Etichette

Foglia

utente viva e vegeta
Io le persone con cui scopo le chiamo per nome, più spesso per soprannome. Mi piace nominare l'altro a modo mio. :)Uso amante nel significato sociale del termine. Che va più che bene, significa tutto e niente. Quindi serve solo per intendersi sul fatto che quella persona con cui scopo è una persona extra rispetto ad una relazione preesistente. Ma è semplice adattamento all'accezione sociale.Che non è neanche esatta nel significato della parola, ma vabbè....mica si può fare le pulci a tutto. Serve intendersi. Obiettivo - risultato.Ed è questa la funzione delle etichette. Intendersi velocemente su qualcosa senza indagarne nel particolare il significato. A livello di comunicazione sociale ci si ferma al significante. Ossia la forma della parola. Il significato...qua dentro si legge parecchio di gente che si presenta come amante, e poi fa un gran casino su quel che c'è dentro. E si confondono anche in coppia :rotfl::rotfl:L'etichetta è comoda.Ma ha una funzione ridotta e sicuramente non esaustiva. Basta saperlo, e fare di conseguenza. E' un po' la stessa differenza che corre fra uno che per strada chiama narcisista qualcuno e chi diagnostica con strumenti qualitativi e quantitivi, con riferimenti di significato particolare e calato sulla situazione e sull'individuo. Con cognizione. Tendo ad essere d'accordo con @Cattivik e @Skorpio...G. è il mio amante. Per dire. E io sono la sua zoccola del cuore. Ma fuori, pubblicamente, ci chiamiamo compagni. Gli altri capiscono quello che hanno in mente loro, e tendenzialmente a noi interessa poco spiegare quello che c'è fra noi. Spesso e volentieri uso le parole della gente che mi evito mille menate...e poi mi dicono che penso troppo :p:rotfl:
Però il mio discorso era un po' diverso nella prospettiva.Nemmeno io ho mai chiamato "marito" direttamente il marito. Ma con nomi o soprannomi anche creativi (alla fine evitavo di chiamarlo...).Se tu parli di amante e zoccola, io che non conosco chi è G. per te, non arriverò a capirti. Tutto qui. Presente il telefono senza fili? Nel senso che se invece quei fili li abbiamo costruiti nel tempo e dando alla comunicazione una convenzione nostra, il discorso cambia.Metti però che io ti parlo di G "come tuo compagno". Cosa credi che mi possa arrivare se mi rispondi: "ma cosa dici???". E soprattutto: cosa arriva a te nel dirmelo? :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Però il mio discorso era un po' diverso nella prospettiva.Nemmeno io ho mai chiamato "marito" direttamente il marito. Ma con nomi o soprannomi anche creativi (alla fine evitavo di chiamarlo...).Se tu parli di amante e zoccola, io che non conosco chi è G. per te, non arriverò a capirti. Tutto qui. Presente il telefono senza fili? Nel senso che se invece quei fili li abbiamo costruiti nel tempo e dando alla comunicazione una convenzione nostra, il discorso cambia.Metti però che io ti parlo di G "come tuo compagno". Cosa credi che mi possa arrivare se mi rispondi: "ma cosa dici???". E soprattutto: cosa arriva a te nel dirmelo? :)
Per questo sottolineavo la funzione dell'etichetta.

Ossia semplificazione generalizzante. Che per certi versi mette tutti d'accordo sulla "superficie" (non superficiale, mi riferisco proprio alla scorza della cipolla che può essere un individuo).

Ma è una funzione.
E la posso usare perchè non ho voglia di dirti di me.

Quindi io dico che G. è compagno perchè non ritengo di avere il desiderio di condividere con te chi è G. per me o chi sono io per lui.
Per X, Y, Z, motivi.

Oppure posso usare l'etichetta perchè non so farne a meno.
Sto sulla semplificazione, credendo di intendersi e poi rimandendoci di merda (e vedendo il mondo pieno di stronz*) perchè non mi capiscono.

Se io decido di risponderti "ma cosa dici???" è per sottolinearti che non stai ascoltando qualcosa che ti ho già detto o anticipato.
Se semplicemente ti spiego che uso compagno in generale, ma poi nella nostra relazione blablablero blà blà, mi sto aprendo con te.

Se accetto compagno, parlando di me, ho semplicemente deciso che non ho voglia, tempo, energia per portarti un po' più dentro nella mia cerchia.

Ed è simpatico, perchè in questo caso l'accettazione e la condivisione (che arriva a te) ed è apparente è un rifiuto. (ed è quello che è per me) :)
 
Ultima modifica:

oriente70

Utente di lunga data
Nome o soprannome. Come dicevo mi piace nominare a modo mio, in particolare quelli con cui scopo :)

Lo spaccciatore..è un po' il discorso delle etichette.
Alcuni li chiamo per nome in ogni caso.
Alcuni mi accompagnavano a casa di notte quando arrivavo tardi col treno e girar da sola per la città non era una genialata. Mi proteggevano.
Altri mi "curavano" la macchina, nel senso che visto che si facevano e spacciavano sotto casa mia, mi ero accordata perchè tenessero anche d'occhio la mia macchina e facessero girare la voce sul non scassinarla.
Altri rompevano i coglioni. Ma li chiamavo rompicoglioni.

Quelli che mi sono capitati a lavoro, in percorso, li ho chiamati parassiti. Era il mio nomignolo per loro e con loro :)

Poi, se sono a giro e vedo uno losco che fa passaggi di mano, lo chiamo genericamente spacciatore.

Ma io sono ben consapevole che quello è un individuo. Che ha una storia. Che ha una vita. Che ha emozioni.
Che è ben oltre l'etichetta che io gli posso appiccicare per semplificarmi la vita. E la vita, con l'etichetta la semplifico fondamentalmente a me.

Io penso che le etichette siano utili.

Ma trovo miope e superficiale usarle credendo di aver riassunto un significato.
Capisco che la velocità faccia molto comodo.

La mia etichetta è stata troia per dire. Per anni.
Mi è sempre piaciuto un sacco giocarci con chi la usava perchè non sapeva fare altro...le etichette descrivono chi le usa. Sono grandi contenitori di conoscenza dell'altro. ;):)
Le etichette le mettiamo su tutti[emoji41].
Sempre a nostra discrezione , anche sbagliando [emoji41] puoi essere sintetico o romanziere ma sempre si cataloga chi si ha difronte [emoji41] , ora cosa c'è di male a essere sintetico [emoji41] , rompicoglioni ( etichetta) descrive la tua conoscenza ?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Boh se io sto male vado dal medico.
L’etichetta mi serve, ma pure se devo andare dal panettiere.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Le etichette le mettiamo su tutti[emoji41].
Sempre a nostra discrezione , anche sbagliando [emoji41] puoi essere sintetico o romanziere ma sempre si cataloga chi si ha difronte [emoji41] , ora cosa c'è di male a essere sintetico [emoji41] , rompicoglioni ( etichetta) descrive la tua conoscenza ?
E' quello che ho scritto.

ho scritto che le etichette hanno una loro utilità.

Basta essere consapevoli del fatto che sono per l'appunto etichette e che non sono esaustive di alcunchè, se non della propria prospettiva sul mondo.

Esempio rompicoglioni (etichetta, senso in cui l'ho usato nell'altro post in alternativa all'etichetta di spacciatore): se io ti dico che quello/quella è un rompicoglioni...siamo davvero sicuri che intendiamo la stessa cosa?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Boh se io sto male vado dal medico.
L’etichetta mi serve, ma pure se devo andare dal panettiere.
Certo.

Poi posso dirti, firmandolo letteralmente col sangue, che non tutti i medici etichettati con medico, sono medici nei termini delle competenze mediche che utilizzano nella cura del paziente.

Un medico che ho incontrato in questo periodo, comunemente lo chiamo medico ma ci ho aggiunto un altra definizione: testa di cazzo incompetente.
E se anche ha l'etichetta di medico, io non ci torno a farmi curare.
Anche se ha il cartellino fuori dallo studio.

Idem per il panettiere. Vado dal panettiere che sa fare il pane.
Non da quello che ha fuori l'insegna e ha il pane che fa nausea. (a me ovviamente)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ho detto: mi e' sorta la domanda dal senso del nonsenso.
Ma il tema è interessantissimo eh? Almeno nper me

E ripeto che io non "rifiuto" nulla di nulla dall'esterno... come etichette

Sia in una relazione, siana livello personale, sia come utente ndi un forum, e ti ho fatto anche l'esempio del "Conte" per dire che non rifiutavo nulla

L'etichetta è un problema di chi deve metterla (se DEVE metterla) da quella di valore a quella svalorizzante

Però io non sono l'addetto a risolvere i problemi altrui, e anche in passato, (e ritorno all'esempio qui del forum) me ne sono bellamente fregato

Quindi NON rifiuto, ma disinteresse

O dovevo secondo te mettermi a suonare l'organo e a parlare veneto per fare contenti quelli che mi chiamavano il Conte? :carneval:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma il tema è interessantissimo eh? Almeno nper me

E ripeto che io non "rifiuto" nulla di nulla dall'esterno... come etichette

Sia in una relazione, siana livello personale, sia come utente ndi un forum, e ti ho fatto anche l'esempio del "Conte" per dire che non rifiutavo nulla

L'etichetta è un problema di chi deve metterla (se DEVE metterla) da quella di valore a quella svalorizzante

Però io non sono l'addetto a risolvere i problemi altrui, e anche in passato, (e ritorno all'esempio qui del forum) me ne sono bellamente fregato

Quindi NON rifiuto, ma disinteresse

O dovevo secondo te mettermi a suonare l'organo e a parlare veneto per fare contenti quelli che mi chiamavano il Conte? :carneval:
E' perchè sei il solito stronzo ribelle...guastafeste.

Ma ti è parso corretto tradire così le aspettative tanto generosamente riversate su di te?
Non ti senti nemmeno un po' in colpa insomma?

Un po' di impegno ci vuole eh!! E diamine!! :carneval:
 

Skorpio

Utente di lunga data
Un medico che ho incontrato in questo periodo, comunemente lo chiamo medico ma ci ho aggiunto un altra definizione: testa di cazzo incompetente.
E se anche ha l'etichetta di medico, io non ci torno a farmi curare. )
Magari dietro quella etichetta ci sono tanti quattrini di papi per pagare gli esami .

Però c'è l'etichetta, siamo tranquilli.. :D
 

Skorpio

Utente di lunga data
E' perchè sei il solito stronzo ribelle...guastafeste.

Ma ti è parso corretto tradire così le aspettative tanto generosamente riversate su di te?
Non ti senti nemmeno un po' in colpa insomma?
Un po' si :(

Però ero troppo impegnato a ridere per accorgermene :rotfl:
 

oriente70

Utente di lunga data
E' quello che ho scritto.

ho scritto che le etichette hanno una loro utilità.

Basta essere consapevoli del fatto che sono per l'appunto etichette e che non sono esaustive di alcunchè, se non della propria prospettiva sul mondo.

Esempio rompicoglioni (etichetta, senso in cui l'ho usato nell'altro post in alternativa all'etichetta di spacciatore): se io ti dico che quello/quella è un rompicoglioni...siamo davvero sicuri che intendiamo la stessa cosa?
Tanti anni fa ne mio reparto venne uno etichettato come rompicoglioni allo stato puro [emoji41] ...bè devo dire che avevano ragione [emoji41].
Nel senso se si ascolta una campana non va bene [emoji41] ma quando suonano tutte lo stesso motivo [emoji16] una base di fondo c'è.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Magari dietro quella etichetta ci sono tanti quattrini di papi per pagare gli esami .

Però c'è l'etichetta, siamo tranquilli.. :D
Eh...c'è sicuramente una vita, emozioni e aspettative dietro l'etichetta.

Chissà quanto gli è costato in ogni caso, prendersi quell'etichetta. A prescindere dal risultato.

Certo che se l'etichetta ha valore per quello che è costata e non per quello che rappresenta passando dal generale (etichetta) al particolare (l'individuo nel suo insieme, comprese le competenze concrete correlate a quell'etichetta)...beh...diventa una questione di potere di acquisto. Oltre che di etichetta.

Io preferisco, anche in questo caso, avere ben stampato in testa il nome. Che c'è subito dopo l'etichetta.

Ma sto andando OT :carneval:

(mi porti fuori strada...ecco...colpa tua :p:p)
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' quello che ho scritto.

ho scritto che le etichette hanno una loro utilità.

Basta essere consapevoli del fatto che sono per l'appunto etichette e che non sono esaustive di alcunchè, se non della propria prospettiva sul mondo.

Esempio rompicoglioni (etichetta, senso in cui l'ho usato nell'altro post in alternativa all'etichetta di spacciatore): se io ti dico che quello/quella è un rompicoglioni...siamo davvero sicuri che intendiamo la stessa cosa?
Rompicoglioni è una definizione soggettiva, spacciatore oggettiva.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Tanti anni fa ne mio reparto venne uno etichettato come rompicoglioni allo stato puro [emoji41] ...bè devo dire che avevano ragione [emoji41].
Nel senso se si ascolta una campana non va bene [emoji41] ma quando suonano tutte lo stesso motivo [emoji16] una base di fondo c'è.
Secondo te, un uomo che porta i fiori, che è dolce e sentimentale, che fa poesia dei sentimenti è un rompicoglioni?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo.

Poi posso dirti, firmandolo letteralmente col sangue, che non tutti i medici etichettati con medico, sono medici nei termini delle competenze mediche che utilizzano nella cura del paziente.

Un medico che ho incontrato in questo periodo, comunemente lo chiamo medico ma ci ho aggiunto un altra definizione: testa di cazzo incompetente.
E se anche ha l'etichetta di medico, io non ci torno a farmi curare.
Anche se ha il cartellino fuori dallo studio.

Idem per il panettiere. Vado dal panettiere che sa fare il pane.
Non da quello che ha fuori l'insegna e ha il pane che fa nausea. (a me ovviamente)
Poi possiamo aggiungere aggettivi, ma il termine permette di non andare dal medico (adeguato o no) a chiedere il pane o dal panettiere (competente panificatore o no) per comunicargli di avere un dolore alla spalla.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Eh...c'è sicuramente una vita, emozioni e aspettative dietro l'etichetta.

Chissà quanto gli è costato in ogni caso, prendersi quell'etichetta. A prescindere dal risultato.

Certo che se l'etichetta ha valore per quello che è costata e non per quello che rappresenta passando dal generale (etichetta) al particolare (l'individuo nel suo insieme, comprese le competenze concrete correlate a quell'etichetta)...beh...diventa una questione di potere di acquisto. Oltre che di etichetta.

Io preferisco, anche in questo caso, avere ben stampato in testa il nome. Che c'è subito dopo l'etichetta.

Ma sto andando OT :carneval:

(mi porti fuori strada...ecco...colpa tua :p:p)
Oh mamma.. :rotfl:

In questo 3d di colpe me ne sono prese già assai .. va bene che reggo bene .. ma insomma. .. un po' di umana pietà.. :carneval:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Rompicoglioni è una definizione soggettiva, spacciatore oggettiva.
Questa è un'altra differenza. Fra oggettivo e soggettivo.

Ma è dentro nel contenitore della funzione di etichetta.

Non pensi?

E, torno all'esempio degli spacciatori che mi accompagnavano a casa di notte.
Per me non erano semplicemente spacciatori.

Perchè mi ero spostata dall'etichetta all'individuo.

Poi il fatto che spacciassero era un qualcosa do oggettivo. Ovviamente.
Ma definiva un qualcosa che non aveva per esempio a che vedere nulla con la mia relazione con loro.

Con me, mi proteggevano di notte.
Ad altri davano la roba.
Io non mi facevo. Quindi l'etichetta di spacciatore non mi interessava.
Mi interessava l'altro aspetto. Ossia che potevo tornarmene a casa facendo quattro chiacchiere tranquilla e in compagnia.

E pensa, quando ne parlavo e usavo il loro nome, invece del'etichetta, le persone che ritenevano in esseri spregevoli gli spacciatori, togliendo l'etichetta spacciatore e mettendoci un altro aspetto, consideravano quella persona una brava persona.

Sono cose molto simpatiche degli effetti delle etichette :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Poi possiamo aggiungere aggettivi, ma il termine permette di non andare dal medico (adeguato o no) a chiedere il pane o dal panettiere (competente panificatore o no) per comunicargli di avere un dolore alla spalla.

E questa è la funzione che ho ripetutamente scritto riguardante l'etichetta.

Attribuzione generica.



Ma, poi nei fatti, andar da un medico competente o da uno incompetente, medici entrambi, fa una gran bella differenza.
E l'etichetta, per questo approfondimento di significato, non è sufficiente.

Tutti medici sull'etichetta.
E l'etichetta, come giustamente sottolinei, mi serve solo per distinguere un medico da un panettiere.

Ma l'etichetta a volte mi fa confondere un medico con un cane. :D
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questa è un'altra differenza. Fra oggettivo e soggettivo.

Ma è dentro nel contenitore della funzione di etichetta.

Non pensi?

E, torno all'esempio degli spacciatori che mi accompagnavano a casa di notte.
Per me non erano semplicemente spacciatori.

Perchè mi ero spostata dall'etichetta all'individuo.

Poi il fatto che spacciassero era un qualcosa do oggettivo. Ovviamente.
Ma definiva un qualcosa che non aveva per esempio a che vedere nulla con la mia relazione con loro.

Con me, mi proteggevano di notte.
Ad altri davano la roba.
Io non mi facevo. Quindi l'etichetta di spacciatore non mi interessava.
Mi interessava l'altro aspetto. Ossia che potevo tornarmene a casa facendo quattro chiacchiere tranquilla e in compagnia.

E pensa, quando ne parlavo e usavo il loro nome, invece del'etichetta, le persone che ritenevano in esseri spregevoli gli spacciatori, togliendo l'etichetta spacciatore e mettendoci un altro aspetto, consideravano quella persona una brava persona.

Sono cose molto simpatiche degli effetti delle etichette :)
È evidente che la professione o un comportamento non definisce totalmente una persona, ma solo un aspetto. Ma allora non potrei nemmeno dire che tu non sei alta, mentre Lostris lo è ( scusa [MENTION=4075]Lostris[/MENTION] :mexican: ) perché siete anche molto altro.
 
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