È abbastanza ovvio ma non sufficientemente compreso che chi vive esperienze differenti capisce con difficoltà le istanze dell'altro. E quindi in un certo qual modo tutte le opinioni fin qui espresse sono accettabili. Bisognerebbe essere traditi e allo stesso tempo essere stati traditori per compendere chi in un dato momento della vita sta da una parte piuttosto che dall'altra. Io non ce l'ho con chi tradisce ma chi mi ha tradito mi ha deluso. Innamorarsi o desiderare un'altra persona fa parte degli accadimenti nella vita erotica di una persona e non sempre si ha voglia o capacità di sottrarsi all'esperienza. Ciò non toglie che fa male e questo credo sia indiscutibile.
Avete già detto tante cose e fondamentalmente sono daccordo con Danny, ma anche con Nicka ripensando a quando sono stata amante tanti anni fa; ora, da fresca tradita, mi avvicino molto al sentire di pazzesco, di Ele e di falcor.. Niente di assoluto dunque.
A proposito di amiche.
La mia amica dai tempi della scuola ha sempre tradito l'allora fidanzato e da trent'anni marito con vari ed eventuali giovanotti. Lui, che io sappia e veda, pare irreprensibile e sempre superinnamorato tanto da farmi sentire in colpissima quando passavo a prenderla e lui ci augurava "buon divertimento ragazze", felice che la moglie, ottima madre e moglie per quello che vedeva lui (ma anche io se non fosse per i reiterati tradimenti), si prendesse del tempo per lei, ma poco sapendo che la serata l'avrebbe tracorsa in un motel col tipo di turno. Da quando sto col secondo marito, fedelissima (si cambia eccome), le sue confidenze in tal senso si sono dissolte e anche l'amicizia si è un po' raffreddata.
Un anno fa, forte dei trent'anni di relazione strettissima, ci siamo viste e le ho raccontato quello che mi stava succedendo. Lei ha iniziato ad inveire contro mio marito come una iena, manco fosse lei la tradita, appellandolo in maniera che neanche io mi ero sognata di fare, fino a farmi esclamare stupita "scusa eh, ma se tuo marito sapesse come ti sei mossa tu in questi decenni, cosa pensi che direbbe di te?". Risposta "tanto lui non lo saprà mai; non oso neanche pensarci". Vabbè, sono rimasta di sasso; evidentemente sono una che non capisce un tubo delle persone neanche in decenni di rapporto, una torda mondiale. Abbiamo discusso un po' ma ci siamo lasciate bene, con un abbraccio e la voglia di rivedersi ancora come sempre (siamo un po' lontane). Mi aspettavo nei giorni successivi qualche messaggio o chiamata di solidarietà, un come stai, una emoticon su wa, anche perchè ero ridotta a 40 chili e con due occhiaie che parlavano di profondo malessere da cento km di distanza. E invece il nulla; qualche like su fb e per finire neanche gli auguri di compleanno. Dunque finchè la spalleggiavo andavo benissimo, nel momento in cui le ho fatto presente che non era nella condizione di giudicare chicchessia e che forse il suo ruolo era solo quello di consolarmi, se ne avesse avuto voglia, senza dare addosso a lui chè non poteva permetterselo, è sparita. Mai l'avevo giudicata prima; non condividevo il suo modus operandi e gliel'ho sempre fatto presente, ma ciò era motivo di crescita e riflessione, non di rottura... Ora, evidentemente, mi vede diversamente e non mi considera come ha sempre fatto. Ma va bene così, nulla è eterno.