VcomeVendetta
Utente di lunga data
Io ho pensato, anzi ho sentito questo...
Era una persona spezzata in due da una sentenza medica tremenda. Perche' vi assicuro che la procreazione assistita e' un percorso lungo e difficile.
In quel momento per la prima volta lui mi ha raggiunto (perdonatemi la metafora di basso livello e retorica) in quel brutto brutto pozzo fondo e nero di dolore di accettare che un figlio non arrivera' mai con una notte d 'amore.
L'ho immaginato nel futuro, magari dopo anni, a dirlo a una nuova compagna ( quando? Al primo appunramento? Dopo un anno?).
LO SO CHE NON E' NORMALE CHE IO MI SIA PREOCCUPATA DI QUESTO.
Lui e' scivolato nel pozzo con me, e per la prima volta ha sentito il dolore che mi aveva inflitto senza mai vederlo prima. In quel pozzo mi aveva ficcata quasi un anno prima. Ed ero sola. Poi la telefonata, e mi ha raggiunto lí.
L'idea di lasciarlo solo per il mondo con quel dolore mi sembrava impensabile. L'ho sposato. Questo per me significa che finche' lo amo le sue guerre sono anche le mie. Lui mi ha sposato senza la stessa consapevolezza. L'ha raggiunta adesso.
Da quel pozzo siamo usciti insieme, piu' compagni d'arme che romantica coppia. E adesso che ci guardiamo attorno vediamo se riemergera' la coppia "in tempo di pace".
So che e' difficile da credere o capire e forse denota un mio problema psicologico ma io non sopporto che lui soffra. Preferisco centomila volte lottare con lui che allontanarmi e saperlo in difficoltá.
I nostri dolori hanno fatto SHE-ZAN combinandosi come i due anelli. Separati, i due dolori non avrebbero forse dato frutto.
Ma e ' un 'ipotesi. Sulla vita non ho piu' teorie o tesi. Solo grandi ipotesi.
Quando ho sentito la sua voce, ho capito che non sopportavo il suo dolore.E le "sue future donne": prospettiva irreale, data la scelta di entrambi.
Poi non avresti parlato di sorpresina per loro, magari di "opzione", di eventualità, ci sarebbe andato molto meno carico emotivo... d'altronde sono le altre, mica tu (mia umile opinione)
Parlandone onestamente, come dici bene anche te, il "misfatto" del tradimento è "solo" la ciliegina dolorosa di una situazione più vasta, da analizzare profondamente.
ari
Era una persona spezzata in due da una sentenza medica tremenda. Perche' vi assicuro che la procreazione assistita e' un percorso lungo e difficile.
In quel momento per la prima volta lui mi ha raggiunto (perdonatemi la metafora di basso livello e retorica) in quel brutto brutto pozzo fondo e nero di dolore di accettare che un figlio non arrivera' mai con una notte d 'amore.
L'ho immaginato nel futuro, magari dopo anni, a dirlo a una nuova compagna ( quando? Al primo appunramento? Dopo un anno?).
LO SO CHE NON E' NORMALE CHE IO MI SIA PREOCCUPATA DI QUESTO.
Lui e' scivolato nel pozzo con me, e per la prima volta ha sentito il dolore che mi aveva inflitto senza mai vederlo prima. In quel pozzo mi aveva ficcata quasi un anno prima. Ed ero sola. Poi la telefonata, e mi ha raggiunto lí.
L'idea di lasciarlo solo per il mondo con quel dolore mi sembrava impensabile. L'ho sposato. Questo per me significa che finche' lo amo le sue guerre sono anche le mie. Lui mi ha sposato senza la stessa consapevolezza. L'ha raggiunta adesso.
Da quel pozzo siamo usciti insieme, piu' compagni d'arme che romantica coppia. E adesso che ci guardiamo attorno vediamo se riemergera' la coppia "in tempo di pace".
So che e' difficile da credere o capire e forse denota un mio problema psicologico ma io non sopporto che lui soffra. Preferisco centomila volte lottare con lui che allontanarmi e saperlo in difficoltá.
I nostri dolori hanno fatto SHE-ZAN combinandosi come i due anelli. Separati, i due dolori non avrebbero forse dato frutto.
Ma e ' un 'ipotesi. Sulla vita non ho piu' teorie o tesi. Solo grandi ipotesi.