Sono molto sereno e sicuro che si trattava invece dello spostare su di lei un desiderio mio (se piace a me, vedrai che ti piacerà).
E per me ad oggi questa è una cosa basica, non filosofica, che mi consente ad esempio di ritenere che l’altruismo non esista.
E mi sono sentito in colpa in effetti, ma con me stesso: per non aver colto quello che oggi mi sembra abbastanza evidente, e cioè che del SUO eventuale piacere non me ne fregava un cazzo, come in qualche modo me la raccontavo (seguimi e vedrai.. io ti farò godeeeeeeere vedrai).
Inoltre ripeto che “spintonare” a me piace, ma come forma consensuale, e non come carico che mi devo sobbarcare per la mia mission
Non credo che chi spintona random sia mosso da frustrazione, io non ne conosco e nemmeno ne identifico, la frustrazione la vedo quando, dopo aver provato a spintonare, arrivano vomito e recriminazioni, lagna, risentimento.
Che è un continuare a spintonare nella forma frustrata
Li la identifico, e bene.
Sul cambio partner ti do ragione, ma è fisiologico per chiunque, e se vedessi mia moglie con un altro a fare parapendio sulle alpi sarei l’ultimo a stupirmi, come ripeto “la coppia tradizionale a progettualità familiare” è il luogo più incolto che la mente umana potesse concepire per spaziare.
Ma questo non c’entra molto, anzi nulla, con lo spintonare e con lo spostamento di desiderio connesso, per me.
Nel senso che “chi spintona” contro una dichiarata volontà fa violenza strumentale a costringere l’altro dove l’altro dichiara di non voler scendere (o salire), sia dentro a un matrimonio, sia tra amici, sia tra amanti o quel che vuoi.
E per me spintonare eventualmente è un piacere, ma non una missione, io non sono un missionario