Lacrime e lavoro

Marjanna

Utente di lunga data
La scuola che bocciava era funzionale a selezionare una classe dirigente e media e a fornire al più presto manodopera non qualificata.
E secondo te oggi la funzione quale sarebbe?
Trovo molto interessante ciò che hai scritto.
E’ vero quaranta anni fa, se uno veniva bocciato, veniva subito visto come uno che non avrebbe raggiunto grosse mete lavorative. Ricordo una cugina, io ero più piccola e facevo le elementari, e lei era stata bocciata al primo anno di scuola media. Fu come se fosse calata un’ombra nera, un’onta. Mi ricordo il giorno che mia zia comunicò la notizia a mia mamma, eravamo fuori in strada davanti casa di mia zia. Ebbi proprio una sensazione funebre. Infatti terminate le medie andò subito a lavorare.
Non avevo mai considerato però ciò che hai spiegato, ovvero che vi fosse uno scopo che arrivava a tentare di definire il futuro di una persona, che almeno alcune bocciature volessero spingere verso alcuni settori lavorativi, come tu dici: fornire al più presto manodopera non qualificata.

Leggendo i commenti di alcuni utenti, verrebbe da pensare che lo scopo attuale sia far spendere soldi ai genitori in visite di specialisti, e creare introiti per altre figure professionali. La loro reazione, potrebbe essere di timore per i loro figli, di onta. Ed in effetti è comprensibile, tanto più se l’onta potrebbe riflettersi nel futuro dei loro figli.
Tu sembri molto positiva rispetto ad uno scopo benevolo, di aiuto, mi pare.
Ma ciò che hai scritto proprio tu, rende difficile crederlo.
Mi hai anche fatto venire in mente un articolo che avevo letto in un sito, in cui spiegava come erano nati certi giochi, e la funzione che avevano quei giochi, ad esempio un classico "Mamma casetta". Niente è a caso.
Perchè adesso lo scopo dovrebbe essere benevolo? In un mondo con una popolazione sempre più crescente, in un paese (la nostra Italia) in cui probabilmente tra qualche decennio gli italiani che conosciamo oggi saranno scomparsi, e saranno un mix di altre razze che vinceranno su di noi per numero, che scopo ha ciò che accade oggi?
 
Ultima modifica:

omicron

Pigra, irritante e non praticante
io conosco tantissimi bocciato, sia alle medie che alle superiori, la bocciatura veniva fatta solitamente se il ragazzo non studiava e non sapeva nulla del programma, fargli ripetere l’anno serviva a prepararlo nuovamente sugli stessi argomenti
Più che onta c’era la sacrosanta incazzatura dei genitori verso figli che non avevano voglia di aprire libro
Nessuno si è fermato e ha continuato alle superiori, qualcuno ha abbandonato le superiori, due ragazzi bocciati ben 2 volte alle superiori ora sono degli stimati professionisti
Adesso non si boccia più perché è umiliante (dicono), i ragazzi sono così incentivati a non studiare, per scaricarsi dalle responsabilità si vanno a cercare patologie, se trovi il professionista onesto ti manda via, se trovi il furbone ti bollano con tutti i DIS che ti vengono in mente, giustificando la stragrande maggioranza di bambini e ragazzi che non hanno voglia di studiare
La cugina di mio marito è stata prima bollata come dislessica, poi disgrafica, poi aveva gli scatti d’ira, poi aveva problemi cognitivi, sta ragazzina (ha 20 anni), semplicemente non aveva voglia di studiare e soffriva di gelosia per il fratello minore
 

ologramma

Utente di lunga data
ah ritornassi indietro , io sono stato bocciato tre volte , e si vede?
La prima fui indirizzato in una scuola che non faceva per me , le altre volte , un po' perchè non avevo voglia di studiare ma facevo altro , tanto i miei limiti li conoscevo bene di una materia , che non voglio dire :ROFLMAO: , poi mi sono fiondato nello studio e ho recuperato fino al diploma , ma quel limite per me è stato lo scoglio più alto.
ahó ciò provato ma nun ce stato niente da fa
Ora vivo di rendita perchè nu me ne frega un c......:love:
 

Brunetta

Utente di lunga data
E secondo te oggi la funzione quale sarebbe?
Trovo molto interessante ciò che hai scritto.
E’ vero quaranta anni fa, se uno veniva bocciato, veniva subito visto come uno che non avrebbe raggiunto grosse mete lavorative. Ricordo una cugina, io ero più piccola e facevo le elementari, e lei era stata bocciata al primo anno di scuola media. Fu come se fosse calata un’ombra nera, un’onta. Mi ricordo il giorno che mia zia comunicò la notizia a mia mamma, eravamo fuori in strada davanti casa di mia zia. Ebbi proprio una sensazione funebre. Infatti terminate le medie andò subito a lavorare.
Non avevo mai considerato però ciò che hai spiegato, ovvero che vi fosse uno scopo che arrivava a tentare di definire il futuro di una persona, che almeno alcune bocciature volessero spingere verso alcuni settori lavorativi, come tu dici: fornire al più presto manodopera non qualificata.

Leggendo i commenti di alcuni utenti, verrebbe da pensare che lo scopo attuale sia far spendere soldi ai genitori in visite di specialisti, e creare introiti per altre figure professionali. La loro reazione, potrebbe essere di timore per i loro figli, di onta. Ed in effetti è comprensibile, tanto più se l’onta potrebbe riflettersi nel futuro dei loro figli.
Tu sembri molto positiva rispetto ad uno scopo benevolo, di aiuto, mi pare.
Ma ciò che hai scritto proprio tu, rende difficile crederlo.
Mi hai anche fatto venire in mente un articolo che avevo letto in un sito, in cui spiegava come erano nati certi giochi, e la funzione che avevano quei giochi, ad esempio un classico "Mamma casetta". Niente è a caso.
Perchè adesso lo scopo dovrebbe essere benevolo? In un mondo con una popolazione sempre più crescente, in un paese (la nostra Italia) in cui probabilmente tra qualche decennio gli italiani che conosciamo oggi saranno scomparsi, e saranno un mix di altre razze che vinceranno su di noi per numero, che scopo ha ciò che accade oggi?
Lo scopo della scuola è in Costituzione.
Ma i governi prendono provvedimenti legislativi in base alla ideologia che rappresentano.
Siamo in una fase, spero solo fase, in cui il liberismo trionfa. Tutti i commenti che vengono fatti qui esprimono questa ideologia.
Non capisco perché quando vedete applicata l'ideologia ai vostri figli vi stupite.
Qualcuno non si stupisce per nulla e chiede che vi siano bocciature, non vi sia alcun rispetto per le individualità nell'apprendimento, che i ragazzi si arrangino e che se non sono in grado, vengano indirizzati al lavoro, affinché non siano "braccia rubate all'agricoltura", ah no oggi alla produzione industriale e ai servizi.
Infatti non solo vengono viste come una etichetta la richiesta di verificare se ci sia un funzionamento che richiede metodi diversi, ma anche tutte le forme di aiuto, come umilianti. Invece espellere precocemente dalla scuola (la citata dispersione) sembra che sia considerata una buona idea per avere lavoratori precoci. L'importante è che siano produttivi e guadagnino.
E i governi vengono scelti in base anche a questo.
Ma la scuola, come pensiero e in tanti insegnanti, haa ancora la finalità di formare cittadini in grado di partecipare alla vita democratica e quindi lo fa nel rispetto di normative variabili e contraddittorie.
A volte credo che certi concetti e conoscenze siano di dominio pubblico, sbaglio. Non mi rendo conto come i media abbiano diffuso sempre più quella visione che dicevo.
Le varie normative sono molto contraddittorie perché non è accettabile dire che si vuole quella visione.
I professionisti e intellettuali competenti, psicologi e pedagogisti, perciò elaborano teorie dell'apprendimento rispettose delle diversità, la politica, un po' perché non ne capisce niente ed è impegnata solo a ottenere il consenso immediato, un po' perché condivide l'ideologia liberista, prende provvedimenti contraddittori.
Quindi nominalmente persegue il rispetto delle diversità, in pratica rende tutto difficile sia nella formazione iniziale del personale, sia nella formazione continua del personale, sia nel reclutamento, mirando sempre sempre a ridurre i costi e quindi finisce per avere poco personale, mal pagato (per cui col cavolo che si trova chi vuole fare quel percorso formativo e e continuo) e creando di fatto una organizzazione che ostacola ogni forma davvero rispettosa della diversità. Il risultato è quello che avete delineato. I bambini che hanno modalità di apprendimento non adeguate non trovano una pedagogia, un metodo che li possa far ottenere il successivo formativo, ma solo forme di aiuto che i non addetti ai lavori ritengono in parte emarginanti in parte un diritto.
Ma è tutto coerente alle richieste. Non è coerente ai principi annunciati.
Quindi individuare le difficoltà è diventato un business e i bambini vengono sottoposti a screening sempre più precocemente, poi indirizzati alla certificazione che dovrebbe essere riconoscimento delle diversità di funzionamento e invece viene vissuta come etichettatura ed emarginazione, inaccettabile per i propri figli e richiesta maggiore, con la bocciatura, per gli altri.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
ah ritornassi indietro , io sono stato bocciato tre volte , e si vede?
La prima fui indirizzato in una scuola che non faceva per me , le altre volte , un po' perchè non avevo voglia di studiare ma facevo altro , tanto i miei limiti li conoscevo bene di una materia , che non voglio dire :ROFLMAO: , poi mi sono fiondato nello studio e ho recuperato fino al diploma , ma quel limite per me è stato lo scoglio più alto.
ahó ciò provato ma nun ce stato niente da fa
Ora vivo di rendita perchè nu me ne frega un c......:love:
Tu sei chiaramente dislessico, come si evince da come scrivi moglie e dalla pervicacia con cui non riesci a usare correttamente le H. Con attività specifiche non saresti stato bocciato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
io conosco tantissimi bocciato, sia alle medie che alle superiori, la bocciatura veniva fatta solitamente se il ragazzo non studiava e non sapeva nulla del programma, fargli ripetere l’anno serviva a prepararlo nuovamente sugli stessi argomenti
Più che onta c’era la sacrosanta incazzatura dei genitori verso figli che non avevano voglia di aprire libro
Nessuno si è fermato e ha continuato alle superiori, qualcuno ha abbandonato le superiori, due ragazzi bocciati ben 2 volte alle superiori ora sono degli stimati professionisti
Adesso non si boccia più perché è umiliante (dicono), i ragazzi sono così incentivati a non studiare, per scaricarsi dalle responsabilità si vanno a cercare patologie, se trovi il professionista onesto ti manda via, se trovi il furbone ti bollano con tutti i DIS che ti vengono in mente, giustificando la stragrande maggioranza di bambini e ragazzi che non hanno voglia di studiare
La cugina di mio marito è stata prima bollata come dislessica, poi disgrafica, poi aveva gli scatti d’ira, poi aveva problemi cognitivi, sta ragazzina (ha 20 anni), semplicemente non aveva voglia di studiare e soffriva di gelosia per il fratello minore
Quindi chi ha difficoltà è solo perché non studia.
 

Nono

Utente di lunga data
ah ritornassi indietro , io sono stato bocciato tre volte , e si vede?
La prima fui indirizzato in una scuola che non faceva per me , le altre volte , un po' perchè non avevo voglia di studiare ma facevo altro , tanto i miei limiti li conoscevo bene di una materia , che non voglio dire :ROFLMAO: , poi mi sono fiondato nello studio e ho recuperato fino al diploma , ma quel limite per me è stato lo scoglio più alto.
ahó ciò provato ma nun ce stato niente da fa
Ora vivo di rendita perchè nu me ne frega un c......:love:
Se prendi il mio esempio....
Alle medie nel giudizio mi hanno scritto: si consiglia un istituto professionale, non adatto ad un liceo.
Invece ho fatto il liceo.
Lì mi hanno anche, ingiustamente, bocciato.
Ma non mi sono tirato indietro.
Alla fine ho preso una laurea in ingegneria aerospaziale.... e forse erano i "professori" a non capire un cazzo e meno male che quel adolescente non li ha mai ascoltati.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Dimmi da cosa deduci che ho detto che la scuola è migliore?
Ho fatto un post descrittivo di una situazione che si è creata per interventi normativi che si sono accavallati a riduzione del personale e che hanno stravolto teorie
Indirettamente lo hai detto.
Se sostieni che è utile la presenza di psicologi per aiutare i bambini/ragazzi a risolversi nell'ambito scolastico
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se prendi il mio esempio....
Alle medie nel giudizio mi hanno scritto: si consiglia un istituto professionale, non adatto ad un liceo.
Invece ho fatto il liceo.
Lì mi hanno anche, ingiustamente, bocciato.
Ma non mi sono tirato indietro.
Alla fine ho preso una laurea in ingegneria aerospaziale.... e forse erano i "professori" a non capire un cazzo e meno male che quel adolescente non li ha mai ascoltati.
La finalità della scuola media sarebbe l'orientamento. Ma da decenni si constata che non funziona per orientare e nemmeno per formare. È un buco nero che non tiene conto delle specificità dell'età. Ovviamente con meritevoli eccezioni.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Indirettamente lo hai detto.
Se sostieni che è utile la presenza di psicologi per aiutare i bambini/ragazzi a risolversi nell'ambito scolastico
Però bisognerebbe leggere...
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Questo è quello che ho dedotto dal tuo scritto. Se ho capito male, spiegami.
La figlia di una mia amica è stata mandata dalla psicologa anche lei, sostenevano che avesse un ritardo, la bambina aveva bisogno degli occhiali
L’unica donna dislessica che conosco, ha scoperto di esserlo all’università perché, parlando con un suo compagno di corso, lui si incuriosì di alcune cose che lei gli aveva raccontato (non chiedermi cosa che non me l’ha detto), e le fece fare un test, lei scopri di essere dislessica a 25 anni
Quello che voglio dire è che nella maggioranza dei casi i bambini sono sanissimi, spesso semplicemente si annoiano, non hanno voglia perché nessuno fa venire loro la curiosità di imparare, gli insegnati delle elementari soprattutto dovrebbero stimolare i bambini alla diversità, in realtà vorrebbero robottini tutti uguali per fare meno fatica, ma se ci parli ti dicono il contrario
Ma è normale, tutti difendono la propria categoria, anche a me al corso preparato le ostetriche mi dissero tante belle cose sulle loro colleghe, sulla pazienza che hanno e la disponibilità, poi vai in ospedale e ti trovi in mezzo ad un manipolo di stronze che si insultano tra di loro e trattano di merda le partorienti
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Comunque state dicendo un sacco di inesattezze :)

Dislessia, discalculia etc etc ricadono nella classificazione dei DSA.
Non tutti vengono certificati secondo la legge 170, per alcuni, pur venendo riconosciuto una qualche dis, vengono semplicemente consigliati interventi compensativi a carico della scuola.

I certificati 170 non hanno 9 su 10 alcun insegnante di sostegno.
Sono sufficienti strumenti dispensativi o compensativi (che tanto fanno comodo poi all'università, invero ;) )
Di solito di questo tipo di situazioni, se ne occupano i privati.

E qui, semmai, si potrebbe entrare un attimino nella questione di chi ci guadagna.
Questo tipo di diagnosi le può fare chiunque sia accreditato presso ats.
ats non ha risorse per occuparsene e delega. Men che meno ha risorse per attivare percorsi gratuiti per sostenere il percorso dei ragazzini.
E così si passa al paraprivato...e qui se ne vedono delle belle :)

L'insegnante di sostegno viene assegnato solo in presenza di comorbidità con patologie che possono ricadere nella 104. Anche qui, può diagnosticare chiunque sia accreditato presso ats.
E quindi si sta parlando di ritardo mentale, disturbi del linguaggio, disturbi dell'evoluzione e dello sviluppo, disturbi psicomotori.
Situazioni che richiederebbero un intervento specializzato per cui nella norma sono previste diverse figure (fra cui quella che ricopriva etta). La legge è fondamentalmente disattesa. Nel senso che l'equipe di cui nella norma nei fatti non esiste.
L'equipe dovrebbe essere comporta da scuola, ente territoriale (comune per intedenderci) terzo settore e tutti gli attori che compartecipano alla stesura di UN PROGETTO DI VITA.
Di fatto se ne occupa fondamentalmente la scuola, il terzo settore e l'ats, tutti con le risorse che hanno, ossia scarsissime sotto ogni punto di vista.
E sono poche. Di media un neuropsichiatra si ritrova a gestire una media di 500 casi. Che in teoria dovrebbero ricevere assistenza (psicologica, psicomotoria, linguistica, logopedica) che di fatto non si riesce ad assegnare per cui le famiglie vengono reindirizzate sui territori a loro spese.

DSA e varie da 104 non sono malattie. Sono funzionamenti.
Quindi non esiste fondamentalmente una "guarigione".

Certo, ci sono i santoni che dicono alle famiglie che il down di turno guarirà col loro intervento....a 90 euro a 45 minuti. Per dirne una.
O quelli che predispongono la dieta chelante per l'autistico. e siamo sui 100 e passa euro.
Si muovono sul filo dell'etica ma infrangono nessuna norma formalmente.
Quindi alè.

Il compito della scuola è la segnalazione alla FAMIGLIA. Che poi decide.
La scuola non può segnalare direttamente ad ats.
La scuola può segnalare solo casi di incuria, abbandono, maltrattamento ai servizi sociali. Che può essere che intervengano. Poi sul come sarebbe interessante discuterne magari, viste alcune situazioni di minori che sono da brivido blu.

La famiglia può decidere di trattenere le informazioni.
Esempio: figlio diagnosticato autistico, la famiglia trattiene la diagnosi e non viene attivato nulla. Nessuno può obbligare una famiglia a segnalare il proprio figlio. E anche qui di storie simpatiche ce ne sono parecchie.

I famosi bes...per come è evoluta la questione (e di polemiche ce ne sono state parecchie, compresa le dimissioni in massa degli specialisti durante il governa della gelmini con sfanculata annessa) ora come ora chiunque è in una situazione è BES. Ho una mano rotta, non riesco a partecipare alle lezioni, la scuola predispone un progetto per attivare le lezioni in un modo o nell'altro in modo che non venga interrotto il diritto allo studio. Risolto il problema alla mano, non servono più interventi per sostenere il diritto alla studio fine della questione.

Gli insegnanti di sostegno non vengono dati dall'ats e nemmeno direttamente dall'istituto scolastico.
Sono decisi di anno in anno in provveditorato. Su un monte ore assegnato a quello specifico istituto che poi si occupa di destinare gli insegnanti ad ogni bambino CERTIFICATO come dicevo. E qui esce il balletto per cui bambini con legge 104 art. 3 comma 3 (ossia gravi garvi) non hanno sufficienti ore che coprono l'orario scolastico e o non possono frequentare (ne sono usciti di casi del genere da parte di famiglie che non vedono riconosciuto il diritto allo studio del figlio per quanto disabile grave) oppure vengono coperti alla cazzo di cane.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
La figlia di una mia amica è stata mandata dalla psicologa anche lei, sostenevano che avesse un ritardo, la bambina aveva bisogno degli occhiali
L’unica donna dislessica che conosco, ha scoperto di esserlo all’università perché, parlando con un suo compagno di corso, lui si incuriosì di alcune cose che lei gli aveva raccontato (non chiedermi cosa che non me l’ha detto), e le fece fare un test, lei scopri di essere dislessica a 25 anni
Quello che voglio dire è che nella maggioranza dei casi i bambini sono sanissimi, spesso semplicemente si annoiano, non hanno voglia perché nessuno fa venire loro la curiosità di imparare, gli insegnati delle elementari soprattutto dovrebbero stimolare i bambini alla diversità, in realtà vorrebbero robottini tutti uguali per fare meno fatica, ma se ci parli ti dicono il contrario
Ma è normale, tutti difendono la propria categoria, anche a me al corso preparato le ostetriche mi dissero tante belle cose sulle loro colleghe, sulla pazienza che hanno e la disponibilità, poi vai in ospedale e ti trovi in mezzo ad un manipolo di stronze che si insultano tra di loro e trattano di merda le partorienti
È chiaro che non hai letto quello che ho scritto.
L'insistenza per definire i bambini sanissimi, come se i dislessici fossero malati è, tra l'altro, in contraddizione con la tua minima esperienza con la compagna di università.
Si tratta di funzionamento diverso da uno standard più diffuso, ma nulla da malati. Sarebbe come definire malato un miope.
Gli occhiali sono un modo per etichettare ed emarginate o sono uno strumento per vederci bene?
È indubbio che ci siano anche miopie lievi che vengono superate con la crescita, così come vi sono dislessie o altri funzionamenti che trovano compensazioni autonomamente. Io sono convinta, caso mai non si fosse capito, che tempo e strumenti vadano dati a tutti e che la diversità di funzionamento sia un ricchezza che è utile alla comunità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Comunque state dicendo un sacco di inesattezze :)

Dislessia, discalculia etc etc ricadono nella classificazione dei DSA.
Non tutti vengono certificati secondo la legge 170, per alcuni, pur venendo riconosciuto una qualche dis, vengono semplicemente consigliati interventi compensativi a carico della scuola.

I certificati 170 non hanno 9 su 10 alcun insegnante di sostegno.
Sono sufficienti strumenti dispensativi o compensativi (che tanto fanno comodo poi all'università, invero ;) )
Di solito di questo tipo di situazioni, se ne occupano i privati.

E qui, semmai, si potrebbe entrare un attimino nella questione di chi ci guadagna.
Questo tipo di diagnosi le può fare chiunque sia accreditato presso ats.
ats non ha risorse per occuparsene e delega. Men che meno ha risorse per attivare percorsi gratuiti per sostenere il percorso dei ragazzini.
E così si passa al paraprivato...e qui se ne vedono delle belle :)

L'insegnante di sostegno viene assegnato solo in presenza di comorbidità con patologie che ricadono nella 104. Anche qui, può diagnosticare chiunque sia accreditato presso ats.
E quindi si sta parlando di ritardo mentale, disturbi del linguaggio, disturbi dell'evoluzione e dello sviluppo, disturbi psicomotori.
Situazioni che richiederebbero un intervento specializzato per cui nella norma sono previste diverse figure (fra cui quella che ricopriva etta). La legge è fondamentalmente disattesa. Nel senso che l'equipe di cui nella norma nei fatti non esiste.
L'equipe dovrebbe essere comporta da scuola, ente territoriale (comune per intedenderci) terzo settore e tutti gli attori che compartecipano alla stesura di UN PROGETTO DI VITA.
Di fatto se ne occupa fondamentalmente la scuola, il terzo settore e l'ats, tutti con le risorse che hanno, ossia scarsissime sotto ogni punto di vista.
E sono poche. Di media un neuropsichiatra si ritrova a gestire una media di 500 casi. Che in teoria dovrebbero ricevere assistenza (psicologica, psicomotoria, linguistica, logopedica) che di fatto non si riesce ad assegnare per cui le famiglie vengono reindirizzate sui territori a loro spese.

DSA e varie da 104 non sono malattie. Sono funzionamenti.
Quindi non esiste fondamentalmente una "guarigione".

Certo, ci sono i santoni che dicono alle famiglie che il down di turno guarirà col loro intervento....a 90 euro a 45 minuti. Per dirne una.
O quelli che predispongono la dieta chelante per l'autistico. e siamo sui 100 e passa euro.
Si muovono sul filo dell'etica ma infrangono nessuna norma formalmente.
Quindi alè.

Il compito della scuola è la segnalazione alla FAMIGLIA. Che poi decide.
La scuola non può segnalare direttamente ad ats.
La scuola può segnalare solo casi di incuria, abbandono, maltrattamento ai servizi sociali. Che può essere che intervengano. Poi sul come sarebbe interessante discuterne magari, viste alcune situazioni di minori che sono da brivido blu.

La famiglia può decidere di trattenere le informazioni.
Esempio: figlio diagnosticato autistico, la famiglia trattiene la diagnosi e non viene attivato nulla. Nessuno può obbligare una famiglia a segnalare il proprio figlio. E anche qui di storie simpatiche ce ne sono parecchie.

I famosi bes...per come è evoluta la questione (e di polemiche ce ne sono state parecchie, compresa le dimissioni in massa degli specialisti durante il governa della gelmini con sfanculata annessa) ora come ora chiunque è in una situazione è BES. Ho una mano rotta, non riesco a partecipare alle lezioni, la scuola predispone un progetto per attivare le lezioni in un modo o nell'altro in modo che non venga interrotto il diritto allo studio. Risolto il problema alla mano, non servono più interventi per sostenere il diritto alla studio fine della questione.

Gli insegnanti di sostegno non vengono dati dall'ats e nemmeno direttamente dall'istituto scolastico.
Sono decisi di anno in anno in provveditorato. Su un monte ore assegnato a quello specifico istituto che poi si occupa di destinare gli insegnanti ad ogni bambino CERTIFICATO come dicevo. E qui esce il balletto per cui bambini con legge 104 art. 3 comma 3 (ossia gravi garvi) non hanno sufficienti ore che coprono l'orario scolastico e o non possono frequentare (ne sono usciti di casi del genere da parte di famiglie che non vedono riconosciuto il diritto allo studio del figlio per quanto disabile grave) oppure vengono coperti alla cazzo di cane.
Voglio vedere se ti leggono.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Le diagnosi avvengono su risultati di test diagnostici.



La figlia di una mia amica è stata mandata dalla psicologa anche lei, sostenevano che avesse un ritardo, la bambina aveva bisogno degli occhiali
L’unica donna dislessica che conosco, ha scoperto di esserlo all’università perché, parlando con un suo compagno di corso, lui si incuriosì di alcune cose che lei gli aveva raccontato (non chiedermi cosa che non me l’ha detto), e le fece fare un test, lei scopri di essere dislessica a 25 anni
Quello che voglio dire è che nella maggioranza dei casi i bambini sono sanissimi, spesso semplicemente si annoiano, non hanno voglia perché nessuno fa venire loro la curiosità di imparare, gli insegnati delle elementari soprattutto dovrebbero stimolare i bambini alla diversità, in realtà vorrebbero robottini tutti uguali per fare meno fatica, ma se ci parli ti dicono il contrario
Ma è normale, tutti difendono la propria categoria, anche a me al corso preparato le ostetriche mi dissero tante belle cose sulle loro colleghe, sulla pazienza che hanno e la disponibilità, poi vai in ospedale e ti trovi in mezzo ad un manipolo di stronze che si insultano tra di loro e trattano di merda le partorienti
E' sanissimo anche un autistico non verbale con comportamenti aggressivi fino a quando non ha l'influenza.

Che poi il suo funzionamento non gli permetta di integrarsi in ciò che è stato studiato per le masse generalizzate (ossia dato uno standard su quello standard si lavora) è proprio tutto un altro paio di maniche e si entra nella questioni delle opportunità e delle pari opportunità.

Che non significano comunque che tutti possono fare tutto.

E' normalissimo che ci siano un sacco di lievi ritardi, che neanche vengono presi in considerazione perchè non compromettono la partecipazione alla vita sociale senza far danno. Una volta (ossia non più di 20 anni fa erano i lenti. Quelli un po' scemi, che gli si dava il calcio nel culo e poi andavano a fare i muratori o gli operai in linea o le operaie o le commesse).

Tutta gente SANISSIMA.

Ma con funzionamenti che fanno da barriera a parecchie situazioni della vita.
Poi tutto si aggiusta.

SE si è in gradi di vivere a 5 km a piedi dalla prima buca d'acqua potabile, vuoi morire perchè non capisci un cazzo di come mettere i numeri su un foglio?

Il punto è COSA ti serve per quello che ti raccontano sarai.

E l'altro punto è che le tue difficoltà, non sostenute e non riconosciute, non vadano ad impattare su chi le difficoltà non le ha.

Però poi è inutile incazzarsi se ci sono le etta che vanno a sostenere i disabili e bla bla su responsabilità e cazzate.
 

Brunetta

Utente di lunga data

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Se prendi il mio esempio....
Alle medie nel giudizio mi hanno scritto: si consiglia un istituto professionale, non adatto ad un liceo.
Invece ho fatto il liceo.
Lì mi hanno anche, ingiustamente, bocciato.
Ma non mi sono tirato indietro.
Alla fine ho preso una laurea in ingegneria aerospaziale.... e forse erano i "professori" a non capire un cazzo e meno male che quel adolescente non li ha mai ascoltati.
O forse semplicemente i professori non hanno la sfera di cristallo.
E quindi non possono prevedere il futuro.
Quindi consigliano e poi sono pure anche cazzi di chi segue la sua strada.

Non che la professione docente brilli in quanto a competenze e competenti,, anzi..ma confondere la mediocrità di una classe professionale (e sarebbe interessante andare a vedere come si è giunti a tale mediocrità) con la preveggenza mi pare onestamente tirata parecchio per i capelli.
 
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