Bruja
Utente di lunga data
La itologia ha un Giano al maschile ma possiamo estendere la questione ad entrambi i sessi.
Vorrei parlare, anzi confrontarmi con voi circa l'abituale forma di sdoppiamento della personalità che subisce una persona che tradisce: tale persona è tutt'affatto differente da quella che è conosciusa dal/la legittima coniuge e che il tempo e la routine (frase fritta) ha reso in un certo modo e che, magicamente, per effetto della novità e della ritrovata emozione sentimentale e/o sessuale, diventa un elemento tinto di effetti adolescenziali.
Non voglio valutare il giusto o lo sbagliato, nè argomentare di morali o convenienze, ma solo della capacità, spesso recitativa, di un individuo in stato di innamoramento, sia che lo sia casualmente (innamorato della persona) o contingentemente (innamorato dello stato in cui si trova).
In quei frangenti si riesce ad essere due persone distinte che hanno una vita ufficiale, spesso stantìa (e non è detto che sia per colpa dell'altro/a partner) ed una frizzante ma supportata dalle solite stampelle immarcescibili, la novità e la lusinga!
Cosa può far pensare che si sia meno ingannevoli nella trasgressione di quanto lo si è nel matrimonio, e cosa fa testo circa l'attendibilità di amori che spesso sono solo il concime per rinnovare un terreno sfruttato ed un po' arido ma che finita la funzione rigenerante diventano involucri vuoti da eliminare in modo non inquinante?
E soprattutto, quanto si è disposti a raccontarsela per restare in uno stato idealizzato, mentre dall'altra parte, oltre al disagio, può esserci quella che alla fine è la sola soluzione esistenziale che veramente si riesce ad accettare ed a NON arrischiare? Quanto di Machiavelli e quanto di Lorenzo il Magnifico c'è in queste situazioni così morfologicamente accomodabili?
Bruja
Vorrei parlare, anzi confrontarmi con voi circa l'abituale forma di sdoppiamento della personalità che subisce una persona che tradisce: tale persona è tutt'affatto differente da quella che è conosciusa dal/la legittima coniuge e che il tempo e la routine (frase fritta) ha reso in un certo modo e che, magicamente, per effetto della novità e della ritrovata emozione sentimentale e/o sessuale, diventa un elemento tinto di effetti adolescenziali.
Non voglio valutare il giusto o lo sbagliato, nè argomentare di morali o convenienze, ma solo della capacità, spesso recitativa, di un individuo in stato di innamoramento, sia che lo sia casualmente (innamorato della persona) o contingentemente (innamorato dello stato in cui si trova).
In quei frangenti si riesce ad essere due persone distinte che hanno una vita ufficiale, spesso stantìa (e non è detto che sia per colpa dell'altro/a partner) ed una frizzante ma supportata dalle solite stampelle immarcescibili, la novità e la lusinga!
Cosa può far pensare che si sia meno ingannevoli nella trasgressione di quanto lo si è nel matrimonio, e cosa fa testo circa l'attendibilità di amori che spesso sono solo il concime per rinnovare un terreno sfruttato ed un po' arido ma che finita la funzione rigenerante diventano involucri vuoti da eliminare in modo non inquinante?
E soprattutto, quanto si è disposti a raccontarsela per restare in uno stato idealizzato, mentre dall'altra parte, oltre al disagio, può esserci quella che alla fine è la sola soluzione esistenziale che veramente si riesce ad accettare ed a NON arrischiare? Quanto di Machiavelli e quanto di Lorenzo il Magnifico c'è in queste situazioni così morfologicamente accomodabili?
Bruja