La questione dei giovani la sento da quando ero giovane io.
Purtroppo da allora le condizioni sono mutate, in peggio.
L'Italia ha vissuto l'ultimo piccolo boom negli anni '80.
Negli ultimi 20 anni abbiamo collezionato un ridimensionamento industriale importante, una rivoluzione tecnologica che ha impattato sul terziario, la globalizzazione della produzione e delle multinazionali, diverse crisi, il cambio valutario sfavorevole dell'euro, a cui aggiungiamo la incipiente rivoluzione ecologica su plastica, auto, case...
Vivere, lavorare, diventare individui adulti è sempre più difficile.
Sicuramente è vero che molti giovani, ma anche le generazioni più anziane, non hanno coscienza di ciò.
Ma anche avendone, gli strumenti per reagire sono sempre più limitati: non c'è alcun tipo di organizzazione collettiva in grado di determinare un cambiamento favorevole.
L'Italia a livello politico non ha alcuna autonomia decisionale.
La protesta di piazza pertanto è ininfluente.
La reazione quindi è quella di vivere alla giornata e in maniera individuale, perdendo di vista anche le prospettive di crescita lavorativa.
O andare all'estero, ove sia possibile ancora decidere per la propria vita.
L'esempio per i giovani viene dal fallimento dei cosiddetti boomer, termine atto a indicare quella categoria di persone di una certa età legate a schemi superati che tentano di mascherare il loro fallimento. Perché quanto accaduto ha impattato su tutti, non solo sui giovani, solo che magari un cinquantenne o un settantenne hanno da parte risorse accumulate in precedenza che celano l'impatto del cambiamento.
Che invece è palese nei giovani che devono farcela da soli.
Godere di stipendi sui 1000 euro a fronte di un costo per la singola camera di 5/600 euro dà un'idea di come possa valutare sé stesso un giovane.
Ovvero come uno rifiutato dalla società.
Ovvio che la reazione più diffusa sia quella di mascherare, esattamente come fanno i più anziani, lo stato di declino progressivo.
Per cui fare figli a 40 anni diventa una scelta di libertà, esattamente come non avere un lavoro stabile, non sposarsi, non avere un'auto di proprietà.