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Andromeda4

Utente di lunga data
Vivere è vivere e la vita interiore.
Qualsiasi cosa faccia.
Ricordo che al matrimonio di mio cugino ho rivisto con grande piacere una coppia di amici loro, con i quali per anni abbiamo diviso l'ombrellone. Abbracci, convenevoli di rito, poi le confidenze. Mi sono un po' sfogata sul non avere un lavoro fisso, e il marito della coppia mi risponde, con uno sguardo di incoraggiamento troppo dolce "E che significa? Tu vivi, comunque sia".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ricordo che al matrimonio di mio cugino ho rivisto con grande piacere una coppia di amici loro, con i quali per anni abbiamo diviso l'ombrellone. Abbracci, convenevoli di rito, poi le confidenze. Mi sono un po' sfogata sul non avere un lavoro fisso, e il marito della coppia mi risponde, con uno sguardo di incoraggiamento troppo dolce "E che significa? Tu vivi, comunque sia".
Giusto, finché hai da campare.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ah, no.
Per me è uscire e fare.
Novità.
Emozioni.
Esperienze.
etc.
La vita interiore la condenso nelle mie canzoni e un po' qui.
Ma ho capito che senza esperienze non saprei nemmeno scrivere canzoni.
Noi siamo tutto. Il silenzio, il rumore, la solitudine, il parlare, il chiacchierare, il raccontare, l' interpretare un silenzio e trovarci mille parole che non riusciamo a dire. Non dimenticherò mai le serate estive passate con mio nonno paterno sulla panchina davanti alla porta di casa, solo a guardare il cielo, quando non dicevamo niente. Mio nonno era un veneto introverso, e non aveva bisogno di riempire il tempo parlando. Non serve fare casino per forza, estremizzare.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Non ho mica detto che voglio miracoli. Ma mi bastava l' endometriosi, senza che ci si mettesse anche altro.
Ho parlato di miracoli rispetto agli altri. Mi pareva che avessi parlato di farti carico dei problemi degli altri.
Quello che succede a noi, spetta a noi seguire le cure e basta .
 

danny

Utente di lunga data
Una serie di situazioni, che mi fanno stare male. Tra cui due morti improvvise, una mio zio, l'altra una persona che conoscevo anche se non ci eravamo mai viste di persona, ma parlate virtualmente e al telefono.
Problemi nel ritrovare lavoro
Diagnosi di una seconda malattia cronica, dopo un'altra che già so di avere
Mi dispiace non poter essere "ottimista" e brillante come esige questa società di "wow yeah buongiornissimo caffè". Ma credo che il rimandare quello che va fatto non sia da pessimisti né da ottimisti. Più che altro, ogni giorno mi sforzo di trovare soluzioni o almeno di andare oltre.
Bè, adesso non ci riesco. Sono stanca di farmi carico sempre di qualcosa.
Potrei ribattare con la mia serie di disgrazie, ma ognuno di noi ne ha.
A zii morti sono a due quest'anno, l'ultimo funerale poco fa... Tumore moglie etc etc e qualche problema di salute mio, oltre a qualcosa d'altro che non potrò raccontare a nessuno e tre anni passati tra ospedali per varie ragioni.
È proprio per questo che ho sempre più fame di vita.
Sul lavoro, purtroppo, poco posso dire.
È la fortuna che so di avere.

Non ti voglio ottimista.
Quando si è stanchi nessuno lo è: si è maledettamente stanchi e non ce la si fa. Non si vede altro che tutto un mondo che ci viene addosso.
E non sto a dire perché non ho mai detto tutto qui e a nessuno quanto questo mondo ti crolli addosso, ogni tanto che non ce la fai più.
L'altra sera per l'ennesima volta ero lì a mandare vaffanculo il cielo, e chi se ne occupa.
Già, chi se ne occupa?
Ma se anche lo raccontassi chi lo potrebbe capire?
È una fatica immensa reagire. Ogni volta.
E ogni volta sembra semore più pesante.
Mi dispiace per tutto il carico che hai.
 

danny

Utente di lunga data
Ricordo che al matrimonio di mio cugino ho rivisto con grande piacere una coppia di amici loro, con i quali per anni abbiamo diviso l'ombrellone. Abbracci, convenevoli di rito, poi le confidenze. Mi sono un po' sfogata sul non avere un lavoro fisso, e il marito della coppia mi risponde, con uno sguardo di incoraggiamento troppo dolce "E che significa? Tu vivi, comunque sia".
L'hai mandato a cagare, spero.
 

Brunetta

Utente di lunga data
"Finché c'è da campare" non mi sembra proprio un'esplosione di vitalità... :rolleyes:
Ma no! 🤦🏻‍♀️Intendevo finché si hanno soldi sufficienti.
Non finché si è vivi. Che poi pure su quello è fuori dal nostro controllo.
 

danny

Utente di lunga data
Noi siamo tutto. Il silenzio, il rumore, la solitudine, il parlare, il chiacchierare, il raccontare, l' interpretare un silenzio e trovarci mille parole che non riusciamo a dire. Non dimenticherò mai le serate estive passate con mio nonno paterno sulla panchina davanti alla porta di casa, solo a guardare il cielo, quando non dicevamo niente. Mio nonno era un veneto introverso, e non aveva bisogno di riempire il tempo parlando. Non serve fare casino per forza, estremizzare.
Eh, non serve no.
Bella l'immagine che mi hai dato.
È davanti a me.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ho parlato di miracoli rispetto agli altri. Mi pareva che avessi parlato di farti carico dei problemi degli altri.
Quello che succede a noi, spetta a noi seguire le cure e basta .
Ah sì, scusami. In questo caso è vero. Diciamo che a casa mia si tende sempre a cercare "colpe", si dice spesso "chi è stato a fare questo", invece che "come è successo?" e ho introiettato questo schema.
 

danny

Utente di lunga data
Ah sì, scusami. In questo caso è vero. Diciamo che a casa mia si tende sempre a cercare "colpe", si dice spesso "chi è stato a fare questo", invece che "come è successo?" e ho introiettato questo schema.
La notte, certe notti, è il momento in cui tutte le paure si danno appuntamento.
Io avevo trovato un modo per non incontrarle.
Suonavo e in quel momento i mostri stavano lì, buoni, ad ascoltarmi.
Ma non si può suonare ogni notte, ogni tanto occorre lasciarsi prendere.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Potrei ribattare con la mia serie di disgrazie, ma ognuno di noi ne ha.
A zii morti sono a due quest'anno, l'ultimo funerale poco fa... Tumore moglie etc etc e qualche problema di salute mio, oltre a qualcosa d'altro che non potrò raccontare a nessuno e tre anni passati tra ospedali per varie ragioni.
È proprio per questo che ho sempre più fame di vita.
Sul lavoro, purtroppo, poco posso dire.
È la fortuna che so di avere.

Non ti voglio ottimista.
Quando si è stanchi nessuno lo è: si è maledettamente stanchi e non ce la si fa. Non si vede altro che tutto un mondo che ci viene addosso.
E non sto a dire perché non ho mai detto tutto qui e a nessuno quanto questo mondo ti crolli addosso, ogni tanto che non ce la fai più.
L'altra sera per l'ennesima volta ero lì a mandare vaffanculo il cielo, e chi se ne occupa.
Già, chi se ne occupa?
Ma se anche lo raccontassi chi lo potrebbe capire?
È una fatica immensa reagire. Ogni volta.
E ogni volta sembra semore più pesante.
Mi dispiace per tutto il carico che hai.
Non intendevo certo fare a gara a chi soffre di più, non è una classifica, e non voglio neanche avallare questa assurda idea, tutta dei tempi attuali, che passare attraverso prove estreme renda migliori. Personalmente, sono arrabbiata, avvelenata. Ma è una reazione mia. E non migliora niente neanche questo. Sono arrabbiata, non sono forte di carattere. Forse la personalità mi aiuta un po', o la tigna. Non lo so. Ma quando sei stanco, non c'è niente che tenga.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ah sì, scusami. In questo caso è vero. Diciamo che a casa mia si tende sempre a cercare "colpe", si dice spesso "chi è stato a fare questo", invece che "come è successo?" e ho introiettato questo schema.
Ci sono dei modi di esprimersi di famiglia o dialettali che, allontanandosi da quel contesto linguistico, si rischia di interpretare male.
Ad esempio ho saputo che in certe zone del sud è d’uso chiedere “a chi appartieni?” Me lo ha raccontato un’amica con grande sentimento come di una cosa bella che fa sentire, anche chi vive lontano, di far sempre parte di una stirpe. Quasi una appartenenza tribale rassicurante. Per me sarebbe stata una domanda assurda e offensiva, perché non capisco nulla di quella cultura.
Forse anche nel “chi è stat?” può avere un significato positivo.
 
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