispondeva che erano fondamentalmente giri di parole, arizgogolamenti riportando la percezione individuale a percezione generale.

E l'assurdo della discussione io l'ho trovato qui dentro. Per dirti la verità.

Cosa che succede spesso, fra l'altro.
Uno parla di sè, poi gli si dice che pur avendo detto X di sè, quell'X non è vero perchè si capisce invece che.
E poi girano i coglioni, ovviamente.

perchè non si può dire a qualcuno che sta parlando di sè che quello che dice di sè non è aderente alla percezione di sè, e deve invece essere aderente alla percezione altrui.

Mi spiego?

Si può discutere, aprtendo da un significato condiviso sui diversi significati che ognuno da, a mio parere.

Si possono confrontare i significati.

Ma se diventa una specie di..X vs Y..dopo un po' è pesante.

O perlomeno a me diventa pesante.

ho scritto almeno cinque volte che l'etichetta è utile nella sua funzione.
Oh. l'ho dovuto ripetere cinque volte perchè mi si ripondeva come se avessi scritto che l'etichetta è una stronzata.

Se si ha tempo ok, ma non sempre si ha voglia di essere capiti a modo dell'altro.
E passa anche la voglia di esporre parti di sè. Ad un certo punto.

Serenamente eh.

E' una mia percezione.
Percezione sbagliata.
Perché alla domanda “com’è il rapporto con la tua amante?” È stato risposto “quale amante?”

[video=youtube;mI2MupdQwlY]https://www.youtube.com/watch?v=mI2MupdQwlY[/video]
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io non funziono così.
Ti dico cosa vedo dalla mia parte.

Tu mi puoi spiegare perché chiami G "amante", quando all'esterno e' un compagno.

Se parlandone mi esce comunque "compagno" (ripeto: la mia testa è limitata e comunque si "centra", per quel poco che riesce su di me, malgrado poi la comprensione), dicevo, mi "sfugge" compagno... Io credo che sia TU (che hai chiara la tua visione) a capire che posso non avere capito. Ma non mi aspetto comunque la reazione di chi ha davanti un marziano. Non so come dire. Posso non avere colto il tuo alfabeto emotivo, rimane che non sto dicendo che G. e' un paracarro.
Tutto vero ma se poi ti spiego non ti ostini (generico) a dirmi che ho un compagno
Se mi chiedi: hai un amante? No. E ti spiego cosa ho. Non sono obbligata a dirti si perché secondo te quella persona è il mio amante.
Invece sembra che debba essere così
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io non funziono così.
Ti dico cosa vedo dalla mia parte.

Tu mi puoi spiegare perché chiami G "amante", quando all'esterno e' un compagno.

Se parlandone mi esce comunque "compagno" (ripeto: la mia testa è limitata e comunque si "centra", per quel poco che riesce su di me, malgrado poi la comprensione), dicevo, mi "sfugge" compagno... Io credo che sia TU (che hai chiara la tua visione) a capire che posso non avere capito. Ma non mi aspetto comunque la reazione di chi ha davanti un marziano. Non so come dire. Posso non avere colto il tuo alfabeto emotivo, rimane che non sto dicendo che G. e' un paracarro.
Certo, ma se ti dico che non ci hai capito un cazzo.
Oppure, in francese, se ti dico che forse non mi sono spiegata bene e provo di nuovo a spiegarti.

O mi ascolti e provi ad uscire dalla tua percezione per penetrare la mia.
O la sensazione che viene a me è che sto perdendo tempo ed energia.

E allora, o ti dico, ok ok, compagno.
E la chiudiamo qui.
Ma per me è chiusa a questo punto. Nel senso che ho capito che non ho un linguaggio con te e non trovo varchi per provare a trovarlo salvo spostarmi da me per venire a te.

O, se sono di cattivo umore, ti dico che la devi piantare di interpretarmi a modo tuo che io so cosa intendo per me.
e la chiudo di nuovo qui.

Se si vuole costruire un alfabeto comune, serve lasciare quello conosciuto eh.
E provare ad addentrarsi uno nell'alfabeto dell'altro.

Partendo dal presupposto che non è che un alfabeto è più valido dell'altro in generale.
Ma lo è in particolare perchè ovviamente il mio alfabeto è valido per me e lo è più del tuo.
E viceversa per te. Il tuo è più valido del mio per te.

PArtendo da qui, forse a volte ci si incontra.

Se no diventa solo un "ho ragione io, no ho ragione io".

E, purtroppo, per fare quell'operazione, serve entrare un momentino nei grandi sistemi e approfondire.
Se no "ci si lanciano addosso significati", armati, senza andare da nessuna parte.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Si ambedue sanno dell'esistenza dell'altra senza però sapere chi è anche perché non si conoscono.

Cattivik

P.S. Però a sto punto chiedo di spostare il post nel Confessionale perché mi pare d'essere l'unico che ha raccontato molto per non dire tutto di se...

[MENTION=4500]perplesso[/MENTION]
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Percezione sbagliata.
Perché alla domanda “com’è il rapporto con la tua amante?” È stato risposto “quale amante?”

[video=youtube;mI2MupdQwlY]https://www.youtube.com/watch?v=mI2MupdQwlY[/video]
E poi mi sembra sia stato spiegato in questo 3d cosa significasse la domanda "quale amante" argomentando la propria percezione della cosa.

Sbaglio?

Fra l'altro ho letto il primo intervento di cattivik, per esempio, in cui ha proprio spiegato chi è PER LUI l'amante.
Quindi un post in cui lui ha esposto sè, serenamente.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Certo, ma se ti dico che non ci hai capito un cazzo.
Oppure, in francese, se ti dico che forse non mi sono spiegata bene e provo di nuovo a spiegarti.

O mi ascolti e provi ad uscire dalla tua percezione per penetrare la mia.
O la sensazione che viene a me è che sto perdendo tempo ed energia.

E allora, o ti dico, ok ok, compagno.
E la chiudiamo qui.
Ma per me è chiusa a questo punto. Nel senso che ho capito che non ho un linguaggio con te e non trovo varchi per provare a trovarlo salvo spostarmi da me per venire a te.

O, se sono di cattivo umore, ti dico che la devi piantare di interpretarmi a modo tuo che io so cosa intendo per me.
e la chiudo di nuovo qui.

Se si vuole costruire un alfabeto comune, serve lasciare quello conosciuto eh.
E provare ad addentrarsi uno nell'alfabeto dell'altro.

Partendo dal presupposto che non è che un alfabeto è più valido dell'altro in generale.
Ma lo è in particolare perchè ovviamente il mio alfabeto è valido per me e lo è più del tuo.
E viceversa per te. Il tuo è più valido del mio per te.

PArtendo da qui, forse a volte ci si incontra.

Se no diventa solo un "ho ragione io, no ho ragione io".

E, purtroppo, per fare quell'operazione, serve entrare un momentino nei grandi sistemi e approfondire.
Se no "ci si lanciano addosso significati", armati, senza andare da nessuna parte.
Quoto
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Per me non è scappare da etichette o altro, semplicemente è usare i termini corretti.

Con amante io intendo qualcuno con cui voglio costruire un progetto di vita e condivisione che va oltre il sesso e/o altri svaghi.


Cattivik
Percezione sbagliata.
Perché alla domanda “com’è il rapporto con la tua amante?” È stato risposto “quale amante?”

[video=youtube;mI2MupdQwlY]https://www.youtube.com/watch?v=mI2MupdQwlY[/video]
Mi riferivo a quel post. Il numero 4.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Perdonami, ma persona di cuore io non lo uso!! Mai. :carneval:

Non ci vedo nulla di strano neppure io. Motivo per cui voler sovrapporre la funzione generalizzante dell'etichette a descrittore di percezioni mi sembra una questione di lana caprina, a dire il vero.

Nel caso, basta descrivere un fare - luigi mi accompagna di notte e mi fa sentire tranquilla - senza mettere l'etichetta - luigi, lo spacciatore della stazione, mi accompagna di notte e mi fa sentire tranquilla.
E...ta dam!!! luigi, il temibile e pericoloso spacciatore della stazione, diventa luigi, persona di buon cuore che protegge indifese donzelle nelle ombre della notte. :D

Le etichette sono tutte vere e al contempo tutte false, nel senso di incomplete e riduttive e riducente ad un unico aspetto.

E basta pochissimo, appoggiandosi solo all'etichetta, per prendere craniate madornali.

Un po' il discorso che per essere un medico non basta avere l'etichetta sulla porta dello studio.
No. C'è un oggettivo (paradossalmente io posso essere spacciatrice come luigi, e sentirmi pure priva di connotazioni), e un soggettivo TUO (mi fa sentire tranquilla). E questa per me è la sola etichetta. Il resto? Etichetta per molti (spacciatore "cattivo"... sparo a caso). In sé no.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si ambedue sanno dell'esistenza dell'altra senza però sapere chi è anche perché non si conoscono.

Cattivik

P.S. Però a sto punto chiedo di spostare il post nel Confessionale perché mi pare d'essere l'unico che ha raccontato molto per non dire tutto di se...
Urca ho capito subito che sei il mio vicino del terzo piano :mexican:
 

Skorpio

Utente di lunga data
Io non funziono così.
Ti dico cosa vedo dalla mia parte.

Tu mi puoi spiegare perché chiami G "amante", quando all'esterno e' un compagno.

Se parlandone mi esce comunque "compagno" (ripeto: la mia testa è limitata e comunque si "centra", per quel poco che riesce su di me, malgrado poi la comprensione), dicevo, mi "sfugge" compagno... Io credo che sia TU (che hai chiara la tua visione) a capire che posso non avere capito. Ma non mi aspetto comunque la reazione di chi ha davanti un marziano. Non so come dire. Posso non avere colto il tuo alfabeto emotivo, rimane che non sto dicendo che G. e' un paracarro.
Però.. se io ti dico che ho una relazione (esempio) e tu mi ascolti e poco dopo mi fai: "hai una amante!"

E io ti dico che non mi sento in una relazione tra amanti, e continuo a parlarti, e tu mi reinterrompi.. "eh ma allora è un amante! :rotfl: "

E io continuo a dirti che non mi SENTO in una relazione tra amanti.. e proseguo, e tu ":rotfl: hai un amante dai.. e stringiamo.."

Io evidentemente capisco che il TUO interesse è solo ascoltare per mettere una etichetta

E se permetti.. ti mollo al tuo destino.. (non ti incazzare dopo però eh?)

E si torna all'uso

Oppure al desiderio e alla curiosità di scendere "sotto" che è una cosa che è l'esatto contrario dell'interesse a affibbiare una etichetta che si ha in tasca
 
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