I
Iris
Guest
Il mito dell'amore
A volte vorrei che fossero solo primi appuntamenti. Curiosità e ansia. E il primo bacio. Solo quello, tutto il resto è noia, è illusione scenica, è bisogno di trovare qualcosa che non c’è più. Una cosa che c’è stata solo per un attimo, un attimo presente, che ha colorato il mondo e ha seminato rose. Penso che non ho la costanza di aspettare i fiori, di raccogliere quello che semino. Spargere semi vuol dire sognare, avere delle aspettative grandiose, chiedersi come saranno questi fiori, quanti petali avranno, di che colore, quanto dureranno. Curarsi dei fiori richiede costanza, energia, impegno, tantissimo amore. Amore anche quando sembra che non vada bene, anche quando la pioggia distrugge i petali e cancella l’odore. Amore aspettando che la pioggia finisca, aspettando il calore. Confrontare i fiori con l’idea che avevi di fiore, accettare che non è perfetto, che non lo puoi cambiare, e cogliere la meraviglia dove non te l’aspetti, o dove ti aspettavi che ci fosse altro.
Ma io non ce la faccio. Mi perdo nell’immagine mentale di una rosa perfetta, la disegno in attesa che fiorisca, la sogno e la amo. Poi distruggo il germoglio, vado via, e porto il disegno con me.
Sarà la febbre
A volte vorrei che fossero solo primi appuntamenti. Curiosità e ansia. E il primo bacio. Solo quello, tutto il resto è noia, è illusione scenica, è bisogno di trovare qualcosa che non c’è più. Una cosa che c’è stata solo per un attimo, un attimo presente, che ha colorato il mondo e ha seminato rose. Penso che non ho la costanza di aspettare i fiori, di raccogliere quello che semino. Spargere semi vuol dire sognare, avere delle aspettative grandiose, chiedersi come saranno questi fiori, quanti petali avranno, di che colore, quanto dureranno. Curarsi dei fiori richiede costanza, energia, impegno, tantissimo amore. Amore anche quando sembra che non vada bene, anche quando la pioggia distrugge i petali e cancella l’odore. Amore aspettando che la pioggia finisca, aspettando il calore. Confrontare i fiori con l’idea che avevi di fiore, accettare che non è perfetto, che non lo puoi cambiare, e cogliere la meraviglia dove non te l’aspetti, o dove ti aspettavi che ci fosse altro.
Ma io non ce la faccio. Mi perdo nell’immagine mentale di una rosa perfetta, la disegno in attesa che fiorisca, la sogno e la amo. Poi distruggo il germoglio, vado via, e porto il disegno con me.
Sarà la febbre