Non sono la sua psicologa e mai mi sognerei di avventurarmi in simile ruolo.
Ha bisogno di parlare e io ascolto.
Si è aperto un confronto e voi avete imparato da tempo quanto a me piacciano i confronti.
A volte è difficile ascoltare perchè l'argomento tradimento per il tradito non è proprio una passeggiata di salute.
Ma io sono una tradita rompipalle che fino a ieri voleva sapere tutto, quindi me lo merito.
Non impongo nulla, non critico, non giudico, resto solo a guardare ed ascoltare per avere un quadro chiaro della situazione.
Io sono cresciuta in una famiglia del tipo: fai quello che vuoi, la vita è la tua, ma ricorda che sei dotata di cervello.
Da piccola, durante il terzo anno di liceo, un giorno a pranzo mi sono seduta, ho guardato i miei e ho detto: "grazie per avermi iscritto e pagato la scuola che volevo tanto fare, ma le cose vanno male, i voti sono troppo bassi, da domani non ci vado piú, mi cerco un lavoro". Erano già mesi che marinavo la scuola, ma nessuno lo sapeva. Avrei potuto continuare cosí ma avevo deciso di guadagnare qualche soldo.
Mia mamma disperata, mio padre inferocito. Me ne hanno dette di tutti i colori. Non sono piú andata a scuola.
Dopo qualche giorno sono andata da mio padre a dire: "voi mi dite che devo studiare per avere un futuro, ma io non ci riesco, prima ero brava a scuola, adesso non lo sono piú. Non posso studiare perchè me lo dite voi, perchè ormai sono arrivata al terzo anno, perchè lo fanno tutti. Io non ci vado piú e non cambio idea". Allora mio padre mi disse "va bene, ti aiuto a cercare un lavoro".
Dopo qualche giorno sono stata assunta come operai in una fabbrica.
I miei mi hanno ritirato ufficialmente dalla scuola.
Ho lavorato per mesi, turni massacranti, mia mamma ogni giorno mi preparava il pranzo e i primi tempi mi diceva: "pensaci, hai 15 anni, magari datti una possibilità, eri brava alle scuole medie, magari ci riesci ancora. Almeno prendi il diploma". Poi piú nessun commento. Anzi mio padre si complimentava per lo stipendio (una miseria all'epoca) che portavo a casa e mi suggeriva di mettere da parte un gruzzoletto per il futuro.
Ad agosto non ne potevo piú, lavoravo vicino al forno, tutti i miei amici al mare 3 mesi, io disperata a morire dal caldo.
A fine agosto ho chiesto ai miei di iscrivermi di nuovo allo stesso liceo. Mia mamma ancora benedice quel giorno.
Sono tornata a scuola nella stessa sezione, un disastro: compagni nuovi, professori che mi ritenevano una poco di buono, controlli a casa per ogni assenza. Mia madre presente a tutti gli orari di ricevimento dei professori.
Peró avevo deciso, anche se nessuno mi credeva, che sarei cambiata e sarei migliorata.
C'è voluto del tempo ma ci sono riuscita: al quinto anno ero legatissima con i miei compagni di classe, mi avevano anche votato come rappresentante di classe, i miei voti erano altissimi, dopo tanti anni ancora sento alcuni miei prof dell'epoca e siamo rimasti in buonissimi rapporti.
Poi anche l'università è andata ed oggi ho un mio studio (con altri due colleghi carissimi).
I miei sono fierissimi. Lo vedo da come mi guarda mio padre e dalle foto della laurea...piange anche in quelle dopo il pranzo:smile:.
Tutto questo per dire che quando avevo sbagliato, tradito, detto bugie, fatto soffrire io, ho trovato persone che dopo la rabbia mi hanno capita, hanno ancora creduto in me e sono rimasti a guardare dandomi il tempo per portare a compimento la mia evoluzione.
Io mi sentivo sopra un treno che correva a tutta velocità, un treno sul quale io ero voluta salire. Un treno che non mi apparteneva piú. Sono scesa, ho valutato altro, ho capito che non faceva per me, sono risalita e non mi è piú venuto in mente di scendere. Anzi, in facoltà spronavo gli altri a non mollare, spargevo appunti a destra e sinistra, ripetevo prima degli esami con chi non si sentiva abbastanza preparato. E cosí sono nate le collaborazioni che oggi mi sono tanto care.
Tutti sbagliamo, in un modo o nell'altro. Basta sapersene tirare fuori e tenere a mente la lezione.
Lo so che l'amore dei genitori è incondizionato, ma non sarebbe bello se assomigliasse a quello per il nostro compagno?