Sostituisci alla parola "licenziata" la parola "trasferita", in luogo più scomodo a te. Non cambia

, per una treschina da niente hai messo comunque a rischio il lavoro, e alla fine alla mattina ti tocca fare qualche chilometro in più
E non ti conveniva "insistere" per sapere le reali motivazioni del tuo trasferimento, perché le hai ben potute immaginare
@Etta 
: riprendo un attimo il discorso di prima. Che tu non voglia metterti a confronto in nulla, è cosa oramai appurata. Non è necessariamente una "colpa" (non certo qui nei confronti del forum, caso mai di te stessa, se non hai confronti al di fuori del forum: ma rinunci a qualcosa PER TE), tanto più che qui dentro offri motivi di discussione che alle volte colgo sapendo che, discutendone con altri, ne escono spunti utilissimi. Ma appunto discutendone molto spesso CON ALTRI. Quando ti si dice una cosa (vedi marjanna sopra, prima stessa cosa ti potrei dire di Ginevra) a volte (a volte, eh

) può risultare frustrante il tipo di ritorno che se ne ha. Una (piglio marjanna, l'ultima che ci ha provato ora) ti dice che insomma, qualcosa per una tresca del cavolo ci hai smenato, e tu rispondi che non ti hanno licenziata. In mezzo alle conseguenze attenuate che tu evidenzi c'è un mondo. Saltato a piè pari. Questo è il succo. Il resto (lo sguardo da vuoto pneumatico che trasparirebbe da una foto) sono solo frustrazioni. Come una risposta sarcastica alla decima volta che rispondi la stessa cosa, oppure anche come cattiveria gratuita. Anche qui, in mezzo sta un pò di tutto