Minerva
io
che cosa barbara .Cani arrostiti serviti sui vassoi o appesi alla griglia interi, nei mercati. Un’immagine scioccante, impensabile per noi occidentali che lottiamo contro il randagismo e consideriamo (ahimè non tutti) una "vittoria" la liberazione dei beagle del canile lager di Green Hill. Per gli orientali invece non è così. Anzi rappresenta una tradizione e un boccone prelibato. Ad Hanoi, la capitale del Vietnam, le persone esultano quando vedono arrivare la carne di cane: intero, oppure solo la testa, della quale il boccone prelibato sono le orecchie.Il commercio di cani da macellazione è un fenomeno legale anche in Cina e in Thailandia, dove questo commercio è gestito dalla mafia e nei ristoranti finiscono cani rubati o cani randagi trafficati illegalmente nel sud est asiatico, tra la Thailandia e il Vietnam. Ma non è solo il "giro mafioso" a far infuriare gli animalisti a livello mondiale. Nella lista nera vi è anche la brutalità della macellazione. Il cane viene portato al macellaio irrigidito, posto sul dorso con le quattro zampe in aria, a tal punto il macellaio affonda la sua mannaia per praticare uno squarcio lungo il ventre e tirare fuori tutte le interiora. Prima però sul cane è stata passata dell’acqua bollente per poter levare via tutto il pelo.Il cane così “pulito” potrà essere posto in una vasca piena di ghiaccio pronto alla vendita e pronto ad essere consumato in uno dei tanti ristoranti thilandesi. Se il cuore della Thailandia è molto discreto e il commercio celato, il villaggio di Ta Rea l’opposto, è noto proprio per le attività di commercio di carne canine ed è un punto di riferimento per il sud est asiatico.
indegna
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