Lo trovo molto vero, quello che dici: chi resta [nella coppia dopo aver subito il tradimento] cambia completamente prospettiva.
Per rimanere e non pensare al traditore mentre faceva l'amore con l'amante, devi crearti una corazza di cinismo. Se non ci riesci, tanto vale chiudere o accettare una relazione solo di facciata.
Parlo dal lato maschile, il solo che conosco, avendo sperimentato la situazione. Non so se sia proprio lo stesso dal versante femminile. Ho avuto l'impressione che sia meno complicato, ma posso sbagliare.
Tornare ad avere rapporti con chi ti ha tradito significa, in un certo modo, spersonificare il partner, rendere irrilevante quello che è successo prima e fingere che tu sia con una nuova persona, della quale ti immagini di poterti innamorare ancora o comunque provare attrazione.
E' poi essenziale che l'ex traditore ti faccia sentire che ti desidera e che si riparte di nuovo. Si deve impegnare, molto. Devi, poi, mettere in cantina (nella tua mente) anche il pensiero che possa fingere: non è proprio facile, perché la fiducia è prossima allo zero.
In una parola, per quello che ho provato, non è tornare a come era prima.
E' sempre un altro processo mentale (perché fare l'amore è sempre una questione cerebrale), diverso e non è detto che la nuova "luna di miele" duri e non si interrompa. Perché, per dirne un'altra, le suscettibilità, da entrambe le parti, sono parecchio elevate.
Basta un nonnulla per riaccendere il risentimento.
Per gli uomini è difficile.
Al punto che dico una cosa politicamente scorretta, scorrettissima.
Devi applicare un atteggiamento mentale simile a quello che assumi quando vai con una prostituta od una che incontri per la prima volta.
Simile (dice tutto o niente), ma chi vuole intende.