Figura paterna

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Non sono mai riuscito a pensare a mio padre come ad una figura, o come ad un essere che doveva rivestire un ruolo, o come ad un gigante. Io l'ho sempre visto come un uomo che tribola da mane a sera con una donna ( mia madre) che non gli ha mai permesso di volare.

La figura, il mio idolo, il modello è sempre stato per me mio nonno materno, del resto tutto quello che mi ha mostrato mio nonno, alla prova dei fatti è sempre risultato veritiero.

Quand'ero bambino dovevo star seduto dietro, perchè mi si diceva, sei un bambino, ma io dissi a mio padre, che divenuto grande, lui sarebbe saluto dietro perchè sarebbe stato un vecchio.

Di mio padre salvo questo: Una fede nella concretezza e nella semplicità.

Non so proprio se è stato un bravo padre, non ve lo so dire, so solo che per amor di pace, faceva tutto quello che voleva la mamma, compresa la razione quotidiana di botte, alla sera. Infatti il pover uomo tornava alla sera stremato dal lavoro e si sorbiva la predica del giorno. Ma un giorno stanco anche di questo disse a mia madre, che dato che non era capace di tenermi, mi avrebbe tenuto lui con sè al pomeriggio in ditta.
Abbastanza stranamente le botte finirono.

Mia madre diceva di avere paura di mio padre, perchè quando aveva deciso una cosa, era indiscutibile.

Mio padre, imparò a sue spese, a fare e tacere, sbattendosene altamente i maroni di cose come dialogo di coppia. Quante volte l'ho visto alzarsi da tavola in silenzio, prendere la giacca, e inforcare la porta, mentre mia madre continuava a predicare al vento, anche per mezz'ore intere.

Un giorno disse: Con te ci sono solo due risposte, una si e l'altra va bene, devi sempre per forza averla vinta su tutto.

Un giorno disse a me: Se un giorno ti sposerai, non permettere mai a tua moglie di ficcanasare nei tuoi affari, altrimenti ti farà spendere il denaro come vuole lei, e ti farà fare tutto quello che vuole lei.

Quante volte ho visto mia madre incapace di vedere il suo punto di vista, e convincere lui, a furia di discussioni, che lui "doveva" pensarla così come lei aveva deciso che doveva pensare.

Ho beccato montagne di volte mia madre in bugia, mio padre mai.

La frase fatta di mia madre è: " Non trovo giusto che"..
E quando arriva a questo, tutti noi, sappiamo di essere fottuti.

Il massimo del minimo fu che mio padre rinuncia all'abbonamento a due quotidiani, perchè la moglie non trova giusto che lui passi le serate in ufficio a leggersi i suoi giornali.

Fedele? Non so.
Mia madre, si è sempre autocrocifissa, a sentire lei, ha sempre avuto proposte ed occasioni da signori, dei veri signori, altolocati, ma non ha mai ceduto, per motivi di purezza interiore. ( altra cosa che io non so cosa sia: la purezza).

Ho visto almeno 3 donne fare il filo a mio padre. E so che una lo faceva veramente ridere, quando c'era lei lui cominciava a fare lo scemo, esternava quel lato giocoso, che altrimenti in casa non c'era mai.

Da mia madre non ho imparato un cazzo:
Solo: montagne di futili polemiche, che non portano a nulla, solo critiche, non va ben così non va ben colà, ecc..ecc...

Da mio padre ho avuto questo:
Lui mi ha fornito gli strumenti per diventare un adulto capace di badare a sè stesso. Per lui, fu un orgoglio da quel giorno che mi intestati un immobile. Fin qui ti ho accompagnato ora cammina con le tue gambe.

Da bambino ho rischiato di perdere mio padre per malattia.
Posso dirvi che rimpiangevo le botte, anche quelle con la cinghia, piuttosto di vedere quel letto vuoto, e il silenzio agghiacciante, della sua non presenza.
 

Amarax

Utente di lunga data
Se questa è la tua storia.
Anche tu non sei giovanissimo. Questa è la vita comune e triste, vissuta più o meno da tutti quelli che oggi hanno dai 40 anni in su.Si e no con qualche variazione sul tema.
Oggi noi difendiamo i figli ad oltranza e forse siamo caduti da un eccesso al suo opposto:unhappy:
 
Se questa è la tua storia.
Anche tu non sei giovanissimo. Questa è la vita comune e triste, vissuta più o meno da tutti quelli che oggi hanno dai 40 anni in su.Si e no con qualche variazione sul tema.
Oggi noi difendiamo i figli ad oltranza e forse siamo caduti da un eccesso al suo opposto:unhappy:
Io sono del 1967, mio padre del 1937, mio nonno era del 1907.
Fico no?

Oramai siamo schiavi dei figli...
 

Amarax

Utente di lunga data
Io sono del 1967, mio padre del 1937, mio nonno era del 1907.
Fico no?

Oramai siamo schiavi dei figli...
Bella cadenza...li giochiamo al lotto ??:carneval:


Vero. Io ho cercato di far crescere i miei nella certezza di essere amati . Fino ad ora mi pare sia andata bene. Poi saprò di cosa sono accusata. Perchè i figli accusano i genitori sempre di qualcosa :rolleyes:
 
Bella cadenza...li giochiamo al lotto ??:carneval:


Vero. Io ho cercato di far crescere i miei nella certezza di essere amati . Fino ad ora mi pare sia andata bene. Poi saprò di cosa sono accusata. Perchè i figli accusano i genitori sempre di qualcosa :rolleyes:
Io ho sempre avuto invece la certezza di non essere amato, ma sopportato.
Ma in definitiva aveva ragione mia madre.
Io sono insopportabile.
Ho buone ragioni, adesso, per allontanare ogni donna dal mio cuore.
Tanto che cosa ci rimetto?
 

ignavius

Utente di lunga data
Dai, visto l'"outing" genitoriale di Conte, lo faccio pure io.

Mio padre era una montagna. Estrema, lontana, immensa, proiettava la sua ombra su tutto. Un personale già discretamente importante veniva ingigantito da un portamento ed un carisma irresistibili. grande professionista, buon leader di eventi legati alla sua Marina Militare dove in cinque anni di guerra non aveva neppure imparato a nuotare. Ma quegli anni furono il suo vero rifugio.
Uomo di principi, pur riconosciutissimo esponente a livello nazionale nella sua professione, non fece mai denaro come i suoi colleghi, tanto che noi figli non riuscivamo mai a capire se eravamo ricchi o no. Vivevamo in una casa enorme, invidiati da molti. Lui era per tutti "Il Cavaliere" (no, non quello.....), ma non è che navigassimo nel benessere. Era figlio di uno dei grandi industriali della nostra zona, purtroppo fallito e finito in miseria per una fidejussione mal riposta alla quale volle tener fede malgrado la palese frode e la disponibilità delle banche a non coinvolgerlo.
E' destino di famiglia: per i principi ci si rovina la vita, ma tant'è.

Mammina mia cara era una pazza furiosa. Ha cresciuto i tre figli a suon di insulti e cattiverie, ricatti, colpe. Adorabile in pubblico, gran lavoratrice, in apparenza madre impeccabile, scaricò su noi fratelli tutto l'odio maturato nella sua infanzia contro un padre burbero e traditore e poi contro la famiglia "decaduta" del marito. Mia nonna pare si suicidò in seguito ai ripetuti tradimenti.
Forse la fortuna professionale di mio padre si deve anche a questo: per sfuggire alla violenza della moglie che non risparmiava neppure lui, passò la sua vita sepolto nel suo ufficio, ed all'arrivo a casa, in risposta a tutte le accuse e le cattiverie vomitategli addosso a nostro carico dalla moglie, rispondeva con lapidarie frasi del vangelo.

Risultato?

Un figlio intelligentissimo ed estremamente buono e ricco interiormente, prima alcolizzato, poi sprecato in una vita ai margini, con "amici" che lo irridono e gli portano via pure gli spiccioli.
Una figlia avida e piena di odio mortale contro chiunque non le sia suddito, compreso il padre finché era in vita e peggio ancora dopo morto, ma che "coltivava" per interesse con la falsità ereditata dalla madre.
Un altro figlio....... sostanzialmente mediocre, incapace tanto di eccellere come il padre quanto di annullarsi come il fratello. Non per nulla il nick Ignavius.

Ogni giorno mi chiedo in quale modo sarò capace di rovinare mio figlio.
 

ranatan

Utente di lunga data
Dai, visto l'"outing" genitoriale di Conte, lo faccio pure io.


Un figlio intelligentissimo ed estremamente buono e ricco interiormente, prima alcolizzato, poi sprecato in una vita ai margini, con "amici" che lo irridono e gli portano via pure gli spiccioli.
Una figlia avida e piena di odio mortale contro chiunque non le sia suddito, compreso il padre finché era in vita e peggio ancora dopo morto, ma che "coltivava" per interesse con la falsità ereditata dalla madre.
Un altro figlio....... sostanzialmente mediocre, incapace tanto di eccellere come il padre quanto di annullarsi come il fratello. Non per nulla il nick Ignavius.

Ogni giorno mi chiedo in quale modo sarò capace di rovinare mio figlio.
Mamma mia ragazzi, che angoscia fate venire!
Da qualche tempo vado spesso a parlare con una psicologa dei miei problemi personali e gira che ti rigira siamo ovviamente finiti a parlare del rapporto con mia madre. Donna dolcissima e premurosa. Ho descritto il nostro rapporto nei dettagli e pare che la psicologa, tralasciando i numerosissimi lati positivi di mia madre, si sia focalizzata sul fatto che lei quando ero piccola era molto impegnata con il lavoro e che ogni tanto si lasciava andare a lamenti del tipo "non ce la faccio più...voglio scappare e non tornare più", oppure piangesse per l'enorme fatica che provava nel tirarmi su.
Dice che a causa delle sue lamentele io ora faccio una fatica mortale a lasciarmi andare ai sentimenti e a fidarmi delle persone. Dice che ci dobbiamo lavorare.
Ora...può essere, però non ne sono molto convinta. Anche i genitori sono umani e hanno diritto a sfogarsi ogni tanto e aanche loro hanno momenti su e momenti giù.
Possibile che il nostro carattere e ciò che siamo diventati dipenda così tanto dalle parole dette (o non dette) in famiglia?
Possibile che dovrò stare attenta a tutto quello che dirò in presenza delle mie figlie?
Comunque, su una cosa la psico ha ragione, mi fido poco della gente...infatti penso che lei la voglia tirare in lunga per mero calcolo economico :D
(scherzo...)
 

Lettrice

Utente di lunga data
Mamma mia ragazzi, che angoscia fate venire!
Da qualche tempo vado spesso a parlare con una psicologa dei miei problemi personali e gira che ti rigira siamo ovviamente finiti a parlare del rapporto con mia madre. Donna dolcissima e premurosa. Ho descritto il nostro rapporto nei dettagli e pare che la psicologa, tralasciando i numerosissimi lati positivi di mia madre, si sia focalizzata sul fatto che lei quando ero piccola era molto impegnata con il lavoro e che ogni tanto si lasciava andare a lamenti del tipo "non ce la faccio più...voglio scappare e non tornare più", oppure piangesse per l'enorme fatica che provava nel tirarmi su.
Dice che a causa delle sue lamentele io ora faccio una fatica mortale a lasciarmi andare ai sentimenti e a fidarmi delle persone. Dice che ci dobbiamo lavorare.
Ora...può essere, però non ne sono molto convinta. Anche i genitori sono umani e hanno diritto a sfogarsi ogni tanto e aanche loro hanno momenti su e momenti giù.
Possibile che il nostro carattere e ciò che siamo diventati dipenda così tanto dalle parole dette (o non dette) in famiglia?
Possibile che dovrò stare attenta a tutto quello che dirò in presenza delle mie figlie?
Comunque, su una cosa la psico ha ragione, mi fido poco della gente...infatti penso che lei la voglia tirare in lunga per mero calcolo economico :D
(scherzo...)
Ma io non ci scherzerei troppo:carneval:
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Credo che i genitori non determino come diventiamo (anche fratelli gemelli sono diversi), ma siano determinanti.
Credo cioè che il rapporto con genitori, costituito dal loro modo di essere e di rapportarsi e il nostro modo di corrispondere, costituisca la nostra base formativa.
Per questo questo thread o altri simili mi imbarazzano molto. Credo che, parlando dei propri genitori, ognuno riveli di sè molto più di quanto crede come chi indossi un costume senza accorgersi che è trasparente.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Mamma mia ragazzi, che angoscia fate venire!
Da qualche tempo vado spesso a parlare con una psicologa dei miei problemi personali e gira che ti rigira siamo ovviamente finiti a parlare del rapporto con mia madre. Donna dolcissima e premurosa. Ho descritto il nostro rapporto nei dettagli e pare che la psicologa, tralasciando i numerosissimi lati positivi di mia madre, si sia focalizzata sul fatto che lei quando ero piccola era molto impegnata con il lavoro e che ogni tanto si lasciava andare a lamenti del tipo "non ce la faccio più...voglio scappare e non tornare più", oppure piangesse per l'enorme fatica che provava nel tirarmi su.
Dice che a causa delle sue lamentele io ora faccio una fatica mortale a lasciarmi andare ai sentimenti e a fidarmi delle persone. Dice che ci dobbiamo lavorare.
Ora...può essere, però non ne sono molto convinta. Anche i genitori sono umani e hanno diritto a sfogarsi ogni tanto e aanche loro hanno momenti su e momenti giù.
Possibile che il nostro carattere e ciò che siamo diventati dipenda così tanto dalle parole dette (o non dette) in famiglia?
Possibile che dovrò stare attenta a tutto quello che dirò in presenza delle mie figlie?
Comunque, su una cosa la psico ha ragione, mi fido poco della gente...infatti penso che lei la voglia tirare in lunga per mero calcolo economico :D
(scherzo...)
Non è importante tanto quanto diceva tua madre (appunto ognuno ha momenti di stanchezza), ma come l'hai interpretato tu bambina e come l'hai elaborato. Se tu lo ricordi e lo riferisci per te è stato importante.
 

ignavius

Utente di lunga data
Sentirsi ripetere con asprezza estrema, cattiveria pura, frasi come "avrei dovuto ammazzarvi da piccoli, almeno uscita di galera non avrei la vita rovinata", sentirsi irrisi continuamente sui momenti più importanti delle nostra crescita, come sentirsi dare con marcato sarcasmo del "frocetto" appena si mostra un po' di sensibilità. Sentire che al proprio fratello vengono rinfacciate le cure che ha dovuto subire con frasi come "ricordati che non sono nemmeno più tuoi i denti che hai in bocca. Non ti puoi permettere di digrignarli" (bocca rifatta quasi completamente a 14 anni). Sentirsi usare, quale figlio minore, come strumento per ferire i fratelli maggiori con accuse insensate, beh, questo e altro penso influiscano parecchio.
Mio fratello è sempre stato accusato di essere un incapace, e tale ha accettato di essere, ad un certo punto (pur non essendolo affatto).
Mia sorella per mia madre è sempre stata una puttana, e come tale, nell'accezione peggiore del termine, cioè "capace di vendere tutto di sè per soldi o potere" è poi cresciuta.
Io sono quello che ne è venuto fuori meno peggio, proprio perchè spesso, essendo il minore, blandito sfacciatamente per ingelosire gli altri.
E mio padre, pover'uomo, non riusciva a fare altro che dispensare frasi evangeliche.
 

Iris

Utente di lunga data
Mamma mia...i miei genitori sono delle perle o i vostri sono due mostri?:eek:

In una situazione simile ci si sposa chiunque pur di uscire da casa!!!!

Io ho quaranta anni e i miei genitori ancora mi viziano.
 

Lettrice

Utente di lunga data
Mamma mia...i miei genitori sono delle perle o i vostri sono due mostri?:eek:

In una situazione simile ci si sposa chiunque pur di uscire da casa!!!!

Io sono ho quaranta anni e i miei genitori ancora mi viziano.
A chi lo dici:carneval:

E' bello essere "ancora figli" ogni tanto;)
 

ignavius

Utente di lunga data
La mia cara mammetta oggi è una donnina fragile di 83 anni.
Penso che abbia unicamente diritto ad essere accudita ed amata, a prescindere da come possa aver vissuto.
Ogni tanto la sua natura tenta ancora di uscire allo scoperto, ma ormai fa più tenerezza che spavento, almeno a me, e la si zittisce con poco. Fa quasi male vederla così fragile.
Mio fratello si trova ancora a sentirsi rizzare gli ormai pochi capelli in testa per la tensione, e continua a digrignare i "non suoi" poveri denti.
La sorellina ha vinto la causa contro di noi (ma alla fin fine soprattutto contro suo padre). Ha preso già da tempo il testimone dalla madre, e continua la tradizione.
 

Nobody

Utente di lunga data
La mia cara mammetta oggi è una donnina fragile di 83 anni.
Penso che abbia unicamente diritto ad essere accudita ed amata, a prescindere da come possa aver vissuto.
Ogni tanto la sua natura tenta ancora di uscire allo scoperto, ma ormai fa più tenerezza che spavento, almeno a me, e la si zittisce con poco. Fa quasi male vederla così fragile.
Mio fratello si trova ancora a sentirsi rizzare gli ormai pochi capelli in testa per la tensione, e continua a digrignare i "non suoi" poveri denti.
La sorellina ha vinto la causa contro di noi (ma alla fin fine soprattutto contro suo padre). Ha preso già da tempo il testimone dalla madre, e continua la tradizione.
Forse non diritto, ma questo ti fa onore, è molto bello :) Dico non diritto, perchè presuppone un obbligo morale da parte di qualcuno... un obbligo morale che non c'è, a mio modo di vedere.
 

Iris

Utente di lunga data
Se penso ai miei genitori mi viene quasi quasi voglia di invecchiare.....;)

Se la fortuna mi assiste, e anche la salute voglio essere una nonna con la messa in piega, di quelle con i bigodini, che sforna torte.
 

Lettrice

Utente di lunga data
I miei potrebbero essere i miei nonni all'anagrafe... di testa certe volte sono piu' giovani e liberali della sottoscritta:carneval:
 
Stato
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