Dalle vostre risposte capisco che per chi non ha competenze relative alla scuola, alle certificazioni, normativa DSA e BES ecc veda in questi interventi un etichettare e di conseguenza mortificare sti poveri figli.
Intanto io eviterei “una volta...” perché una volta vi era un abbandono scolastico spaventoso e bocciature spietate.
Questo è ciò che succedeva una volta.
Cerchiamo di capirci o le difficoltà vanno individuate e vanno trovati rimedi o se ognuno deve trovare da sé la compensazione, può non riuscire ed essere bocciato.
”Una volta...” va collocato nel tempo. Una volta per un cinquantenne potrebbe essere il tempo in cui nella scuola vi erano molti insegnanti che si impegnavano per individuare non i bambini “disadattati” ma come la scuola non fosse adatta ai bambini. E lo facevano mettendo in discussione chi continuava a bocciare senza cercare di cambiare nulla. Oppure poteva capitare con i “tradizionali” che bocciavano.
Negli anni recenti (direi nella cosiddetta seconda repubblica, quindi decenni) gli interventi sulla scuola sono stati mirati al risparmio e hanno avuto come effetti lo smantellamento di tutto ciò che era stato fatto dagli anni settanta in poi. Oppure si è voluto smantellare quello che era stato fatto e come effetto collaterale si è avuto risparmio.
Però le difficoltà individuali restano, anzi aumentano perché aumentano le richieste. In questa situazione gli esperti veri hanno chiesto che la scuola si adeguasse riconoscendo le difficoltà, ma, invece che come avveniva in quegli anni, modificando la scuola, facendo modifiche alle richieste individuali.
Quando poi (cosa non difficile, ne ha detto Ipazia) capitano insegnanti deficienti (nel senso di carenti) sono spaventati di poter offrire “aiuto ingiusto“

e chiedono una certificazione per poterlo fare.
Purtroppo sono sempre meno quelli che capiscono che l’aiuto è giusto per tutti e che ad esempio non sono i dislessici ad aver bisogno delle mappe per studiare e che le mappe non debbono essere fatte fare dai genitori o da insegnanti privati, ma vanno costruite in classe per tutti e con tutti, perché è un utile metodo di studio e di costruzione del pensiero per ognuno.
Resta che una richiesta di verifica presso specialisti, per individuare in cosa consistono le difficoltà, non è una dichiarazione di disabilità e non dovrebbe suscitare rabbia.