La piena consapevolezza

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Poi, non esageriamo parlando delle P.I. come eroi. Conosco imprenditori che valgono pochissimo.
Gli eroi sono altri.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Vabbè, lì sei un contenitore vuoto. Manco te ne accorgi. Ho detto a tutti che se mi dovesse accadere devono portarmi in struttura.
Non so se manco te ne accorgi, almeno per quello che ho visto io e credo per quanto se ne sappia, per questo dico che non sempre la morte è il peggiore dei mali
 

Gaia

Utente di lunga data
Non so se manco te ne accorgi, almeno per quello che ho visto io e credo per quanto se ne sappia, per questo dico che non sempre la morte è il peggiore dei mali
Succede che in questo strano paese bigotto che uno non possa decidere di mettere fine alla sua vita se la ritiene non degna di essere vissuta.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma perché pensi a quello che non hai realizzato? Magari le circostanze in quel periodo erano diverse.
Pensa a oggi. E’ l’unico tempo di cui puoi disporre.
Come ho detto, io sono molto serena, però non ho un'illusione di controllo, nè su di me, nè sulla realtà.
Basta la malattia di un genitore per trovarsi a dimezzare il lavoro e i guadagni, ad esempio, e si fa, perché si deve.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come ho detto, io sono molto serena, però non ho un'illusione di controllo, nè su di me, nè sulla realtà.
Basta la malattia di un genitore per trovarsi a dimezzare il lavoro e i guadagni, ad esempio, e si fa, perché si deve.
Le variabili sono molteplici e spesso fuori dal nostro controllo.
”Prima della scoperta dell’Australia gli abitanti del Vecchio Mondo erano convinti che tutti i cigni fossero bianchi: una convinzione inconfutabile, poiché sembrava pienamente confermata dall’evidenza empirica. L’avvistamento del primo cigno nero è stato quindi una sorpresa; ma non è questo il punto. Il punto è che una conoscenza basata sull’esperienza pregressa è una conoscenza fallace, che ci rende fragili al cospetto dell’infinità di eventi che possono verificarsi. Basta un solo cigno nero per sbriciolare un’asserzione generale ricavata da millenni di avvistamenti di milioni di cigni bianchi. E allora perché ci ostiniamo a basare le nostre vite sulla previsione del futuro e sul controllo dei rischi? Perché continuiamo ad affidarci alle scelte basate sul già noto, come se non sapessimo che l’ignoto esiste e possiamo incontrarlo? Guerre, pandemie, crolli finanziari mondiali: com’è possibile che eventi simili riescano sempre a coglierci impreparati? In "Il cigno nero" – ormai un classico della contemporaneità – Nassim Nicholas Taleb ci invita ad abbracciare l’improbabile e accettare, infine, che esso governi le nostre vite. Che sia per pianificare la struttura economica di un paese o i prossimi quindici anni della nostra esistenza questo è il libro da cui farci guidare.”
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Le variabili sono molteplici e spesso fuori dal nostro controllo.
”Prima della scoperta dell’Australia gli abitanti del Vecchio Mondo erano convinti che tutti i cigni fossero bianchi: una convinzione inconfutabile, poiché sembrava pienamente confermata dall’evidenza empirica. L’avvistamento del primo cigno nero è stato quindi una sorpresa; ma non è questo il punto. Il punto è che una conoscenza basata sull’esperienza pregressa è una conoscenza fallace, che ci rende fragili al cospetto dell’infinità di eventi che possono verificarsi. Basta un solo cigno nero per sbriciolare un’asserzione generale ricavata da millenni di avvistamenti di milioni di cigni bianchi. E allora perché ci ostiniamo a basare le nostre vite sulla previsione del futuro e sul controllo dei rischi? Perché continuiamo ad affidarci alle scelte basate sul già noto, come se non sapessimo che l’ignoto esiste e possiamo incontrarlo? Guerre, pandemie, crolli finanziari mondiali: com’è possibile che eventi simili riescano sempre a coglierci impreparati? In "Il cigno nero" – ormai un classico della contemporaneità – Nassim Nicholas Taleb ci invita ad abbracciare l’improbabile e accettare, infine, che esso governi le nostre vite. Che sia per pianificare la struttura economica di un paese o i prossimi quindici anni della nostra esistenza questo è il libro da cui farci guidare.”
Che la nostra vita dipenda anche da eventi casuali è chiaro, questo però non ci impedisce di pianificare il nostro futuro e fare progetti. L'importante è che siamo disposti ad accettare di modificare i nostri piani in funzione di quello che ci accade.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Che la nostra vita dipenda anche da eventi casuali è chiaro, questo però non ci impedisce di pianificare il nostro futuro e fare progetti. L'importante è che siamo disposti ad accettare di modificare i nostri piani in funzione di quello che ci accade.
Ma tutto può andare per aria, proprio tutto.
 

Nicky

Utente di lunga data
Che la nostra vita dipenda anche da eventi casuali è chiaro, questo però non ci impedisce di pianificare il nostro futuro e fare progetti. L'importante è che siamo disposti ad accettare di modificare i nostri piani in funzione di quello che ci accade.
Io credo sia importante saper riconoscere cosa non è andato, distunguendo quanto è dipeso da noi e cosa possiamo trarre da questa evidenza e quanto non è dipeso da noi.
Poi, certo, la flessibilità è fondamentale, ma se, ad esempio, sai fare bene un lavoro, che prima era redditizio e poi lo è poco, ma hai un'età un po' elevata, non sempre troveresti comunque condizioni migliori cambiando lavoro. Dovrai ridurre le tue aspettative economiche.
La flessibilità e adattabilità può essere intesa in molti modi, che non eludono però la consapevolezza che a volte si fanno semplicemente scelte sbagliate.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Poi, certo, la flessibilità è fondamentale, ma se, ad esempio, sai fare bene un lavoro, che prima era redditizio e poi lo è poco, ma hai un'età un po' elevata, non sempre troveresti comunque condizioni migliori cambiando lavoro. Dovrai ridurre le tue aspettative economiche.
La flessibilità e adattabilità può essere intesa in molti modi, che non eludono però la consapevolezza che a volte si fanno semplicemente scelte sbagliate.
Certo che si possono fare scelte sbagliate. Chi non le fa ? Bisogna però fare tesoro dei propri errori, non abbattersi e e cercare di reagire.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Certo che si possono fare scelte sbagliate. Chi non le fa ? Bisogna però fare tesoro dei propri errori, non abbatersi e e cercare di reagire.
Credo che Nicky contestasse “se vuoi e ti impegni, puoi”.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Credo che Nicky contestasse “se vuoi e ti impegni, puoi”.
Ma su questo sono d'accordo, non sempre il "se vuoi e ti impegni" produce risultati e, come dici tu, ti può andare per aria tutto. Con mio post volevo solo sottolineare che, nel caso che le cose non vadano come si desidera, non bisogna scoraggiarsi. Si deve analizzare cosa non ha funzionato, trovare una strada alternativa e la forza di reagire.
 

hammer

Utente di lunga data
Succede che in questo strano paese bigotto che uno non possa decidere di mettere fine alla sua vita se la ritiene non degna di essere vissuta.
Il potere del Vaticano è ancora enorme.
E ci condiziona tutti.
 

spleen

utente ?
Non è proprio così, sei una persona di successo quando sei consapevole dei tuoi mezzi e li hai saputi usare al meglio.
E non è il mio caso. Io ho sprecato, tanto, per indecisione, per paura, per incapacità.
E non ho costruito una vita che si può considerare di successo, anche se ne sono felice.
Ma a chi la racconto dall'esterno, ne vede bene i limiti.
Perciò, è diverso, non mi alzo la mattina dicendomi che ce l'ho fatta, perché non è vero.
Essere persone di successo spesso significa aver fatto per una vita intera quello che gli altri ci hanno convinto sia importante.
Conosco persone che si sono sbattute una vita per i soldi ed il potere, ora sono le più ricche e potenti del cimitero. :)
Bisogna sempre pensare a cosa sia veramente inportante per noi stessi, spesso al di fuori degli schemi, specchiandosi nelle persone che ci hanno saputo dare qualcosa di importante, che spesso coincide con uno scopo della vita che non siamo noi o il nostro egoismo, dal momento che spesso le cose che contano non si possono nè comprare nè conquistare.
 
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