Oh...
Ha sbagliato.
E' evidente che ha sbagliato, e lo riconosce.
Certi giudizi morali che ho letto, molto duri, non li condivido. Qui abbiamo letto di tanti che hanno fatto le corna per anni, trascurando la famiglia. Di chi anche l'ha abbandonata e ripresa a proprio comodo. E ho letto parole molto meno dure di quelle che ho letto ora. Non voglio fare polemica con nessuno, ognuno di noi ha un vissuto che lo porta ad essere più o meno intransigente verso determinate situazioni.
Dico solo che è stato l'errore di una volta, già pagato a carissimo prezzo, mi sembra.
Ora la sua domanda mi pare tesa a un recupero, se possibile. E allora forse, partendo da qui, le sarebbe necessario capire se davvero lo ha fatto con il solo scopo di un benefit sul lavoro (la concessione del part-time, a quanto ho capito), o se c'era anche altro che, all'atto pratico, si è rivelato un flop. Perché magari anche solo capire di essere interessanti per qualcun altro può generare stimoli, al di là di tutto. Spesso tra il lavoro e una figlia piccola.... Sappiamo bene come può finire la vita di coppia.
Secondo punto: davanti al marito, secondo me, bisogna caricarsi le dovute responsabilità senza giustificare (tipo che lo ha fatto per la famiglia), ma anche senza finire per crocifiggersi. Come diceva [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] in un'altra discussione, si può sbagliare tanto, tantissimo, o troppo (una cosa così). Ebbene, ha senz'altro sbagliato, ma non equiparerei questo sbaglio a chi molla tutto il peso della famiglia sull'altro, salvo pentirsi quando fa comodo. Per intenderci: lo sbaglio più grande lei lo ha fatto verso se stessa. Senza nulla togliere al torto subito dal marito.
E quello fatto contro la sua stessa persona e' roba esclusivamente sua.