I figli non perdonano

Nicky

Utente di lunga data
Fin per carità, ma il mio scopo nella vita diventa non far mancare nulla ai figli senza dover condividere un capello col consorte, e sicuramente nessuno mi può costringere a far finta di stare insieme a qualcun altro.
Non puoi non far mancare nulla. Quanto meno, mancherà la presenza quotidiana di entrambi i genitori.
Giustamente, però, tu hai ritenuto che questa non era una condizione essenziale per la crescita serena di tuo figlio.
Ciò non toglie che tuo figlio sarà libero di avere un parere diverso in futuro.
I figli ci giudicano con criteri che non sempre sono i nostri.
La tua serenità nella vita dovresti riuscire a legarla sulla valutazione che tu dai di te stesso, ma è un percorso complicato e non sempre lineare, perché viviamo inseriti in una comunità e anche la comunità ha un valore per noi. Negare che questi aspetti possano essere in conflitto è semplicistico, a mio modo di vedere.
 

danny

Utente di lunga data
Ho mantenuto i contatti con ex allieve che studiano medicina. Lavorano tutte.
Sicuramente non è facile ma non impossibile. Ci sono famiglie che non hanno grandi possibilità di mantenere i figli all'università. E non si parla solo di genitori separati. Aiutare per quanto possibile, è il minimo.
E come fanno?
Non stai parlando del tirocinio ospedaliero, vero?
Perché la frequenza ai corsi è obbligatoria almeno per 75%, per il tirocinio il 100%.
Tra studio, volto a restare in corso e ad avere buoni voti. e frequenza di corsi e tirocinii ti restano sì e no le ore per mangiare e dormire.
Ho provato anni fa il per scienze agrarie, difatti ho mollato lo studio perché i tempi erano ingestibili con il normale lavoro.
 
Ultima modifica:

Lara3

Utente di lunga data
Sticazzi di tua madre.
Contano i danni che ha fatto a te.
Se è morto, consiglio una pisciatina sulla tomba. Vivamente. Fa bene al cuore.
Beh, ha scaricato tutto su mia madre. Praticamente era una madre che cresceva i figli da sola, ma lavava e cucinava anche per lui.
Non si è preoccupato di cercare una casa più grande quando nasceva il suo secondo figlio; praticamente ci ha costretti a vivere in 4 in un monolocale non perché non aveva i mezzi, ma perché non aveva tempo e interesse.
È stata mia madre che si è occupata della ricerca, trasloco e acquisto mobili.
Era ormai stremata e depressa.
Lui mi ha tolto una madre serena.
Questo lo ha fatto a me coscientemente, o almeno credo; non sono neanche sicura che fra le varie scappatelle aveva il tempo di riflettere e pensare a noi.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
E come fanno?
Non stai parlando del tirocinio ospedaliero, vero?
Perché la frequenza ai corsi è obbligatoria almeno per 75%, per il tirocinio il 100%.
Tra studio, volto a restare in corso e ad avere buoni voti. e frequenza di corsi e tirocinii ti restano sì e no le ore per mangiare e dormire.
Ho provato anni fa il per scienze agrarie, difatti ho mollato lo studio perché i tempi erano ingestibili con il normale lavoro.
No, non parlo di tirocinio. Ho un'allieva che sta facendo tirocinio. Continua a lavorare, anche se ha dovuto ridurre le ore.
Le altre, a parte una che lavora il fine settimana, fanno lavori part time serali e studiano il week end.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non puoi non far mancare nulla. Quanto meno, mancherà la presenza quotidiana di entrambi i genitori.
Giustamente, però, tu hai ritenuto che questa non era una condizione essenziale per la crescita serena di tuo figlio.
Ciò non toglie che tuo figlio sarà libero di avere un parere diverso in futuro.
I figli ci giudicano con criteri che non sempre sono i nostri.
La tua serenità nella vita dovresti riuscire a legarla sulla valutazione che tu dai di te stesso, ma è un percorso complicato e non sempre lineare, perché viviamo inseriti in una comunità e anche la comunità ha un valore per noi. Negare che questi aspetti possano essere in conflitto è semplicistico, a mio modo di vedere.
Sicuramente, quello che non colgo è il collegamento fra tutto ciò e il permanere in coppia quando la coppia di fatto non esiste più.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ho mantenuto i contatti con ex allieve che studiano medicina. Lavorano tutte.
Sicuramente non è facile ma non impossibile. Ci sono famiglie che non hanno grandi possibilità di mantenere i figli all'università. E non si parla solo di genitori separati. Aiutare per quanto possibile, è il minimo.
Mio figlio è al secondo anno di università.
Lavora, regolarmente assunto part time in un call center.
Non ha goduto di alcuna raccomandazione anche se avrei, come già fatto per altri, potuto dargliela.
Ha mandato una candidatura spontanea in una agenzia del lavoro, le famose Adecco ecc ecc.
Ha fatto tutto lui e mi ha pregato di starne fuori e così ho fatto.
Prende 475 euro al mese netti, che moltiplicato per 13, valgono circa una volta e mezza il costo della sua università.
Lavora 6 serate la settimana, spesso il sabato sera.
Non fa una piega.

Il secondo ha la maturita fra pochi mesi. Lavoricchia in nero un week end si e uno no e quando non ha raduni o gare con la Nazionale. Si paga i suoi divertimenti e pure qualche vestito.

Gli altri sono ancora piccoli ma uno fa già ragionamenti volti a lucrare su internet.

Nelle loro fasce di età non sono mosche bianche. Anzi lo è che si fa mantenere in toto.
A dire la verità non ne conosco.
 

danny

Utente di lunga data
No, non parlo di tirocinio. Ho un'allieva che sta facendo tirocinio. Continua a lavorare, anche se ha dovuto ridurre le ore.
Le altre, a parte una che lavora il fine settimana, fanno lavori part time serali e studiano il week end.
Se ci riuscirà sarò ben contento.
E lo saremo anche noi.
Lo sapremo però solo se e quando riuscirà ad entrare in università.
Per ora la sento di là alle prese con lo studio del calcolo combinatorio per il tolc di domani di biologia. Quest'anno il tolc di medicina non è previsto per chi è in quarta.
 

danny

Utente di lunga data
Mio figlio è al secondo anno di università.
Lavora, regolarmente assunto part time in un call center.
Non ha goduto di alcuna raccomandazione anche se avrei, come già fatto per altri, potuto dargliela.
Ha mandato una candidatura spontanea in una agenzia del lavoro, le famose Adecco ecc ecc.
Ha fatto tutto lui e mi ha pregato di starne fuori e così ho fatto.
Prende 475 euro al mese netti, che moltiplicato per 13, valgono circa una volta e mezza il costo della sua università.
Lavora 6 serate la settimana, spesso il sabato sera.
Non fa una piega.

Il secondo ha la maturita fra pochi mesi. Lavoricchia in nero un week end si e uno no e quando non ha raduni o gare con la Nazionale. Si paga i suoi divertimenti e pure qualche vestito.

Gli altri sono ancora piccoli ma uno fa già ragionamenti volti a lucrare su internet.

Nelle loro fasce di età non sono mosche bianche. Anzi lo è che si fa mantenere in toto.
A dire la verità non ne conosco.
Parlando della mia generazione, chi ha fatto facoltà difficili e con laboratori come Chimica, Chimica farmaceutica, Fisica non ha mai lavorato.
Io con scienze agrarie mi sono trovato molto in difficoltà quando sono iniziato i corsi con frequenza. Ero completamente slegato dall'università, ma io avevo anche trovato lavoro di giorno.
I miei amici di Chimica erano letteralmente chiusi in casa, mia moglie studiava 7 giorni su 7 dalle 7 di mattina alle 7 di sera.
Noi ci vedevamo solo di mercoledì e di sabato.
Io altre sere uscivo, lavorando già, con studenti di lettere, economia e commercio in Cattolica, lingue, Isef etc. che effettivamente o non facevano un cazzo o lavoravano la sera.
Dire università non significa molto.
Dipende dalla facoltà, dall'essere in corso, dal numero di esami.
Mia nipote lavora e studia, ma a differenza di suo fratello non ha fatto ingegneria (restando in corso).
È un discorso moooolto relativo.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Parlando della mia generazione, chi ha fatto facoltà difficili e con laboratori come Chimica, Chimica farmaceutica, Fisica non ha mai lavorato.
Io con scienze agrarie mi sono trovato molto in difficoltà quando sono iniziato i corsi con frequenza. Ero completamente slegato dall'università, ma io avevo anche trovato lavoro di giorno.
I miei amici di Chimica erano letteralmente chiusi in casa, mia moglie studiava 7 giorni su 7 dalle 7 di mattina alle 7 di sera.
Noi ci vedevamo solo di mercoledì e di sabato.
Io altre sere uscivo, lavorando già, con studenti di lettere, economia e commercio in Cattolica, lingue, Isef etc. che effettivamente o non facevano un cazzo o lavoravano la sera.
Dire università non significa molto.
Dipende dalla facoltà, dall'essere in corso, dal numero di esami.
Mia nipote lavora e studia, ma a differenza di suo fratello non ha fatto ingegneria (restando in corso).
È un discorso moooolto relativo.
Certo è relativo.
Io posso portare la mia esperienza.
Mio figlio studia una facoltà delle professioni sanitarie.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Parlando della mia generazione, chi ha fatto facoltà difficili e con laboratori come Chimica, Chimica farmaceutica, Fisica non ha mai lavorato.
Io con scienze agrarie mi sono trovato molto in difficoltà quando sono iniziato i corsi con frequenza. Ero completamente slegato dall'università, ma io avevo anche trovato lavoro di giorno.
I miei amici di Chimica erano letteralmente chiusi in casa, mia moglie studiava 7 giorni su 7 dalle 7 di mattina alle 7 di sera.
Noi ci vedevamo solo di mercoledì e di sabato.
Io altre sere uscivo, lavorando già, con studenti di lettere, economia e commercio in Cattolica, lingue, Isef etc. che effettivamente o non facevano un cazzo o lavoravano la sera.
Dire università non significa molto.
Dipende dalla facoltà, dall'essere in corso, dal numero di esami.
Mia nipote lavora e studia, ma a differenza di suo fratello non ha fatto ingegneria (restando in corso).
È un discorso moooolto relativo.
Io sono del 1970. Ho una laurea in lingue vecchio ordinamento. Per i corsi di lingue non avevamo obbligo di frequenza, e SI VEDE. Lo sottolineo perché ci sarebbe voluto, alla luce del fatto che avevamo e tutt'ora abbiamo lacune considerevoli in questo ambito, le statistiche della competenza reale in lingue straniere in Italia sono sotto gli occhi di tutti. Infatti, io e i miei colleghi ricordiamo molto di più tematiche di storia e letteratura inglese e spagnola.
Tuttavia, gli studenti lavoratori dei tempi (ricordi questa distinzione per le tasse?) a un certo punto si sono fermati. E hanno dovuto scegliere se continuare il percorso di studi o lavorativo. E c'era più possibilità di fare segreteria in un ufficio, rispetto a ora, non solo call center o camerieri o consegne di Glovo o Just eat. A malincuore, più o meno tutti dicevano "una cosa, posso fare".
 

danny

Utente di lunga data
A proposito di università mi è venuto in mente una delle critiche che mi faceva la mia ex che tradii con la mia attuale moglie, un'era geologica fa.. Secondo lei io non ero affatto determinato per l'università e sui tempi per la gestione della stessa. Lei frequentava chimica, ma non concepiva che io non mi dedicassi totalmente allo studio. Secondo lei avrei mollato o impiegato troppo tempo, e per lei questo era esecrabile. Aveva ragione, ma all'epoca non la comoresi

Qualche anno dopo stavo per aprire un'attività con un socio che voleva mollare l'università, ma intervenne la sua compagna ricca che lo distolse pesantemente dal farlo perché i suoi non avrebbero mai accettato un non laureato
Aveva ragione, poiché lui adesso è un ricercatore.
Single perché lei lo cornifico' comunque non molto dopo per andare col nuovo tipo in un'altra regione, ovviamente in una splendida e agiata cornice.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Buongiorno, sono stato studente lavoratore, 3 borse di studio prese, laureato non velocissimo ma nemmeno a 99 anni. certo, a Giurisprudenza al tempo si poteva fare. per Medicina o Ingegneria se facevi la cubista con extra o il barista con altrettanti extra ok, altrimenti o lavoro o studio

oggi onlyfans ottimizza i tempi
 

danny

Utente di lunga data
Io sono del 1970. Ho una laurea in lingue vecchio ordinamento. Per i corsi di lingue non avevamo obbligo di frequenza, e SI VEDE. Lo sottolineo perché ci sarebbe voluto, alla luce del fatto che avevamo e tutt'ora abbiamo lacune considerevoli in questo ambito, le statistiche della competenza reale in lingue straniere in Italia sono sotto gli occhi di tutti. Infatti, io e i miei colleghi ricordiamo molto di più tematiche di storia e letteratura inglese e spagnola.
Tuttavia, gli studenti lavoratori dei tempi (ricordi questa distinzione per le tasse?) a un certo punto si sono fermati. E hanno dovuto scegliere se continuare il percorso di studi o lavorativo. E c'era più possibilità di fare segreteria in un ufficio, rispetto a ora, non solo call center o camerieri o consegne di Glovo o Just eat. A malincuore, più o meno tutti dicevano "una cosa, posso fare".
Ho tre conoscenti che hanno fatto lo Iulm lavorando. All'epoca era l'unica facoltà che potevi veramente gestire molto tranquillamente così, proprio con un lavoro normale, con orari d'ufficio e contributi.
Sto parlando di 30 anni fa.
Ovviamente voti di laurea bassi, ma l'importante è il suo conseguimento, anche se poi professionalmente non è mai stata da loro impiegata per niente.
 

danny

Utente di lunga data
Tornassi indietro mi iscriverei a una di quelle facoltà come Scienze Poltiche, abbastanza gestibili, e perlomeno mi laurerei.
Ho fatto scelte sbagliate, lo so.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tornassi indietro mi iscriverei a una di quelle facoltà come Scienze Poltiche, abbastanza gestibili, e perlomeno mi laurerei.
Ho fatto scelte sbagliate, lo so.
Tutti facciamo scelte sbagliate.
 

Warlock

Utente di lunga data
Mio figlio frequenta la scuola di fumetto due giorni a settimana, il resto del tempo lo passa a disegnare tavole date di compito, anche dopo cena. Molte volte non esce nemmeno nel weekend per terminare le tavole. Se ha qualche ora libera fa il dogsitter.
Ma non avrebbe tempo per un lavoro part time
 

Brunetta

Utente di lunga data
Da una discussione sulle reazioni emotive e sentimentali, siamo arrivati a come la principale possibile reazione a un tradimento sia una separazione con impoverimento che costringerebbe a non fare gli studi desiderati. Di conseguenza alle difficoltà di conciliare studio e lavoro.
Fanno bene allora nelle fiction a collocare i protagonisti in un ambiente benestante, per poter parlare di sentimenti e non solo di soldi.
 

Nicky

Utente di lunga data
Da una discussione sulle reazioni emotive e sentimentali, siamo arrivati a come la principale possibile reazione a un tradimento sia una separazione con impoverimento che costringerebbe a non fare gli studi desiderati. Di conseguenza alle difficoltà di conciliare studio e lavoro.
Fanno bene allora nelle fiction a collocare i protagonisti in un ambiente benestante, per poter parlare di sentimenti e non solo di soldi.
Ora mi salteranno di nuovo addosso, ma è la distorsione profonda del matrimonio (o convivenza con figli).
Il livello sentimentale e emotivo, che è quello che ti ha portato a legarti a quella persona, e quello sociale e pratico si mescolano e questo, per me, adultera il rapporto.
Se sei fortunato o bravo, quello che si vuole, non ti accorgi dei due piani, ma appena il sentimento si affievolisce o cambia, senti il conflitto tra i due aspetti.
 

patriot

Utente di lunga data
E' chi tradisce quello che stabilisce le regole, giuste o sbagliate che siano, motivate o meno, cosa gli spieghi ai figli grandi e vacinati che credevano di vivere in una famiglia normale ? Se non li prepari a determinate scelte sarai considerato/a per quello che non vorresti essere, per loro le regole erano
quelle che stavano vivendo
 
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