Fare la barba...

hammer

Utente di lunga data
Dipende dalle aspettative di quel genitore. Ci sono genitori che hanno standard alti e se il figlio non e’ super laureato con un’ottima posizione quel genitore non sarà mai fiero di lui.
Non è il mio caso. ;)
 

Lara3

Utente di lunga data
Per non essere "fiero" di un figlio devono esserci motivi gravi.
Non basta ripetere l'anno a scuola.
Per dire.
Hammer,
io prendevo le botte alle medie per un 8.
Non credo che erano fieri. Intanto non ho mai bocciato e ho finito l’università senza andare fuori corso. Con buone note.
 
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Nicky

Utente di lunga data
Questo è il tuo caso e comunque un figlio deve sentirsi di assistere un genitore anziano. Se è anche un obbligo non so anche se mi pare che sia legalmente contemplato.
Il fatto è che nel concetto di assistenza c'è anche il fare in modo che l'anziano sia adeguatamente assistito.
A volte mi sembra che sfuggano alcuni effetti dell'innalzamento dell'età media.
Mia nonna è morta a quasi cento anni. E' stata benissimo fino a novanta. Poi ha iniziato a declinare.
Ma quando è morta, mia mamma ne aveva a sua volta, settanta.
Se non ci fossero state badanti o strutture a cui rivolgersi, non solo mia nonna, ma anche mia mamma sarebbe vissuta meno, perché la fatica mentale e fisica di occuparsi di una persona orami affetta da demenza, è notevole. Certo c'eravamo anche noi, ma impegnate con il lavoro, c'erano dei bambini piccoli in famiglia.
Non è questione di non volersi sacrificare, per me, ma di necessità di gestire alcune situazioni in modo sostenibile per tutti.
 

gvl

Utente di lunga data
Il fatto è che nel concetto di assistenza c'è anche il fare in modo che l'anziano sia adeguatamente assistito.
A volte mi sembra che sfuggano alcuni effetti dell'innalzamento dell'età media.
Mia nonna è morta a quasi cento anni. E' stata benissimo fino a novanta. Poi ha iniziato a declinare.
Ma quando è morta, mia mamma ne aveva a sua volta, settanta.
Se non ci fossero state badanti o strutture a cui rivolgersi, non solo mia nonna, ma anche mia mamma sarebbe vissuta meno, perché la fatica mentale e fisica di occuparsi di una persona orami affetta da demenza, è notevole. Certo c'eravamo anche noi, ma impegnate con il lavoro, c'erano dei bambini piccoli in famiglia.
Non è questione di non volersi sacrificare, per me, ma di necessità di gestire alcune situazioni in modo sostenibile per tutti.
Non tutti decedono dopo i 90 anni. Ho anche scritto che se è necessario allora le strutture sono la soluzione e il tuo sicuramente lo è o meglio lo era.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ogni tanto mi domando cosa dovrebbe fare il figlio perché io non sia fiero di lui. Sono talmente diverso da mio padre che temo che lo amerei anche se fosse un serial killer 🤷
Amare ed essere fieri sono cose diverse.
 

Brunetta

Utente di lunga data
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The Reverend

Utente di lunga data
Allora riconosci che TU hai fatto un commento incongruo.
Sei uno spasso dear collega!!!😂😂😂 Una vera mattacchiona😁😁😁
Ti hanno già detto che non spetta a te decidere se i commenti sono congrui o no ma tu...niente!😂
È palese che non posso essere orgoglioso di un figlio serial killer, E' OVVIO!
Il mio dubbio era se avrei potuto continuare ad AMARLO.
Capissi ora?🙄
 

Nicky

Utente di lunga data
Non tutti decedono dopo i 90 anni. Ho anche scritto che se è necessario allora le strutture sono la soluzione e il tuo sicuramente lo è o meglio lo era.
Si, certo, non intendevo contraddirti ma segnalarti uno dei motivi che rendono più intensa l'esigenza di aiuti extra familiari.
 

hammer

Utente di lunga data
Hammer,
io prendevo le botte alle medie per un 8.
Non credo che erano fieri. Intanto non ho mai bocciato e ho finito l’università senza andare fuori corso. Con buone note.
Alla fine, pensi che i tuoi genitori si siano comportati correttamente con te, in questa situazione, visto il risultato finale?
Per quanto mi riguarda, con tutto il rispetto, da quanto scrivi emerge chiaramente che i tuoi genitori avevano gravi, patologici, disturbi comportamentali, se ti picchiavano per un "8".
A casa nostra per un "7" si ballava tutti insieme sui tavoli dalla gioia. 🥳
I risultati sono arrivati lo stesso e non è stato necessario creare nessun "cattivo ricordo".
 

Marjanna

Utente di lunga data
Il fatto è che nel concetto di assistenza c'è anche il fare in modo che l'anziano sia adeguatamente assistito.
A volte mi sembra che sfuggano alcuni effetti dell'innalzamento dell'età media.
Mia nonna è morta a quasi cento anni. E' stata benissimo fino a novanta. Poi ha iniziato a declinare.
Ma quando è morta, mia mamma ne aveva a sua volta, settanta.
Se non ci fossero state badanti o strutture a cui rivolgersi, non solo mia nonna, ma anche mia mamma sarebbe vissuta meno, perché la fatica mentale e fisica di occuparsi di una persona orami affetta da demenza, è notevole. Certo c'eravamo anche noi, ma impegnate con il lavoro, c'erano dei bambini piccoli in famiglia.
Non è questione di non volersi sacrificare, per me, ma di necessità di gestire alcune situazioni in modo sostenibile per tutti.
Concordo con quanto scrivi.
Infatti uno dei temi attuali sarà come trattare la moltitudine di popolazione anziana (al momento sana, che viaggia, spende, gira), nel senso che non sarà possibile gestire facilmente tutto un blocco di persone che potrebbero "scoppiare" tutte insieme.
Conosco le demenze, e le varie forme di demenza, perchè mi ci sono trovata dentro per mia mamma e poi ho conosciuto altre persone che hanno demenza. Fuori vedo che pochissime persone hanno idea di cosa sia la demenza, mettendo tendenzialmente tutto in un "calderone Alzheimer" imparato da qualche video su un social, tanti credono che Alzheimer significhi solo perdita di memoria, e non hanno la più pallida idea delle diverse e molteplici sfumature in cui la demenza (che non è solo Alzheimer, che è solo un nome che crea solo una cerchia, un sottoinsieme) si inserisce su una persona, non hanno la più pallida idea di come queste patologie non siano generaliste ma possano avere molte sfumature diverse perchè comunque vanno "sopra" e "intorno" quella che è la personalità, le inflessioni caratteriali di una persona, non hanno idea di cosa siano i diversi gradini del deterioramento cognitivo, e che in tanti casi una patologia viene riconosciuto quando è già in uno stadio avanzato.
A quasi nessuno viene detto, che a fronte di una diagnosi di decadimento cognitivo (decadimento cognitivo è uno step iniziale), in una famiglia andrebbe fatta una riunione per stabilire chi saranno i caregiver (plurale, non singolare), e che o si è parte della soluzione (=fare), o si diventa parte del problema. Considerando che si tratta di patologie degenerative.
Sarebbe un tema lungo...
 
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danny

Utente di lunga data
E nel frattempo da inizio anno è morto anche mio cognato. Terzo funerale.
Il mio amico morendo ha lasciato la moglie, ma anche la madre novantenne.
Se c'è qualcosa che non è prevedibile è proprio la fine della nostra vita o quella di chi ci sta vicino.
 
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