E' sempre questo ciò che mi piace molto dei tuoi interventi: il chiedersi le cose.
Nei miei su questo argomento, non ho espresso particolari opinioni personali, ho solo parlato della finalità della detenzione secondo la costituzione. Che approvo.
Ho però anche detto che trovo incredibilmente fuori luogo improvvisarsi guidici e corte marziale per vicende delle quali si sa poco o nulla. Io su questa vicenda mi interrogo ancora: non so perché è uscita (comunque, di anni nel sono passati 12, non 6, mi pare: la condanna è del 2001, è uscita quest'anno, sbaglio?), non so quali sono le valutazione fatte dagli organi preposti. E soprattutto non ho idea, faccio fatca ad immaginarlo, cosa debba aver provato e cosa prova il padre di questa ragazza. Di quali indicibili sofferenze sia stato devastato. Io mai, mai, mai mi permetterei anche solo di pensare che "ha sbagliato a perdonare". Così come non mi permetterei di plaudire. Non so quanto e come abbia perdonato davvero, ma di certo non sono nessuno per poter giudicare. Posso solo cercare di capire, provare ad immaginare cosa avrei fatto io in una situazione infernale, fuori da ogni limite come quella. Gli affetti più grand strappati, e da chi? Dall'altro affetto più grande. C'è da morirci dentro. Come si possa presumere di aver diritto di anche solo di pensarlo, un giudizio, io davvero non capisco.