La mamma totale chiama le corna?

Skorpio

Utente di lunga data
Oggi mi ero dimenticato di farmi una grattatina alle palle prima di entrare qua dentro: grazie per avermelo ricordato. ;)
Prego :)

Ma non solo i traditi eh?

Una sera anni fa portammo un mio amico al Gilda, un locale un po' così, diciamo

Per strada ci diceva di tutto, dove si andava se non ci si vergognava, un posto pieno di tegami e di troie.. Da fare schifo

Ci rimase fregato, nello scoprire che oltre che dentro quegli indiscutibili bei pezzi di carne c'erano persone umane
 

Skorpio

Utente di lunga data
Già entrato.
Era per dire... Sì, certo, la condivisione, e questo, e quello.
Senza una giusta dose di libidine reciproca non vai da nessuna parte. Parole e nulla più.
Come ho già detto in pasaato, io sono abbastanza convinto che il "terreno familiare" della coppia tradizionale, sia il terreno più incolto che si possa concepire per "aprirsi" nel tempo, a questi livelli.

Voglio dire che non è un discorso personale il. Mio.. Non è Riferito a "te" ma è riferibile a qualsiasi coniuge, me Compreso, anzi me per primo, ovviamente


Certo.. esistono le eccezioni, ma la reticenza, e gli insuccessi comunicativi con relative litigate continue (quando non c'è reticenza) io li noto da sempre
 

abebe

Utente di lunga data
Mi hai ricordato che io feci la stessa proposta a mia moglie.
In casa con la figlia non si poteva fare sesso in libertà, urlando e via così, e veniva fuori una cosa moscia, castrata.
Le dissi "prendiamoci del tempo per noi, andiamo in Motel".
No.
Mia moglie è sempre stata quella del No No, non mi interessa.
O risposte del tipo "Ma a me non interessa tanto il sesso":
Motel, prive, posizioni, etc.
Tutte proposte cassate.
Per questo e per il pensiero comune io avrei dovuto allontanarmi e cercare altrove, no?
Lo fece invece lei.
Quella mia condivisione, quelle mie proposte ottennero l'effetto contrario.
Il sesso che le proponevo era lontano da quello che la faceva stare bene.
Si sentiva inadeguata. L'amante era tradizionalista. Et voilà.
Io ora ho quasi timore a condividere con una donna i miei desideri.
Ti sei spiegato bene.
In realtà, rileggendomi non mi piace molto come mi sono spiegato perché sembra che io faccia passare l'idea che a far scoppiare la coppia è quello che si muove mentre invece poi può risultare che è quello che è stato fermo: in definitiva è questo il senso della tua replica immediata, no?

Il fatto è che "muoversi" e "star fermi" vanno interpretati in senso lato, così come non bisogna applicare il tutto esclusivamente all'ambito sessuale.

Per esempio, nel tuo caso tu ti sei mosso, però ti sei mosso in modo da condividere e poi hai accettato il blocco che ti ha imposto tua moglie: di fatto, rispetto alla coppia tu sei stato fermo.
Per contro, è tua moglie che si è mossa: lei ha avuto un sacco di pensieri (e probabilmente neanche di natura sessuale, o almeno non solo di natura sessuale) che non ha condiviso con te e quindi, pur restando apparentemente ferma, è lei quella che si è mossa allontanandosi dalla coppia, senza che tu ne avessi il minimo sentore finché la bomba non è scoppiata.

Mutatis mutandis, è quasi la stessa cosa (mi par di capire) che è successa a @ipazia col suo ex: lei tutti i suoi pensieri li ha condivisi con lui, cercando quindi di portarselo dietro, anche se non riuscendoci; non è stata questa la bomba peggiore: questa è stata solo la causa di una riflessione che ha evidenziato una distanza ancora maggiore di quanto pensava perché lui pur restando apparentemente fermo aveva invece tenuto per sé un pensiero esplosivo (il desiderio di far figli) che, non avendolo condiviso, lo ha portato mille miglia lontano da Ipazia. Nel momento in cui un confronto ha evidenziato questa distanza, bum: la coppia non c'è più.

Questa, almeno, è l'impressione che ho avuto io di queste storie.
 

abebe

Utente di lunga data
Ad esempio sentire descrivere una qualsiasi persona fuori dalla coppia come "un pezzo di carne che provoca erezioni" è una frase che farebbe scoraggiare da qualsiasi forma di un certo tipo di confidenza.
Guarda, alla fine ti ringrazio di questa osservazione perché ci ho ripensato e mi ha ha fatto raggiungere una consapevolezza fondamentale: potrà essere donna della mia vita solo colei che trova poetico questo mio parlar così. :)
 

danny

Utente di lunga data
Guarda, alla fine ti ringrazio di questa osservazione perché ci ho ripensato e mi ha ha fatto raggiungere una consapevolezza fondamentale: potrà essere donna della mia vita solo colei che trova poetico questo mio parlar così. :)
Non hai tutti i torti.
Tra partner si dovrebbe avere lo stesso modo di comunicare.
 

danny

Utente di lunga data
In realtà, rileggendomi non mi piace molto come mi sono spiegato perché sembra che io faccia passare l'idea che a far scoppiare la coppia è quello che si muove mentre invece poi può risultare che è quello che è stato fermo: in definitiva è questo il senso della tua replica immediata, no?

Il fatto è che "muoversi" e "star fermi" vanno interpretati in senso lato, così come non bisogna applicare il tutto esclusivamente all'ambito sessuale.

Per esempio, nel tuo caso tu ti sei mosso, però ti sei mosso in modo da condividere e poi hai accettato il blocco che ti ha imposto tua moglie: di fatto, rispetto alla coppia tu sei stato fermo.
Per contro, è tua moglie che si è mossa: lei ha avuto un sacco di pensieri (e probabilmente neanche di natura sessuale, o almeno non solo di natura sessuale) che non ha condiviso con te e quindi, pur restando apparentemente ferma, è lei quella che si è mossa allontanandosi dalla coppia, senza che tu ne avessi il minimo sentore finché la bomba non è scoppiata.

Mutatis mutandis, è quasi la stessa cosa (mi par di capire) che è successa a @ipazia col suo ex: lei tutti i suoi pensieri li ha condivisi con lui, cercando quindi di portarselo dietro, anche se non riuscendoci; non è stata questa la bomba peggiore: questa è stata solo la causa di una riflessione che ha evidenziato una distanza ancora maggiore di quanto pensava perché lui pur restando apparentemente fermo aveva invece tenuto per sé un pensiero esplosivo (il desiderio di far figli) che, non avendolo condiviso, lo ha portato mille miglia lontano da Ipazia. Nel momento in cui un confronto ha evidenziato questa distanza, bum: la coppia non c'è più.

Questa, almeno, è l'impressione che ho avuto io di queste storie.
Ipazia è una delle poche donne che conosco che non si cela dietro la riservatezza e mette in piazza ampie parti di sé.
Non che questo non la renda meno controllante rispetto ad altre, ma almeno dà chiaramente un'immagine completa di sé.
Ho constatato che non poche donne hanno maggiori difficoltà a condividere parti di sè rispetto ai loro partner. Lanciano segnali, palesano un malessere evidenziando piccoli fastidi quotidiani slegati dalla causa scatenante (il classico litigio sul tappo del dentifricio), sanno diventare anche delle rompicoglioni esagerate sulle piccole cose, ma non ti verranno mai a dire chiaramente cosa le anima.
E senza lasciar trapelare nulla, tradiscono.
Sia mia moglie che una donna che frequentai dissero la stessa cosa "Io non mento, io ometto".
E' un proclamarsi sinceri pur nascondendo cose, eventi, pensieri, sentimenti, persone, il che ovviamente è una contraddizione.
Come si può pretendere di essere sinceri se si nasconde il fatto di uscire con un altro uomo, per esempio?
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Non hai tutti i torti.
Tra partner si dovrebbe avere lo stesso modo di comunicare.
stare insieme è avere lo stesso modo di comunicare. La coppia, qualunque coppia è un codice di comunicazione condiviso che agevola lo scambio. Se manca quello, manca tutto.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ipazia è una delle poche donne che conosco che non si cela dietro la riservatezza e mette in piazza ampie parti di sé.
Non che questo non la renda meno controllante rispetto ad altre, ma almeno dà chiaramente un'immagine completa di sé.
Ho constatato che non poche donne hanno maggiori difficoltà a condividere parti di sè rispetto ai loro partner. Lanciano segnali, palesano un malessere evidenziando piccoli fastidi quotidiani slegati dalla causa scatenante (il classico litigio sul tappo del dentifricio), sanno diventare anche delle rompicoglioni esagerate sulle piccole cose, ma non ti verranno mai a dire chiaramente cosa le anima.
E senza lasciar trapelare nulla, tradiscono.
Sia mia moglie che una donna che frequentai dissero la stessa cosa "Io non mento, io ometto".
E' un proclamarsi sinceri pur nascondendo cose, eventi, pensieri, sentimenti, persone, il che ovviamente è una contraddizione.
Come si può pretendere di essere sinceri se si nasconde il fatto di uscire con un altro uomo, per esempio?
Io mento. Da dio, aggiungerei. Distorcere la realtà è lo strumento essenziale per far fare agli altri ciò che vuoi. Migliorandoli, nella stragrande maggioranza dei casi.
 

abebe

Utente di lunga data
PS: ho scritto anche nel post quotato!
Una preghiera: cerca di evitarlo. È più faticoso leggere... è già non è banale! ;)

Ti ho riletta e mi sono riletto e mi sembra abbastanza chiaro e nonostante tutto non credo che sia tutto abbastanza chiaro perché come mostrano alcune risposte (anche precedenti) poi si tende a focalizzarsi sugli esempi e le metafore, che talvolta deragliano completamente quando diventano parecchio "ardite" e fuori tema, come ho letto qua e là.

E forse pare anche che io tenda a dare soluzioni, ricette, quando invece non ne ho ma ho soprattutto domande. E allora riporto alcuni tuoi pensieri che avevo già commentato ma stavolta ne tiro fuori solo dubbi che mi restano su quel che pensi.

Dentro di me sono oltre. La valutazione che faccio a questo punto, io da sola, è se voglio sperimentare o meno. Quando vengo da te e tene parlo, io sono già di là di quella soglia che avevamo stabilità insieme e ti sto chiamando. Quello che condivido non è il superamento del limite, ma l'invito a superarlo con me. E la tua risposta...beh. E' un bel casino no? Io sono di là. Ti chiamo. E qualunque sia la tua risposta rimette in gioco chi eravamo. E chi saremo. A questo punto io posso, più o meno consapevolmente scaricarti addosso il mio limite superato. Se mi ami vieni con me (e tutta la girandola dei ricatti affettivi) oppure posso proteggerti e decidere autonomamente che dopo la prima chiamata mi è chiaro che offrirtene un'altra significherebbe metterti nella condizione di attraversare del dolore (quel farsi carico del dolore dell'altro che porta alla menzogna del tradimento). Oppure posso sedermi di là e parlarti di me. E tu puoi sederti di qua e ascoltarmi e parlarmi di te. A prescindere dalla conclusione. Che ci sarà a prescindere. In un modo o nell'altro il limite è stato superato e io col mio desiderio ci faccio i conti e scelgo.
Mi sono soffermato su queste frasi, tagliate fuori dall'esempio che le ha generate, perché pur essendo nate da un esempio specifico una volta estratte sono del tutto generali e sollevano i dubbi giusti.

Sì, appunto: è un bel casino. Ma qual è allora il modo di procedere? Postulato che è impensabile che il cammino insieme sia sempre armonioso, qual è il limite oltre il quale non andare? È un limite uguale per tutti o non è uguale neanche per una stessa persona in differenti momenti della vita? È sempre illegittimo a priori pensare/immaginare/illudersi che l'altro riesca a guardarti almeno un po' dentro e indovinarti senza che tu gli faccia una lista della spesa di te stesso?

Inoltre:
Se mi ami vieni con me (e tutta la girandola dei ricatti affettivi)
è necessario sempre vederlo come un ricatto affettivo? È necessario immaginare che lo sia? Non potrebbe essere che il pensarla così sia solo un riflesso della paura di abbandonarsi ad una relazione cedendo, o meglio donando, un pezzetto di sé all'altro?
Perché invece potrebbe essere pensata come "Se mi ami prova a seguirmi, almeno finché ce la fai"...
E allora: può (o deve) una relazione sana contemplare un po' di dono di sé in modo non calcolato, finché c'è vera condivisione, oppure l'individualità resta del tutto imprescindibile e deve sempre restare l'unico metro con cui misurare tutto?

Boh... non so... mi pare che per paura di non rischiare si cerchi di pensare tutto il pensabile ma è un obiettivo che tenderei a considerare utopistico, per cui mi viene da concludere:
ma sì, pensiamoci bene ma... non troppo!

Ché sto iniziando a sentirmi Quelo! :mad:

Inizi a starmi un po' sul culo, Ipa... ;) :)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
è necessario sempre vederlo come un ricatto affettivo? È necessario immaginare che lo sia? Non potrebbe essere che il pensarla così sia solo un riflesso della paura di abbandonarsi ad una relazione cedendo, o meglio donando, un pezzetto di sé all'altro?
Perché invece potrebbe essere pensata come "Se mi ami prova a seguirmi, almeno finché ce la fai"...
lo è. più investi più vuoi certezze sui ritorni. Prova a seguirmi finchè ce la fai è il ricatto affettivo per eccellenza :LOL:
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
E l'alternativa? "Arrivederci e grazie" ? Oppure ce ne sono altre?
la vita è fluida. Cercare di incasellare teoremi su teoremi non serve a un cazzo. Io me la vivo basandomi sul fatto che siamo sempre tutti sul mercato e che le cambiali affettive si pagano a breve. Tanto io e te su questo punto ce la siamo già chiarita.
 
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